Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: Airaly    05/05/2012    1 recensioni
"La pioggia colpiva insistente la città, una Londra stanca, assopita, ma non del tutto addormentata. Poco lontano dal centro, in una modesta casetta londinese, un Drago stava compiendo il suo destino. Ripose con cura gli strumenti al loro posto, controllò nuovamente la casetta. Era tutto in ordine. Aprì la porta, e subito fu investito dal ruggito del vento e della pioggia battente, quasi come lo stessero accusando. Il Drago ignorò le grida impazzite del vento, invece, incamminandosi, tese le orecchie per ascoltare le urla silenziose della morte che festeggiava nell'appartamento. Quello era il coro che avrebbe accompagnato la sua ascesa."
Perché dovevo rendere onore a Thomas Harris.
Genere: Azione, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Quasi tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Inserisce la cassetta, e fa partire il video. Il titolo del film, creato con le sue mani e le sue riprese, campeggia sulla superficie liscia del telo bianco. Si sistema meglio nella poltrona, pronto a scattare, finendo il sandwich mangiato velocemente. Ha bisogno di guardare il suo lavoro ancora una volta, un'altra volta. Ed ecco la famiglia Leeds, le scene passano veloci, stavolta il Drago non si sofferma sui particolari, sulle belle curve della signora Leeds, sulle espressioni felici, non ha tempo. Un'occhiata veloce, un giudizio sommario prima di ripartire.
L'emozione che sta provando è immensa, sta per salire un'altro gradino, un'altro piccolo passo più vicino alla Gloria. Ferma il video, rimette a posto la cassetta, chiude la casa a chiave e sale sul furgone. E' ora di partire, il Drago pretende la sua parte.


