°°°NIENTE MI FA
PAURA...°°°
I corridoi
embravano più freddi di quanto non lo fossero mai stati, nonostante il
riscaldamento sempre tenuto acceso al massimo, per evitare probabilmente di
farli gelare anche fuori oltre che dentro! Pensiero ironico, non c'era che
dire, ma che non riuscì, nonostante tutto, nemmeno a fargli fare un mezzo
sorriso nervoso.. Ogni mattone, ogni piastrella, ogni porta sembrava essere
dannatamente oscura e orrenda.. Si sentiva come se stesse percorrendo una lunga
strada verso la camera della pena di morte.. cosa che in effetti, a pensarci
bene, era! Quel lungo corridoio era la sua strada verso la sua morte mentale,
la sua morte psicologica, che aveva tanto di simile alla sua morte fisica:
sarebbe tornato ad essere un vegetale.. ma non un vegetale qualsiasi, un
vegetale spietato e senza rispetto per nessuno, se non per lui, Borcov.. per
l'organizzazione.. per i loro ordini che lui avrebbe eseguito senza proferire
parola, ormai impotente.. Poteva definirsi una morte? Si, certo che si poteva
definire in quel modo! Una morte dopo una splendida rinascita, destinata a
sparire per sempre..
Svoltarono
l'angolo, prendendo un altro corridoio, uguale al precedente.. Il monastero era
così: oltre a giorni e ore uguali, stanze uguali, corridoi uguali.. Una
prigione di monotonia eterna, che sicuramente aiutava a lobotomizzarti il
cervello, la mente.. a farti uscire pazzo.. a sognare un mondo che forse mai
avresti visto, e tutto per causa loro! Per le loro promesse di diventare un balder
forte.. e per poi sfruttarti, fino allo sfinimento.. fino alla morte..
Sospirò
nervosamente: mai quei corridoi gli erano sembrati tanto lunghi in vita sua..
Mai quel buio che li avvolgeva era sembrato catturargli l'anima e il cuore...
mai fino a quel momento..
Improvvisamente,
si sentì osservato.. girò lo sguardo verso il suo compagno di squadra e lo vide
fissare i suoi occhi azzurri come il mare.. aveva uno sguardo triste e
spaventato, sembrava volesse dirgli qualcosa.. Ma che voleva?
Ancora
prima che potesse fargli quella domanda, si trovò quasi per istinto ad alzare
il capo, fino ad allora sempre tenuto basso, come un'anima dannata in pena.. Il
muro del corridoio interrompeva per un piccolo tratto la sua linearità retta,
per sprofondare in una piccola conca insignificante..
Il cuore
gli salì in gola, cominciando a battere all'impazzata..
Lacrime,
dentro ai suoi occhi, pronte ad uscire..
Brividi
lungo la sua schiena..
Ricordi..
precisamente uno.. uno dei tanti legato a quella concavità, tra poco andato perso
insieme a tutti gli altri..
Si bloccò
improvvisamente; Ivan lo imitò.. si sarebbe immaginato la sua reazione nel
vedere quella insignificante e buia parte di muro. Lo vide avanzare verso di
essa, per poi sfiorarla con la punta delle dita, chiudendo gli occhi e
respirando profondamente...
-Sa ancora
di lei...-YURIY
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-Tanto
non mi prendi!!-KIM
-Vuoi
vedere??-YURIY
I due
correvano come dei disperati per i corridoi del monastero: Kim aveva tinto con la
bomboletta spray i capelli di Yuriy di verde,e lui voleva vendicarsi
dell'accaduto. La rincorreva con la stessa bomboletta che aveva usato poco
prima lei.. che piccola che era! No, non si era arrabbiato.. ma gli piaceva far
finta di avercela con lei solo per rincorrerla per quel triste monastero..
perchè in quei semplici giochi tutto quanto sembrava dipingersi di un altro
colore.. Le sue risa, la sua voce, rieccheggiavano per quelle mura, rendendole
quasi belle ai suoi occhi.. ma mai belle quanto lei..
La
ragazza inciampò in una piastrella vecchia sporgente, barcollando, ma non
cadendo.. Si fermò, lasciando così il tempo al ragazzo dai capelli ormai verdi
di raggiungerla e di prenderla.
