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Autore: Hyorangejuice    04/05/2012    6 recensioni
Pairing: U-Bomb (B-Bomb-Lee Minhyuk/U-kwon-Kim Yukwon)
Warning!AU, Warning!IdiotZico
Minhyuk si era trasferito nella grande città per noia o per una sorta di distorto senso dell’avventura che lo aveva spinto a seguire Woo Jiho alla volta dell’ignoto.
Una cosa che avrebbe dovuto imparare dagli anni passati a fianco di Woo Jiho era che il 90% delle idee che Woo Jiho decretava ‘geniali’ e degne di ‘un Nobel per la… Per il… per qualsiasi cosa diano un Nobel per un’idea del genere’, finivano male, e questa volta non si era smentito.
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: B-Bomb/Lee Minhyuk, U-Kwon/Kim Yukwon, Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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salve! allora alzino la mano tutti quelli che pensavano che non l'avrei mai finita!

Cioè... sempre he vi ricordiate di me...spero di sì ;_;
bene, eccola. Come ha detto MoCio oggi pomeriggio quando ho annunciato la lieta novella: 'praiso il Lordo per questo'
In ogni caso.... Close My Eyes.... ditemi he non sono la sola che ha pianto come una cretina davanti allo schermo e ha risentito e riguardato quell'MV all'infinito...
cioè mi commuovo a pensarci ç_ç
e quando dicono 'It's ok baby' e io ero tipo affondata in una valle di lacrime senza ritorno... non lo so... e P.O. e Kyung che canta e tutti e Zico, BB,
rimettiti presto.

Bene, in ultimo, grazie infinite a tutte quelle anime pie che hanno aspettato
il secondo capitolo, vi amo.

Grazie infinite alle gentilissime persone che hanno messo la storia tra le preferite,
ricordate seguite e che hanno speso un attimo del loro tempo per lasciare una
recensione

  Con questo, buona lettura!







“Io prendo un latte alla vaniglia con panna e cacao” Yukwon si sporse sul bancone sorridendo alla ragazza dietro il bancone.

Minhyuk lo osservò attuare una sorta di strano incantesimo che fece magicamente comparire scaglie di cioccolato sulla panna del suo latte e un biscotto al cioccolato nel palmo della sua mano. In quel momento Minhyuk realizzò che in quei minuti in cui lui e Kim Yukwon erano rimasti seduti sul pavimento sporco della lavanderia, in quella settimana che aveva passato a non ricordare Kim Yukwon, con tutta probabilità si era fatto un’idea completamente sbagliata su di lui.

“Lei che cosa prende?” domandò la cassiera con un tono di voce meno mellifluo.

“Iced coffee, grazie”

Yukwon storse il naso e la cassiera gli consegnò lo scontrino.
Con le loro ordinazioni si sistemarono ai lati opposti di un tavolo poco lontano dall’ingresso.

“Fai sempre così?” domandò Minhyuk bevendo un sorso di caffè.

“Così come?” domandò Yukwon affondando il suo biscotto al cioccolato nella panna che debordava dal suo latte.

Minhyuk indicò il biscotto che Yukwon teneva in mano e l’altro sembrò capire a cosa si stava riferendo, gli sorrise compiaciuto mentre addentava il biscotto. Molto probabilmente Kim Yukwon portava con sé molti più problemi di quanto Minhyuk avrebbe immaginato. Molti di più.

“Mica li ho rubati” commentò Yukwon con gli occhi fissi sulla panna, come se stesse parlando con la tazza e non con Minhyk che gli sedeva davanti. “Se con un sorriso posso ottenere della granella sul mio latte, perché no? Un sorriso per me è gratis, ma i biscotti no”

Minhyuk bevve un altro sorso del suo caffè, domandandosi quante altre cose Yukwon riuscisse a ottenere, solo per il fatto di essere Kim Yukwon e avere una faccia del genere. Lui era sempre stato ‘l’amico di’ o ‘il ragazzo alto con i capelli biondi’, era quello normale che, per qualche ragione che nessuno capiva, Woo Jiho si portava sempre dietro, non che la cosa lo avesse mai disturbato, ma quando si trovava di fronte a persone come Woo Jiho o Kim Yukwon che avevano una sorta di fascino, qualcosa che attirava le persone nella loro orbita senza sforzarsi troppo, Minhyuk si domandava come ci si doveva sentire ad essere come loro.

