Nella tua assenza
Forse la risposta arrivò in un
caldo giorno di Giugno, si presentò alla sua porta con una chioma rossa
scintillante e gli occhi verdi, incredibilmente grandi, occhi irrequieti di chi
nasconde un segreto importante.
“Signor Malfoy, la signorina
Potter la sta aspettando in salotto” gli aveva comunicato uno degli elfi
domestici e lui aveva annuito piuttosto sorpreso da quella visita e l’aveva
raggiunta.
Lilian Luna Potter era ferma
accanto al fuoco spento, poggiava un braccio sul freddo marmo levigato del
camino e guardava con attenzione una delle tante foto accanto a lei.
Era una foto che ritraeva lui
ed Hermione il giorno dopo il matrimonio.
Draco era girato verso di lei e
la guardava ed Hermione, guardando l’obiettivo, rideva.
Era una delle preferite di
Hermione, diceva che di quella foto adorava il modo in cui lui la guardava.
Ovviamente le foto le aveva
sistemate lei, erano sparse in tutta casa, incastrate dentro cornici e poggiate
sui mobili oppure appese al muro come quadri.
Amava le fotografie, diceva che
le facevano sentire la casa più calda, più familiare.
Draco, dal canto suo, non le
aveva mai amate particolarmente, ma non aveva mai avuto il coraggio di
toglierle, neanche dopo la sua morte.
La ragazza si voltò a guardarlo
e sembrò riprendersi dai suoi pensieri.
“Ciao” esclamò semplicemente
con un sorrisetto imbarazzato.
Conosceva Lily da quando era
piccola ovviamente. La vedeva spesso durante quelle cene della domenica o
durante le feste che passavano insieme. La conosceva da molto tempo eppure non
ricordava di essersi mai fermato a parlare con lei per più di qualche minuto.
Per lui era semplicemente una
dei tanti Potter.
Faceva parte della prole di
Harry, quindi era nella lista delle persone che stavano a cuore a sua moglie quindi,
semplicemente, era una persona da tollerare.
Probabilmente Hermione qualche
volta gli aveva parlato di lei, anzi era quasi sicuro che l’avesse fatto.
Sua moglie aveva sempre amato
quella ragazzina dai capelli rossi e gli occhi verdi.
“è molto intelligente. Mi ricorda così tanto Harry! Oh, ma è
anche esuberante, eccessivamente
esuberante direi, forse questo l’ha preso da Ginny. Sai, Harry, scherzando
dice sempre che lei è l’incarnazione dei Malandrini, tutti e quattro messi
insieme. È una bella cosa, no?”.
Ovviamente Hermione era di
parte, lo era sempre quando si trattava di Harry Potter e qualsiasi cosa legata
a lui, ma guardandola in quel momento, Draco ebbe la stessa impressione.
“Cosa ci fai qui?”.
Non avrebbe voluto apparirle
scortese, ma quella fu proprio l’impressione che diede.
La ragazza sospirò e continuò a
guardarlo con attenzione.
Era da tempo che Draco non la
vedeva e solo in quel momento si rese conto che la piccola Potter era
cresciuta.
Non era più la ragazzina
rumorosa di un tempo, ora, ferma davanti a lui, c’era una bellissima ragazza,
quasi donna.
“Forse non sarei dovuta venire,
non sono ancora sicura di quello che sto facendo”.
Draco la guardò interrogativo,
infine le indicò il divano con un cenno della mano.
“Accomodati” le disse sedendosi
sulla poltrona.
La osservò mentre si mordeva le
labbra con aria pensosa e gli sembrò che stesse in evidente difficoltà.
Infine la ragazza si sedette e
artigliò il bracciolo del divano, come se stesse cercando un appiglio a cui
tenersi per trattenersi dalla voglia di andare via.
“So che sei venuto a casa per
chiedere delle cose ai miei genitori. Volevi delle informazioni, hai fatto
domande a cui loro non hanno saputo dare risposta” iniziò e Draco annuì.
“Io non credo di poterti dare
le risposte che cerchi, ma posso dirti ciò che so, ammesso che tu voglia ancora
saperlo”.
