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Autore: TooLateForU    29/04/2012    30 recensioni
'Quando ti vedo mi viene voglia di gettarmi dalla finestra.'
'Non frenare le tue voglie, Malik.'
Il talebano pronto a farci saltare tutti in aria – meglio conosciuto come Zayn Malik - era il capitano di pallanuoto più stronzo che la Lincoln High School di Londra avesse mai conosciuto. Oltre questo era anche fastidioso, insulso, patetico e più stupido di un Lama.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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AAAAAAAAAAAAAAAA
Parto per due giorni e quando ritorno trovo EFP in questo stato? Ma aiuto. Non capisco un cazzo #facepalm
Maaaa…Sapete che ho iniziato a leggere la saga degli Hunger games due giorni fa? E sapete che l’ho finita? AHAHA. No dai, ho finito i primi due libri, il terzo qui a Narnia deve ancora uscire *apre l’armadio sperando di trovare il libro* (?)
Sono una droga, ajdbhgfhbchjsdvshau
Voi li avete letti?
Va bbbbbene, detto questo vi lascio in pace. Grazie millemiliardi come al solito per le jsabcdugfurjfbah recensioni. Siete splendide :3
Bye
 
 p.s. so che avrete trovato gli ultimi capitoli noiosi, ma ci avviciniamo alla fine e nel prossimo ci sarà una bella sorpresina (?)

  p.p.s questo capitolo è corto e schifoso, ma prometto che il prossimo sarà migliore
 
 
 
“Perché Wright ci sta guardando male?” sussurrai a Zayn, appoggiato pacatamente sul mio armadietto.
Lui lanciò uno sguardo alle sue spalle, prima di sbuffare “A quanto pare era convinto che ti saresti messa con lui, ed ora mi odia. ‘Sti cazzi, dico io.” Rispose, prima di tirare fuori un pacchetto di Winchester dalla tasca.
“Oh, è così insulso quel tipo. E anche angosciante.”
“Deve ringraziare che non l’abbia già sbattuto fuori dalla squadra.” Commentò, prima di portare alle labbra una sigaretta, incurante del fatto che stessimo in corridoio.
Signore mio, quanto era sexy quando fumava.
“Posso fare un tiro?” chiesi, candidamente, mentre si accendeva la sigaretta. Lui strabuzzò gli occhi, e per poco non mandò il fumo di traverso.
“Te lo scordi. Da me non farai proprio nessun tiro.” Ribattè, deciso. Io gli punzecchiai un braccio “Eddai, sei così geloso delle tue sigarette?”
“Non è quello il punto. Non voglio baciare una ragazza a cui puzza il fiato. E sai quanto schifo contiene questa?” Disse, facendo un cenno alla sigaretta che teneva tra le dita “Bhè te lo dico io: tanto.”
“Tu puoi ed io no?”
“Esatto tesoro.”
La campanella suonò, ed io tirai fuori due libri a caso dall’armadietto “Ci vediamo alla prossima ora.” Lo salutai, e prima che potessi girarmi Zayn mi tirò a sé per un lembo della maglietta.
“Pretendo un bacio.” Protestò, prima di posare velocemente le sue labbra sulle mie. Sapeva di tabacco, e non era una novità, ma stranamente non mi dava affatto fastidio.
 
