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Autore: MissNothing    30/04/2012    10 recensioni
"Mai fidarsi di una bella ragazza con un brutto segreto."
[E' una storia abbastanza vecchia, probabilmente ci saranno molti errori grammaticali, chiedo scusa in anticipo ma non voglio modificarli perché in un certo senso sono la prova dei miglioramenti -anche se piccoli- che credo di aver fatto! Seguito seguito di All These Things That I've Done, a sua volta un seguito di You Know I'm Gonna Find A Way.]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bob Bryar, Mikey Way, Nuovo personaggio, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Until You're Over Me.'
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FCEF 3. never trust a pretty girl with an ugly secret.




-Frank?- Mikey posò cautamente il basso alla sua destra, steso sul divano. Non capii se avesse finito di accordarlo o se stesse "semplicemente" per dirmi qualcosa di importante, ma speravo con tutto me stesso nella prima delle due opzioni. Purtroppo, quando alzai lo sguardo dalla chitarra, fu chiaro che  purtroppo la seconda possibilità era solo da scartare. Poggiai lo strumento a terra, contro l'amplificatore, prendendo un respiro profondo.

-Mikey.- Esclamai quando, dopo più o meno due minuti di imbarazzante silenzio nonostante il minaccioso preambolo di poco prima, non aveva ancora detto una parola. Prese uno dei fogli sui quali cercavamo di segnare le note, in cerca di qualche nuova idea, e cominciò a scarabocchiare nervosamente i bordi di esso. Senza nemmeno alzare lo sguardo, continuò.
-Tu ci hai mai fatto caso al fatto che..- Smise di scarabocchiare, ma questo, apparentemente, non gli fece passare la voglia di tenere la testa bassa. -Bandit non assomiglia nemmeno all'unghia del piede di Gerard?- Mi fissò, come se dovessi capire qualcosa da me.. qualcosa che lui non avrebbe mai voluto dire, e qualcosa che io avrei preferito non pensare. -Di solito sono tutti lì, "Ha il naso della madre", "Gli occhi del padre", ma Bandit ha preso proprio tutto da Lindsey. Non lo so, non voglio dire niente con questo..- No, assolutamente niente. Cristo Santo. -..Non voglio buttare merda addosso a gente che forse non se lo merita, ma io.. insomma, ero piuttosto ubriaco anche io quella sera, ma non riesco ancora a crederci..- Sospirò, distogliendo di nuovo lo sguardo da me. -Gerard non ti avrebbe mai fatto una cosa del genere.. credo.- "Credo". Il problema era, purtroppo che lo avevo sempre creduto anche io, ma dopo tutto quello che era successo, come potevo più credere a qualcosa?
-E' felice ed ha una bambina. Punto. Non facciamo stronzate.- Gli feci un finto sorriso e mi alzai di colpo, deciso ad andarmene prima di avere l'ennesima crisi di nervi. La verità era che mi ero davvero abituato troppo a quella vita. Ormai era la mia realtà, e, non che mi facesse piacere, ma non avrei mai avuto il coraggio di cambiarla di nuovo. Proprio sul punto di aprire la porta, sentii le dita callose di Mikey afferrarmi un braccio. Quella volta non me l'avrebbe permesso di scappare. Chiusi gli occhi, ma senza girarmi, in attesa che dicesse qualcosa.
-Immaginati se lo scoprisse fra qualcosa come.. cinque anni. Immaginati come si sentirebbe e immaginati come si sentirebbe quella povera bambina.- Mikey era convinto di poche cose, davvero.. eppure, questa sembrava una di quelle. Era quel tono che mi avrebbe potuto convincere di qualsiasi cosa. Mi obbligò letteralmente a girarmi, tirandomi per un braccio. Aprii gli occhi, ma continuai a fissare il pavimento, cagasotto com'ero.
-Non hai nessuna prova.- Esclamai, continuando comunque a negare, negare, negare. Purtroppo avrei preferito vederlo crescere una figlia non sua, piuttosto che vederlo triste di nuovo. Sapevo benissimo che non avrebbe retto vedere Bandit addormentarsi fra le braccia di un uomo che, pur essendosi presentato a mesi o forse anni dalla sua nascita, avrebbe tolto il posto a lui che l'aveva praticamente cresciuta.