L’uomo la fissò per qualche
istante prima di annuire.
“Perché adesso? Sono venuto a
casa tua mesi fa, perché sei venuta da me solo adesso?” le chiese e Lily
abbassò un attimo lo sguardo, salvo poi rialzarlo di nuovo e scuotere i lunghi
capelli rossi.
“Perché stanotte ho fatto un
sogno. Di solito non credo nei sogni, ma era un sogno talmente strano e
sembrava così vero che io… non so, mi sono sentita in dovere di venire” gli
rispose e Draco vagò per qualche momento con lo sguardo lungo la stanza prima
di chiamare il suo elfo per far portare del tè e dei pasticcini.
Rimase sorpreso dal suo
improvviso atto di gentilezza, sorpreso quasi quanto l’elfo che si affrettò ad
eseguire i comandi.
Lily si sporse verso di lui,
quasi come se gli stesse sussurrando un segreto.
“Hermione ha baciato mio
padre”.
Lo disse in fretta, quasi come
se le parole stessero premendo sulle labbra per uscire e lei non riuscisse più
a trattenerle.
“Si sono baciati. È stato un
bacio vero, un bacio lungo e passionale. È successo qualche mese prima della
sua morte, tre mesi prima credo. Erano a casa mia, nello studio di papà. Li ho
visti per caso, loro non sapevano che ero lì. Dopo qualche minuto papà l’ha
allontanata gentilmente e lei gli ha sorriso. Lui ha risposto al suo sorriso e
poi le ha detto qualcosa, ma io… non so cosa si sono detti, sinceramente, sono
corsa via prima di poterlo sentire”.
La ragazza interruppe un attimo
il racconto e prese a torturarsi le mani.
“è stato orribile, tu non hai idea. Non volevo che loro
sapessero che li avevo visti, ma non riuscivo più a parlare con loro senza
provare una terribile sensazione di nausea, così quando Hermione mi ha chiesto
cosa avessi, io l’ho aggredita. Lei ha cercato di spiegarmi, mi ha detto che
era una specie di bacio di addio, anche se non ho mai capito di che tipo di
addio stesse parlando, mi ha detto che tra lei e mio padre c’era una profonda e
sincera e magnifica amicizia, ma nulla di più perché lui era innamorato della
mamma e lei di te”.
Lily si era alzata,
evidentemente agitata, salvo poi risedersi in tutta fretta.
“Non sto dicendo che Hermione
fosse incinta di mio padre, Draco” esclamò freddamente ritrovando
improvvisamente la calma, “Anche perché mamma è al corrente di questa storia e
sono certa che se lei avesse saputo una cosa del genere ora non vivremmo più
tutti sotto lo stesso tetto e sono sicura che lei ti amava. Ed io penso che
Hermione fosse una persona stupenda, io l’adoravo, ma lei ha baciato mio padre
ed io non sono sicura che non ti abbia mai tradito”.
Alla fine di quel racconto
Draco si sentì stremato, cercò di incamerare tutte le informazioni che Lily gli
aveva dato, ma il suo cervello, in qualche modo, si rifiutava di assorbire quelle
nuove notizie.
Improvvisamente non fu più
tanto sicuro di voler sapere la verità su quella storia, forse avrebbe
preferito che il suo ricordo rimanesse intatto, senza che fosse intaccato da
nuove verità.
Lily rimase a guardarlo per un
po’, infine si alzò in evidente imbarazzo e sospirò.
“Io vado” esclamò dirigendosi
verso la porta con passo svelto.
Aveva già poggiato una mano
sulla maniglia della porta quando lui parlò.
“Per favore, rimani”.
Draco rimase sorpreso dalla sua
stessa richiesta e Lily non seppe cosa, in quelle parole, la spinse a restare,
ma rimase con lui in quella casa ad ascoltare il suo silenzio.
Ci furono altri giorni simili a
quello.
Giorni in cui Lily andava a
trovarlo e rimaneva con lui a parlare per ore ed ore.
Draco aveva scoperto in lei una
piacevole compagnia e si rese conto che il tempo in sua compagnia passava più
rapidamente e la sua voce allegra aveva il potere di fargli quasi scordare la
morte di Hermione, almeno per un po’.