 
Entrata in classe scoprii che avevo preso i libri di Religione e Biologia quando c’era lezione di Grammatica.
Vabbè, non importa. Un libro vale l’altro.
La professoressa blaterava dell’analisi del periodo, ed io lentamente feci scivolare la testa sul mio braccio, per accomodarmi meglio.
Grazie al cielo la tipa davanti a me era alta sei metri e mezzo, quindi ero completamente fuori dalla visuale della prof. Ah, che soddisfazioni..
Improvvisamente un biglietto accartocciato atterrò sul mio bianco, e lo guardai confusa. Poi alzai lo sguardo sulla classe, ed incontrai gli occhi di Jude che mi faceva degli strani ed incomprensibili segni.
Non sapeva mimare i concetti. Non sapeva proprio farlo.
Afferrai il bigliettino, e velocemente lo spiegazzai per leggerlo:
Oggi Harry è tornato sulla metro. Non veniva da due settimane.’
Alzai un sopracciglio, leggendo. Perché Jude non arrivava mai dritta al punto? Perché girava intorno alla vera domanda inserendo particolari non necessari?
‘Che vuoi sapere su Harry?’ scrissi in risposta, e lanciai uno sguardo alla prof., che spiegava davanti alla cattedra. Finalmente si girò verso la lavagna, ed io tirai il biglietto a Jude, colpendola in testa.
Ops.
La osservai leggere velocemente, e muovere la mano sul foglio per scrivere, speravo, la vera domanda. Sperai davvero non riguardasse la storia lampo tra me e lui.
Stava per lanciarmi il biglietto, quando la prof. si voltò a guardarla, e lei lo strinse nella mano per nasconderlo. Mrs. Sanders la squadrò sospettosa, poi tornò a spiegare.
“..Perchè il participio non può essere il verbo della principale..” gracchiò, ed io smisi di nuovo di ascoltarla.
Presi al volo il bigliettino, sotto lo sguardo attento di Hannah Bott, la secchiona della classe, che fece una smorfia. Le lanciai un’occhiataccia, prima di concentrarmi sul messaggio.
‘Sembra un po’..Non so, strano. Giù di corda. Stamattina aveva persino le occhiaie, capisci? Poi ha ricevuto una ventina di messaggi, in soli cinque minuti. Ho allungato l’occhio ed erano tutti nomi femminili..Non è strano?’
Un improvviso moto di fastidio si fece largo in me. Solo nomi femminili? Occhiaie? Cos’è, era diventato un ragazzo squillo?
Il fastidio però velocemente si trasformò in senso di colpa. Forse era colpa mia, forse si sentiva…ehm…solo dopo che l’avevo lasciato?
L’avevo afflitto talmente tanto? Forse era proprio cotto di me, avevo fatto breccia nel suo cuore ed ora soffriva immense pene pensando a quanto fosse stato bello essere il mio ragazzo…Era stato travolto dall’uragano di emozioni che gli avevo fatto provare, era rimasto paralizzato dal mio incredibile fascino. L’avevo stregato!
Ma che cazzo dici Liz, ma ti sei vista?
Scossi la testa, e decisi che avrei smesso il prima possibile di parlare da sola.
‘Forse da’ ripetizioni di canto ad un college femminile.’ Scrissi la mia risposta, che effettivamente era priva di senso alcuno.
Lanciai il foglietto a Jude, che lo lesse velocemente. Poi si girò verso di me, con una faccia confusa, e mormorò un ‘Che cazzo dici?’
Vorrei saperlo anche io.
 
“Tu, io, sabato sera alle venti al Pacha.” Esclamò telegrafico Zayn, sedendosi sulla sedia davanti a me.
Alzai gli occhi dal piatto di riso davanti a me, e lo guardai confusa “Cosfa?” borbottai, a bocca piena.
“C’è una festa sabato al Pacha, per il compleanno di Drew Armstrong. Ci sarà tutta la nostra scuola ed anche un’altra di cui non ricordo il nome..Sarà epico.” Precisò deciso, prima di accorgersi che non eravamo soli a quel tavolo.
Puntò gli occhi su Jude, accanto a me, che lo guardava come a volerlo incenerire.
“Ciao biondina.” La salutò, con un sorrisetto strafottente.
Lei non rispose, e tornò a concentrarsi sul suo piatto con una smorfia. Zayn alzò un sopracciglio, guardandomi interrogativo, ed io scrollai le spalle.
“Ti ricordo che io sono ancora in punizione.” Gli risposi.
“Oh, chissene frega. Esci dalla porta sul retro, no?”
“Io non ce l’ho una porta sul retro.”
“E allora scendi dalla finestra!”
Alzai un sopracciglio, scettica “Ti sembro Spider-Man?” domandai, retorica.
 Zayn sbuffò, puntando i gomiti sul tavolo e guardandomi dritto negli occhi “Liz, sto parlando del Pacha, non di un pub di merda in periferia. Hai idea di cosa abbia dovuto fare Armstrong per procurarci i biglietti?”
“Cosa ha dovuto fare?”
Zayn fece spallucce “Niente, perché suo padre è un produttore discografico e glieli ha dati lui. Ma il senso è quello.” Concluse, velocemente.
Avevo sentito parlare del Pacha, ovviamente. E’ una delle discoteche più famose di tutta Londra, alla pari del Ministry of Sound. Ci si sballa da morire, e dicono che nessuno prepara i cocktail come li preparano lì.
Guardai Jude, che sebbene tentasse di fingere di essere annoiata stava quasi tremando dall’eccitazione.
“Tu che ne dici, Jude?” le chiesi.
“Non credo di essere stata invitata.” Replicò, infilzando la sua insalata con più forza del necessario.
“Tranquilla bionda, prendo un biglietto anche per te. Allora Liz, ci vieni o devo portarti di peso?” si rivolse di nuovo a me, insistente.
Lo guardai con una smorfia, indecisa. Come cavolo avrei fatto a scappare di casa se i miei erano a casa di sabato?
Dalla finestra era escluso.
Dalla porta sul retro anche perché non ho una porta sul retro.
Forse avrei potuto istigare Charlie a chiedergli di portarla a cena fuori da Nando’s, che lei adorava, così gli avrei tenuti occupati per un bel po’.
Oh, sono un genio.
Feci un sorriso trionfante, contagiando anche Zayn. “Ci vengo eccome, Malik.”
 
 
 
   
 
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