“Ti ha dato fastidio?” domandò Yukwon raccogliendo la panna con il cucchiaino.

“Niente del genere, mi domandavo solo quanto tempo avrei impiegato io a fare lo stesso”

Yukwon lo guardò come se stesse studiando una forma di vita aliena, piegando un po’ la testa di lato, spostandosi indietro, assottigliando lo sguardo, poi sorrise poggiando il mento sulle sue dita intrecciate.

“Sei affascinante Lee Minhyuk, non dovresti sminuirti e le ragazze hanno un debole per le fossette”

“Grazie, ma non mi interessa”

Yukwon guardò fuori dalla vetrata del locale e sembrò seguire qualcuno tra la folla dal modo in cui i suoi occhi sembravano muoversi. Minhyuk seguì il suo sguardo cercando di capire cosa stesse guardando, ma poi si perse seguendo un uomo con un cappello giallo che metteva un piede davanti all’altro come fosse stato su un ponte tibetano.

“Il mio coinquilino ha un pesce, quando gli dà da mangiare ci parla, ma bisbiglia così piano che non lo sento, a volte ho il dubbio che stiano complottando la conquista del mondo o qualcosa del genere” disse Yukwon di punto in bianco.

Minhyuk guardò Yukwon, Yukwon guardò Minhyuk e entrambi scoppiarono a ridere, per nessun motivo in particolare e mentre guardava Yukwon ridere si sentì un po’ meno solo nella sua disgrazia.
Stava ancora ridendo quando il suo cellulare vibrò nella sua tasca.

‘La tua lavatrice è in salvo, loverboy’

Rispose velocemente ringraziando Jiho e tornò a guardare Yukwon, i suoi occhi ancora brillanti per quell’accenno di lacrime che sembravano dover cadere da un momento all’altro, ma era solo un’impressione.

“Insomma che cosa fai nella vita?” domandò Minhyuk e Yukwon storse il naso e prese un altro cucchiaino di panna prima di mescolare la poca restante con il latte alla vaniglia.

“Cerco di stare a galla” rispose e diede un morso al biscotto. “Lavoro in un negozio di animali” aggiunse dopo un po’, quasi stesse parlando da solo o con la tazza del caffè.

Minhyuk immaginò Yukwon in mezzo ad una miriade di piccoli cuccioli teneri e pelosi e pensò che il negozio in cui lavorava doveva guadagnare miliardi.
Si mise a seguire le volute di fumo ormai flebili che salivano dal latte di Yukwon, ma quasi subito si perse a guardare le labbra arricciate di Yukwon e quel graffio che tagliava a metà il labbro inferiore.

“Posso domandarti come mai sembravi appena uscito da una rissa la prima volta che ci siamo visti?”

Il viso di Yukwon si contorse in una smorfia e Minhyuk quasi si pentì di aver chiesto.

“Non piangevo per quello” si sbrigò a dire Yukwon, e Minhyuk bevve un sorso di caffè per evitare di sorridere, non sarebbe stato appropriato. “Quella è stata colpa mia”.

Aggrottando le sopracciglia Minhyuk strinse la presa sulla tazza di caffè, mentre Yukwon dava un piccolo morso al biscotto.

“Hai presente quando fai volare l‘aquilone e corri senza guardare e l‘aquilone rimane incastrato tra i rami di un albero?”

Minhyuk annuì, nonostante non capisse dove Yukwon volesse arrivare.

