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Autore: Phoenix    01/05/2004    3 recensioni
Sono già tornata! ^__^ (Nooooo.. NDtutti) (ç.ç NDme).. ehm.. -_-" Questa è una storia abbastanza triste e drammatica.. un cyborg perduto, che ora è un ragazzo, come tanti altri.. un ricordo che non deve essere cancellato, ciò che lo ha reso umano.. e che tra non molto quei maledetti cercheranno di far sparire dalla sua mente, per farlo tornare quello di una volta.. Riuscirà a resistere quel dolce ricordo..? la lotta interiore di un ragazzo, che combatte per salvare i propri sentimenti.. il proprio cuore.. Commy please! ^__^ Thanks!
Genere: Drammatico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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°°°NIENTE MI FA PAURA...°°°




I corridoi embravano più freddi di quanto non lo fossero mai stati, nonostante il riscaldamento sempre tenuto acceso al massimo, per evitare probabilmente di farli gelare anche fuori oltre che dentro! Pensiero ironico, non c'era che dire, ma che non riuscì, nonostante tutto, nemmeno a fargli fare un mezzo sorriso nervoso.. Ogni mattone, ogni piastrella, ogni porta sembrava essere dannatamente oscura e orrenda.. Si sentiva come se stesse percorrendo una lunga strada verso la camera della pena di morte.. cosa che in effetti, a pensarci bene, era! Quel lungo corridoio era la sua strada verso la sua morte mentale, la sua morte psicologica, che aveva tanto di simile alla sua morte fisica: sarebbe tornato ad essere un vegetale.. ma non un vegetale qualsiasi, un vegetale spietato e senza rispetto per nessuno, se non per lui, Borcov.. per l'organizzazione.. per i loro ordini che lui avrebbe eseguito senza proferire parola, ormai impotente.. Poteva definirsi una morte? Si, certo che si poteva definire in quel modo! Una morte dopo una splendida rinascita, destinata a sparire per sempre..

Svoltarono l'angolo, prendendo un altro corridoio, uguale al precedente.. Il monastero era così: oltre a giorni e ore uguali, stanze uguali, corridoi uguali.. Una prigione di monotonia eterna, che sicuramente aiutava a lobotomizzarti il cervello, la mente.. a farti uscire pazzo.. a sognare un mondo che forse mai avresti visto, e tutto per causa loro! Per le loro promesse di diventare un balder forte.. e per poi sfruttarti, fino allo sfinimento.. fino alla morte..

Sospirò nervosamente: mai quei corridoi gli erano sembrati tanto lunghi in vita sua.. Mai quel buio che li avvolgeva era sembrato catturargli l'anima e il cuore... mai fino a quel momento..

Improvvisamente, si sentì osservato.. girò lo sguardo verso il suo compagno di squadra e lo vide fissare i suoi occhi azzurri come il mare.. aveva uno sguardo triste e spaventato, sembrava volesse dirgli qualcosa.. Ma che voleva?

Ancora prima che potesse fargli quella domanda, si trovò quasi per istinto ad alzare il capo, fino ad allora sempre tenuto basso, come un'anima dannata in pena.. Il muro del corridoio interrompeva per un piccolo tratto la sua linearità retta, per sprofondare in una piccola conca insignificante..

Il cuore gli salì in gola, cominciando a battere all'impazzata..

Lacrime, dentro ai suoi occhi, pronte ad uscire..

Brividi lungo la sua schiena..

Ricordi.. precisamente uno.. uno dei tanti legato a quella concavità, tra poco andato perso insieme a tutti gli altri..

Si bloccò improvvisamente; Ivan lo imitò.. si sarebbe immaginato la sua reazione nel vedere quella insignificante e buia parte di muro. Lo vide avanzare verso di essa, per poi sfiorarla con la punta delle dita, chiudendo gli occhi e respirando profondamente...

-Sa ancora di lei...-YURIY

_______________________________________________________

 

-Tanto non mi prendi!!-KIM

-Vuoi vedere??-YURIY

I due correvano come dei disperati per i corridoi del monastero: Kim aveva tinto con la bomboletta spray i capelli di Yuriy di verde,e lui voleva vendicarsi dell'accaduto. La rincorreva con la stessa bomboletta che aveva usato poco prima lei.. che piccola che era! No, non si era arrabbiato.. ma gli piaceva far finta di avercela con lei solo per rincorrerla per quel triste monastero.. perchè in quei semplici giochi tutto quanto sembrava dipingersi di un altro colore.. Le sue risa, la sua voce, rieccheggiavano per quelle mura, rendendole quasi belle ai suoi occhi.. ma mai belle quanto lei..

