HARRY POTTER e la GUERRA dei DUE MONDI
Capitolo 1
Una visita inaspettata
<< Concentrati!>> urlò Piton guardandolo
fisso negli occhi.
<< Non ce la faccio! É più forte di
me!>>
<< Devi farcela! Non puoi lasciare che entri nella tua
mente!>> urlò il professore diventando paonazzo in volto.
<< Non
posso!>>
<< Devi, devi!Tutto dipende da te!>>.
Harry
Potter si svegliò di soprassalto, sudando freddo. Si calmò e appoggiò la testa
sul cuscino ripensando a cosa aveva appena sognato.
A dire la verità non si
poteva definire un sogno, ma un incubo che lo assillava già da diverse
notti.
"La persona che odio di più al mondo" pensò Harry girandosi di
lato."Ha rovinato parte della mia vita".
Sul comodino erano accatastate in
una pila traballante le lettere che Ron ed Hermione gli avevano spedito durante
l'estate; pergamene contenenti innumerevoli rassicurazioni e soltanto poche
notizie dal mondo magico.
Nelle ultime due settimane erano stati catturati
due Mangiamorte e innumerevoli "pezzi grossi" del Ministero erano stati trovati
morti nelle proprie abitazioni.
Azkaban si era svuotata e i Dissennatori
vagavano ora liberi, in cerca di felicità di cui nutrirsi, sempre sotto il
controllo del Signore Oscuro.
Voldemort.Non si avevano notizie significative
su di lui, non partecipava mai alle vili azioni dei suoi seguaci e preferiva
rimanere in disparte, ad osservare compiaciuto il caos,la morte e la
disperazione che lui stesso aveva provocato.
Edvige tubò nella sua gabbia ed
Harry si riscosse dai suoi pensieri.
Si mise a sedere sul bordo del letto e
guardò fuori dalla finestra dove i primi raggi lattiginosi del sole sbucavano da
un cielo coperto da nuvole grigie che non preannunciavano buon tempo.
Inforcò
gli occhiali e camminando a tentoni per via dei piedi intorpiditi dal sonno aprì
la gabbia della sua civetta. << Vai,ma torna presto, ho due lettere
urgenti da spedire>> le disse accarezzando le candide piume del
dorso.
Edvige tubò di nuovo in modo sommesso e si arrampicò sul braccio di
Harry con i possenti artigli.
Il ragazzo spalancò la finestra e la civetta
dispiegò le ali, lanciandosi verso il cielo plumbeo.
Harry la guardò sparire
all'orizzonte, poi si decise a mettere qualcosa sotto i denti per via della fame
e scese le scale di casa Dursley per entrare in cucina quando,
improvvisamente,qualcosa di piccolo sfrecciò verso di lui serrandogli le gambe
in un abbraccio soffocante.
<< Ehi!Dobby?! Che cosa ci fai qui?>>
chiese Harry stupito, guardando la creatura che dal basso lo fissava con i
grandi occhi colmi di lacrime di gioia.
<< Harry potter, signore! Dobby
desiderava tanto rivedere Harry Potter!>>
<< Mi hai fatto
prendere un colpo>> disse Harry liberandosi dalla stretta dell'elfo
domestico.
<< Dobby si scusa, ma non voleva spaventare Harry
Potter>> disse la creatura con voce stridula.
<< Non
preoccuparti>> lo rassicurò il ragazzo<< A proposito, come
stai?>>.
<< Dobby non ha nulla di cui lamentarsi, signore>>
rispose l'elfo abbassando gli occhi<< Dobby è addolorato per la morte del
professor Silente>>.
Harry non voleva affrontare la morte di Albus in
quel momento perchè lo addolorava infinitamente e si limitò a
rispondere:<< Già,tutti noi lo siamo>>.
<< Dobby desidera
donare a Harry Potter questi>> disse la creatura tirando fuori dalla tasca
bitorsoluta dei suoi bizzarri pantaloncini un paio di calzettoni dall'orrendo
color arancione.
<< Dobby li ha comprati con i suoi
risparmi,signore,sono per il compleanno di Harry Potter>>.
Harry si
ricordò improvvisamente. Con tutti i fatti e le vicende che erano accaduti,
aveva cancellato temporaneamente dalla sua testa la data del suo diciassettesimo
compleanno.
<< Grazie mille Dobby, è molto gentile da parte tua>>
disse Harry mostrando il sorriso più sincero che riuscì a fare e afferrando i
calzettoni dalle esili mani dell'elfo.<< Un momento!Oggi non è il mio
compleanno, è domani!>>.
<< Dobby ne è addolorato, signore, ma
domani non poteva venire per via delle pulizie al castello di Hogwarts>>
ammise rammaricato.
Harry sprofondò in un cupo dispiacere nel sentir nominare
la scuola, la "sua" scuola, dove sapeva che non sarebbe tornato per il suo
ultimo anno.
<< Stanno tutti bene?>> chiese Harry in tono
malinconico.
<< Si signore, ogni professore, anche se Dobby ha visto
che molte cose sono cambiate senza il professor Silente>>.
"Tutto è
cambiato" pensò Harry.
<< Ora Dobby deve andare Harry Potter,
signore>> disse l'elfo fissandosi i piedi<< Dobby ha promesso che
tornava al castello per le nove>>.
<< Ok Dobby e grazie di
tutto>> disse Harry chinandosi per poggiare una mano sulla spalla nodosa
dell'elfo in un gesto di gratitudine.
<< Harry Potter è gentile con
Dobby e merita questo e altro>> rispose l'elfo e con un ampio sorriso
schioccò le dita e scomparve in un nugolo di fumo bianco.
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