“Mi sentivo così, come se stessi guardando l‘aquilone incastrato sull‘albero con ancora il filo tra le mani”

Bevve un sorso di latte e arricciò il naso e sorrise malizioso “Poi un ajhusshi molto gentile mi ha aiutato a riprendere l‘aquilone”

Minhyuk lo guardò incuriosito. “Ah sì? E chi sarebbe questo signore?”

“Oh, è una persona molto affascinante, ha delle fantastiche fossette” disse sfiorandosi le guance con gli indici.

“Mi hai appena chiamato ‘ajhusshi’?”

Yukwon gli fece l’occhiolino.

“Ho anche detto che sei molto affascinante”.





‘Sta parlando di nuovo con il pesce. Probabilmente progettano la mia morte dopo che ho finito i cereali al cioccolato’

‘Sto pensando di vendere il tavolo della cucina per comprare un tagliaerba’

‘Probabilmente questo è il momento in cui dovresti spegnere la televisione e farti una vita, hyung’

Minhyuk sorrise e vide Jaehyo allungare il collo per sbirciare il display del suo cellulare. Lo fulminò con lo sguardo e si spostò sul bordo opposto del divano per rispondere.

“Tanto lo so che è il tuo nuovo amichetto”

Minhyuk sbuffò rispondendo al messaggio.

‘Idee?’

“Insomma siamo amici, dividiamo un appartamento, mi sembra che ci sia abbastanza fiducia reciproca perché tu possa parlare con me di queste cose, insomma” continuò Jaehyo.

‘Ti passo a prendere tra un’ora. Vestiti pesante’

Minhyuk o guardò con un sorriso accondiscendente. “Ahn Jaehyo, tu vuoi solo che io ti racconti di Yukwon per andare a vantarti con Jiho del fatto che tu sai e lui no e, dato che la pace domestica è tra le mie priorità, credo che andrò nella mia stanza ad ascoltare un po‘ di musica”

Jaehyo lo guardò incredulo, poi bisbigliò qualcosa, ma Minhyuk stava già chiudendo la porta.

‘Non posso, stasera devo lavorare’

‘:(’

Minhyuk si gettò sul letto di peso e prese il suo lettore mp3 dal comodino, scorse la playlist e scelse qualcosa di tranquillo, giusto per fare da sottofondo.
La canzone non era neanche a metà che il suo cellulare prese a squillare.

“Non puoi darti malato?”

Nascose una risata nel palmo della mano. “No, mi dispiace”

“Sappi che stai rinunciando ad una delle migliori serate della tua vita”

Minhyuk sbuffò. “Me ne pentirò per il resto dei miei giorni, ma tengo molto alla mia igiene personale, quindi credo che sceglierò di andare a lavoro per pagare l‘ultima bolletta dell‘acqua prima che ce la taglino”

Sentì Yukwon ridere all’altro capo del telefono.

“Possiamo vederci quando stacco”

“Chiamami quando hai finito”

In quel momento il pensiero di doversi infilare in una camicia troppo bianca con il collo troppo stretto e andare a rinchiudersi per almeno sei ore, volendo essere ottimisti, in un ristorante italiano lo faceva rivoltare.
Chiuse gli occhi sospirando e sentì il tumore della porta che si apriva.

“E allora a quel punto io gli ho detto… Mi stai ascoltando?” chiese Kyung seguendo Jiho nell’ingresso.

“Certo Kyucumber, ti sto ascoltando, continua”

Kyung posò le due buste della spesa sul pavimento e si tolse le scarpe, Jiho si sfilò le sue di corsa e si sbrigò ad appoggiare le sue buste della spesa sul tavolo della cucina.
Passando vicino al divano Kyung salutò Jaehyo che, come al solito si limitò ad agitare la mano senza distogliere lo sguardo dalla TV.

“Minhyuk è in camera?” domandò Jiho iniziando a sistemare la spesa.

“Sì, se n’è andato dopo che ho cercato di carpire informazioni sul suo nuovo amichetto” rispose Jaehyo mettendosi in ginocchio sul divano con il mento poggiato sulla spalliera.

