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Autore: Sciru    26/04/2012    0 recensioni
Le storie d'amore sembrano tutte uguali e sembrano ricadere all'interno di stereotipi consolidati come quello della donna che sceglie l'uomo da salvare oppure il nerd innamorato senza speranza della più bella. Ma le storie d'amore pur nella loro somiglianza hanno un'unicità particolare determinata dall'unicità delle persone. Questa è la storia di Lei e di Lui e di come si sono incontrati e di come sono andate le cose.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ mai possibile che il mondo sia sempre uguale a se stesso? Si lo è. E’ possibilissimo che dopo migliaia di anni, dopo l’evoluzione, dopo l’invenzione del microonde le storie d’amore siano sempre uguali. Una banalità che fa quasi paura. Che cosa c’è di più banale della solita storia di lui stronzo e tormentato e lei delicata e ingenua? Le solite storie alla tre metri sopra il cielo, di quelle che fanno impazzire le ragazzine. Ogni volta il copione è lo stesso: lei pensa di poter cambiare lui ma lui persiste imperterrito nel suo essere, facendo vivere la lei di turno in quell’agonia dolce amara della sofferenza d’amore, quel desiderio tipicamente femminile di stare insieme ad uno, che sì è stronzo, però vuole solo te, principessina.
Questo è quello che si scrive nei romanzi da quattro soldi. Nei romanzetti adolescenziali l’eroina è la crocerossina che farebbe di tutto per il suo uomo ma alla fine soccombe al potere oscuro, quella parte nera di lui che non potrà mai cambiare e che alla fine li porta alla rottura. Lei bella, possibilmente ricca e ingenua, lui un grande stronzo che sembrerebbe guarito dall’incontro con il grande amore ma che poi torna alle cattive abitudini. Grandissima cazzata: sappiate che una così non se lo carica mai uno stronzo e uno stronzo non si carica mai l’ingenua perché tendenzialmente non è abbastanza zoccola o strafiga.
Abbattete quelle stupide idee sdolcinate, quelle tendenze di buonismo romantico: nella vita reale le cose non vanno mai così, la vita reale è molto più complicata: le persone non sono costruite come dei blocchi, non hanno un’etichetta attaccata sulla fronte: stronzo, ingenua, maledetto, figa e così via. I blocchi non sono squadrati ma hanno gli angoli smussati, delle parti irregolari, altre zone grezze e altre rifinite. E soprattutto le persone mutano e si nascondono, si travestono, si confondono nella folla.
E’ possibile vivere nella falsità per tutta la vita? Lui e Lei vivevano nella falsità da anni: fingevano di essere quello che non erano da così tanto che credevano perfino alle loro stesse bugie. Forse questo li avevi uniti fin dall’inizio e questo li teneva lontani; d’altronde come potrebbero stare insieme due persone che non conoscono nemmeno se stesse? Lei era essenzialmente una disadattata lui invece un disgraziato. Si potrebbero usare una tonnellata di frasi fatte per descrivere la loro situazione ma ne userò solo una: nessuno dei due sapeva amare. E con questo non intendo che venivano da due situazioni familiari disastrose. Ultimamente la società ha la tendenza ad attribuire alla famiglia d’origine ogni responsabilità per comportamenti fuori dal normale: se uno uccide un altro è perché il padre era un violento, un altro ha picchiato il vicino perché la madre era una prostituta, quello è diventato un drogato perché il padre era assente e così via. Anche loro avevano avuto i loro problemi ma la verità è che dopo un po’ è inutile stare a cercare le cause di tutto: le cose avvengono e basta. Lui proveniva da una famiglia piuttosto ricca ma diciamocelo erano degli arricchiti senza alcuna base culturale; Lei veniva da una famiglia di disgraziati che era riuscita a migliorare la propria condizione sociale grazie alla cultura. Quindi Lui viveva in una famiglia in cui il padre guadagnava 10.000 euro al mese e regalava diamanti alla moglie, Lei da una famiglia in cui avevano fatto la fame gloriandosi della propria superiorità culturale, fino a quando il padre non era riuscito a diventare qualcuno nell’ambiente accademico, divenendo uno stimato studioso ma non certo ricco. Ma erano uguali: Lei mentiva ogni giorno e Lui mentiva ogni giorno. Lei fingeva di essere una brava ragazza tutta casa e chiesa e lui fingeva di essere un ragazzaccio. Solo quando si incontravano riuscivano ad essere sé stessi: due che mentono, chissà forse si riconoscono al fiuto. Con Lui, Lei riusciva a tirare fuori la sua voglia di vivere, il suo desiderio di ribellarsi, di divertirsi, Lui diventava serio, affrontava i suoi problemi ed impegni, amava e si lasciava amare.
Le persone che mentono diventano con il tempo ruvidi e non si lasciano toccare, come dei cuccioli rabbiosi. Non si fidano di nessuno perché non vogliono mostrasi per quello che veramente sono. Se si incontravano Lui e Lei non potevano fare a meno di stare insieme, di toccarsi ma la paura di mostrare la propria vera natura dopo un po’ prendeva inevitabilmente il sopravvento. Solo una volta lui era quasi riuscito a domarla ma poi Lei era scappata di nuovo… Ovviamente Lui aveva usato la fuga per nascondersi dietro alle sue solite bugie e maschere. Vivere nella bugia è destabilizzante: c’erano dei momenti in cui Lei si ritrovava in un luogo e non sapeva come c’era arrivata: le sue bugie prendevano così tanto il sopravvento da spersonalizzarla, da lasciarla senza fiato e senza sapere dove era e come ci era arrivata. Alle volte guardava le persone a tavola con lei e non le riconosceva, non capiva come poteva stare ad ascoltare cose che non le interessavano minimamente. Lui invece riusciva a controllare meglio la sua vita probabilmente perché la sua famiglia se ne fregava. In realtà entrambe le famiglie se ne fregavano: la famiglia di Lei se ne fregava della sua natura e volevano che fosse come dicevano loro, che seguisse il cammino stabilito per ogni brava ragazza che si rispetti e che non li mettesse in imbarazzo con comportamenti scorretti o compagnie sbagliate; la famiglia di Lui se ne fregava in generale della sua natura. Lei era una cattiva che fingeva di essere buona e Lui uno buono che fingeva di essere cattivo.
  
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