La ragazza inciampò in una piastrella vecchia sporgente, barcollando, ma non cadendo.. Si fermò, lasciando così il tempo al ragazzo dai capelli ormai verdi di raggiungerla e di prenderla.

-Anf.. corri veloce..-YURIY

-Si.. sei solo stato fortunato perchè sono inciampata!-KIM

Yuriy sorrise, ansimando, per poi afferrarla per le spalle e spingerla nella piccola conca che si creava in una parte di muro..

-Hey che fai?? >.<-KIM

-Vendetta, mia cara..-YURIY

-no no!! Dai!!-KIM

Lui non l'ascoltò: le mise una mano sugli occhi per proteggerli e cominciò a spruzzarle in testa quello spray osceno, di un colore quasi abbagliante, creandole come un'aureola verde proprio al centro della testa..

-Così può bastare..-YURIY

-Uffaa!!! >.< Adesso me li devo lavare!!-KIM

Il ragazzo sorrise ancora, fissandola: era così bella quando faceva la finta imbronciata e sorrideva! lei si accorse del suo sguardo fisso su di lei.. gli sorrise, abbracciandolo e trascinandolo con sè vicino al muro, per poi baciarlo con passione..

-Perdonato.. ^__^-KIM

-Umh.. ma si anche tu.. forse..-YURIY

-Forse? O.o"-KIM

Cominciò a darle dei piccoli morsi sul collo, stringendosi sempre di più a lei. Lasciò cadere la bomboletta di spray per poterla accarezzare meglio, nelle sue curve, nelle sue forme..

La ragazza sembrò perdersi in quelle carezze.. Chiuse per qualche istante gli occhi, lasciandosi trasportare dalle magnifiche sensazioni che Yuriy le stava facendo provare, cominciando poi ad accarezzargli dolcemente le spalle..

Aprì gli occhi.. no, erano in mezzo al corridoio.. cosa stavano facendo? O meglio.. cosa stavano per fare?

Dopo un attimo di esitazione, ebbe il coraggio di parlare: sarebbe rimasta lì ancora per molto tempo, vittima di quelle mani e di quei morsi.. ma non potevano..

-Yuriy.. siamo in mezzo ad un corridoio..-KIM

Lui smise di scatto, staccandosi lievemente per poi guardarsi intorno..

-'Azz, è vero.. me ne stavo dimenticando! >.<"-YURIY

Lei gli sorrise dolcemente, prima di baciarlo delicatamente ma con una sensualità estrema, facendogli quasi nuovamente perdere il controllo..

-Dai diavoletto.. andiamo, magari ti stanno cercando..-KIM

Il ragazzo sospirò profondamente, prima di annuire con un po' di rammarico e prenderla per mano.

 

____________________________________________________

 

Accarezzò l'incavatura tra due mattonelle: c'era ancora qualche residuo di quello spray verde.. Sorrise tristemente: almeno quel muro si sarebbe ricordato di lei, di loro, felici.. Socchiuse gli occhi per qualche attimo, sentendo ancora la sua voce eccheggiare in quel triste corridoio.. le sue risa, che vivevano ancora fervide nella sua mente, nei suoi ricordi.. ma che tra poco sarebbero scomparse, lasciando spazio al gelido vuoto..

Come poteva permettere una cosa simile?? L'unica cosa bella che c'era stata nella sua vita stava sparendo! No, nemmeno il suo bey era paragonabile a lei.. gli dispiaque ammetterlo, ma esso non era nient'altro che un "cyborg" come lui, un oggetto fatto apposta per i loro piani.. Dentro a quella trottola non stava un vero bit, stava solo distruzione..!

ma chi lo stava ancora costringendo a rimanere prigioniero in quelle mura? Chi lo stava costringendo ad essere ancora triste e vuoto come un tempo? Nessuno poteva obbligarlo a fare niente, nessuno poteva distruggere la sua umanità, i suoi sentimenti, il suo ricordo.. la sua felicità! Nessuno ne aveva il diritto!