“State parlando di Yukwon?”

Il sorriso di Jiho divenne un ghigno malefico e Kyung avrebbe voluto rimangiarsi la domanda. “Woo Jiho, qualsiasi cosa tu stia per chiedermi la risposta è no. E comunque io non ne so più di te”

“Non ho ancora formulato la domanda”

“Che cosa ti… ”

“Woo Jiho, smettila di cercare di estorcere informazioni a terzi” disse Minhyuk uscendo dalla sua stanza già pronto per andare a lavoro.

“Non capisco perché ti rifiuti di parlare con noi, siamo amici, no?”

Minhyuk scosse la testa e diede le spalle a Jiho aprendo il frigo per prendersi una bottiglietta d’acqua.

“Yukwon non ha niente a che vedere con la nostra amicizia Jiho, e il discorso è chiuso”

Jiho sbuffò contrariato mentre sistemava i cereali e i biscotti nel ripiano più alto della credenza. Borbottò qualcosa di non intellegibile che fu prontamente ignorato, mentre Jaehyo aveva spento la TV e se ne era andato nella sua stanza, con tutta probabilità indirettamente offeso dal discorso di Minhyuk.

“Io vado, se faccio tardi il signor Jang mi decurta i minuti di ritardo dallo stipendio, nuova politica per incentivare la puntualità” disse Minhyuk e prese un sorso dalla bottiglia.

“Vengo anche io” disse Kyung prendendo dal tavolo una busta della spesa. “Jihoonie mi aspetta tra poco, dobbiamo andare a comprare un regalo per la sua ragazza”

Minhyuk prese le chiavi di casa dalla ciotola sopra al frigo e si voltò un attimo a guardare Jiho che faceva del suo meglio per ignorare entrambi.

“Woo Jiho”

“Cosa?”

“Ieri sera ho mangiato l‘ultima scatola di pocky”

Jiho si voltò fulminando Minhyuk con lo sguardo. “Cosa!?”

“Almeno adesso ce l‘hai con me per un motivo” rispose Minhyuk candidamente prima di mettere un braccio intorno al collo di Kyung e avviarsi verso la porta.

“Yah! Lee Minhyuk… Yah!” gridò inutilmente Jiho, Minhyuk si stava chiudendo la porta alle spalle.

“Nella vita passata devo aver ucciso qualcuno per meritare tutto questo” mormorò tra sé e sé.



“Allora?” domandò Kyung mentre si calava le mani in tasca nel, vano, tentativo di darsi un tono.

“Allora cosa?”

“Dai, avanti, raccontami di questo Yukwon” disse strizzando l’occhio.

“Ci siamo visti un paio di volte, Jiho e Jaehyo esagerano come al solito”

“Ma ti piace”

“Forse” rispose Minhyuk sorridendo sotto i baffi.

“Yah! Lee Minhyuk” esclamò Kyung tirando fuori una mano dalla tasca per assestare un cazzotto nella spalla di Minhyuk “non mentirmi”

“Non è un tipo che incontri tutti i giorni”

“Ed è… carino? Bello?”

Minhyuk sorrise di fronte al leggero imbarazzo di un sinceramente interessato Kyung.

“Sexy?” aggiunse infine sbattendo velocemente le palpebre e rischiando di far soffocare Minhyuk per il troppo ridere.







“Finito?” la voce assonnata di Yukwon lo fece sorridere.

“Ti ho svegliato?” domandò Minhyuk uscendo dal locale e respirando finalmente aria fresca.

“No, mi stavo giusto annoiando”

“Oh, davvero?”

“Già e gradirei tu facessi qualcosa in proposito”

“È un ordine?”

“Un consiglio, devi mantenere vivo l‘interesse”

“Sono a sua disposizione, Choha”

“In tal caso è convocato a palazzo”

“Kim Yukwon, mi stai proponendo una notte di sesso selvaggio”

“Forse…”

Minhyuk guardò la camicia bianca che indossava e si soffermò sulla macchia di sugo che fino a poco prima era coperta dal grembiule, ma che ora era lì bene in vista e costatò con disgusto di puzzare in maniera ridicola di fritto. Stava davvero per andare da Yukwon in quello stato?

