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Autore: Nana 92    05/05/2012    0 recensioni
Kristal Collins è una ragazza come tante altre, semplice e solare.
Si è trasferita da poco a New York, per iniziare una nuova e favolosa vita.
Inizialmente le sembrerà tutto meraviglioso, come in un sogno ad occhi aperti, ma ben presto ritornerà con i piedi per terra.
Le accadrà qualcosa di inaspettato ed imprevedibile, ma sarà solo sfortuna ... o forse sarà destino?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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3. Amicizia

 



 
 
Pov Kristal
 
Dopo diversi giri in svariati negozi torno a casa coll’umore nettamente migliorato.
È proprio questo il bello dello shopping, è simile ad una medicina, anzi forse anche meglio, in grado di risollevarti nei momenti più critici.
Nonna non c’è, probabilmente è uscita a fare spese.
Lancio le buste sul letto e corro in bagno spogliandomi via via per il corridoio.
Non ne posso più devo farmi un bel bagno caldo e starci a mollo almeno per un’ora.
Preparo tutto l’occorrente ed entro nella vasca.
Poggio la testa sul davanzale e chiudo gli occhi scivolando pian piano con la testa sott’acqua.
Già mi sento meglio.
Ritorno alla posizione iniziale e ancora con gli occhi chiusi prendo a caso uno shampoo appoggiato sul marmo alle mie spalle.
Lo apro e ne aspiro l’odore.
E quell’odore mi arriva forte e chiaro, come uno schiaffo in pieno viso.
"Ma è una persecuzione!! Basta con questa fragola!!!"
Lancio via lo shampoo prendendone un altro, ma questa volta con gli occhi bene aperti.
Mi lavo accuratamente i capelli e sono contenta solo dopo aver fatto una terza passata.
Nel giro di dieci minuti già sono fuori dalla vasca fresca e pulita, ma soprattutto con un buon profumo addosso.
Mi asciugo i capelli pettinandoli più volte per sciogliere i nodi rimasti.
Poi apro la porta trovandomi di colpo la nonna davanti e lancio un grido tanto dallo spavento.
"Nonna mi hai fatto paura!"
"Scusa amore ma non pensavo di trovarti già a casa."
Mi metto le mani al petto prendendo fiato ed esco fuori in corridoio.
"Perché butti i vestiti a terra non lo capisco!" dice la nonna guardandosi in giro.
"Oh scusa adesso li raccolgo."
"Allora com’è andata a scuola?"
Alzo gli occhi al cielo mentre metto in lavatrice i vestiti sporchi.
"Possiamo parlarne più tardi, ti prego?"
"Ok, ma dalla tua risposta mi sembra che non è andata come ti aspettavi!"
Ritorna in cucina cacciando dalle buste pacchi di pasta ed altre scatole.
"Infatti." le dico mentre mi siedo sulla sedia e sbircio tra la spesa.
"Mi dispiace amore, ma devi raccontarmelo dopo promettimelo?"
"Lo giuro!" e mi porto una mano sul cuore.
Mi sorride e fruga in un’altra busta lasciata sul marmo della cucina.
"Vedi che cosa ho comprato? È il miglior rimedio quando si è tristi!"
Dopo aver preso due cucchiaini mette sul tavolo un barattolo enorme di gelato alla nocciola.
"Wooow nonna grazie!!"
Mi guarda teneramente offrendomi uno dei suoi calorosissimi sorrisi.
Le voglio un bene dell’anima e forse nemmeno lo sa.
È l’unica persona della quale mi potrei fidare cecamente, perché sono convinta che un suo consiglio sarebbe sempre il migliore qualunque cosa succeda.
Affondiamo i cucchiaini nel gelato e ci perdiamo entrambe in quel dolce piacere.
 