-Frank, me lo sento.- Mi guardò fisso negli occhi e non riuscii più ad ignorare i sensi di colpa che cominciarono a lacerarmi dall'interno nonostante non avessi fatto davvero niente. Certo, io non gliel'avrei mai detto. Non avrei mai avuto il coraggio, e anche solo il saperlo ed essere consapevole che non sarei stato io a dirglielo, bastava per farmi stare di merda. E se Mikey l'avesse fatto, chissà come cazzo avrebbe reagito. Non c'era una vera via di scampo, a dirla tutta. Non c'era un modo per far stare tutti felici e con la coscienza apposto. Tornai a sedermi, rendendomi conto che la conversazione sarebbe durata più del previsto.
-Figo, allora proviamo a mandare una persona normalissima in prigione solo perché pensiamo sia un maniaco omicida e perché "ce lo sentiamo"!- Alzai il tono di voce, cercando di convicerlo di qualcosa che non credevo nemmeno io. Dovevo sembrare stupido, a dirla tutta: cercavo di urlare, quando poi avevo la voce debole e spezzata. In effetti ero quasi sul punto di piangere.. come sempre. Ormai non c'erano periodi superiori ai tre giorni in cui riuscivo a trattenere le lacrime, ed era triste a dirsi, ma ormai ci ero abituato. Insomma, abituarsi a star male non è una cosa proprio.. coerente. Ed è una sorta di masochismo, anche. Avere la possibilità di cambiare le cose, ma non il coraggio per farlo.
-Fai tanto la parte di quello innamorato di mio fratello, ma in realtà non te ne frega niente di lui.- Ecco, in quei due anni avevo sentito tutto. Avevo messo in dubbio ogni cosa ed ero disposto anche a cambiare ogni singola di esse, ma che non mi importasse di Gerard, davvero, nessuno me l'aveva mai detto e non ci avevo mai nemmeno lontanamente pensato. Non bastava il rendermi conto di essere una persona schifosa, ci voleva anche lui a metterlo in evidenza. -Ed è inutile che mi guardi così, Cristo. Io ti voglio bene, lo sai, ma non hai fatto nient'altro che farlo stare male. Capisco che anche lui non si è comportato proprio.. bene. Lo so. Lo sappiamo tutti. Ma quando mi chiamava alle tre del mattino e non diceva nulla, ma semplicemente piangeva, io lo sapevo che era per tutto quello che gli hai detto. E anche tornare con Emily.. ti ho sempre appoggiato, in ogni cosa, ma non ho mai pensato che fosse giusto. Frank, sei stronzo quasi quanto lui. E ora, anche se non ne sono sicuro, dovresti davvero raccogliere quel po' di coglioni che ti sono rimasti e cercare di capire qualcosa insieme a me. Non voglio giocare il detective, voglio solo che mio fratello sia felice. E quando si ama una persona, Frank, forse tu lo sai meglio di me, si farebbe di tutto per farla stare bene.-
Non ero d'accordo proprio con tutto quello che aveva detto, ma con buona parte. Non era giusto colpevolizzare me per quella minima stronzata che avevo fatto solo per avere una piccola ripicca dopo aver ascoltato quelle parole che mi avevano letteralmente rovinato la vita, ma Gerard si era sempre comportato bene, alla fine. Con tutti. E se Bandit non era davvero sua figlia, bhè, allora meritava anche tutte le mie scuse, perché non solo si era preso una responsabilità che non gli apparteneva, ma se c'era una cosa che con gli anni avevo capito, era che mi amava, e nonostante questo, mi aveva lasciato indietro per lei. Per sua figlia, e non per Lindsey.  Per il bene di tutti, aveva sacrificato il suo.
-Facciamo questa stronzata, Sherlock.- Riuscii finalmente a sorridere. Non era un sorriso vero, ma speranzoso. E finalmente fece sorridere anche Mikey, che stava lì imbronciato da ore. Mi schiacciò il cinque, in maniera quasi infantile. Come se si parlasse di giocare a fare le spie segrete con i walkie-talkie, come due bambini di otto anni. Ma infondo, sapete cosa? Quello era comunque uno dei giorni più belli dopo tanto tempo.