“Sarebbe una proposta molto allettante, ma mi vedo costretto a rifiutare. Non sono esattamente al meglio della forma, sono una specie di patatina fritta deambulante e indosso una camicia che ha visto giorni migliori, ma ringrazio per l‘offerta, mi sento lusingato”

“E se offrissi una doccia e un massaggio rilassante? Ci so fare con le mani, sai?”

Lo stomaco di Minhyuk fece una capriola e un brivido gli percorse la schiena.

“Ti spiego la strada” disse Yukwon senza aspettare la risposta di Minhyuk che poteva benissimo immaginarselo mentre sorrideva come il gatto che ha avuto la crema.




Yukwon viveva in un 2DK in un palazzo che probabilmente era stato costruito durante il boom economico del ‘60 e su cui non era più stata messa mano, non che fosse fatiscente o che cadesse a pezzi, era semplicemente brutto. Erano  più o meno otto piani dove abitavano per lo più famiglie e studenti che non potevano permettersi di vivere più vicini al centro.
Non che Minhyuk vivesse in un appartamento tanto più lussuoso, aveva solo la fortuna di avere altre due persone con cui dividere l’affitto.
Yukwon abitava all’ultimo piano, dopo aver dato un occhiata all’ascensore Minhyuk prese un bel respiro e optò per le scale.
Yukwon lo aspettava sulla porta, non appena Minhyuk mise piede sul pianerottolo lo trascinò dentro.

“Taeil-hyung è dalla sua ragazza per il fine settimana” si sbrigò a precisare Yukwon mentre spingeva Minhyuk verso il bagno. “Sinistra acqua calda, destra acqua fredda, il bagnoschiuma è quello giallo e lo sciampo è quello con la fragola stampata sopra” aggiunse chiudendo la porta.

“I vestiti puliti sono sul lavandino” gridò dietro la porta chiusa.

E così Minhyuk si ritrovò a spogliarsi nel bagno di Yukwon senza sapere se si fosse appena infilato in una di quelle situazioni alla ‘Misery non deve morire’ o se avesse appena vinto al lotto. Quale che fosse la risposta tanto valeva che si facesse una doccia. Prima di entrare nella doccia constatò che ‘i vestiti’ erano un paio di boxer ancora incartati e un paio di pantaloni di una tuta. Niente maglietta, il che era un punto a favore di entrambi i possibili scenari.
Senza pensarci troppo Minhyuk si buttò sotto la doccia, era sempre stato un tipo dai riflessi pronti, in qualche modo se la sarebbe cavata.


Uscito dalla doccia Minhyuk si mise i vestiti che Yukwon gli aveva fornito e senza esitare, spinto da una sorta di volontà kamikaze, aprì la porta del bagno fece i tre passi che portavano all’unica stanza illuminata della casa.
Quando si fermò sulla soglia vide Yukwon arrotolato su enorme puffo rivestito in pelo sintetico blu, avvicinandosi vide che si era addormentato aspettando che uscisse dalla doccia.
Si trattenne dal ridere e si inginocchiò. Addio notte di sesso selvaggio, non che ci avesse sperato.

“Yukwonnie” lo chiamò piano, ma Yukwon non diede segni di vita.

