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Autore: Zomi    04/05/2012    6 recensioni
-Io? Oh, bhè, io volevo solo far stare da soli Nami e Zoro… è da tanto che non passano un paio d’ore soli soletti… se non stanno in intimità, come me lo fanno a me un bel nipotino, eh?!?-
Il biondo cuoco saettò fulmini e lampi dagli occhi, sporgendosi con l’intero corpo sopra la tavola occupata da lui e dai suoi Nakama.
-COSA HAI DETTO?!?-
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mugiwara, Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL’AUTORE:    
Ogni capitolo sarà dedicato a tutti coloro che commenteranno il capitolo precedente, in modo da farvi sentire un po’ partecipi di questa piccola raccolta, perché sembrerà strano, ma siete voi, pazzi commentatori di FF, a ispirarmi ed è giusto che ve ne prendiate il merito completo.

 

Zomi

 
 
 

 

L’IMPORTANTE È CHE CI SIA TU…

 
 

 

PROLOGO

 
 
Camminava tranquilla per una viuzza stretta e solitaria di quella cittadina, mantenendo ben saldi gli occhi azzurri e chiari come il cielo, sulle pagine giallognole del libro che aveva appena acquistato nella libreria da cui era uscita pochi secondi prima, divorandolo avidamente.
Avanzava con passo pigro sul selciato, quando si sentì chiamare.
-Robin!!!! Yuhuhuhu!!! Robin!!!-
Sorpresa ma sorridente in modo celestiale come suo solito, si voltò verso la fonte della voce che la chiamava, vedendosi venire incontro, correndo sorridente, il suo capitano.
-Salve Capitano!!!- lo salutò con un sorriso.
-Ciao…- frenò brusco e gioioso Rufy, alzando un gran polverone contro l’archeologa -… che strano incontrarti qui?-
-Non molto Capitano… la cittadina è piccola e non è difficile incontrasi tra le vie…- spiegò saggia la mora, togliendo un dito del ragazzo dal naso dello stesso proprietario.
-Uhm… ma non eri rimasta sulla Sunny a leggere?- chiese, incamminandosi con lei lungo la via.
-Si, ma poi ho cambiato idea…- mentì garbatamente Robin, sorridendo al pensiero che di sicuro, due suoi compagni, ritrovatosi soli soletti sulla nave, ne avessero approfittato degnamente, come lei sperava.
-Ma quindi Zoro e Nami sono rimasti soli a fare da guardia alla Sunny…- ragionò per la prima volta in vita sua Cappello di Paglia.
La mora annuì, riponendo il suo libro nella sua borsa, insieme a tanti altri che avrebbe letto nelle notti successive di vedetta.
-Sai…- continuò il pirata, incrociando le braccia dietro la nuca, mentre camminava -… quei due stanno bene insieme…-
Robin annuì ancora, concorde. In effetti quelle due testoline dure e orgogliose si completavano a meraviglia,  come se fossero state due metà dello stesso intero. E se anche a volte sembrava odiarsi come cane e gatto, poi erano incapaci di stare distanti l’uno dall’latro, e come calamite, si attraevano pericolosamente, legandosi tra loro in una relazione indistruttibile e duratura.
-Ehi!!! Ragazzi!!!!-
Entrambi i pirati si voltarono al richiamo del loro cecchino, che sporgeva sbracciandosi fuori dalla porta di una taverna, chiamandoli a gran voce.
-Rufy!!! Robin!!! Siamo tutti qui!!! Unitevi a noi, dai!!!- li invitava, sventolando nell’aria il suo cappello bianco. Con un grande sorriso euforico il capitano si fiondò contro Usop, atterrandolo a terra ed entrando, ridendo come un matto, all’interno del locale.
-Ma dimmi te questo…- si alzò da terra ridacchiante il ricciolo, aiutato da una mano apparsa tra la polvere dell’archeologa.
Sorridendo, Robin avanzò tra i tavoli della bettola, rianimando con la sua serafica presenza la visione e l’animo di qualche ubriacone addormentato o in procinto del coma etilico, disteso a braccia aperte su altri ripiani.
-Oh mia adorata!!!- l’accolse Sanji, spostandole galantemente una sedia vicina alla sua e offrendole la mano mentre lei si accomodava –Che meravigliosa coincidenza incontrarti!!!!-
-Ma che dici fratello?!?- si grattò il capo Franky –Fino a pochi secondi fa ti lamentavi che per colpa della minuscola grandezza del paese ci eravamo incontrati tutti più o meno qui…-
Un poderoso calcio, zittì il boss.