Iniziò a capire perché sua
moglie apprezzava tanto quella ragazza dall’aria gentile ed i modi buffi.
Era davvero intelligente,
simpatica, originale.
Amava i pomeriggi passati con
lei, le serate trascorse insieme a guardare un film, a chiacchierare o
semplicemente ad assaggiare piatti nuovi.
Lily si precipitava al Manor
con le scuse più improbabili e lui, dal canto suo, la chiamava per ogni
sciocchezza.
Si sorprese una notte a
pensarla e si accorse che durante le lunghe attese prima del suo arrivo si
sentiva sempre troppo agitato.
Una sensazione davvero
inopportuna per un uomo come lui.
Dagli incontri a Malfoy Manor
passarono a darsi appuntamento all’aperto, fuori da quelle mura impregnate di
ricordi. Si incontravano sempre in posti improbabili. Vie e locali sperduti che
solo Malfoy poteva conoscere.
Draco iniziò improvvisamente a
sentirsi meglio, d’un tratto l’assenza di Hermione smise di essere un pesante
macigno sullo stomaco e divenne soltanto un dolore lontano, come un eco sfocato
di qualcosa che un tempo doveva essere stato incredibilmente grande.
Draco accettò perfino qualcuno
degli abituali inviti della cena della domenica, con grande sorpresa di Harry
che lo accolse amichevolmente.
Non fu affatto piacevole, la
prima volta, presenziare a quella cena, ma Draco capì che era necessario per
lui.
Riuscire a stare seduto con i
Potter e i Weasley senza Hermione, senza la solida fune che teneva legati quei
due stemmi così lontani.
Stare seduto alla stessa tavola
di Harry Potter e guardarlo esattamente come lo guardava prima, con semplice
indifferenza, senza chiedersi se si fosse fatto sua moglie oppure no.
Dopo quella prima conversazione
con Lily gli tornarono alla mente tutte le liti fatte con Hermione durante i
primi anni di fidanzamento, quando lui era ancora troppo geloso di Harry e lei
non riusciva a capire il perché.
Ma poi, guardandolo quella
sera, seduto al tavolino di casa sua, circondato dalla sua famiglia, così
sorridente e gentile, Draco scoprì di non covare più nessun rancore per lui.
Aveva un dolore, Harry Potter,
nascosto negli occhi, all’angolo della bocca, nei movimenti che qualche volta
apparivano stanchi.
Era il dolore della perdita,
tipico di chi perde una persona importante e finge di averlo dimenticato.
Sapeva fin troppo bene che
Harry condivideva il suo stesso dolore per la perdita di Hermione e questo
bastava affinché gli portasse rispetto.
Partecipò più spesso e più
volentieri a quelle cene.
In breve tempo quella casa
divenne il suo rifugio dalla vita.
Lì dentro non era più Draco
Malfoy, il giovane vedovo, né quel Malfoy ex mangiamorte o Malfoy famoso
dirigente del Ministero.
In casa Potter diventava
semplicemente Draco.
E Lily era con lui durante
quelle cene, quasi sempre.
Quando partì per il suo ultimo
anno ad Hogwarts Draco continuò a partecipare a quelle cene e si incontravano
regolarmente una volta a settimana per il loro abituale appuntamento durante il
suo giorno di uscita libera da Hogwarts.
Lily gli raccontava le sue
avventure all’interno della scuola, i suoi problemi da adolescente e lui a
volte si sentiva troppo vecchio nei suoi trentotto anni, altre volte invece, i
suoi racconti gli riportavano alla memoria gli anni passati ad Hogwarts e la
spensieratezza di quei momenti.
Successe agli inizi di
Dicembre, una settimana prima del compleanno di Lily, avrebbe compiuto
diciassette anni e per l’occasione Ginny le aveva organizzato una grande festa
a sorpresa a cui Draco era stato invitato.
I negozi iniziavano già ad
essere addobbati per Natale, le luci coloravano Hogsmeade e il freddo intenso
prometteva presto neve.