"Che hai detto???" esclamò Lestrade, afferrando la lettera appena ricevuta dal detective "stai scherzando spero!".
"Nessuno scherzo. Penso che il nostro mittente non sia il tipo di persona a cui piace fare scherzi" rispose Sherlock. Stava già per scendere le scale, con quel suo impeto che gli era caratteristico, quando quasi si scontrò con Mycroft, appena giunto dalle scale.
"Tu non vai da nessuna parte fratellino" sentenziò il governo britannico.
John pensò che l'ultima cosa di cui avevano bisogno in quel momento era proprio il maggiore dei fratelli Holmes, giunto probabilmente per impartire l'ennesimo paletto che avrebbe tenuto a freno (invano) il fratello minore.
"Ah, Mycroft! Immagino tu abbia intercettato la lettera. Hai per caso scatenato una guerra mondiale per averla? Devo indossare l'elmetto?" disse sarcastico Sherlock, cercando di scansare l'importante mole del fratello e sgusciare verso la porta.
"Al contrario, è stato uno dei miei funzionari a recapitartela. Prima di chiamare te, il dottor Lecter ha cortesemente convocato me, ben conscio della mia... posizione. Mi ha chiesto espressamente un colloquio con mio fratello, insistendo perché ti fosse mandata quella lettera, scritta di suo pugno.
"E' un chiaro ed aperto messaggio, un segno di sfida oserei dire. Sono sicuro che è al corrente del fatto che sono abile in grafologia, vuole che analizzi la sua grafia, decisamente contrastante con la sua personalità. Mycroft, non ci eri arrivato?
"Certo che ci ero arrivato" rispose il fratello maggiore, piccato "ma sarai daccordo con me nel pensare che qualsiasi mossa fatta da quell'uomo può facilmente diventare un tentativo per staccarti la lingua a morsi. Ho dovuto prendere le precauzioni necessarie.
"Pensavi si fosse nascosto nella busta?
Mycroft stava per replicare spazientito, quando John non poté più sopportare il fatto di essere messo da parte, e disse a voce alta, sovrastando le frecciatine dei due fratelli:
"Qualcuno mi spiega chi diavolo è questo Lecter?!
I due Holmes, più un quanto mai incredulo Lestrade, si voltarono a guardarlo, come se avesse chiesto di che colore è il cielo.
"N-non... Non sai chi è, John?" sussurrò l'ispettore, guardandolo con tanto d'occhi.
"No! Non lo so" rispose il dottore, irato "e se qualcuno di voi si degnasse di informare anche me, forse sarei un pò più contento, sapete?
"E' evidente che tu non sappia chi sia, è successo tutto mentre eri in Afghanistan, e quando ti hanno congedato la faccenda era già conclusa. I giornali ne parlavano ancora, ma sicuramente tu non eri nelle condizioni psicologiche migliori per prestargli attenzione" rispose Mycroft "Sherlock, vuoi raccontarglielo tu?" aggiunse poi, rivolto al fratello. Il detective non rispose, John notò solo in quel momento che sembrava distratto, gli occhi persi a guardare chissà dove, ignaro di chi o cosa si trovasse intorno a lui. Poi si ridestò, come colpito da una scossa elettrica, iniziando a parlare velocemente:
"Il dottor Hannibal Lecter è un'eccellente psichiatra, aveva uno studio privato nella City, e a detta di molti era il migliore nel suo campo. Oltre che eccellente medico è anche un uomo colto, appassionato di arte, della buona cucina, e di cultura giapponese, è inoltre abilissimo nel disegno anatomico, ed alcuni dei migliori manuali di medicina recano sulle pagine i suoi disegni.
"Wow" commentò John "personaggio interessante. Ma che diavolo ha fatto? Perché stai girando intorno al problema Sherlock? Non è da te, e non è da tuo fratello non mettere bocca in quello che dici ogni due secondi. Cosa è successo di così importante mentre ero in Afghanistan?
Sherlock lo guardò negli occhi per qualche secondo, una luce strana gli brillava nelle iridi grigie:
"Il dottor Lecter ha passato un'infanzia difficile, quando era bambino viveva con la sua famiglia in Lituania, in un grande castello, la famiglia era di nobili origini. Durante la Seconda Guerra Mondiale la tenuta fu occupata dai tedeschi, ma i familiari riuscirono a fuggire ed a rifugiarsi in un casino di caccia, nascosto nella foresta. Vissero li per due anni. Poi alcuni abitanti del luogo disertarono, come era comune a quei tempi, erano gli stessi abitanti che avevano informato i nazisti dell'esistenza del castello Lecter. Quando Hitler morì ed i tedeschi furono definitivamente sconfitti, i disertori si ritrovarono a vivere come dei nomadi, non potevano tornare alla vita normale poiché sarebbero stati fucilati, ed i nazisti non avevano alcun interesse a salvare le loro vite. Giunsero quindi al casino di caccia, per fartela breve uccisero i genitori di Lecter, e risparmiarono lui e la sua sorellina minore, Mischa. Ma durante il rigido inverno russo i disertori si ritrovarono affamati, senza cibo e febbricitanti, e l'unica cosa rimasta commestibile erano proprio i due fratelli.
John arrivò rapidamente alla conclusione del racconto, e inorridito aspettò che la voce atona di Sherlock finisse di parlare.
"Mangiarono prima la sorella. Lecter riuscì a fuggire in qualche modo, fu raccolto ed allevato per un pò all'orfanotrofio locale, situato proprio nel vecchio castello Lecter, poi fu portato via e cresciuto a Parigi da suo zio e dalla moglie giapponese. Forse sei già riuscito a capire di quali crimini si sia macchiato Lecter.
"Vuoi dirmi che è un... cannibale?" chiese il dottore in un filo di voce.
"Esattamente. L'uccisione di sua sorella ha lasciato un buco, una tara nella sua mente, o una consapevolezza, chiamala come vuoi. Ha deciso di vendicarsi a modo suo. Ecco chi è Hannibal Lecter, John.
