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Autore: Reina    27/11/2006    6 recensioni
Quando bene e male hanno un significato ben diverso da quello che gli viene generalmente attribuito. Quando a distanza di 12000 anni la tragedia rischia di ripetersi ancora una volta e due anime devono lottare per proteggere il loro amore... un amore che per alcuni, invece, è sinonimo di peccato. Attenzione: Il penultimo capitolo è stato modificato. Per coprendere al meglio alcuni avvenimenti ne è consigliata la lettura.
Genere: Triste, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Dimmi che è uno scherzo

Riassunto dell’ultima puntata:

Orochimaru viene a sapere che l’Akatsuki è in possesso di quello che potrebbe diventare il suo prossimo corpo, ignorando completamente che si tratti del vero corpo di una certa kunoichi.

Intanto Hinata e Sakura si sono chiarite e ora sono più amiche di prima.

Però, nel buoi della notte qualcuno trama alle loro spalle (due criminali “a caso” NdA).

Cosa accadrà alle nostre fanciulle?

Leggere per sapere.

 

 

Due settimane erano passate da quella sera.

Naruto era occupato con l’esame di selezione dei Chunin, quindi non lo avrebbero visto per una settimana, mentre un mese, separava i nostri giovani eroi dall’esame per salire al grado Jonin.

La notizia sarebbe stata comunicata solo nella settimana successiva, ma quattro kunoichi di nostra conoscenza avevano avuto una soffiata da alcune fonti attendibili.

Quindi avevano deciso di battere gli altri sul tempo, e cominciare a prepararsi in modo da poter coprire le loro carenze sotto alcuni punti, in particolar modo con le taijustu, dato che molto probabilmente i loro avversari sarebbero stati parecchio abili sotto questo aspetto.

Pertanto passavano un paio di ore a fare esercizi di riscaldamento in modo da migliorare la loro mobilità articolare.

Esclusa TenTen, le altre si rifiutarono categoricamente di usare il “Metodo Gai” che sembrava più un’antica arte della tortura che altro.

Ino, Hinata e Sakura avevano pensato che in fondo in fondo, apprendere l’uso di un’arma alternativa a kunai e shuriken avrebbe potuto fare la differenza in un corpo a corpo.

Ora, erano tutte e quattro riunite nel Dojo degli Hyuga, e sotto le dirette istruzioni di TenTen stavano provando varie tipologie d’armi nel disperato tentativo di trovare quella a loro idonea.

Hinata aveva deciso per dei sai gemelli che si abbinavano magnificamente alla già di per sé all’elegante arte marziale del suo clan. Se si fosse imbattuta in qualcuno in grado di bloccare il suo flusso di chakra, non si sarebbe trovata indifesa.

Ino che non era fisicamente forte come la sua migliore amica, optò per i tonfa, con cui avrebbe potuto provocare maggiori danni fisici.

Sakura che era già fisicamente forte, scelse le katane con cui danneggiare l’avversario ad una intervallo intermedia al corpo a corpo e all’attacco a distanza. E poi, se anche avesse avuto un altro “dibattito” con l’Uchiha avrebbe potuto contrattaccare.

La stessa TenTen supervisionava gli allenamenti e inseguito cominciarono a parteciparvi anche i compagni di gruppo, nel caso in cui non c’erano missioni in giornata.

Memorabile fu l’allenamento a cui le due coinquiline assistettero tra IL genio Neji Hyuga e TenTen.

Lui, già di grado Jonin sottovalutò la maestra d’armi che finì per dargli una batosta, e si sa, l’ego maschile non accetta di buon grado una sconfitta, specialmente se l’avversario è una donna.

Litigarono e proprio mentre la compagna di gruppo se ne stava andando sibilò qualcosa di particolarmente offensivo, ma lo disse con un tono troppo basso perché le spettatrici potessero sentire. 

Qualunque cosa abbia detto, avrebbe fatto meglio a starsene zitto è buono.

Quel giorno, Il grande genio, scoprì suo malgrado e grandissima sfortuna, che la maestra d’armi, la sua artiglieria, non era la sola cosa che sapeva usare.

 

Mentre le due discutevano qualcun altro si intrufolava nell’ormai disabitato quartiere di quello che un tempo fu il rinomato Clan Uchiha.

L’ombra avvolta in un mantello frugava tra un cumulo di rotoli.