Lei lo amava con tutte le sue forze, e lui ora la stava solamente deludendo.. stava distruggendo il suo ultimo desiderio, come un idiota senza sentimenti! Ma lui i sentimenti li aveva!

-Yuriy..-IVAN

la voce del suo compagno lo richiamò, facendogli così smettere di pensare. Scosse la testa, cercando di tornare alla realtà, cercando di cacciare via dalla sua mente quella voce celeste...

Sentì una mano afferrargli la spalla, ma non si girò.. Ivan lo guardò tristemente: non avrebbe mai voluto essere nei suoi panni.. Era un pensiero egoista, ma era la verità..

-Dobbiamo andare..-IVAN

Il compagno si girò, senza nemmeno guardarlo in volto, per poi tornare a camminare insieme a lui, con la testa bassa, lasciando quella concavità piena di ricordi.. Tra non molto avrebbe ripercorso quel corridoio, deciso, con passo e sguardo spietati, senza nemmeno soffermarsi a guardarla.. perchè non gli avrebbe detto niente..

-Ivan.. non voglio..-YURIY

Il compagno alzò le spalle impercettibilmente.. cosa poteva rispondergli?

-Lo so..-IVAN

 

 

La grande stanza era fredda.. più di ogni altra in quel maledetto posto.. Stette impalato a guardarla, come se non l'avesse mai conosciuta, quando invece, era fin troppo famigliare.. la stessa aria di tecnologia malvagia.. la stessa aria che era possibile respirare in un incubo.. un incubo terribile..

Non avrebbe mai voluto varcare quella soglia, andare oltre.. avrebbe voluto scappare da lì, non vedere mai più quel posto! Ma qualcuno gli venne incontro, fino a trovarsi a qualche passo da lui..

-Ivanov, sei in ritardo..-BORCOV

Lui non rispose.. cosa voleva, che si scusasse per quel maledetto ritardo? Che si scusasse per aver ritardato al vuoto e alla dimenticanza che presto sarebbero venuti a prenderlo come dei cavalli infuriati, facendola sparire dalla sua mente?

-Sarei anche potuto non venire..-YURIY

rabbia, rabbia estrema.. di fronte a lei, niente gli faceva più paura di perdere anche il suo ricordo... niente, nemmeno Borcov..

-Come osi??-BORCOV

Gli tirò uno schiaffo, forte, in pieno volto, facendolo quasi cadere. Ivan rimase impassibile, ma col cuore che batteva a mille.. Cosa gli stava saltando in mente? Voleva farsi ammazzare?! Lo stette a guardare, come quel vecchio, mentre era intento a riprendere l'equilibrio, tenendo sempre la testa bassa: quell'uomo non era degno nemmeno di un suo sguardo...

Un alone rossastro comparve lentamente nel viso del blader dai capelli rossi, ma lui sembrò non farci nemmeno caso, come se quello schiaffo non gli avesse provocato benchè il minimo dolore..

Borcov lo guardava, con la sua solita aria gelida, ma anche mista a rabbia.. Quella gallina.. gli aveva fatto perdere la testa, lo aveva cambiato.. lo aveva cambiato in peggio per i loro piani! Avrebbero dovuto ammazzarla non appena lei avesse messo piede in quel luogo, ma non l'avevano fatto, Dio solo sapeva il perchè! Gliel'avevano tolta con la forza, quando ormai si erano resi conto che stavano perdendo il loro fedele e spietato burattino, ma niente era più tornato come prima, come loro speravano..

Yuriy era senza vita, passivo.. con solo quella stronza in testa! Ma tra poco avrebbero risolto il tutto..

L'uomo sorrise sarcasticamente, in un ghigno orrendo: certo che tutto sarebbe tornato come prima.. mai Yuriy avrebbe mai osato mettere a repentaglio la propria pelle per una ragazza.. Era inconcepibile..

Il ragazzo dagli occhi azzurri lo guardò di sottecchi: stava sghignazzando, brutto, anzi, bruttissimo segno.. Tremò dalla rabbia, ma cercò di trattenersi..

-Pavlov, puoi andare..-BORCOV

Ivan anuì e se ne andò, tenendo lo sguardo fino all'ultimo sul suo amico..

