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Autore: Paolina91    04/05/2012    1 recensioni
Honey ha un sogno diventare una ballerina professionista ma questo desiderio sarà ostacolato dai genitori, quando la sedicenne andrà a New York per il concerto dei Tokio Hotel insieme alla sua amica la sua vità cambierà totalmente. Chissà cosa succederà nella vita dei quattro musicisti tedeschi e in quelli della bella ballerina.
Genere: Romantico, Sportivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1



Una stanza completamente buia.

Due letti, e due ragazze che essendo coperte fino ai capelli continuavano a sognare.

Dopo pochi istanti nella loro cameretta si udì un suono, la loro radiosveglia.

Si accese sulla stazione della radio locale che trasmetteva i pezzi del momento…e come prima canzone passò Complicated di Avril Lavigne…

Per loro non c’era modo migliore per iniziare la giornata…

Musica solo sana musica la loro passione più grande.

Poco dopo la ragazza bionda si decise ad alzarsi, cominciando a chiamare la sorella che non ne voleva sapere di svegliarsi.

-Dai Honey alzati non vorrai che mamma cominci a urlare. –

-Mmh va bene, ancora cinque minuti. –

-No, alzati mentre io vado a farmi la doccia. –


La mora si decise finalmente ad aprire i suoi splendidi occhi nocciola, si stiracchiò infastidita dalla poca luce che filtrava attraverso le persiane, lasciate socchiuse la sera prima.

Poi quando finalmente si era convinta ad alzarsi la mamma comincio ad urlare.

-Honey alzati lo so che sei ancora a letto! Forza. –

Si fece forza e con un piccolo sbuffo si fermò davanti all’armadio; indecisa su cosa indossare.

Poi optò per un paio di jeans e un maglioncino leggero, in fin dei conti ormai era già arrivata la primavera anche se l’aria restava sempre un po’ fredda.

Poco dopo quando sua sorella rientrò in camera per finire di prepararsi e pettinarsi, lei si dedicò ad una doccia velocissima poi truccandosi leggermente come suo solito.

Una volta pronta scese in cucina per la colazione, dopo aver bevuto in fretta il suo caffèlatte si avviò verso la fermata dell’autobus in compagnia di sua sorella.

-Hilary ma ci pensi che fra poco per te sarà finita la scuola? –

-Lo so sorellina, e devo confessarti che ho fatto domanda per l’università di giornalismo a Berlino. –

-Cosa non ci posso credere! Sicuramente ti accetteranno sei bravissima a scrivere. Vorrei essere come te. –

-Tesoro ma tu devi seguire il tuo sogno. –

-Lo sai che mamma e papà non sono d’accordo. –



In poco tempo salirono sull’autobus, e si separarono per raggiungere i rispettivi compagni di classe; infatti Hilary frequentava l’ultimo anno del liceo e sua sorella Honey era al terzo anno.

Avevano rispettivamente 18 e 16 anni.

Sull’autobus Honey si sedette in parte alla sua migliore amica, ma quella mattina voleva estraniarsi da tutto per cui decise di ascoltare le sue canzoni preferite accendendo il suo ipod fucsia; peccato che era scarico.

-Uffa la giornata inizia male. –

-Perché? – le chiese la sua amica Jennifer.

-Il mio ipod è morto, lo sai che vivo di musica. –

Scoppiarono a ridere attirando su di loro l’attenzione di tutti.

Girò il viso verso il finestrino, osservando il paesaggio che scorreva velocemente.

Lei amava il suo paese però non vedeva l’ora di andarsene infatti non sopportava più i continui rimproveri dei suoi genitori.

Purtroppo a differenza di sua sorella non era un genio a scuola, arrivava a mala pena alla sufficienza ma non nelle materie scientifiche; l’unica cosa in cui andava bene era musica  ed educazione fisica peccato che non facevano media alla fine dell’anno in pagella.



Hilary invece si sedette nel primo posto libero pronta a ripassare per la verifica di filosofia.

Non aveva molti amici, ma come diceva lei meglio pochi ma buoni.

Lei era completamente diversa dalla sorella, era molto negativa vedeva tutto nero.

Però credeva molto nei suoi sogni ecco perché aveva deciso di provare ad entrare all’università a Berlino grazie al supporto dei suoi genitori.

Le sarebbe sicuramente mancato molto il Canada ma voleva a tutti i costi inseguire il suo sogno.

