Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Vampire98    26/04/2012    1 recensioni
Aiden è una ragazza di diciassette anni che sta per veder realizzarsi il sogno che aveva quando era più piccola. Questo potrà essere l'inizio di un nuova e meravigliosa esistenza... ma potrà essere anche un biglietto di sola andata per il suo inferno personale.
Questa storia è originale però prende spunto da "The Vampire Diaries".
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

La prima cosa che vidi fu un mucchio di gente. C'erano un sacco di ragazzi (e ragazze) che ballavano a ritmo della musica sparata a tutto volume. Volevo proprio vedere come avrebbero fatto un censimento in mezzo a tutto quel casino. In pratica era solo una scusa per fare un po' di baldoria fino a tardi. Justin mi trascinò fino a una stanza in cui c'erano la squadra e alcune ragazze che parlavano, ridevano, bevevano... ma questo era solo un particolare. Vedendoci arrivare ci salutarono e ci offrirono due bicchieri di quella che pensai essere birra o comunque un alcolico. - no, grazie – rifiutai io e li liquidai dicendo – Qualcuno dovrà pur guidare per il ritorno – e sorridendo – immagino che nessuno di voi si offrirà, così... - Qualcuno annuì, qualcun' altro alzò le spalle e passammo un paio d' ore a parlare; il discorso principale eravamo io e Juss, ma parlammo anche di sport, ragazze, ragazzi e scoprì che durante queste “feste” l'argomento scuola era tabù. Cosa che mi andava perfettamente a genio. A un certo punto un ragazzo grosso, muscoloso e dall'aria poco raccomandabile chiese a Justin – dov'è Eth? - e prima che potesse rispondergli un altro ragazzo, piuttosto smilzo e basso disse – è uscito poco fa, non so dove sia andato – Js scosse la testa e si rivolse a me – sembra proprio che il destino non voglia farvi conoscere!! - si sbagliava e di grosso e l'avrebbe capito presto, comunque lo rassicurai – Prima o poi lo conoscerò, non disperare – gli feci il sorriso più convincente che mi riuscì e ci riallacciammo alla conversazione. Dopo un' altra mezzora di chiacchiere una delle cheerleader si alzò in piedi e disse – Andiamo a ballare?? Adoro questa canzone!! - le ragazze la seguirono, mentre la maggior parte dei ragazzi venne trascinato sulla pista a forza. Justin cercò di portarmi con se, ma di ballare non avevo proprio voglia, così gli dissi di andare e divertirsi. Rimasta sola, in una casa che non conoscevo mi sedetti e pensai a cosa avrei potuto fare. Non riuscivo a pensare, visto che c'era una puzza di fumo terribile. Decisi di uscire sulla terrazza per prendere una boccata d'aria e, una volta fuori mi accorsi che qualcuno aveva avuto la mia stessa idea. Sul dondolo sedeva un ragazzo con i capelli castano scuro, muscoloso e per quanto potevo capire anche alto. Mi avvicinai piano e schiarendomi la voce gli dissi – posso sedermi? - quando si voltò accadde una cosa incredibile: i suoi occhi incrociarono i miei e mi colpì una bellezza inconcepibile; Non era una bellezza sovrannaturale anzi, era semplice, ma bellissimo ed il fatto di essere una bellezza così umana lo rendeva ancora più mozzafiato.

I suoi occhi erano profondi, mi sembrava di caderci dentro e vi leggevo un profondo dolore, qualcosa che lo aveva segnato per sempre. Erano di un marrone scurissimo, quasi nero. Riemersi da quei ragionamenti quando lui mi rispose – certo – anche lui per un momento era rimasto a fissarmi e arrossendo mi sedetti vicino a lui. Aveva in mano una bottiglia di birra. Sembrava pensieroso, mi sentivo in dovere di dire qualcosa, anche se non sapevo cosa. Fortunatamente fu lui a rompere il ghiaccio – Tu che scusa hai per essere qui fuori tutta sola? - l'aveva detto con un filo di ironia – Nessuna valida effettivamente... non ho voglia di ballare – Mi guardò con quei suoi occhi rapitori – Per questa volta credo che possa andar bene come motivazione – chissà se era u briaco, speravo di no – e la tua scusa? - ci pensò su – problemi in.. famiglia – pronunciò la parola 'famiglia' in modo strano – d' accordo la tua è meglio della mia – Com'era possibile che tutte le persone con problemi le trovavo io? Pensai che, forse, era perché io prima di tutti ero problematica e di certo di grattacapi ne ho sempre avuti tanti. - sei nuova vero? - mi chiese dopo qualche secondo di silenzio – si, si capisce tanto? - fece un sorrisetto mal camuffato – No, non così tanto... okay solo un pochino forse - era sincero, bello – Io sono Ethan, piacere – si presentò, era anche simpatico – Piacere mio, io sono Aiden – poi mi venne un flash – Ethan? Conosci Justin Moore? - Ethan era il nome del ragazzo che Js voleva farmi conoscere – Si. Justin è il mio migliore amico, perché?- pausa – Beh sarà contento – è da quando sono arrivata che vuole farci conoscere – gli si illuminò il volto come se avesse appena capito qualcosa di fondamentale – tu sei la sorellastra di Juss, vero? - wow che bello, aveva mi conosceva... era strano l'effetto che mi faceva parlare con lui. Era come se sapevo di potergli dire tutto anche se non lo conoscevo. Forse era perché ero ancora convinta che fosse ubriaco... o forse no. - si sono io – mi mancava il fiato... no ti prego no!! non volevo prendermi una cotta, non ero mai stata fortunata in amore. - Beh, immagino che ci vedremo spesso allora... - ci pensai un' attimo poi gli chiesi – ed è un problema? - mi guardò in modo strano poi mi sorprese – In realtà ci speravo – perfetto adesso era certo: mi piaceva. - Anche se devo ammettere che ti avevo immaginata diversa – pensai che un po' di sarcasmo potesse andare in quell'occasione - Mi avevi immaginata come una cheerleader, bionda, agile, e festaiola? - sorrise – di certo non pensavo che facessi dell'umorismo, comunque pensavo che fossi solo un po' più... “stronzetta” - è così che immagini le ragazze italiane? - mi rispose subito senza pensarci sopra due volte – è così che le conosco. - sospirai – hai conosciuto quelle sbagliate... comunque hai ragione, sappiamo essere piuttosto “stronzette” - lo stavo sfidando anche se sapevo che aveva ragione. Alcune ragazze sapevano essere davvero cattive. - Sai credo che tu non sia una di quelle - gli risposi – No, è vero, ma solo con chi non si mette contro di me – mi guardò e rispose – Allora credo di aver scelto da che parte stare – andavamo d'accordo, ero al settimo cielo... diciamo anche all'ottavo!! - sai mi chiedevo cosa posso fare per guadagnarmi la tua simpatia? - pensai a cosa rispondere poi dissi – sorprendimi... -

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Vampire98