Minhyuk si voltò a guardare il letto perfettamente rifatto di Yukwon e per la prima volta si soffermò a guardare la stanza dove, a quanto pareva, Yukwon abitava. Era verde pallido, probabilmente riverniciata da poco e si soffermò su una delle ante dell’armadio inondata di ritagli di giornali, adesivi, figurine e scritte oscene. Nell’angolo tra la scrivania e l’armadio c’era libreria ad angolo, nell’ultimo ripiano c’erano impilati dei libri che probabilmente non venivano toccati da anni, dato lo strato di polvere che li ricopriva, poi a scendere c’erano, cd e fotografie e nel penultimo ripiano in basso c’erano delle targhe e un paio di trofei.
Incuriosito, Minhyuk si avvicinò. Erano trofei di danza, tutti primi secondi e terzi posti, notò anche un attestato di partecipazione ad una gara che gli sembrava di aver sentito nominare alla TV. Quindi Yukwon ballava e a quanto pareva era anche bravo, ma non glielo aveva mai detto.
Minhyuk storse il naso al pensiero, ma lasciò subito perdere, se Yukwon non glielo aveva detto probabilmente aveva le sue ragioni.
Stava per rialzarsi quando con la coda dell’occhio vide Yukwon muoversi.

“Ah, mi sono addormentato” disse prima di notare Minhyuk vicino alla libreria. “Non mi hai svegliato per poter mettere le mani sui miei sporchi segreti e ricattarmi?” domandò allungando le braccia sopra la testa e inarcando la schiena.

“Beccato” rispose Minhyuk alzando le braccia.

“Trovato niente di interessante?”

Minhyuk indicò la libreria “Non leggi molto e hai un certo talento per la danza?”

“Complimenti Sherlock” rispose Yukwon alzandosi e squadrando Minhyuk da capo a piedi senza un’ombra di vergogna.

“Già, hai dimenticato di lasciarmi una maglietta da…”

“Non h dimenticato niente” rispose Yukwon con un sorriso compiaciuto.

Un punto per Misery, pensò Minhyuk.

“Vieni, sdraiati” disse Yukwon indicando il suo letto. “Sbaglio o ti avevo promesso un massaggio”

Minhyuk cedette e si avvicinò al letto. “Sulla pancia, per favore”

Con la testa affondata nel morbido cuscino di Yukwon Minhyuk poteva solo indovinare che cosa fossero i rumori che sentiva.

Due punti per Misery. si disse mentre cercava di ricordare se avesse visto Yukwon chiudere a chiave la porta principale.
Sentì dei cassetti aprirsi e poi il peso di Yukwon sul suo fondoschiena.

“Giornata pesante?” domandò Yukwon mentre iniziava a massaggiare il collo contratto di Minhyuk dedicando attenzioni particolari alle vertebre cervicali.

Minhyuk emise un gemito di soddisfazione prima di rispondere. “Orribile”

Yukwon spostò la sua attenzione sulla spalla sinistra e si abbassò tanto che Minhyuk trasalì sentendo il suo respiro sul collo. “Vediamo di finire in bellezza allora”

Ok, un punto per il sesso selvaggio, ma non ci sperava troppo, davvero.

“Quindi sei un piccolo asso nella danza?” domandò cercando di concentrare la sua attenzione su qualcosa che non gli rendesse imbarazzante alzarsi una volta finito il massaggio.

“Insomma, me la cavo” rispose Yukwon con un tono di voce neutro, quello che usava quando sembrava volersi straniare.

Minhyuk gemette di nuovo mentre le mani di Yukwon lavoravano diligentemente sulla sua schiena sciogliendo i nodi e facendo rilassare i muscoli.

“Avevo una crew fino a qualche tempo fa” disse Yukwon dopo un attimo di silenzio, e Minhyuk lo guardò con la coda dell’occhio, aveva lo sguardo perso mentre le sue mani continuavano a lavorare. “Poi è successo quel che è successo” aggiunse frettolosamente, stavolta però Minhyuk non voleva lasciar cadere l’argomento.

“Ha a che fare con il nostro primo incontro? Con l‘occhio nero e i graffi?”

Yukwon sorrise scompigliandogli i capelli con la mano. “Mai pensato di fare il detective?”

Minhyuk a quel punto si voltò sulla schiena facendo accomodare Yukwon sui  suoi fianchi e guardandolo negli occhi.

