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Autore: CourtG    27/04/2012    2 recensioni
La storia è ambientata a Londra..i protagonisti della storia sono Duncan e Courtney..Duncan è un ragazzo di strada che vive nella malavita. Courtney è una Principessa proveniente da Oxford che va a Londra perchè il padre ha deciso di farla sposare con il Principe di Londra (Trent) ma poi, nel suo viaggio incontrerà un persona che le cambierà totalmente la vita...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Courtney, Duncan | Coppie: Duncan/Courtney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi finalmente sono arrivata … mi guardo attorno e giro su me stessa per ammirare ogni singola parte di questa meravigliosa cittadina. Sento odore di pane appena sfornato e gentilmente il panettiere me ne offre un pezzo fumante, io accetto annuendo e abbozzando un sorriso in segno di riconoscenza. Vado verso mio padre che nel frattempo aveva annunciato il nostro arrivo al commissario della regina di Londra, “padre guardi qui sono tutti molto gentili ed educati , amo già questa città padre” . lui ,come al solito, non fa molto caso alle mie parole o ai miei pensieri  e non riesco a capirne il motivo … “ si hai ragione, ma adesso va con la tua damigella a quella locanda laggiù così guardi com’è l’albergo in cui alloggeremo per i prossimo 4 mesi” al suono di queste parole seguo il dito di mio padre che punta dritto ad una piccola e modesta locanda, ovviamente è una sosta temporanea quella che faremo , siccome mio padre dice che alloggeremo nelle camere del  Buckingham Palace. Vado vicino alla mia damigella continuando a pensare a come sarà vivere qui in questi 4 mesi … ma qualcosa interrompe improvvisamente i miei pensieri …



Finalmente siamo arrivati nella popolare  Regent Street  qui si dice che sia il cuore di tutti i negozi, pub, panetterie, ecc. Io non faccio molto caso a queste stronzate,però faccio finta di niente e continuo a camminare dritto con mio fratello al seguito che sembra incantato nel vedere le vetrine dei vari negozi.
improvvisamente mi attira una voce che grida “sono arrivati i reali! Il Duca di Oxford con sua figlia” e in quel momento scatta una scintilla in me. “andiamo” dico con tono deciso , mio fratello mi guarda perplesso “ dove? E che dobbiamo fare? Non dovevamo rubare qual cosa da un negozio di alimentari?” ah giusto quello sarebbe il nostro ‘fare la spesa’ , odio quando mio fratello mi bombarda di domande. Cerco di mantenere la calma e alla fine gli rispondo “invece di derubare un semplice negozio  … punteremo molto più in alto fratellino mio”. Corro verso un vicolo buio e prendo una bottiglia dal manico rompendola sul muro, la porgo a mio fratello, ed io tiro fuori un piede di porco “andiamo a derubare i reali … li si che potremo sfamarci per almeno 1 anno!” mio fratello tace per un po’ poi dice “ma come faremo? È pieno di guardie li” sta volta non era una domanda idiota quella di mio fratello, già come faremo?  Rimugino un po’ su questa sua domanda guardandomi attorno come se la risposta dovesse piombarle giù dal cielo … Ah cazzo! “improvviseremo tu cerca di prendere gioielli orecchini e tutto ciò che ti entra in tasca io penserò magari a svaligiare la carrozza” in realtà non credo nemmeno io all’ultima parte delle mie parole. Vedo mio fratello che si avvia verso i vari aristocratici che si accalcano in cerchio per vedere il ‘Duca dei miei stivali’ , decido di avvicinarmi anch’io ma purtroppo per me faccio un errore che mi costerà caro …



Qualcosa, anzi qualcuno mi è piombato addosso come un missile. Sono stesa per terra sul ciglio della strada.. immobile.. con gli occhi chiusi per non guardare il mio aggressore negli occhi. A quel punto scaccio un urlo che mi premeva in gola ,  ma improvvisamente una mano mi blocca il respiro “zitta troia! Non gridare ! fai la brava bambinetta e stai zitta.. CHIARO!” mi urla contro il mio aggressore, in quel momento non posso fare a meno di guardarlo negli occhi mentre cerco di divincolarmi dalla sua presa che mi tiene letteralmente inchiodata a terra. Azzurri.. Azzurri chiari.. Ma no che dico sembrano azzurri acqua marina un misto di tonalità, mi fisso a guardarli che alla fine non riesco più ad urlare e mi fermo.
Sono terrorizzata e dalla mia bocca escono frasi senza che le possa controllare“ti prego non farmi del male.. ti darò ciò che vuoi ma non farmi del male te ne prego” cerco di dire con un tono apparentemente calmo e arrabbiato , ma che in realtà e impaurito e agitato.
Lui non dice niente mi guarda e sorride malizioso.. un sorriso che odio in ogni uomo... un sorriso che vorresti  sparisse subito.. distolgo lo sguardo e mi divincolo di nuovo. “lasciami andare bastardo! Lasciami ho detto tu non sai chi sono io?! Sono la principessa ! sono la figlia del Duca di Oxford ! aaaah” la rabbia in me comincia a ribollire, non sopporto  di essere tratta così da un simile plebeo, “e a me cosa importa? Non ho paura del tuo paparino ne tanto meno di te” le sue parole le lascio scorrere non ci faccio caso e a quel punto lancio un ulteriore grido di aiuto sperando che qualcuno tra la calca ascolti le mie grida.


Non riesco a pensare con questa che urla, mi fa diventare pazzo, non so cosa fare, allora mi passa una idea strana e pazza ma che dico è totalmente geniale! “tu ora verrai con me” le dico abbozzando il mio solito sorriso malizioso.
Lei mi fissa con i suoi enormi occhi senza colore... eppure non riesco a distogliere lo sguardo da lei.. sembra davvero una principessa viziata una di quella solite figlie di papà.
La prendo per un braccio la faccio alzare bruscamente, non curandomi di farle male o meno, le tappo la bocca con un fazzolettino umido in modo che non possa gridare ulteriormente, le poso una benda sugli occhi e la porto via tra la calca di gente.
Scruto dalla folla mio fratello che corre nella mia direzione inseguito da due guardie di Scotran Yard,ed allora inizio a corre anch’io poggiando con tutte le mie forze la principessa viziata sulla mie spalle che non la smette di dimenarsi come se fosse un pesce fuor d’acqua. Corro verso i quartieri malfamati di Londra cercando di seminare quei piedi piatti , giro almeno 20 vicoli e finalmente non sento più alcun rumore di passi dietro di me , a parte  quelli di mio fratello che è rimasto indietro. “mi dispiace fratellone.. non volevo è tutta colpa mia scusami” mi dice mio fratello guardandomi con i suoi enormi occhi lucidi, “ non importa piccolo succede” solo all’ora mi accorgo che la ‘principessa’ è svenuta.. ora capisco perché durante la fuga è rimasta tranquilla e in quel momento la domanda a mio fratello sorge spontanea “che ne facciamo di lei? E perché la portata con noi?” io esito e rispondere e mi incammino verso una vecchia baracca la quale sarà il mio covo per questo rapimento.

contiuna...
   
 
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