Per fortuna che la sua famiglia stava bene economicamente, suo padre era capoufficio in un importante compagnia e sua madre un’ organizzatrice di matrimoni.

Insomma una famiglia realizzata peccato che i suoi genitori vedessero Honey come la pecora nera, lei che nella sua testa aveva già delineato il suo futuro.

Voleva diventare una ballerina proprio per questo frequentava corsi di danza da quando aveva sei anni.

All’inizio era una bambolina con il tutù ma con il passare del tempo aveva appeso le scarpette classiche al chiodo e appreso altri stili che sicuramente la rappresentavano maggiormente.


Scesero dall’autobus e si misero vicine pronte per entrare, una volta salita la scalinata si scambiarono un bacio veloce sulla guancia e poi si separarono pronte per la prima lezione della giornata.

Honey entrò in aula e notò che la professoressa di storia e letteratura aveva già preso posto alla cattedra, inforcò gli occhiali e cominciò a guardare i voti sul registro.

La mora deglutì sedendosi accanto ad Jennifer.

-Jenny io non ho studiato e sicuramente mi chiama fuori. –

-Tranquilla Honey magari si offre qualcuno. –

Annuì e poi osservò tutti i suoi compagni, tutti nervosi il che significava nessuno si sarebbe offerto.

Sicuramente quella strega l’avrebbe interrogata.

Poco dopo suonò la seconda campanella e l’anziana insegnante si alzò dalla cattedra pronta a chiudere la porta.

Ritornò con passo sicuro verso la cattedra.

-Buongiorno ragazzi! Allora vediamo un po’ chi manca? –

La rappresentante di classe si affrettò a prendere parola per giustificare l’assenza della sua amica che casualmente aveva la febbre, infatti l’insegnante che aveva capito tutto storse il naso segnando l’assenza.

-Ok adesso direi che possiamo cominciare ad interrogare. C’è qualche volontario…. –

Nessuno alzò la mano e così la professoressa riprese a parlare –Bene vorrà dire che chiamerò io. Vediamo un po’ … potremmo sentire la signorina Harrison.  –

Non sapeva che fare, ma decise di alzarsi e una volta in piedi davanti alla cattedra era pronta per il patibolo.

-Benissimo signorina, di cosa mi vuole parlare? –

Cominciò a pensare ad un argomento, non sapeva proprio quale però si decise a parlare della Divina commedia.

Poco dopo la professoressa la fermò per farle alcune correzioni, poi fece alcune domande legate al suo argomento ma purtroppo non sapeva rispondere.

-Vada pure al posto tanto è tempo perso. Le metto 4 e mezzo perché sono buona. –

Si sedette al fianco della sua amica tenendo per il resto dell’ora gli occhi fissi sul libro anche se non stava seguendo nulla di quella noiosissima lezione.


Alla fine dell’ora prese i libri pronta a cambiare aula ma prima di dirigersi verso il laboratorio di informatica si fermò al bagno.

Si guardò allo specchio, i suoi occhi erano colmi di lacrime ma non doveva piangere non questa volta.

Non voleva piangere per la scuola; nella sua vita c’erano cose molto più importanti secondo lei, peccato che i suoi genitori non l’avrebbero pensata così quella sera quando avrebbe comunicato l’ennesima insufficienza dell’anno.

Fra poco meno di tre mesi la scuola sarebbe finita, sua sorella si sarebbe diplomata con il massimo dei voti e poi sarebbe partita mentre lei?

Esatto lei sarebbe rimasta in quella piccola cittadina, con la sua vita monotona resa a colori solo dalla danza.

Si affettò ad uscire dal bagno e una volta entrata nell’aula si scusò con il professore per l’assenza ma lui le sorrise comprensivo.

Era veramente uno dei pochi che lì dentro la capivano.

Si sedette alla sua postazione.

-Ehi Jenny cosa facciamo oggi?-

-Il professore ha detto che oggi possiamo fare quello che vogliamo. –

Sorrise alla sua amica sorridendo.

Si collegò su internet, per prima cosa controllò  la sua casella di posta elettronica e dopo aver notato che erano tutte email di pubblicità uscì da MSN.

Poi mentre controllava le novità dei suoi artisti preferiti, le si aprì una pagina di pubblicità.

Pubblicizzavano un provino per una scuola di danza prestigiosa, lesse tutto il regolamento.