“Stavo con uno della crew, un cretino con manie di grandezza. Si doveva compensare altre mancanze e quindi sparava enormi cazzate” Minhyuk stava per ribattere, ma Yukwon lo batté sul tempo “Lo so, lo so, perché ci stavo? Sono arrivato a Seul con 500‘000 won nel mio libretto di risparmi e uno zaino non credevo di poter aspirare a molto, quindi mi sono accontentato.”

Minhyuk fece scorrere le mani aperte sulle cosce di Yukwon cercando di sembrare rassicurante.

“All‘inizio era tutto fantastico, poi abbiamo iniziato a litigare e litigare e litigare”

Yukwon agitava le mani parlando e nel cervello di Minhyuk qualcosa scattò.

“Fammi capire” disse mettendosi seduto con la schiena poggiata alla testiera del letto. “Ti ha messo le mani addosso?”

Yukwon sembrò stupito dalla domanda, ma annuì e Minhyuk si sentì catapultato in una di quelle soap-opere spagnole delle sette che sua madre guardava quando lui andava al liceo, improvvisamente si sentiva estremamente vicino a Jorge e comprendeva la sua rabbia cieca quando aveva scoperto che Concita era stata picchiata da suo marito, nonché fratellastro di Jorge.
Yukwon sembrò leggere nel pensiero di Minhyuk perché gli prese il volto fra le mani e sorrise maliziosamente.

“Dovevi vedere lui, gli ho rotto il naso” disse con tono soddisfatto.

Minhyuk evitò di pensare che con quello facevano tre punti a favore di Misery e che in futuro, sempre che ce ne fosse stato uno avrebbe fatto meglio a non far arrabbiare Yukwon, almeno non troppo, e cercò di concentrarsi sulle labbra di Yukwon sempre più vicine e sulle mani di Yukwon che scendevano sempre più in basso.




“Dove sono?” chiese Jiho dopo che Kyung ebbe riattaccato.

“Infondo alla strada” rispose Kyung.

“Era ora!” esclamò Jaehyo gettando le braccia al cielo.

“Li vedo!” gridò Jihoon che si era spalmato contro il vetro della finestra che dava sulla strada.

In un attimo tutti accorsero spalmando ancora di più Jihoon contro il vetro e cercando di avere almeno uno spicchio di finestra per poter spiare il fidanzato di Minhyuk.

“Quindi, quello è Yukwon” Jaehyo parlò per primo.

“Sembra carino” disse Jihoon.

“Minhyuk ti h detto dove si sono conosciuti?” domandò Jiho picchiettando sulla spalla di Kyung che cerava di non cadere addosso a Jihoon mentre Jaehyo, in piedi su uno sgabello si appoggiava alla sua spalla destra per non cadere.

“In lavanderia” rispose Kyung.

“Od-…” Jiho non riuscì a finire la frase che Jihoon aveva già spalancato la finestra agitando le braccia verso Minhyuk e Yukwon che ormai erano quasi arrivati al portone.

“Hyung! Minhyuk-hyung!” gridò cercando di attirare la loro attenzione.

Kyung, cercando di evitare che Jihoon finisse col cadere dal quarto piano gli cinse la vita con le braccia privando Jaehyo del suo unico appoggio. Jaehyo traballò sullo sgabello cercando di riacquistare l’equilibrio, ma fallendo miseramente e cadendo in avanti portandosi dietro Kyung e di conseguenza Jihoon e riuscendo, in un ultimo tentativo disperato di salvarsi, ad aggrapparsi alla felpa di Jiho trascinando giù anche lui.

Minhyuk scosse la testa, spingendo Yukwon verso le scale antincendio.

“Quelli erano…” chiese Yukwon indicando al finestra.

Minhyuk annuì.

“Credo di capire molte cose ora” aggiunse.

Salendo le scale Minhyuk fece scivolare la sua mano su quella di Yukwon intrecciando le loro dita.

“Per supporto morale” disse e Yukwon diede una leggera stretta prima di trascinare Minhyuk fino a quarto piano.



   
 
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