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-Stai tranquillo, cazzo! Sembri una maledetta checca isterica- Mikey fermò il mio blaterare, che, effettivamente, era proprio da checca isterica per l'ennesima volta. Ma come potevo "stare tranquillo", quando aspettavo Lindsey fuori all'hotel senza nessun maledetto motivo? Mi diede una pacca sulla spalla nel tentativo di farmi rilassare. Tentativo che, inutile dirlo, fallì miseramente.
-Non posso stare tranquillo. Non si parla di giocare, ne va di mezzo quell'ultimo briciolo di speranza che mi tiene lontano dal suicidio.- Non volevo sembrare così disperato, ma in effetti lo ero davvero. E non solo ero disperato, ma dubitavo che se quell'ennesimo pallone di speranza non fosse andato in porta, sarei riuscito ancora a trattenermi. Mikey mi guardò, un po' perplesso. Sbuffò, e finalmente si decise a spiegarmi perché era così convinto che per qualche strana ragione, Lindsey sarebbe spuntata da dietro l'angolo con una prova schiacciante.
-Ecco, avevo sempre pensato che ci fosse qualcosa di strano.. ma quando oggi l'ho vista uscire, le ho chiesto dove stesse andando così di fretta e quando mi ha risposto che doveva ritirare i risultati di "alcune analisi", allora ogni tassello è andato a posto.- Mikey si grattò persino il mento, nel parlare. Quell'atteggiamento da finto detective Inglese mi fece ridere così tanto che forse era anche un po' fuori luogo, data la situazione. Mi tirò un finto pugno sul braccio, pregandomi di smetterla nonostante avesse anche lui le lacrime agli occhi dal ridere dopo essersi rese conto del modo in cui quella frase era suonata. Entrambi, ovviamente, perdemmo la voglia di ridere quando vedemmo la megera avvicinarsi.
-Che aspettate qui?- Disse con quel suo solito tono squillante e insopportabile (ma a dire il vero, ogni cosa di quella donna era insopportabile per me, quindi probabilmente il mio parere nemmeno valeva) che la caratterizzava. Accellerò il passo e subito chiuse in una enorme cartella gialla i fogli che stava consultando, quasi come se fosse spaventata. Le analisi.
-Aspettavamo te.- Mikey cominciò, di nuovo quel suo tono ridicolo. Mi dovetti trattenere dal ridere per non fargli perdere credibilità, e quando Lindsey aggrottò le sopracciglia, bhè, mi resi conto che forse ero l'unico a trovarlo divertente. -Già, te. Quello che stai facendo a mio fratello è sbagliato, lo sai?- Mikey tagliò corto e non si fece troppi problemi. A dire il vero, nemmeno si accertò che la sua teoria fosse giusta. La ragazza incrociò le braccia e ci guardò come se fossimo due fenomeni da baraccone. Estrasse nuovamente il foglio, cercando qualcosa nella tasca del giaccone nero. Avrei voluto dire qualcosa, ma mi sarei sentito inappropriato in ogni caso. Mi sarei sentito troppo come il ragazzetto innamorato che poco c'entrava in quella situazione.
-Bhè, mi sa che purtroppo il povero Gee non lo saprà mai.- Non aveva negato. Non aveva negato niente. Non ci aveva nemmeno provato, merda. Forse il tono di Mikey funzionava davvero. -Oooops, che sbadata.- Sarcastica, bruciò il foglio con l'accendino che aveva finalmente trovato. Il sorriso che fece in quel momento, fu forse il più velonoso che avessi mai visto in vita mia. Non per qualcosa, ma perché poteva sembrare davvero innocente mentre invece nascondeva, sotto di sé, una delle menti più cattive che si potessero mai immaginare. -Andiamo, senza prove, credete davvero che vi crederebbe? Zoticoni. Ah, e sai una cosa, Frankie? sta benissimo anche senza di te. Ciao, piccini.- Scosse il capo, ancora sorridente, e voltò le spalle prima ancora che potessimo dire qualcosa. Se non fosse stata una donna, l'avrei presa a calci in culo.