"Buona fortuna Yuriy"IVAN

Yuriy rimase lì, fermo, sulla soglia della porta, senza accennare ad una minima reazione.. sperando in cuor suo che quell'attesa non sarebbe mai finita.. Non voleva perderla, non voleva!! Perchè doveva eseguire gli ordini che quel pazzo gli stava dando?? perchè gli doveva essere fedele?? perchè tra non molto sarebbe tornato ad essere il suo bambolino..? Poteva reagire, doveva! Ma non poteva.. l'avrebbero ammazzato..

Lo sentì sghignazzare ancora, ma non lo guardò..

-Tsk.. un cyborg con dei sentimenti.. questa è una vera buffonata..-BORCOV

Yuriy non rispose..

-Vuoi farmi credere di non voler tornare quello di una volta, Ivanov? Quando eri colui che tutti temevano? Non ci credo..-BORCOV

-Non me ne frega niente di essere temuto.. mi frega molto di più avere un cuore..-YURIY

Nemmeno il tempo di finire la frase: un ennesimo ceffone lo colpi in pieno volto, questa volta facendolo cadere violentemente al suolo. Il ragazzo strinse i denti dal dolore, senza rialzarsi.. Poggiò la testa a terra, mentre una lacrima scendeva assassina dai suoi occhi.. Certo, assassina.. se quel pazzo l'avrebbe scoperta, avrebbe fatto una brutta fine.. Ma non gliene importava.. avrebbe preferito morire che andare avanti a vivere in quella maniera.. la morte sarebbe stata molto più dolce nei suoi confronti.. Che differenza faceva vivere gelido, come un robot, senza ricordi e senz'anima, dimenticando l'unica cosa bella nella sua vita.. o morire? Nessuna, nessunissima differenza.. Solo che almeno morendo si sarebbe risparmiato di essere stato il loro burattino distruttivo..

Borcov lo prese per un braccio, facendolo alzare a forza; lo spinse contro il muro, prendendolo per il mento e guardandolo in pieno viso.. Piangeva! Stava piangendo!! L'istinto di buttarlo ancora a terra era tanto, ma non volle.. Inferire su suoi sentimenti sarebbe stata l'unica arma veramente letale in quel momento..

-Se ti fa tanto male il suo ricordo perchè non lo cancelli? Starai benissimo dopo..-BORCOV

-No.. non è vero..-YURIY

parlava con la voce strozzata: aveva paura, dovette ammetterlo.. ma l'avrebbe difesa, avrebbe difeso il suo desiderio.. Non gli avrebbe permesso di rovinare la sua vita.. il suo ricordo felice.. Non ne avevano il diritto..

L'uomo sogghignò ancora una volta, mentre i due scienzati che poco prima erano intenti nei preparativi per la macchina infernale che tra non molto avrebbe accolto Yuriy smisero nel loro lavoro.. Stettero increduli ad osservare la scena: mai quel ragazzo si era opposto al suo padrone..mai..

-Oh Ivanov.. tu non le hai mai voluto bene, perchè non ragioni..? Un cyborg non ha sentimenti.. tu non puoi averne di quelle schifezze! E questo è dimostrato dal fatto che sei venuto qua di tua volontà.. Smettila di fare il sofferente Yuriy!!-BORCOV

Ebbe uno scatto di rabbia: lo gettò ancora a terra, violentemente, rimanendo poi a guardarlo mentre tremava al suolo, stringendo i pugni.

Quel bastardo aveva esagerato! Lui aveva dei sentimenti!! Lui l'amava più di qualsiasi altra cosa al mondo!! Come poteva basare la sua opinione sul fatto che lui fosse venuto lì, in quella stanza, con le sue stesse gambe?? L'avevano minacciato di ucciderlo!! Cos'altro poteva fare..?? Lasciarsi morire...

Si rialzò, colmo di rabbia, voltandosi, non appena in piedi, verso l'uomo di fronte a lui, fissandolo dritto negli occhi per la prima volta da quando era entrato in quella stanza.

-Io l'amavo.. l'amo ancora.. vivere senza un suo ricordo è la morte per me.. Io mi rifiuto..-YURIY

-Cos'hai detto Ivanov?-BORCOV

-Voi non cancellerete mai il suo ricordo dalla mia mente!!-YURIY

Il ragazzino si girò di spalle, ma fu subito afferrato per un braccio da Borcov, che lo bloccò all'istante.. Stava morendo di paura, ma non lo avrebbe mai dato a vedere.. Avrebbe combattuto per lei, l'unica che fosse mai stata degna della sua morte..

