Fanfic su artisti musicali > Falling In Reverse
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Autore: Momos    20/04/2012    1 recensioni
Fic sui Falling in Reverse
-se vuoi provarci fallo con qualcun'altra, non so se te ne sei accorto, nel caso contrario te lo dico apertamente. Mi stai sulle palle.- disse Guen scandendo bene le parole. Forse nessuna ragazza si era mai rivolta così a Ronnie, per questo si alzò nella stanza un -oooh- generale.
-Mi piacciono le sfide bella roscia- la provocò Ronnie.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Cos'è successo? Chi era al telefono?- chiese preoccupata

-La band ha chiesto di voi per tutta la durata del tour e io ho detto di si essendo il vostro capo- ripetè Guen imitando la voce del boss. Isabel morse la pizza e sorrise,

-non sono male dopo tutto, a me non dispiace- rispose. Guen la guardò

-non sono male? Questo significa dover passare non so quanto tempo con quello là! No, no non ci sto- ripetè Guen afferrando di nuovo il telefono. Isabel la prese per le spalle e gli strappò il telefono dalla mano

-Guen, ma che dici! Ce hai intenzio di fare, lasciare il lavoro? Pensa che dovrai solo vestirli mica devi per forza parlarci. Ricordati che con quei soldi ti ci paghi i tatuaggi, i pircing gli accessori vari e tutti i milioni di cd che ci sono li dentro!- disse Isabel indicando la stanza di Guen.

-Ma io non lo sopporto!- dissse Guen sbattendo i piedi come una bambina

-secondo me un pò ti piace invece- rispose Isabel. La rossa rise

-non dire scemenze Isabel, sei sicura fosse solo coca cola? Non c'era neint'altro li dentro?- le rispose Guen bevendo un sorso dalla lattina dell'amica.

 

Guen non riuscì a chiuedere occhio per tutta la notte. Continuava a girarsi e rigirarsi nel letto finchè non decise di alzarsi. Accese il suo computer e cercò su youtube questi Falling in Reverse. Avrebbe dovuto passare con loro molto tempo, voleva almeno sapere che tipo di musica facessero. Si infilò le sue cuffie e iniziò ad ascoltare. La voce di Ronnie era particolare quando parlava ma non avrebbe mai immaginato potesse essere così meravigliosa quando cantava. Guen amava la musica più di se stessa ma era molto selettiva. Ti accorgevi subito quando una canzone non le piaceva, bastava guardare i suoi piedi. "Se il piede non si muove la canzone è bocciata" diceva Isabel. E quei piedi si muovevano solo in poche situazioni. I Falling in Reverse gli piacevano e anche parecchio. Passò tutta la notte ad ascoltare loro pezzi, erano tutti carichi di energia e emozioni.

 

 

 

Guen si svegliò dolorante. Si era addormentata con le cuffiette e il computer acceso. Nella notte si era arrotolata alle cuffie facendo rimanere in bilico tra il pavimento e il letto il pc. Impiegò qualche minuto a sciogliere le cuffie e rimettere tutto in ordine. Uscendo dalla stanza vide Isabel già vestita che stava bevendo un caffè. Si trofinò gli occhi pensando stesse ancora sognando.

-Isabel- disse Guen sorpresa -già sveglia?-

-sei sorpresa?- rise Isabel -ha chiamato il capo, dobbiamo tornare allo stesso palazzetto di ieri e lì ci spiegherà tutto- continuò la bionda. Guen si mise comodamente seduta sul divano a mangiare un pacchetto di biscotti.

-tra quanto è l'appuntamento?- sbadigliò la rossa

-alle 10 e mezza- rispose la bionda. Guen guardò l'orologio e urlò

-Bella bionda sono le 10! Perchè non mi hai svegliata prima?!-

-Guen, cosa aspetti muoviti allora!- rise Isabel.