"E come avete fatto a prenderlo? Ti sei occupato tu del caso? Non me ne avete mai parlato!" protestò, stavolta rivolto anche a Lestrade. Il medico notò che l'ispettore guardò Mycroft come in cerca di una conferma, poi si rivolse a John:
"Non ce n'è mai stata l'occasione ed il motivo. Ora Lecter si trova in un istituto psichiatrico di massima sicurezza, costantemente controllato, vive in un'ambiente isolato, il mondo si è dimenticato di lui, tranne le rare volte in cui pubblica articoli per giornali di medicina e cose simili.
"Pubblicano articoli di un pazzo cannibale?!
"John, Lecter non è affatto pazzo. Per questo il mondo della psicologia è così interessato a lui. Lecter ha una mente brillante, è un genio quasi. Tutto ciò che ha fatto lo ha fatto seguendo un preciso intento, capisci? Agisce con una tale freddezza e precisione da far pensare che quello che fa è assolutamente normale" continuò Lestrade con una smorfia "e ciononostante quando sei davanti a lui ti senti studiato, sventrato e analizzato nel giro di un'occhiata. E' un personaggio, devo ammetterlo, incredibile nella sua follia.
"Allora vi siete occupati voi del caso" constatò John, ora rivolgendosi a Sherlock "perché non mi hai mai raccontato niente? Non posso credere che un caso così non ti abbia come minimo ucciso dalla felicità!
A questo punto il detective sembrava, se possibile, ancora più riluttante a parlare di prima:
"Non era importante, non c'è mai stato il bisogno di parlarne" rispose, liquidando rapidamente la faccenda "e ora Mycroft, se permetti ho un colloquio piuttosto interessante cui partecipare, ho l'autorizzazione del governo britannico a procedere o vuoi mettermi una camicia di forza, visto che siamo in tema, e legarmi alla poltrona?
Mycroft sospirò, ignorando il riacquistato sarcasmo del fratello:
"Puoi andare. Ma Sherlock, per favore, ricordati con chi hai a che fare. Non si gioca a chi è più bravo laggiù, hai capito?
"Non pensavo fossi venuto per farmi la predica, fratello" rispose, ignorando gli ammonimenti appena ricevuti. "Vieni John?" disse poi.
Il medico rimase leggermente spiazzato da quella richiesta:
"Ma lo psichiatra vuole parlare con te, cosa ci faccio io?" disse, poco convinto. Certo non aveva alcuna voglia di prendere un thé insieme ad un cannibale. Qualunque cosa dicesse Lestrade, per quanto John ne sapeva, quello la poteva inzupparci le sue orecchie, nel thé.
"Vorresti dirmi che il mio blogger rinuncia ad un'intervista così sensazionale?" disse il detective, sogghignando.
Ahi. Beccato in pieno. E va bene, il dottore era tremendamente curioso di vedere questo fantomatico Lecter, e non poté che seguire l'alta figura giù per le scale, che aggiunse:
"E comunque puoi assistere da dietro il vetro a specchio, non c'è bisogno che tu ti sieda al tavolino con me.
E l'amico non poté fare a meno di sentirsi sollevato.
 Lestrade e Mycroft scesero dietro di lui.
"Venite anche voi?" chiese John.
"Senza di me non vi faranno entrare" disse Mycroft "e l'ispettore Lestrade è una... 'garanzia' di sicurezza.
Il dottore sentì il sarcasmo volare alto, in quella frase, ma fece finta di nulla. Mandò avanti Sherlock, che intanto era tornato lo stesso di sempre, e che iniziò a cercare smanioso un taxi. Chiese poi al maggiore dei fratelli Holmes:
"E' anche libero di non rispondermi, Mycroft, ma mi vuole dire che diavolo c'é sotto? Avete partecipato alle indagini, si può sapere che diavolo è successo durante quel caso? Non mi venga a dire che Sherlock era semplicemente dispiaciuto per la piccola Mischa mentre parlava, perché non le crederei e lo sa bene. Che relazione c'è tra Sherlock e quel Lecter?
Mycroft rimase in silenzio per un pò, studiando la punta del suo ombrello, poi sorrise e disse:
"Ci sono cose che ancora non le è dato sapere, signor Watson, cose che lo Stato non vuole condividere, e questa è una di quelle.
"Vuole venirmi a dire che quel Lecter è divenuto causa di un'affare di Stato?
"Qualcosa del genere. Sa, quando si stacca una buona percentuale di carne dal braccio sinistro del Primo ministro il Governo deve iniziare a prestare un pò più di attenzione. E comunque non sono sicuro che Sherlock voglia renderla partecipe di quale fu il suo scopo nell'indagine. Rimanga al suo posto Watson, per favore". Detto questo salì sul suo grande macchinone lucidato, dicendo che li avrebbe aspettati all'entrata dell'istituto e sgommando via.
Il medico era a dir poco furioso per quell'esplicita richiesta a rimanere fuori dai piedi, ma seguì comunque in silenzio Sherlock che salì rapidamente sul taxi, intimandogli di darsi una mossa.
John pensò che la sua vita era cambiata sul serio, da quando aveva conosciuto Sherlock Holmes. Appena tornato dall'Afghanistan non si era nemmeno accorto che uno psichiatra aveva quasi mangiato il braccio sinistro del Primo ministro, e quel giorno invece stava andando a trovare lo stesso psichiatra, forse per chiedergli se gli piacque lo spuntino.

 

__________

 

Ed ecco un'altro capitolo :) Vi è piaciuto? Scusatemi se ho accorciato di molto il racconto sull'infanzia di Lecter, pensavo che descrivere troppo nel dettaglio ci avrebbe fatto uscire dal corso degli eventi. Vi starete chiedendo csa centra Lecter con l'omicio della famiglia Leeds? Vedrete che il nostro caro psichiatra avrà un ruolo importante e... particolare, allo stesso tempo! Vi chiedo scusa per gli eventuali errori nel testo, sono un pò di fretta, ma prometto che correggerò appena possibile, un bacio! :)

Ps: Grazie per le vostre recensioni, non sapete quanto mi rendano felici!

Hila

  
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