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Autore: Savio    24/11/2006    5 recensioni
Questo è un'ipotetica storia del settimo libro di HP scritta da me ovviamente. Tutti i personaggi citati sono stati creati da J.K.Rowling e altri inventati da me con l'unico scopo di divertirmi e far divertire
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Harry Potter e la Guerra dei Due Mondi

HARRY POTTER e la GUERRA dei DUE MONDI

Capitolo 1

Una visita inaspettata

<< Concentrati!>> urlò Piton guardandolo fisso negli occhi.
<< Non ce la faccio! É più forte di me!>>
<< Devi farcela! Non puoi lasciare che entri nella tua mente!>> urlò il professore diventando paonazzo in volto.
<< Non posso!>>
<< Devi, devi!Tutto dipende da te!>>.
Harry Potter si svegliò di soprassalto, sudando freddo. Si calmò e appoggiò la testa sul cuscino ripensando a cosa aveva appena sognato.
A dire la verità non si poteva definire un sogno, ma un incubo che lo assillava già da diverse notti.
"La persona che odio di più al mondo" pensò Harry girandosi di lato."Ha rovinato parte della mia vita".
Sul comodino erano accatastate in una pila traballante le lettere che Ron ed Hermione gli avevano spedito durante l'estate; pergamene contenenti innumerevoli rassicurazioni e soltanto poche notizie dal mondo magico.
Nelle ultime due settimane erano stati catturati due Mangiamorte e innumerevoli "pezzi grossi" del Ministero erano stati trovati morti nelle proprie abitazioni.
Azkaban si era svuotata e i Dissennatori vagavano ora liberi, in cerca di felicità di cui nutrirsi, sempre sotto il controllo del Signore Oscuro.
Voldemort.Non si avevano notizie significative su di lui, non partecipava mai alle vili azioni dei suoi seguaci e preferiva rimanere in disparte, ad osservare compiaciuto il caos,la morte e la disperazione che lui stesso aveva provocato.
Edvige tubò nella sua gabbia ed Harry si riscosse dai suoi pensieri.
Si mise a sedere sul bordo del letto e guardò fuori dalla finestra dove i primi raggi lattiginosi del sole sbucavano da un cielo coperto da nuvole grigie che non preannunciavano buon tempo.
Inforcò gli occhiali e camminando a tentoni per via dei piedi intorpiditi dal sonno aprì la gabbia della sua civetta. << Vai,ma torna presto, ho due lettere urgenti da spedire>> le disse accarezzando le candide piume del dorso.
Edvige tubò di nuovo in modo sommesso e si arrampicò sul braccio di Harry con i possenti artigli.
Il ragazzo spalancò la finestra e la civetta dispiegò le ali, lanciandosi verso il cielo plumbeo.
Harry la guardò sparire all'orizzonte, poi si decise a mettere qualcosa sotto i denti per via della fame e scese le scale di casa Dursley per entrare in cucina quando, improvvisamente,qualcosa di piccolo sfrecciò verso di lui serrandogli le gambe in un abbraccio soffocante.
<< Ehi!Dobby?! Che cosa ci fai qui?>> chiese Harry stupito, guardando la creatura che dal basso lo fissava con i grandi occhi colmi di lacrime di gioia.
<< Harry potter, signore! Dobby desiderava tanto rivedere Harry Potter!>>
<< Mi hai fatto prendere un colpo>> disse Harry liberandosi dalla stretta dell'elfo domestico.
<< Dobby si scusa, ma non voleva spaventare Harry Potter>> disse la creatura con voce stridula.
<< Non preoccuparti>> lo rassicurò il ragazzo<< A proposito, come stai?>>.
<< Dobby non ha nulla di cui lamentarsi, signore>> rispose l'elfo abbassando gli occhi<< Dobby è addolorato per la morte del professor Silente>>.
Harry non voleva affrontare la morte di Albus in quel momento perchè lo addolorava infinitamente e si limitò a rispondere:<< Già,tutti noi lo siamo>>.
<< Dobby desidera donare a Harry Potter questi>> disse la creatura tirando fuori dalla tasca bitorsoluta dei suoi bizzarri pantaloncini un paio di calzettoni dall'orrendo color arancione.
<< Dobby li ha comprati con i suoi risparmi,signore,sono per il compleanno di Harry Potter>>.
Harry si ricordò improvvisamente. Con tutti i fatti e le vicende che erano accaduti, aveva cancellato temporaneamente dalla sua testa la data del suo diciassettesimo compleanno.
<< Grazie mille Dobby, è molto gentile da parte tua>> disse Harry mostrando il sorriso più sincero che riuscì a fare e afferrando i calzettoni dalle esili mani dell'elfo.<< Un momento!Oggi non è il mio compleanno, è domani!>>.
<< Dobby ne è addolorato, signore, ma domani non poteva venire per via delle pulizie al castello di Hogwarts>> ammise rammaricato.
Harry sprofondò in un cupo dispiacere nel sentir nominare la scuola, la "sua" scuola, dove sapeva che non sarebbe tornato per il suo ultimo anno.
<< Stanno tutti bene?>> chiese Harry in tono malinconico.
<< Si signore, ogni professore, anche se Dobby ha visto che molte cose sono cambiate senza il professor Silente>>.
"Tutto è cambiato" pensò Harry.
<< Ora Dobby deve andare Harry Potter, signore>> disse l'elfo fissandosi i piedi<< Dobby ha promesso che tornava al castello per le nove>>.
<< Ok Dobby e grazie di tutto>> disse Harry chinandosi per poggiare una mano sulla spalla nodosa dell'elfo in un gesto di gratitudine.
<< Harry Potter è gentile con Dobby e merita questo e altro>> rispose l'elfo e con un ampio sorriso schioccò le dita e scomparve in un nugolo di fumo bianco.

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