Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Savio    24/11/2006    3 recensioni
Questo è un'ipotetica storia del settimo libro di HP scritta da me ovviamente. Tutti i personaggi citati sono stati creati da J.K.Rowling e altri inventati da me con l'unico scopo di divertirmi e far divertire
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rivelazioni

Capitolo 2

Rivelazioni e maggiore età

Harry aspettò con ansia l’ora in cui sarebbe diventato finalmente maggiorenne. Disteso sul letto della sua camera contò ogni ora, minuti, secondi, finché l’orologio che aveva al polso non cominciò a suonare annunciando la mezzanotte.
“Auguri” si disse Harry abbozzando un mezzo sorriso nel ripensare al suo undicesimo compleanno,quando Hagrid gli rivelò che non era un semplice umano, ma che apparteneva al mondo magico.
Edvige tornò con il solito topo morto in bocca e si appollaiò sul davanzale della finestra per spolparlo.
<< Edvige non c’è tempo>> gli disse Harry dispiaciuto << Devi consegnare queste lettere,è urgente>>.
Edvige lo guardò torva, ma poi distese la zampa e gli permise di legare la lettera.
<< Portale a Ron e ad Hermione, più in fretta che puoi>> le disse Harry accarezzandola.
La civetta socchiuse gli occhi e si lanciò nel vuoto buio della notte, lasciando da solo Harry nella stanza.
“Anche questa è fatta” pensò il ragazzo andando verso il baule per tirare fuori un altro foglio di pergamena.
Aveva appena messo le mani sul coperchio di legno intarsiato quando dalla porta giunse un debole”Toc Toc”.
Harry alzò lo sguardo. Chi poteva essere a quell’ora? I Dursley dormivano già da un bel pezzo e non entravano quasi mai nella stanza di Harry se non per il consueto giro d’ispezione di pulizie settimanale.
<< Avanti>> disse Harry afferrando il manico della bacchetta che aveva infilato nella tasca posteriore dei pantaloni com'era sua abitudine visti i tempi.
La porta si aprì con un cigolio e sulla soglia apparve la sagoma di zia Petunia in vestaglia scozzese.
Harry rimase a guardarla ,curioso e insospettito allo stesso tempo, ma lei non si mosse ne diede segni di voler parlare per prima.
<< Cosa c'è?>> chiese il ragazzo avanzando verso la porta di qualche metro << Ho fatto qualcosa che non andava?>>.
<< Vo..volevo solo parlarti>> disse lei a bassa voce per non rischiare di farsi sentire dal marito che dormiva nella stanza accanto.
<< Allora?>> chiese Harry in tono piatto.
Petunia chiuse la porta alle proprie spalle e fece alcuni passi verso Harry.
<< Oggi è il tuo compleanno vero?>> chiese con aria seria.
<< Sì>> ammise Harry in tono vago.
<< Ora sei maggiorenne per...per loro no?>>
<< Se intendi per i Maghi, sì>> rispose di nuovo Harry scrutando la zia che si comportava nervosamente.
<< Suppongo che tu voglia andartene da casa nostra, giusto?>> chiese lei appoggiando una mano sul guardaroba vicino.
<< Sì>> rispose nuovamente Harry senza aggiungere particolari.
<< C'è qualche problema?>> fu il turno di Harry di porre una domanda.
<< Volevo solo dirti che mi dispiace>> fu la risposta di zia Petunia.
<< Cosa?>> chiese Harry sbigottito. La fine del mondo era arrivata-pensò il ragazzo-poteva sperare di ricevere di tutto meno che delle scuse da parte dei Dursley.
<< Sì, mi dispiace di averti trattato così in questi lunghi anni>> ammise la donna con sincerità.
Harry non sapeva cosa rispondere e rimase in silenzio con la mente che gli vorticava come se fosse stato colpito da una trave in piena fronte.
<< Mi dispiace, Harry, per tutto quello che ti è accaduto, mi dispiace per tua madre e ...>>.
<< Un po' tardi per le scuse non ti pare?>> rispose Harry tornando alla realtà.
<< Io, io...>>
<< Sono stato punito ingiustamente, trattato come...come un animale, sì, penso che quello sia il termine giusto>> disse Harry alzando leggermente la voce, mentre tutte le ingustizie che aveva subito in diciassette anni venivano a galla come liberate da catene invisibili che le tenevano rinchiuse nella sua mente << Credi che io non abbia sofferto per la morte dei miei genitori? Da piccolo li sognavo giorno e notte nella speranza che tornassero per portarmi via da qui!>>.
<< Ti ho già detto che mi dispiace>> gli disse per l'ennesima volta Petunia mettendogli una mano sulla spalla come per rassicurarlo.
<< Non ho bisogno del tuo affetto ora>> disse Harry scostandosi di lato.
Seguirono alcuni secondi di silenzio durante i quali, nessuno dei due, osò guardarsi in faccia.
<< Io volevo molto bene a Lily,Harry>> disse zia Petunia interrompendo la pausa << Lily era mia sorella, la mia migliore amica, era tutto per me>>.
<< Già, ma l'ultima volta non sembravi così entusiasta nel parlare di lei eh? Come l'avevi definita? Ah sì! Un'anormale!>> urlò Harry.
Vernon grugnì nella stanza accanto ma dal corridoio non provenivano altri rumori, apparte il russare sommesso di Dudley.
<< Ammetto di aver sbagliato>> disse sua zia e una lacrima gli scivolò lungo la guancia. << Tutto per me cambiò quando Lily ricevette la lettera dalla scuola, il mio mondo, quello a cui ero abituata si stravolse in poco tempo>>. << Lily fece nuove amicizie, si discostò da me e le rare volte che eravamo insieme parlavamo del più e del meno, ma senza affrontare la nostra vita com'era una volta e alla fine mi ingelosii di lei, lei che era stata scelta per intraprendere un'altra vita al contrario di me che rimasi sempre la stessa covando l'odio e allo stesso tempo il desiderio di diventare come mia sorella un giorno>>.
Harry la guardò, ma questa volta il suo sguardo non era cupo bensì esprimeva compassione.
Quelle parole erano vere ed espimevano una sincerità immensa.
<< Avrò mai, da te, la possibilità di essere perdonata per quello che ho fatto e per quello che ho detto?>> chiese Petunia con gli occhi lucidi.
Harry non rispose,ma si protese verso sua zia e la strinse in un abbraccio sereno. La donna aveva rivelato a suo nipote quello che pensava apertamente, ma che non riusciva ad esprimere per via dell'orgoglio?La paura?L'ingiustizia?
Nemmeno Harry sapeva dirlo con chiarezza ma pensò di aver preso la decisione giusta.
Petunia pianse sulla spalla del ragazzo, lacrime che esprimevano tutto il suo dispiacere e la sua voglia di richiamare a se un passato ormai lontano, i cui ricordi felici e tristi si mescolavano simultaneamente in un vortice di sentimenti senza età.

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Savio