Mikey ed io nemmeno provammo a seguirla. Ormai era andata, e anche se le fossimo andati incontro, cosa avrebbe cambiato? I fogli erano bruciati, e di sapere chi fosse il vero padre, a dire il vero, poco ci importava. Ci bastava sapere che non era Gerard, e quello ormai lo aveva ammesso pur non dicendolo esplicitamente. In quel momento, in realtà, non riuscii nemmeno a gioire al pensiero che in qualche modo l'avremmo beccata.. perché cazzo, non era possibile che continuasse con la sua recita in eterno. Pensai soltanto a tutte le cattiverie che ero stato capace di dire a Gerard nonostante non se ne meritasse nemmeno mezza. Mi strinsi nel cardigan, sentendo improvvisamente freddo. Non era un freddo da Sidney alle sei e mezza di sera nel mese di gennaio, era un freddo da "vorrei ammazzarmi e simulo già la mia temperatura corporea da cadavere". Non mi aveva toccato nemmeno minimamente quel "sta benissimo anche senza di te", perché sapevo che non era vero.. ma il complesso.. insomma, la totalità di quella conversazione era stata devastante. Troppo. Tutto troppo.
-Strappagli un capello.- Mikey esordì, ma io, preso com'ero dai pensieri, non colsi subito quello che voleva dirmi, così mi voltai a guardarlo con le sopracciglia aggrottate. -Sì, Frank, un capello. Test del DNA. Non sarà facile trovare quello di Bandit, ma a lui possiamo strapparlo quando ci pare.- Si strinse nelle spalle, senza considerare le varie questioni legali che impedivano al suo piano di diventare qualcosa di anche solo considerabile.
-Sì, e poi la carta di identità gliela chiediamo dicendogli che probabilmente sua figlia non è sua figlia e abbiamo bisogno di analizzare entrambi. Forse essere dei geni è una cosa della famiglia Way.- Sbuffai, calciando via un sasso in uno di quei miei soliti momenti di rabbia mista a.. scoraggiamento. Puro e semplice scoraggiamento. Disillusione nei confornti di tutto. -Ci dev'essere un altro modo.- Scossi il capo, sbuffando e pensando come non avevo letteralmente mai pensato in vita mia.
-Mi lavorerò qualcuno lì all'ospedale. Piuttosto, Frank, sai cosa? non dobbiamo dirglielo. Dovremmo strappargli un capello in maniera non sospetta, perché poi metti che magari quel test era chissà cosa e noi gli scombiniamo la vita per niente. Lo so che sono una contraddizione vivente, ma non possiamo fargli venire un infarto senza prove. Tu tieni il segreto, okay?- Ebbi appena appena la forza di annuire, ma il ragionamento era più che sensato e in tutta sincerità, mi sentii di nuovo ottimista. Lunatico del cazzo.



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-Ma che faccio, vado lì e gli strappo un capello?!- Ray sembrava ancora confuso, nonostante gli avessimo spiegato il piano ed il perché di esso più di tre volte. Insomma, certo, forse gli ci sarebbe voluto un po' a metabolizzare la notizia, ma in quel momento avevamo bisogno di lui come non mai. Forse io potevo sembrare quello più adatto ad andare lì vicino e, semplicemente, strappargli un capello.. magari baciandoci, che ne so. Mani fra i capelli, stringi un po' troppo forte e.. tic. "Mi dispiace Gee, scusa!". In realtà il piano iniziale era quello, ma cazzo, quando Ray e Mikey mi avevano messo alla prova, ero quasi esploso. Insomma, ero un tipo sospetto.
-Esatto, giuro che ti bacio se lo fai!- Gli feci un sorrisone di incoraggiamento, ma lui sembrò ancora un po' troppo turbato dall'imagine del bacio. Si parò le mani davanti al petto e, scherzoso, fece finta di sembrare disgustato.
-Facciamo che invece mi risparmi il bacio, se lo faccio!- Ridacchiò, facendo sghignazzare anche Mikey. Passò un momento di silenzio dopo la scomparsa delle risate, ed eravamo ormai davanti alla porta di camera di Gerard. Prendemmo tutti un respiro profondo, consapevoli che le ragazze erano ad una serata fra donne. Ci eravamo spacciati tutti per "troppo stanchi dopo il concerto di quella mattina", per poter scendere. Serata ideale per mettere in atto il piano. -Okey, quindi.. entriamo, facciamo un po' di casino, e con la scusa di una finta rissa amichevole, io finisco per strappargli un capello per sbaglio e me lo metto in tasca. E vedo di non perderlo, sennò Frank mi bacia.- Sospirò, facendosi coraggio e aprendo la porta.