Ne afferrava uno, gli dedicava un attimo d’attenzione, e se era quello sbagliato lo lanciava lontano dal mucchio.

Continuò così finché non trovò l’oggetto della sua ricerca, poi lasciò la zona per raggiungere un casolare isolato nella foresta al di fuori delle mura del villaggio, quindi sollevò il cappuccio del  mantello che fino ad ora aveva celato la sua vera identità.

Penetranti occhi di ossidiana, corte ciocche corvine sfuggivano dalla bandana del medesimo colore che gli avvolgeva quasi interamente il capo.

Un volto molto noto, per un nome assai noto: Sasuke Uchiha, il sopravvissuto del Clan Uchiha aveva fatto ritorno al villaggio che lo aveva visto crescere.

Era tornato perché gli era stato ordinato di trovare il quartier generale dell’Akatsuki, e una volta messo al corrente delle loro manovre  riguardo alla cattura dei vari Jinchuuriki, aveva fatto due più due e aveva capito che Naruto presto o tardi si sarebbe trovato faccia a faccia con loro.

E un criminale con un minimo d’astuzia avrebbe cercato di prendere in ostaggio l’oggetto delle principali preoccupazioni dell’obbiettivo, il che voleva dire che una giovane konoichi di sua conoscenza era in pericolo.

Indirettamente il ritrovamento del rotolo faceva parte della missione che ora IL genio Sasuke Uchiha si apprestava a studiare con estrema attenzione.

 

Le spettatrici trascorsero una buona metà del tragitto fino a casa ridevano come pazze e per una volta nella vita, Hinata non era troppo dispiaciuta nel vedere il suo adorato cuginetto steso da uno spettacolare gancio destro.

Sulla soglia di casa trovarono un gigantesco pacco regalo con mittente un ipotetico ammiratore.

Su un biglietto appariva la figura nera stilizzata di un drago cinese.

Alla fine aprirono la confezione che conteneva a sua volta dei pacchi più piccoli inviati a ad entrambe.

La moretta trovò dei Sai gemelli di ottima fattura abbinati a dei guanti neri con tirapugni incorporato e una lamina protettiva sui dorsi, più un terzo con lame ricurve che ricordavano un elaborato tribale.

- Wow.

- Caspita che belli. E tu che hai trovato? 

A quel punto anche la rosina afferrò tre cilindri e li scartò trovando al suo interno due katane corte e una dalla lama lunga quanto la sua gamba.

- Mitico… guardiamo anche cosa contiene l’ultimo.

L’ultimo era piuttosto basso e la forma era quella dei contenitori per capi d’abbigliamento.

Sopra un vestito ben ripiegato nella confezione era stato predisposta una lettera che Sakura aprì e lesse con estrema attenzione

- Ditemi che è uno scherzo!!

 

- Ditemi che è uno scherzo! Non può essere vero!

Conteneva la formula di una tecnica in imprimere un marchio su l’utilizzatore e la controparte, in modo che non solo la controparte vaniva protetta da un certo tipo di pericolo, ma l’utilizzatore poteva chiaramente sapere se questa era in pericolo, e quindi intervenire.

In genere lo utilizzavano durante le missioni di spionaggio, ma in epoca antica, quando alle donne non era ancora stata conferita la possibilità di divenire guerriere, ne facevano uso anche le coppie sposate, per avere garantire una maggiore una garanzia di sopravvivenza del clan.

Dopo le spiegazioni sulla funzione dei due marchi (perché entrambi devono averne uno, o il rito è inutile)

Ora veniva il problema principale.

Il rotolo imponeva di fissare il marchi O sulla schiena O sul ventre, due zone del corpo non accessibilissime suo parere.

Quindi, come avrebbe potuto mettere ‘sto cavolo di marchio SENZA farsi beccare (facendo la figura del maniaco) e SENZA lasciarci le pelle? (Da non dimenticare che oltre metà villaggio li voleva morto). 

* SGRUNT! Sasuke.

Fallo.

DEVI farlo.

Comportati da uomo!*

 

*Comportati da uomo!*

Un ragazzo dai lunghi capelli corvini, gli occhi dalle iridi bianche di cui uno con un adorabile occhio nero (che per inciso con l’abbigliamento che aveva lo faceva sembrare un panda), stava girando in tondo sotto la finestra di una certa maestra d’armi cercando disperatamente di calmarsi e tornare ad essere freddo e razionale come al solito.