-Anf..
corri veloce..-YURIY
-Si..
sei solo stato fortunato perchè sono inciampata!-KIM
Yuriy
sorrise, ansimando, per poi afferrarla per le spalle e spingerla nella piccola
conca che si creava in una parte di muro..
-Hey che fai?? >.<-KIM
-Vendetta,
mia cara..-YURIY
-no
no!! Dai!!-KIM
Lui non
l'ascoltò: le mise una mano sugli occhi per proteggerli e cominciò a spruzzarle
in testa quello spray osceno, di un colore quasi abbagliante, creandole come
un'aureola verde proprio al centro della testa..
-Così
può bastare..-YURIY
-Uffaa!!!
>.< Adesso me li devo lavare!!-KIM
Il
ragazzo sorrise ancora, fissandola: era così bella quando faceva la finta
imbronciata e sorrideva! lei si accorse del suo sguardo fisso su di lei.. gli
sorrise, abbracciandolo e trascinandolo con sè vicino al muro, per poi baciarlo
con passione..
-Perdonato..
^__^-KIM
-Umh..
ma si anche tu.. forse..-YURIY
-Forse?
O.o"-KIM
Cominciò
a darle dei piccoli morsi sul collo, stringendosi sempre di più a lei. Lasciò
cadere la bomboletta di spray per poterla accarezzare meglio, nelle sue curve,
nelle sue forme..
La
ragazza sembrò perdersi in quelle carezze.. Chiuse per qualche istante gli
occhi, lasciandosi trasportare dalle magnifiche sensazioni che Yuriy le stava
facendo provare, cominciando poi ad accarezzargli dolcemente le spalle..
Aprì
gli occhi.. no, erano in mezzo al corridoio.. cosa stavano facendo? O meglio..
cosa stavano per fare?
Dopo un
attimo di esitazione, ebbe il coraggio di parlare: sarebbe rimasta lì ancora
per molto tempo, vittima di quelle mani e di quei morsi.. ma non potevano..
-Yuriy..
siamo in mezzo ad un corridoio..-KIM
Lui
smise di scatto, staccandosi lievemente per poi guardarsi intorno..
-'Azz,
è vero.. me ne stavo dimenticando! >.<"-YURIY
Lei gli
sorrise dolcemente, prima di baciarlo delicatamente ma con una sensualità
estrema, facendogli quasi nuovamente perdere il controllo..
-Dai
diavoletto.. andiamo, magari ti stanno cercando..-KIM
Il
ragazzo sospirò profondamente, prima di annuire con un po' di rammarico e
prenderla per mano.
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Accarezzò
l'incavatura tra due mattonelle: c'era ancora qualche residuo di quello spray
verde.. Sorrise tristemente: almeno quel muro si sarebbe ricordato di lei, di
loro, felici.. Socchiuse gli occhi per qualche attimo, sentendo ancora la sua
voce eccheggiare in quel triste corridoio.. le sue risa, che vivevano
ancora fervide nella sua mente, nei suoi ricordi.. ma che tra poco sarebbero
scomparse, lasciando spazio al gelido vuoto..
Come poteva
permettere una cosa simile?? L'unica cosa bella che c'era stata nella sua vita
stava sparendo! No, nemmeno il suo bey era paragonabile a lei.. gli dispiaque
ammetterlo, ma esso non era nient'altro che un "cyborg" come lui, un
oggetto fatto apposta per i loro piani.. Dentro a quella trottola non stava un
vero bit, stava solo distruzione..!
ma chi lo
stava ancora costringendo a rimanere prigioniero in quelle mura? Chi lo stava
costringendo ad essere ancora triste e vuoto come un tempo? Nessuno poteva
obbligarlo a fare niente, nessuno poteva distruggere la sua umanità, i suoi
sentimenti, il suo ricordo.. la sua felicità! Nessuno ne aveva il diritto!
Lei lo
amava con tutte le sue forze, e lui ora la stava solamente deludendo.. stava
distruggendo il suo ultimo desiderio, come un idiota senza sentimenti! Ma lui i
sentimenti li aveva!
-Yuriy..-IVAN
la voce del
suo compagno lo richiamò, facendogli così smettere di pensare. Scosse la testa,
cercando di tornare alla realtà, cercando di cacciare via dalla sua mente
quella voce celeste...
Sentì una
mano afferrargli la spalla, ma non si girò.. Ivan lo guardò tristemente: non
avrebbe mai voluto essere nei suoi panni.. Era un pensiero egoista, ma era la
verità..