I momenti successivi fuorono casino totale: bordelli di quel genere avevano fatto parte della band e delle nostre abitudini per anni e anni, finché non ci eravamo più o meno sistemati tutti e dovevamo almeno darci l'aria da uomini cresciuti. A tutti mancavano, e Gerard nemmeno si lamentò troppo quando Ray gli si precipitò addosso. Non che.. oddio, cioè, non in quel senso. Dio, no: era solo contento che fossimo tornati a farci due risate tutti insieme, come ai vecchi tempi..
-Frank, cazzo, schiavo, aiutami!- Urlò Gerard mentre Mikey gli solleticava la pancia e Ray gli scombinava i capelli, preparandosi già allo step successivo. Mi sentii anche un po' in colpa ad ingannarlo così, ma cazzo, dopo quella giornata avevo assodato che mi sentivo in colpa veramente per tutto, e quindi.. Quindi, nemmeno trovai una conclusione a quella stupida frase e mi lasciai trasportare. Mi precipitai anche io addosso a Gerard, che intanto urlava ed imprecava contro Ray per via del capello strappato, finalmente lo liberammo.. tutti meno me, che ero rimasto attaccato e non per mia volontà. Ancora affannato per via del solletico, cominciai anche a ridacchiare di nuovo quando sentii le sue labbra screpolate sul collo. La mia solita risatina dal tono un po' troppo alto..
-Wo, andateci piano finché siamo ancora qui!- Mikey si coprii gli occhi, andandosi a poggiare contro al muro.
-Le istruzioni per sta sera: se andate a letto, procuratevi l'iPod. Preferibilmente, andate a cena fuori.- Gerard sorrise ai ragazzi, poi tornò a guardare me, e sì, mi sorrise, ma in maniera completamente diversa. Di nuovo mi si avventò sul collo, e di nuovo cominciai a ridere. Diciamo che pensavo di aver capito il perché di quelle istruzioni, ecco.
-Mikey, tu prenota il ristorante. Io scappo!- Ray e Mikey, ridacchianti, si avviarono fuori dalla stanza. Apprezai il tentativo di limitare gli insulti (che poi, a dirla tutta, stavano sempre più diminuendo e non erano nemmeno propriamente insulti), ma continuavo a rendermi conto che probabilmente era ancora difficile per Mikey vedere il fratello in certi atteggiamenti. Ma così come lo sarebbe stato vederlo con una ragazza, poi. Insomma, non era niente di cui preoccuparsi. E sinceramente, con due/tre ore a disposizione, una camera d'albergo e Gerard Way tutto per me, non avevo intenzione di pensare troppo, quella sera.






*Esce dalla sua cortina di fumo* Ooooookey.. *si prepara ad essere lapidata*.. sì, ci ho messo quasi un mese.
Lo so.
Scusate? ç-ç Lo so, si tratta molto anche di responsabilità e blabalaba, potrei venirvi a raccontare quante cose mi stanno succedendo in questi giorni e nemmeno ci credereste.. per farvi capire, ho perso cinque chili senza diete e senza nemmeno troppo esercizio fisico solo per i nervi. Ecco. Spero renda l'idea.
Avevo la storia pronta, ma non mi piaceva.. sono fatta così. c:
Quindi praticamente saranno successe 3 cose in un capitolo che fanno ribaltare tutto quello che è successo in una storia e due capitoli precedenti, ma penso che questo non dia fastidio a nessuno, giusto!? MUHAHAHAHAH.
Il titolo è ispirato ad una frase di Pretty Little Liars, telefilm di cui sono dipendente.
Niente da dire, solo che.. ho l'impressione di perdere lettrici. Continuamente. Se ci siete, scrivetemi anche solo una stronzata di recensione.. non per numero o per lusinga personale.. potreste scrivere anche solo "Alpaca lillà" e sarei contenta così, giusto per sapere che ci siete. :c
E quindi, ecco tutto. Alla prossima, adesso, più in fretta che mai. c__c
<3

   
 
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