Doveva chiedere scusa.

Ovvio.

Come? In un qualsiasi modo che non lo avrebbe fatto diventare lo zimbello del villaggio.

Aveva urgente bisogno di un piano.

E per certe cose bisogna chiedere al sensei.

Non il proprio, ovviamente.

- E così avresti bisogno del mio aiuto per chieder scusa ad una ragazza, giusto?

Hatake Kakashi, il mitico copia ninja.

Avversario di Gai Maito.

E ovviamente dotato di un briciolo di buonsenso maggiore.

- Allora, vediamo. Come chiedere Ciò che ti suggerisco io è

Piano A: scusati porgendole un mazzo di rose

- Geniale. Neanche il tempo di arrivare e lo sapranno fino al confine del paese del fuoco

- Mmm. Giusto. Allora passerei per il Piano B: scusati con un regalo

- Ok. Cosa?

- Siete nello stesso gruppo da anni e non conosci i suoi gusti? Mi sorprendi.

- Sigh. Passiamo al prossimo.

Kakashi si passò la mano sotto il mento. Poi fu preda di un’illuminazione divina. Batté il pugno sul palmo dell’altra mano, gli puntò un dito contro e…

- Piano C: scusati e basta.

e sparì in una nuvola di fumo.

- Fantastico non ci avevo pensato.

Ora era lì a trovare le parole adatte, mentre TenTen lo osservava dalla sua camera.

-  “Perdonami” non va bene. “TenTen, guardami, sono un uomo pentito” peggio di prima. “TenTen. Ho sbagliato a dirti quelle cose. Mi sono comportato da emerito idiota, vuoi perdonarmi?”.

- Sì!

- Cos…

Neji si gira in cerca della proprietaria della voce

- Ho detto che ti perdono.

Neji alzando la testa si accorge che TenTen è affacciata alla finestra e lo sta fissando a sua volta

- Ah. Benissimo. * Aspetta un momento. Vuoi vedere che ha visto tutto?*

La ragazza sorride, e sulle guance di lui cominciò ad apparire un lieve rossore.

- *Oddio. Hyuga calmati. NON arrossire. Sei un Hyuga, NON puoi arrossire. Pensa alla tua reputazione. Cosa direbbero gli altri se ti vedessero ora. Se ti vedesse Naruto. Brrr… Devo andarmene. ORA*. Scusa ma ora devo andare. Ci vediamo domani agli allenamenti, va bene?! Ciao.

E si allontanò il più in fretta possibile.

*Neji Neji Neji. Certe volte sei veramente un sciocco… Ma è per questo che mi piaci.*

 

 “Carissime ragazze,

Spero che i regali siano stati di vostro gradimento.

Abbiamo sentito che presto dovrete sostenere un esame per salire di rango e dopo una lunga discussione abbiamo deciso di darvi una mano negli allenamenti.

Siamo assolutamente certi che sotto la nostra supervisione passare l’esame sarà un gioco da ragazzi.

L’addestramento comincia domani mattina alle 7.

Siate puntuali.

Il vostro personal trainer.

Garv Chaos Dragon.

 

- Perché ho l’impressione che questo sarà un periodo molto duro?

- E perché ho paura che tu abbia ragione?

- Perché dici questo?

- Dimmi quante volte nell’ultimo periodo il tuo intuito ha sbagliato

- Mai, credo.

- Appunto!

 

Angolo dell’atrice:

 

Causa Uni, nei prossimi giorni gli aggiornamenti subiranno una riduzione.

Cerchèrò di tenerli il più possibile regolari

 

X ghilarza92: Come richiesto, eccoti il principio di una NejiTen, non farò apparire gli sviluppi, ma credo che gli farò saltare un paio di passaggi del corteggiamento.

XTompomause: E vuoi mettere?! Sai bene cosa sarà in grado di fare Sacchan, prendi un grosso potere da una parte e il POTERE ASSOLUTO dall’altra, fa un confronto tra i due e dimmi chi sceglieresti. Se fossi al posto della serpe malefica (NON SIA MAIIIIIIIIIIIIIII!!!) sceglierei la seconda opzione. E poi in caso di fallimento può pur sempre usare Sasu come rimpiazzo.

XKK: Niente del genere. Per ora ho invece bisogno di Razor. Pensi che potrebbe apparire già nel prossimo capitolo?

  
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