-Dobbiamo
andare..-IVAN
Il compagno
si girò, senza nemmeno guardarlo in volto, per poi tornare a camminare insieme
a lui, con la testa bassa, lasciando quella concavità piena di ricordi.. Tra
non molto avrebbe ripercorso quel corridoio, deciso, con passo e sguardo
spietati, senza nemmeno soffermarsi a guardarla.. perchè non gli avrebbe detto niente..
-Ivan.. non
voglio..-YURIY
Il compagno
alzò le spalle impercettibilmente.. cosa poteva rispondergli?
-Lo
so..-IVAN
La grande
stanza era fredda.. più di ogni altra in quel maledetto posto.. Stette impalato
a guardarla, come se non l'avesse mai conosciuta, quando invece, era fin troppo
famigliare.. la stessa aria di tecnologia malvagia.. la stessa aria che era
possibile respirare in un incubo.. un incubo terribile..
Non avrebbe
mai voluto varcare quella soglia, andare oltre.. avrebbe voluto scappare da lì,
non vedere mai più quel posto! Ma qualcuno gli venne incontro, fino a trovarsi
a qualche passo da lui..
-Ivanov,
sei in ritardo..-BORCOV
Lui non
rispose.. cosa voleva, che si scusasse per quel maledetto ritardo? Che si
scusasse per aver ritardato al vuoto e alla dimenticanza che presto sarebbero
venuti a prenderlo come dei cavalli infuriati, facendola sparire dalla sua
mente?
-Sarei
anche potuto non venire..-YURIY
rabbia,
rabbia estrema.. di fronte a lei, niente gli faceva più paura di perdere anche
il suo ricordo... niente, nemmeno Borcov..
-Come
osi??-BORCOV
Gli tirò
uno schiaffo, forte, in pieno volto, facendolo quasi cadere. Ivan rimase
impassibile, ma col cuore che batteva a mille.. Cosa gli stava saltando in
mente? Voleva farsi ammazzare?! Lo stette a guardare, come quel vecchio, mentre
era intento a riprendere l'equilibrio, tenendo sempre la testa bassa:
quell'uomo non era degno nemmeno di un suo sguardo...
Un alone
rossastro comparve lentamente nel viso del blader dai capelli rossi, ma lui
sembrò non farci nemmeno caso, come se quello schiaffo non gli avesse provocato
benchè il minimo dolore..
Borcov lo
guardava, con la sua solita aria gelida, ma anche mista a rabbia.. Quella
gallina.. gli aveva fatto perdere la testa, lo aveva cambiato.. lo aveva
cambiato in peggio per i loro piani! Avrebbero dovuto ammazzarla non appena lei
avesse messo piede in quel luogo, ma non l'avevano fatto, Dio solo sapeva il
perchè! Gliel'avevano tolta con la forza, quando ormai si erano resi conto che
stavano perdendo il loro fedele e spietato burattino, ma niente era più tornato
come prima, come loro speravano..
Yuriy era
senza vita, passivo.. con solo quella stronza in testa! Ma tra poco avrebbero
risolto il tutto..
L'uomo
sorrise sarcasticamente, in un ghigno orrendo: certo che tutto sarebbe tornato
come prima.. mai Yuriy avrebbe mai osato mettere a repentaglio la propria pelle
per una ragazza.. Era inconcepibile..
Il ragazzo
dagli occhi azzurri lo guardò di sottecchi: stava sghignazzando, brutto, anzi,
bruttissimo segno.. Tremò dalla rabbia, ma cercò di trattenersi..
-Pavlov,
puoi andare..-BORCOV
Ivan anuì e
se ne andò, tenendo lo sguardo fino all'ultimo sul suo amico..
"Buona
fortuna Yuriy"IVAN
Yuriy
rimase lì, fermo, sulla soglia della porta, senza accennare ad una minima
reazione.. sperando in cuor suo che quell'attesa non sarebbe mai finita.. Non
voleva perderla, non voleva!! Perchè doveva eseguire gli ordini che quel pazzo
gli stava dando?? perchè gli doveva essere fedele?? perchè tra non molto sarebbe
tornato ad essere il suo bambolino..? Poteva reagire, doveva! Ma non poteva..
l'avrebbero ammazzato..