 
Pov Ashley
 
Oggi è una di quelle giornate particolarmente strane e ne sono davvero convinta dato quel che è successo.
Kris è tornata a casa senza dirci niente.
Era turbata, quindi l’unica cosa che posso immaginare è che Nathan, invece di migliorare la situazione l’ha nettamente peggiorata.
Non credo che Nate l’abbia fatto apposta perché non è quel tipo di ragazzo.
Ed io lo posso dire perché lo conosco bene, fin dalle scuole medie.
Io, Jason e Nathan eravamo nella stessa classe, tutti insieme legati da una profonda amicizia.
Poi sono iniziate le superiori e ci siamo persi un po’ di vista.
Lui è diventato un giocatore di baseball e si è unito ai ragazzi più popolari della scuola.
Non lo biasimo affatto per questo … chi diversamente da lui, avendone la possibilità, non avrebbe fatto lo stesso.
Ma avrei voluto che ci considerasse lo stesso nonostante tutto.
Jason invece gli è ancora molto legato, essendo nella squadra continua a stargli vicino come un tempo, ma diversamente da lui, non mi ha trascurata.
"Ash andiamo a casa insieme?"
"Ok!"
David prende lo zaino ed esce fuori dall’aula.
Io faccio altrettanto allungando il passo per poterlo raggiungere.
"Perché mi lasci sempre indietro … aspettami!"
Si ferma e inizia a ridere prendendomi in giro per quanto sono piccola e lenta.
Ma non è vero io sono nella media, è lui che è troppo alto.
"Stupido perché mi dici di tornare a casa insieme se alla fine scappi via da solo!!"
"Non è colpa mia!! Mi dimentico che ho per amica un folletto!"
Gli sferro un pugno sulla spalla continuando a pestarlo con la borsa.
Lo voglio troppo bene, ma a volte lo riempire di botte.
"Ti dispiace se mi fermo un attimo al campo?"
"No no però facciamo presto … "
"Perché che hai da fare?"
"Non sono affari tuoi brutto ficcanaso!"
Dopo avermi punzecchiata si avvicina ai ragazzi salutandoli con la sua solita allegria.
Tra di loro c’è anche Nate, ed è strano vederlo chiacchierare con ragazzi che nemmeno conosco e parlarci così come faceva un tempo con me.
Mi mancano le nostre uscite pazze il venerdì sera e i pomeriggi passati insieme cercando di studiare … mi mancano persino i nostri stupidi litigi.
Chissà se un giorno potremo rivivere quei  bellissimi momenti.
Da lontano lo vedo girarsi verso di me regalandomi un lieve sorriso.
Forse quel piccolo gesto è un segno.
Forse un giorno o l’altro ritorneremo ad essere quel trio bizzarro e tutto pepe.


 