Guen corse a vestirsi, prese a caso qualcosa dall'armadio e corse al bagno. Odiava fare le cose di corsa ma convivendo con Isabel aveva rinunciato all'idea di essere in anticipo ma sempre in ritardo. Si vestì più velocemente possibile, ripassò il trucco del giorno prima e uscì dal bagno afferrando le chiavi della macchina. Isabel la seguì e insieme scesero. La bionda al volante era capace di creare fila su una strada deserta così Guen si mise seduta al posto del conducente e ignorando le lamentele di Isabel partì. Riuscirono ad arrivare con soli cinque minuti di ritardo. Guen già si era preparata alla sgridata del capo, invece, quando salirono le scale lo trovarono solo in corridoio.

-Salve Signor Madison! Scusi il ritardo- salutò gentile Isabel, Guen fece solo un cenno con il capo.

-Tranquille, a quanto pare la puntualità non è il loro forte- rispose lui. Dalle scale iniziava a sentirsi un gran baccano, risate e battutine. La bionda era agitata, si arrotolava nervosamente i capelli sulle dita e si mordeva il labbro inferiore. Guen la guardò e sorrise, era sempre stata così, ogni volta che doveva incontrare qualcuno di importante. Un pò la invidiava, sembrava così spensierata e in un certo senso anche bambina.

-Ciao ragazzi- Isabel si avvicinò per salutarli, Guen rimase ferma e salutò con un semplice -ciao- a mezza bocca. Il capo li portò tutti in una grande stanza, li fece accomodare e con il suo classico tono spiegò meglio tutto.

-Allora, vi ho chiamati per accordarci bene- disse, -Guen, Isabel, ieri vi ho detto che loro hanno chiesto di voi ma non mi è sembrato giusto aver accettato al posto vostro, quindi, ve lo chiedo ora. Siete d'accordo? Se si, potete andare via già oggi- disse il signor Madison.

Isabel sorrise e annuì -per me non c'è problema- Guen li guardò tutti, uno alla volta. Aveva la possibilità di scegliere. Iniziò a ticchettare con la punta delle dita sul tavolo per calmarsi un pò. Si sentiva tutti gli occhi puntati addosso, soprattutto quelli di Isabel. Voleva davvero lasciarla da sola?

-Guen, accetti?- fermò le sue dita con la mano Ronnie, lei lo guardò

-solo perchè non voglio lasciare Isabel da sola- rispose alzandosi dalla sedia e sbattendo la porta mentre usciva. Gli altri si alzarono con calma e stringendosi la mano uscirono dalla stanza lasciando il capo da solo.

-dov'è andata Guen?- chiese Derek

-sicuramente al bar- rispose Isabel scendendo le scale. Tutti la seguirono fino al piccolo bar dove trovarono Guen seduta ad un tavolo con una birra in mano. Ronnie si mise seduto di fronte a lei

-lo sai che fa male bere di mattina?- le disse. Non aveva il suo tono di sfida come sempre, Guen posò la birra e lo guardò

-non mi pare sia così piccola da aver bisogno dei tuoi consigli e non mi pare neanche che tu sia mia madre- rispose lei con i suoi soliti modi

-ma sei così antipatica solo con me?- chiese lui avvicinandosi con il viso

-si- rispose secca lei e si alzò lasciando i soldi sul tavolino. Isabel sbuffò e si mise seduta al suo posto.

-non ho intenzione di seguirla ancora- disse vedendo Ronnie seguirla con lo sguardo. -senti Ronnie, la conosco Guen. Ci sono cresciuta con lei, entro questa sera partirà con noi- Isabel cercava di tranquillizzare tutti quando lei era la prima ad essere agitata, non aveva mai visto Guen così. La rossa era sempre stata scontrosa ma dopo un pò decideva di conoscere le persone e cambiava completamente. Era sempre così.

-io vado a cercarla, proprio non capisco perchè mi odi- disse Ronnie alzandosi dal tavolino seuguito dagli sguardi di tutti. Cominciò a camminare con la sua solita tranquillità fino ad arrivare proprio sul palco dove avevano suonato la sera prima. Seduta a terra, con le spalle appoggiate al palco c'era Guen. Ronnie camminava così piano da far sembrare più pesante il suo respiro. Si mise seduto al suo fianco e gli prese una cuffietta.

-cosa vuoi Ronnie?- chiese la rossa senza neanche guardarlo

-vorrei solo sapere perchè mi odi tanto- chiese lui, Guen rise

   
 
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