Lo sentì
sghignazzare ancora, ma non lo guardò..
-Tsk.. un
cyborg con dei sentimenti.. questa è una vera buffonata..-BORCOV
Yuriy non
rispose..
-Vuoi farmi
credere di non voler tornare quello di una volta, Ivanov? Quando eri colui che
tutti temevano? Non ci credo..-BORCOV
-Non me ne
frega niente di essere temuto.. mi frega molto di più avere un cuore..-YURIY
Nemmeno il
tempo di finire la frase: un ennesimo ceffone lo colpi in pieno volto, questa
volta facendolo cadere violentemente al suolo. Il ragazzo strinse i denti dal
dolore, senza rialzarsi.. Poggiò la testa a terra, mentre una lacrima scendeva
assassina dai suoi occhi.. Certo, assassina.. se quel pazzo l'avrebbe scoperta,
avrebbe fatto una brutta fine.. Ma non gliene importava.. avrebbe preferito
morire che andare avanti a vivere in quella maniera.. la morte sarebbe stata
molto più dolce nei suoi confronti.. Che differenza faceva vivere gelido, come
un robot, senza ricordi e senz'anima, dimenticando l'unica cosa bella nella sua
vita.. o morire? Nessuna, nessunissima differenza.. Solo che almeno
morendo si sarebbe risparmiato di essere stato il loro burattino
distruttivo..
Borcov lo
prese per un braccio, facendolo alzare a forza; lo spinse contro il muro,
prendendolo per il mento e guardandolo in pieno viso.. Piangeva! Stava
piangendo!! L'istinto di buttarlo ancora a terra era tanto, ma non volle..
Inferire su suoi sentimenti sarebbe stata l'unica arma veramente letale in quel
momento..
-Se ti fa
tanto male il suo ricordo perchè non lo cancelli? Starai benissimo
dopo..-BORCOV
-No.. non è
vero..-YURIY
parlava con
la voce strozzata: aveva paura, dovette ammetterlo.. ma l'avrebbe difesa,
avrebbe difeso il suo desiderio.. Non gli avrebbe permesso di rovinare la sua
vita.. il suo ricordo felice.. Non ne avevano il diritto..
L'uomo
sogghignò ancora una volta, mentre i due scienzati che poco prima erano intenti
nei preparativi per la macchina infernale che tra non molto avrebbe accolto
Yuriy smisero nel loro lavoro.. Stettero increduli ad osservare la scena: mai
quel ragazzo si era opposto al suo padrone..mai..
-Oh
Ivanov.. tu non le hai mai voluto bene, perchè non ragioni..? Un cyborg non ha
sentimenti.. tu non puoi averne di quelle schifezze! E questo è dimostrato dal
fatto che sei venuto qua di tua volontà.. Smettila di fare il sofferente
Yuriy!!-BORCOV
Ebbe uno
scatto di rabbia: lo gettò ancora a terra, violentemente, rimanendo poi a
guardarlo mentre tremava al suolo, stringendo i pugni.
Quel
bastardo aveva esagerato! Lui aveva dei sentimenti!! Lui l'amava più di
qualsiasi altra cosa al mondo!! Come poteva basare la sua opinione sul fatto
che lui fosse venuto lì, in quella stanza, con le sue stesse gambe?? L'avevano
minacciato di ucciderlo!! Cos'altro poteva fare..?? Lasciarsi morire...
Si rialzò,
colmo di rabbia, voltandosi, non appena in piedi, verso l'uomo di fronte a lui,
fissandolo dritto negli occhi per la prima volta da quando era entrato in
quella stanza.
-Io
l'amavo.. l'amo ancora.. vivere senza un suo ricordo è la morte per me.. Io mi
rifiuto..-YURIY
-Cos'hai
detto Ivanov?-BORCOV
-Voi non
cancellerete mai il suo ricordo dalla mia mente!!-YURIY
Il
ragazzino si girò di spalle, ma fu subito afferrato per un braccio da Borcov,
che lo bloccò all'istante.. Stava morendo di paura, ma non lo avrebbe mai dato
a vedere.. Avrebbe combattuto per lei, l'unica che fosse mai stata degna della
sua morte..
L'uomo lo
tenne con violenza nella sua stretta per qualche istante: non si era mai
opposto ai suoi comandi.. Quella ragazza aveva esagerato.. lui stava
esagerando.. Non l'avrebbe passata liscia...