 
Pov David
 
Sono le 6:30 di sera, ormai sono passate due ore e mezzo da quando ho lasciato Ash al centro commerciale insieme a Kelly.
Continuavano a mandarmi messaggini stupidi su quanto si stavano divertendo senza di me.
 Io invece, me ne stavo spaparanzato sul divano a guardare uno dei canali sportivi mangiando pop corn e stuzzichini vari.
Avendo una sorellina di appena 18 mesi, che piange ogni momento della giornata, nel momento in cui riesco a farla addormentare mi permetto il lusso di starmene in santa pace e fare quello che mi pare e piace.
I miei genitori lavorano tutto il giorno per questo pensano bene di lasciare Susy alla nostra cara vicina, poi una volta ritornato da scuola tocca a me prendermi cura di lei.
Non è che mi dispiaccia, ma ripongono troppa fiducia in un ragazzo di soli 17 anni.
Fortunatamente mi ritengo responsabile, insomma con la testa sulle spalle, altrimenti non avrei mai avuto il coraggio di aiutarli in questo modo.
Non è che lo faccio gratis, finché mi permettono una certa libertà allora per me va bene.
Prendo una manciata di pop corn divorandoli nel giro di pochi secondi, un sorso di coca cola e poi ripeto lo stesso procedimento.
Quando sento bussare alla porta sbuffo e alzo gli occhi al cielo.
"Chi è che rompe le palle a quest’ora?!"
Con passo pesante vado ad aprire la porta continuando a mangiucchiare un salatino preso a volo sul tavolo.
"Ah sei tu?"
"Che cavolo vuoi dire?"
Mi fiondo nuovamente sul divano ed alzo di poco il volume della tv.
Nate intanto si è seduto accanto a me lanciando su una sedia la sua felpa che si è appena tolta .
"Che stai vedendo?"
"Una partita, ho acceso da poco quindi non so tra chi."
Vedendomi mangiare si avventa anche lui sul vassoio.
"Dammene un po’ anche a me!!"
So come si comporta, se non se li mangia tutti non è lui, quindi poggio tutto sulle sue gambe facendogli una smorfia.
"Ehi dimmi cosa gli hai detto oggi a scuola?"
"A chi?"
"Lo sai di chi parlo!" gli dico dandogli una gomitata sul fianco.
Prende un sorso di coca cola dalla mia lattina e si lascia andare sullo schienale del divano.
"Niente volevo scusarmi e chiarire, ma quella ragazza è talmente cocciuta …"
"Cavolo è incazzata nera, non le passerà presto."
"Infatti!"
Nel momento in cui squilla il telefono con un balzo mi ritrovo in piedi alla ricerca del cordless buttato chissà in quale posto.
Quando più vuoi una cosa più non riesci a trovarla … che cavolo!
"Pronto?"
"Tesoro come va?"
"Mamma tutto bene … fino a un momento fa!"
Susy si è appena svegliata la sento piangere dalla camera da letto.
"Nate va a prendere Susy, dai!" gli dico con un sussurro.
"È successo qualcosa?"
"No mamma tutto a posto, torna presto a casa. Ciao!"
Lascio il telefono sul tavolo e corro in camera.
Trovo Nate con in braccio la piccola che intanto già aveva smesso di piangere.
Ride, mentre lui continua a fare smorfie buffe … non so chi fra i due è più bambino.
"Mi sono sempre chiesto perché quando è con te si calma così presto"
"Sarà perché ho una certa influenza sui bambini!"
Mi avvicino a lui e prendo Susy tra le braccia.
"Allora falle tu da babysitter !" gli dico sarcastico.
Lui sorride e prende un peluche dalla culla.
"Quindi domani che farai?"
"Niente che vuoi che faccia! Ha detto che mi ignorerà quindi non è più un mio problema!"
Inizio a cullare Susy che ha ripreso a piangere … ma com’è possibile?
"Non fare l’idiota, ti conosco troppo bene. Non lascerai perdere!"
Lancia il peluche nella culla, poi si alza e riprende la bambina tra le braccia.
"Penso che inizierò a punzecchiarla in qualche modo!"
Sorrido scuotendo la testa. Questo si che è tipico di lui!
Poi alzo le braccia al cielo rimanendo a bocca aperta.
"Ma non è possibile ha smesso di piangere!! Basta ci rinuncio tienila tu!!"
Forse mi sono sbagliato non sono affatto adatto a questa impresa.
Mentre lui continua a coccolarla io ritorno in cucina e mi stendo sul divano.
Avevo trovato finalmente un babysitter, quindi potevo benissimo continuare a rilassarmi.
Gli amici servono proprio a questo, quando hai bisogno di loro ci sono sempre pronti ad aiutarti in qualunque momento.
Nate mi ha sempre aiutato ed io facendolo altrettanto.
Ci siamo scambiati reciprocamente fiducia, consigli, felicità e dolori.
Abbiamo affrontato tutto insieme e continuiamo a farlo, senza mai separarci e perderci di vista; perché sapere che c’è qualcuno da qualche parte dal quale poterti rifugiare quando più ne hai bisogno, e che è in grado di ascoltarti e sostenerti, rendono quel rapporto un legame indissolubile che non si romperà mai qualunque cosa succeda.










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Scusate mi sono appena resa conto di non aver pubblicato un capitolo!
Ecco il terzo!! Baci! ♥
  
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