L'uomo lo tenne con violenza nella sua stretta per qualche istante: non si era mai opposto ai suoi comandi.. Quella ragazza aveva esagerato.. lui stava esagerando.. Non l'avrebbe passata liscia...

-Accendete la macchina..-BORCOV

-Noo!!-YURIY

-Tu farai quello che dico io!!-BORCOV

I due scienziati, dopo aver accesso l'occorrente, corsero a prendere Yuriy, e lo trascinarono a forza verso la macchina, mentre lui scalpitava come un diavolo inferocito..

-Bastardo!! Sei un bastardo!! Ammazzami se ne hai il coraggio!! Ammazzami!!-YURIY

Le lacrime scendevano come dei fiumi in piena dai suoi occhi: no, non gliel'avrebbe mai permesso.. non poteva!! Scalciò con tutta la forza che riuscì a trovare, colpendo in pieno viso uno dei due uomini che lo stavano tenendo, facendolo cadere a terra.

Borcov osservava la scena: non l'aveva mai visto così inferocito.. si rese conto che l'avevano perso del tutto.. non poteva credere alla scena che si stava presentando davanti ai suoi occhi: Yuriy accettava la morte, piuttosto che vedere il suo ricordo sparire.. Lui preferiva morire!! Ma non potevano ammazzarlo! Quella scusa aveva funzionato per metà, l'aveva trascinato fino lì.. ma ora nemmeno quella minaccia sembrava fargli più paura..

Non avrebbero mai potuto ammazzarlo, lui serviva all'organizzazione!! E forse lui ne era consapevole, ecco perchè si stava ribellando.. Lui non aveva sentimenti..non poteva accettare di morire solo per lei..

Vide improvvisamente cadere al suolo anche l'altro scienziato: quel ragazzino era inferocito, come non lo era mai stato.. Yuriy, appena si fu liberato dalla morsa dei due, si mise a correre all'impazzata verso una porta secondaria.. era deciso, sarebbe scappato.. se ne sarebbe andato.. Sarebbe tornato da lei, e avrebbero vissuto insieme per sempre, liberi da ogni vincolo..

Le lacrime gli impedivano la vista, e subito altri due uomini lo fermarono, afferrandolo uno per la vita e le braccia e l'altro per le gambe..

-lasciatemi maledetti!!!-YURIY

I due stettero fermi, tenendolo come meglio riusciva a loro, mentre Borcov gli si avvicinò con passo veloce per poi tirargli un pugno in pieno stomaco..

-Hai esagerato, Ivanov, ti serve un po' di disciplina..-BORCOV

Yuriy tossiva a causa di quel pugno, ma ebbe ancora il coraggio di parlare..

-Niente mi fa più male ormai di sapere che tu vuoi cancellarla dalla mia mente..-YURIY

L'uomo stette per dargliene un altro, con più potenza, ma non lo fece.. Sorrise, prima di dire ai due uomini..

-Va bene.. alla prigione!!-BORCOV

Il ragazzo dai capelli rossi alzò il volto, ormai pieno di lacrime e di un rosso acceso che poteva assomigliare a quello dei suoi capelli.. Lo fissò.. Non lo voleva ammazzare.. quella era stata solo una scusa!! Eppure, gli sembrava esser stato fin troppo gentile con lui.. non poteva essere punito solamente in tal maniera..

Lo afferò ancora una volta per il mento, obbligandolo a guardarlo negli occhi..

-E non pensare sia finita qua, Yuriy.. Arriverai al punto di implorarmi di smetterla, di fare quello che avremmo dovuto fare oggi..-YURIY

Yuriy lo stette a guardare, tremando..

-.. devi pagare per esserti opposto a me.. ricordati che io ti posseggo..-BORCOV

-Se pensi di spaventarmi ti sbagli..-YURIY

Lo mollò violentemente, prima di fare un cenno ai due uomini, che subito uscirono dalla stanza, incamminandosi verso la prigione sotterranea.

Era quasi incredibile.. non si era mai comportato in quel modo.. ma cosa gli aveva fatto quella?? Niente gli faceva paura: mentre i due lo stavano scortando lui non reagiva.. si lasciava trasportare..Quello non era quel cyborg che avevano creato.. ma presto sarebbe tornato ad esserlo: non lo avrebbero ammazzato, non potevano.. ma gli avrebbero fatto desiderare di aver eseguito subito i loro ordini..

 

  
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