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Autore: lostinthefreedom    19/04/2012    2 recensioni
due ragazzi separati... uno sbaglio... solo per orgoglio... numerose vicende piene di equivoci... queste sono le moggiori caratteristiche che avvolgono la storia di Chiroki e Yuto... spero di avervi incuriosita, baci!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arrivato di fronte all'aula magna, Chiroki squadrò la stanza e con lo sguardo cercò una persona in particolare: Tsubaru, e quando lo ebbe individuato, si diresse verso le scale e le salì fino ad un posto alto nella fila centrale, poi si sedette al fianco del ragazzo.

-Hei, Chiroki! Allora, tutto bene?- lo salutò Tsubaru con un solare sorriso.

Beato lui, che è sempre così felice e di buon umore... a volte penso che questo ragazzo non sappia cosa voglia dire la tristezza...” pensò per un attimo Chiroki, poi si accorse che il ragazzo di fronte a lui stava aspettando una risposta, così si affrettò a dire:

-Ah, emmm... Bene, sto bene grazie, e tu?- chiese sapendo già le parole che Tsubaru avrebbe pronunciato.

-Benissimo! Ma... tu non hai l'aria di uno che sta bene e se devo essere sincero questa situazione continua a persistere da alcuni mesi ormai... c'è qualche problema per caso?- domandò Tsubaru incuriosito e preoccupato per il suo amico.

Sin nota proprio così tanto? Allora non è solo la mia impressione...” si chiese Chiroki, rimasto spiazzato dall'affermazione molto schietta del ragazzo.

-N-no... cosa te lo fa pensare? Insomma, io sto benissimo... una favola!- tentò di fare un sorriso bello e luminoso come quello di Tsubaru, ma li venne poco più che una smorfia, la quale di certo non sfuggì all'amico.

-Ma chi vuoi prendere in giro?! Spero non me... e se era così... fai davvero pena come attore!- scoppiò in una risata fragorosa Tsubaru.

Tentativo naufragato miserabilmente” si disse Chiroki un po' abbattuto.

-Vabbè, se non ti va di parlarmi dei tuoi problemi basta dirlo, non ti preoccupare, capitano a tutti i periodi no- lo rassicurò il rgazzo mettendogli una mano sulla spalla e dandogli una pacca affettuosa.

Già, peccato che il mio cosiddetto 'periodo' non ha alcuna intenzione di finire...” si buttò giù Chiroki, ma all'amico rispose un semplice:

-Uhmm...- vedendolo in quello stato e per niente partecipante, Tsubaru si illuminò più di prima, se possibile e disse a Chiroki:

-Hei, io e altri ragazzi abbiamo organizzato una serata in un locale qui vicino, che fai, ti vuoi aggregare?- Chiroki si voltò e squadrò l'amico.

Uscire? Non so, me la sento? Magari con il mio malumore rovinerei la serata agli altri” pensò .

-Ecco, non saprei...- iniziò il ragazzo titubante, ma Tsubaru lo interruppe all'istante dicendo:

-Allora, riformulo la frase: io e altri ragazzi usciamo questa sera e tu ti aggregherai a noi, ecco, ora va molto meglio, perché la mia non era una proposta, ma bensì un'ordine! Non usciamo da parecchio insieme e poi almeno per una sera ti svaghi un po', svuoti la mente!- lo invogliò lui.

-Svuotare la mente eh?- rifletté un po' Chiroki.

-Già, un break fa bene a tutti ogni tanto- concluse Tsubaru con tono risoluto.

-Sì... sì, hai ragione! Allora verrò anch'io questa sera!- rispose il ragazzo con un sorriso sincero.

-Grandioso! Allora ci vediamo alle 23:00 al nightclub Muang-Xiang, sai, quella di fronte alla videoteca...- disse Tsubaru.

-Ah, sì, sì certo!- rispose Chiroki avendo focalizzato vagamente la mappa mentale che avrebbe dovuto seguire per arrivare al locale.

-Perfetto, allora è aggiudicato- terminò il primo, poi risero all'unisono e iniziarono a dare attenzione al professore, che aveva appena appoggiato la sua valigetta sulla cattedra e richiamato il silenzio.

-Allora ragazzi, aprite il libro di testo alla pagina 528, dove troviamo un'ode di Manzoni intitolata...- ecco, quelle furono le uniche parole che il suo cervello captò prima di andare totalmente in stand-by, per cominciare l'ennesima riflessione.

Tsubaru ha ragione, mi farà bene svagarmi un po', in fondo cosa farei a casa... da solo... Poi è da parecchio tempo che non esco con i ragazzi del mio corso... per una sera sarò 'Chiroki il ragazzo spensierato' e non 'Chiroki il ragazzo dai mille problemi e con la luna storta'!” pensò Chiroki, ma il professore, accortosi che il ragazzo non stava minimamente prestando attenzione alla sua spiegazione, chiese con tono curioso e malizioso al giovane:

-Signor Yo, ci può ripetere perché Manzoni scrisse “Marzo 1821”?- Chiroki ebbe un sussulto quando udì il proprio cognome, così si affrettò a chiedere:

-Scu-scusi, può ripetere?-

-L'ode, Signor Yo, perché è stata scritta da Manzoni?- chiese di nuovo il professore accompagnando la domanda da un lungo sbuffo e incrociando le braccia al petto. Il ragazzo non sapeva nemmeno di quale ode cianciava il professore, così diede uno sguardo fuggitivo al libro appena davanti a lui ed essendo un appassionato di letteratura, trovò in fretta una risposta abbastanza esauriente, almeno quanto bastava a far tacere l'insegnante.

-Ah, certo... Beh, Manzoni scrive quest'ode nel 1821, quando i patrioti piemontesi sperano che Carlo Alberto intervenga con le sue truppe in Lombardia, per liberarla dagli Austriaci- ci fu un'istante di silenzio in aula, poi il professore disse:

-...Bene, possiamo continuare...- nel suo tono si intravedeva una scia di insoddisfazione, forse per non esser riuscito a metter Chiroki alle strette, così gli diede una gelida occhiata e continuò con la sua spiegazione.

-Ecco, così impara a mettersi contro il mio acculturato!- affermò Tsubaru dando una lieve gomitata a Chiroki, che sorrise in silenzio.

Le ore passarono lentamente, prima biologia, poi inglese, greco, latino e infine algebra e per circa la metà della giornata Chiroki stette con la testa tra le nuvole, a volte a pensare, altre a fissare semplicemente un punto nel vuoto, che di sicuro suscitava molto più interesse rispetto alle lezioni di quel giorno.

Quando l'ultima campanella suonò, tutti i ragazzi nell'aula si alzarono dai loro posti sollevando numerosi brusii che colmarono il silenzio della stanza, spargendosi nell'immenso spazio, troppo grande per 20 alunni e un professore di passaggio, ma prima di andare si voltò e salutò con un gesto della mano Tsubaru, che con il suo solito sorriso gli rammentò:

-A stasera Chiroki!- e ricambiò il saluto.

-Ci sarò!- rispose il primo.

Quando Chiroki uscì dal cancello della scuola si fermò un'istante e pensò ad alta voce:

-Caspita. Gli amici, anche per un solo istante, ti fanno scordare il motivo del tuo dolore-


 

  
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