-Cretino!!! Infatti ho avuto la disgrazia di incontrare prima voi bifolchi, che non la mia adorata Robin!!! Altrimenti l’averi accompagnata per tutta la cittadina in una romantica passeggiata… ci saremmo presi per mano… scambiandoci dolci paroline… diviso romanticamente un gelato , imboccandoci a vicenda… e poi, al tramonto in riva la mare, ci saremmo bac…-
-GELATO!!!!!!!!!!! LO VOGLIO!!!!- gridò Rufy, interrompendo il sogno a occhi cuori forma del cuoco, arrivandogli urlante da dietro e facendolo stramazzare al suolo per la sua acuto richiesta.
-TACI!!!! Ignobile pozzo senza fondo!!!- lo prese per il collo il biondo.
-Su ragazzi… non facciamoci riconoscere…- cercò di calmarli Chopper, afferrando per le braccia Sanji e alzandolo da terra per allontanarlo dal moro.
Robin si limitò a sorridere, accarezzando l’innocente viso di Rufy, piagnucolante per non aver capito la sua colpa, mentre si sedeva alla sua destra.
-Yohohoho… cara Robin…- si sporse verso l’archeologa lo scheletro, sorseggiando elegantemente, ma emettendo un terrificante rumore di risucchio, del tè da una tazza con un piccolo teschietto afro -… ma non avevi deciso di restare sulla nave a leggere?-
-Ho cambiato idea…- rispose nuovamente lei, sorridendogli.
-E tu perché sei sceso, Brook?- chiese soffiando nell’aria una nuvoletta grigia di fumo Sanji.
-Yohohoho… volevo visitare la città…- mentì spudoratamente.
-Uhm… anche voi, Usop e Chopper, avevate detto di voler restare sulla Sunny, vero?- interrogò ancora il biondo.
-Ehm… ecco…- balbettò la renna, sudando freddo e sorridendo impicciato con gli occhietti chiusi a mezza luna.
-Abbiamo deciso di sgranchirci le gambe…- ridacchiò nervoso il cecchino, facendo annuire a forza la testa pelosa del medico con una sua mano.
-Bah… e tu, Rufy?- spostò lo sguardo sul capitano, intento ad ordinare magiare e bere all’oste.
Rufy, fauci straripanti di bava e acquolina in bocca alle stelle, si asciugò il mento lucido con un polso, sorridendo poi al curioso amico.
-Io? Oh, bhè, io volevo solo far stare da soli Nami e Zoro… è da tanto che non passano un paio d’ore soli soletti… se non stanno in intimità, come me lo fanno a me un bel nipotino, eh?!?-
Il biondo cuoco saettò fulmini e lampi dagli occhi, sporgendosi con l’intero corpo sopra la tavola occupata da lui e dai suoi Nakama.
-COSA HAI DETTO?!?- urlò a pieni polmoni, risvegliando tutti gli ubriaconi del locale, che alzarono la testa indolenzita per poi stramazzarla di nuovo contro le assi del ripiano, in cui ansimavano sul baratro del coma etilico.
Un braccio forzuto e robotica di Franky lo trattenne sulla sedia, tirandolo per un lembo della camicia che indossava.
-Calma fratello!!!- lo strattonava –non dirmi che non sapevi niente di quei due?!?-
-Certo che lo so, babbeo dal ciuffo marino!!!!- si divincolava il biondo –Ma non mi va che si lasci da sola la mia bellissima sirena con quell’allupato del suo Marimo!!!-
Chopper alzò le orecchiette sorpreso.
-Davvero lo sapete?- chiese al boss e al cuoco, mentre il biondo donnaiolo improntava un suo tacco sulla mascella contratta del carpentiere.
-Bhè…- rispose mettendo a sedere Sanji, Franky -… io si… insomma, chi non se ne è accorto?!?-
La sua domanda non ebbe risposta, dato che ogni pirata cercò tra i suoi compagni su segno d’assenso alla sua ignoranza riguardo la relazione tra lo spadaccino di bordo e la bella navigatrice.
-Suvvia…- sbottò Brook -… è evidente lontano un miglio…-
-Già… quei due si amano da tanto tempo, e ormai inutile nasconderlo o fingere di non sapere…- annuì incrociando le braccia al petto Usop.
-Vero…- si unì allo scuotimento di teste affermativo Rufy.
-Nami e Zoro sono fatti per stare insieme…- aggiunse unendosi a loro Chopper.
-Yohohoho…-
-PIANTATELA BABBEI!!!- si imbufalì Franky, per quell’esposizione di falsi profeti sapienti.
-In fin dei conti era inevitabile…- fumò Sanji -… il Marimo non poteva resistere al fascino della mia crostatina, e lei… oh bhè… deve avere qualche problema alla vista o un ictus celebrale…-
-Quello che vorrei tanto sapere però…- mugugnò rufy, posando il mento sopra i suoi pungi sovrapposti ala tavola -… è quando quei due i siano messi assieme…-
Robin sorrise alla domanda, posando il delicato e bel viso sopra una sua morbida mano.
-Io lo so…-
 
 

 

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