-Accendete
la macchina..-BORCOV
-Noo!!-YURIY
-Tu farai
quello che dico io!!-BORCOV
I due
scienziati, dopo aver accesso l'occorrente, corsero a prendere Yuriy, e lo
trascinarono a forza verso la macchina, mentre lui scalpitava come un diavolo
inferocito..
-Bastardo!!
Sei un bastardo!! Ammazzami se ne hai il coraggio!! Ammazzami!!-YURIY
Le lacrime
scendevano come dei fiumi in piena dai suoi occhi: no, non gliel'avrebbe mai
permesso.. non poteva!! Scalciò con tutta la forza che riuscì a trovare,
colpendo in pieno viso uno dei due uomini che lo stavano tenendo, facendolo
cadere a terra.
Borcov
osservava la scena: non l'aveva mai visto così inferocito.. si rese conto che
l'avevano perso del tutto.. non poteva credere alla scena che si stava
presentando davanti ai suoi occhi: Yuriy accettava la morte, piuttosto che
vedere il suo ricordo sparire.. Lui preferiva morire!! Ma non potevano
ammazzarlo! Quella scusa aveva funzionato per metà, l'aveva trascinato fino
lì.. ma ora nemmeno quella minaccia sembrava fargli più paura..
Non
avrebbero mai potuto ammazzarlo, lui serviva all'organizzazione!! E forse lui
ne era consapevole, ecco perchè si stava ribellando.. Lui non aveva
sentimenti..non poteva accettare di morire solo per lei..
Vide
improvvisamente cadere al suolo anche l'altro scienziato: quel ragazzino era inferocito,
come non lo era mai stato.. Yuriy, appena si fu liberato dalla morsa dei due,
si mise a correre all'impazzata verso una porta secondaria.. era deciso,
sarebbe scappato.. se ne sarebbe andato.. Sarebbe tornato da lei, e avrebbero
vissuto insieme per sempre, liberi da ogni vincolo..
Le lacrime
gli impedivano la vista, e subito altri due uomini lo fermarono, afferrandolo
uno per la vita e le braccia e l'altro per le gambe..
-lasciatemi
maledetti!!!-YURIY
I due
stettero fermi, tenendolo come meglio riusciva a loro, mentre Borcov gli si
avvicinò con passo veloce per poi tirargli un pugno in pieno stomaco..
-Hai
esagerato, Ivanov, ti serve un po' di disciplina..-BORCOV
Yuriy
tossiva a causa di quel pugno, ma ebbe ancora il coraggio di parlare..
-Niente mi
fa più male ormai di sapere che tu vuoi cancellarla dalla mia mente..-YURIY
L'uomo
stette per dargliene un altro, con più potenza, ma non lo fece.. Sorrise, prima
di dire ai due uomini..
-Va bene..
alla prigione!!-BORCOV
Il ragazzo
dai capelli rossi alzò il volto, ormai pieno di lacrime e di un rosso acceso
che poteva assomigliare a quello dei suoi capelli.. Lo fissò.. Non lo voleva
ammazzare.. quella era stata solo una scusa!! Eppure, gli sembrava esser stato
fin troppo gentile con lui.. non poteva essere punito solamente in tal
maniera..
Lo afferò
ancora una volta per il mento, obbligandolo a guardarlo negli occhi..
-E non
pensare sia finita qua, Yuriy.. Arriverai al punto di implorarmi di smetterla,
di fare quello che avremmo dovuto fare oggi..-YURIY
Yuriy lo
stette a guardare, tremando..
-.. devi
pagare per esserti opposto a me.. ricordati che io ti posseggo..-BORCOV
-Se pensi
di spaventarmi ti sbagli..-YURIY
Lo mollò
violentemente, prima di fare un cenno ai due uomini, che subito uscirono dalla
stanza, incamminandosi verso la prigione sotterranea.
Era quasi
incredibile.. non si era mai comportato in quel modo.. ma cosa gli aveva fatto
quella?? Niente gli faceva paura: mentre i due lo stavano scortando lui non
reagiva.. si lasciava trasportare..Quello non era quel cyborg che avevano
creato.. ma presto sarebbe tornato ad esserlo: non lo avrebbero ammazzato, non
potevano.. ma gli avrebbero fatto desiderare di aver eseguito subito i loro
ordini..