Avrebbero fatto uno stage con 20 ballerini ma poi solo 2 sarebbero entrati a far parte di quel sogno.

La miglior scuola di danza di tutti gli Stati Uniti offriva un opportunità più unica che rara.

Honey chiamò la sua migliore amica per farle leggere quello che per lei era un sogno.

-Tesoro iscriviti, è l’unico modo per realizzare il tuo sogno. –

-Mmh non lo so, mi spaventa fare questo provino.-

-Senti se non ti iscrivi lo farò io per te. – la minacciò la sua amica, sapeva da quanto aspettava un’ occasione del genere per cui perché sprecarla ora che si era presentata.

La mora decise di ascoltare il consiglio dell’amica, e compilò brevemente il modulo con i suoi dati.

In men che non si dica era iscritta, ora era tutto nelle mani del fato.


Alla fine dell’ora le due amiche insieme a tutto il resto della classe si diressero verso la mensa; non appena entrarono Honey cercò sua sorella per poterle raccontare quello che era successo.

La individuò subito, stava chiacchierando con il direttore del giornalino scolastico, le si avvicinò per parlarle.

-Ciao sorellina, che c’è?-

-Beh volevo raccontarti la mia giornata fino ad ora, ma se ti scoccio vado. – disse abbassando lo sguardo.

-Smettila! Lo sai che mi fa piacere parlare con te. Su dimmi. –

-La giornata sembrava essere iniziata male infatti la professoressa mi ha interrogato, e come al solito mi ha trattato malissimo. –

-No di nuovo; non ci posso credere. Ma tu avevi studiato?-

-Diciamo non proprio bene. Poi siamo andati al laboratorio di informatica e ho scoperto una cosa. – disse la mora con gli occhi che brillavano per l’emozione.

-Ok, parla non tenermi così sulle spine. –

Ma visto che era troppo emozionata, passò il foglio che aveva stampato poco prima alla sorella.

Non appena capì quello che c’era scritto abbracciò la sorella.

-Lo sai vero che mamma e papà  non saranno d’accordo? Ti consiglio di non dirglielo stasera o almeno non dopo la notizia del brutto voto di letteratura. –

Honey annuì e poi si diresse verso le compagne di classe per terminare il pranzo.


**


Suonò nuovamente la campanella che segnava la ripresa delle lezioni.

Per Hilary voleva dire l’ora di educazione fisica, lei odiava quella materia.

Per prima cosa come giocatrice di pallavolo non era bravissima, e poi odiava la divisa sportiva della scuola.

Quei pantaloncini rossi con delle piccole righe bianche laterali erano troppo corti, mentre la maglietta bianca era troppo trasparente ed aderente per i suoi gusti.

Comunque una volta cambiata, entrò nella palestra come sempre era una delle ultime ad arrivare; e ogni volta si sentiva gli sguardi dei suoi compagni, soprattutto i ragazzi, addosso.

Dopo aver formato le squadre, si mise nella sua posizione di mediano centrale consapevole che la squadra alla battuta avrebbe colpito lei, che era considerata l’elemento debole.

Per la bionda il tempo non sembrava passare mai, era una delle poche ore scolastiche che non sopportava per niente.

Quando però il professore disse agli alunni che potevano andare a cambiarsi, dentro di sé fece i salti dalla gioia.


Tornò in classe in compagnia del secchione di turno, che le stava ripetendo la lezione del giorno di fisica.

Cominciava a non sopportarlo più, era stanca di quella situazione.

Stanca di essere considerata la studentessa modello dagli insegnanti che continuavano ad elogiarla davanti ai compagni meno bravi, sentendosi così in imbarazzo.

E poi non sopportava che le ragazze più popolari la additassero come una sfigata, era tempo di cambiare.

Doveva farlo soprattutto se voleva sopravvivere a Berlino.

Là non avrebbe avuto il sostegno della famiglia e di sua sorella, era ora di crearsi una vita sociale attiva.


**


La mora invece non aveva quei pensieri in testa, lei era molto estroversa.

Riusciva facilmente a fare amicizia, però anche lei non era mai entrata a far parte del gruppo delle ragazze popolari.

Non le interessava, preferiva coltivare le sue amicizie con persone vere e sincere.

Non voleva come amiche quattro oche biondo platino e palesemente tinte, quattro ragazze che ogni anno andavano dietro ai ragazzi della squadra di football per essere conosciute,amate e rispettate.

Honey era una ragazza molto solare, credeva nei suoi sogni e ovviamente non amava la scuola.

La sua massima ispirazione era quella di diventare una brava ballerina, ma questo contrastava con il volere dei suoi genitori.

Ormai mancava poco alla fine della giornata scolastica, sicuramente avrebbe preso una bella strigliata per il brutto voto ma non le importava.

Al suono della campanella si sentì uno strusciare di sedie sul pavimento lucido del liceo, e poco dopo nei corridoi un gran vociare di ragazzi pronti a tornare a casa.


Si avviò con il suo gruppo verso la fermata dell’autobus e poco dopo la raggiunse anche la sorella.

Come al solito si salutarono con un bacio sulla guancia, e restò stupita quando la bionda si sedette a ridere e scherzare con il suo gruppo; infatti solitamente si isolava iniziando a fare i compiti.

Una volta a casa, la mora prese la bionda per il braccio bloccandola.

-Hilary che ti succede?-

-Niente Honey, tranquilla. Ho solo deciso di cambiare, voglio farmi degli amici. Devo imparare a costruirmi delle amicizie altrimenti a Berlino sarò sola. –

-Va bene, lo sai che mi fa piacere se stai con noi; ma cerca di legare anche con i tuoi compagni di classe. Lo sai che non è mai troppo tardi per cambiare.-

Dopodiché ognuna si sedette alla sua scrivania, per fare gli esercizi assegnati e studiare.

Strano ma vero anche Honey studiò. Il giorno dopo voleva farsi reinterrogare in letteratura per recuperare.



Ormai era ora di cena, erano pronte a scendere di sotto.

Hilary strinse la mano ad Honey per rassicurarla, sarebbe andato tutto bene.

In fin dei conti era solo un voto, non c’era motivo di arrabbiarsi visto che il giorno dopo si sarebbe offerta nuovamente.

-Ragazze scendete è pronta la cena!- urlò la madre dalla cucina.

Scesero a passo lento, e una volta entrate nella sala da pranzo salutarono con un bacio veloce il padre.

-Allora come è andata a scuola?- chiese lui.

Honey stava bevendo e per cui la sorella cominciò a parlare, sicuramente raccontando la sua giornata avrebbe reso meno grave la situazione della sua adorata sorellina.

-Tutto bene papà, abbiamo fatto il compito di filosofia ed è andato bene come al solito. Poi oggi ho capito che devo farmi degli amici, altrimenti resterò da sola e ho bisogno di relazionarmi con i miei coetanei. –

-Giusto tesoro brava, e tu Honey come è stata la giornata?-

-Beh che dire… non è iniziata nel migliore dei modi. La professoressa mi ha interrogato e non ero preparata al massimo delle mie possibilità ma poi c’è stato anche un risvolto positivo. –

-Mmh e il voto?- chiese questa volta la madre.

Honey abbassò gli occhi sussurrando –Quattro e mezzo. –

I suoi genitori strabuzzarono gli occhi. –Non ci posso credere di nuovo! Sono stufa devi cominciare a studiare. –

-Mamma ma io studio solo che non riesco ad essere come Hilary, però domani mi faccio interrogare così rimedio subito. –

-Non mi convince del tutto, non basta così poco figlia mia possibile che non te ne rendi conto. –

Il padre invece non aveva aperto bocca e sfortunatamente aveva perso l’appetito… era un brutto segno.

Le sorelle chiesero il permesso per alzarsi, non volevano ritrovarsi in mezzo alla bufera che sarebbe scoppiata da lì a poco.


***


Intanto quattro ragazzi erano in volo per gli Stati Uniti d'America.

Non erano dei ragazzi comuni; erano la band più famosa d'Europa.

Le ragazzine si strappavano i capelli per loro, erano disposte e a fare file chilometriche per essere sotto il palco.

Si appostavano sotto il loro hotel pur di riuscire a strappare un autografo e una foto.

Tutto questo era il mondo dei tokio hotel.

Bill, Georg, Gustav e Tom.

Rispettivamente cantante, bassista, batterista e chitarrista.

Si trovavano in volo per il loro primo tour americano.

Un tour che avevano sognato da tutta la vita.

Ilo loro sogno più grande era fare musica e ci erano riusciti alla grande.

Tre album in tedesco all'attivo in tutta Europa e un nuovo disco il riassunto dei precedenti in inglese.

Per conquistare l'America come Cristoforo Colombo.

  
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