Lily amava quell’atmosfera
natalizia, per questo aveva trascinato Draco in giro per tutta la mattinata,
poi nel primo pomeriggio si erano smaterializzati al Manor perché Draco aveva
una sorpresa per lei.
La casa era esattamente com’era
sempre stata dal momento del matrimonio in poi. Draco alla fine non aveva
spostato assolutamente nulla, pensando che la sistemazione che aveva scelto
Hermione sarebbe andata bene anche durante la sua assenza.
Ma si respirava un’aria nuova,
un’aria più tranquilla, fatta di respiri leggeri, di passi sicuri e di ricordi,
non dolorosi e lontani, semplicemente ricordi.
Lily lo aspettava seduta sul
divano, gli occhi attenti e in fremente attesa.
Quando lui tornò stringeva tra
le mani qualcosa che lei non riuscì ad identificare subito.
“So che il tuo compleanno è tra
una settimana, ma ho pensato fosse meglio dartelo ora. Quel giorno riceverai
talmente tanti regali che il mio si perderà tra i tanti, sarà solo un regalo
tra i regali e probabilmente non l’apprezzerai abbastanza” le spiegò sedendosi
di fronte a lei e Lily lo guardò emozionata.
“Beh spero ti piaccia” esclamò
poi semplicemente porgendole il pacchetto elegante.
“Draco, è bellissima” esclamò
lei quando la collana le scivolò tra le mani.
Il cordoncino in oro bianco era
sottile e delicato e il ciondolo raffigurava una libellula.
“Aiutami a metterla, per
favore” esclamò subito dopo dandogli le spalle e scostando i capelli
lunghissimi.
Lui la allacciò con precisione
e meticolosità e la osservò quando lei tornò a fronteggiarlo.
“Ti sta bene” affermò e lei gli
sorrise.
“Grazie, è bellissimo. E
credimi, l’avrei apprezzato anche tra mille regali”.
Fu allora che successe,
qualcosa si mosse nello sguardo della ragazza e per la prima volta dopo la
morte di Hermione, Draco sentì qualcosa risvegliarsi nel suo corpo.
Un antico e primitivo
desiderio, qualcosa che gli strinse le viscere e gli fece battere il cuore.
Le sue labbra si poggiarono su
quelle della ragazza e prima che lui se ne accorgesse, lei stava già
rispondendo al suo bacio.
Draco si staccò da lei poco
dopo, respingendola con gentilezza.
Lily lo guardò, sorpresa e
spaesata e Draco cercò di calmarsi e di riprendere il respiro.
Non era una bambina quella
ferma davanti a sé, né una ragazza, era una giovane donna, matura e
consapevole.
Ma era comunque sbagliato, era
tutto maledettamente sbagliato eppure non riusciva a non sentirsi felice in
quel momento.
“Voglio fare l’amore con te”
era stato poco più di un sussurro quello di Lily, un’affermazione che aveva
sorpreso entrambi.
E avevano fatto l’amore.
Andando contro ogni logica e
razionalità avevano fatto l’amore per tutto il pomeriggio in una delle numerose
stanze degli ospiti.
Ed era stato bello e Draco
aveva pensato ad Hermione dopo ed era riuscito a non sentirsi in colpa.
Sapeva che lei avrebbe voluto
che lui andasse avanti, immaginava che avrebbe disapprovato la persona che lui
aveva scelto per tornare ad essere felice, ma era certo che Hermione sapeva
bene quanto lui che la scelta non era dipesa da Draco, che Lily era arrivata da
lui per caso, portando con sé una boccata d’aria fresca che lui si era limitato
a respirare.
Ma non appena avevano
abbandonato il calore rassicurante di quelle lenzuola qualcosa si era insinuato
nel cuore di Draco, qualcosa simile al rimorso, qualcosa che l’aveva spinto ad
assumere un atteggiamento freddo e distaccato lungo il tragitto del ritorno ad
Hogwarts.
Lily aveva percepito questo suo
radicale cambiamento e, com’era solita fare, aveva alzato in fretta una barriera
contro di lui.
Lily era così, attaccava per
non essere attaccata.
Non si erano più sentiti per
tutto il resto della settimana.
Il giorno del suo compleanno
Lily tornò alla Tana per festeggiare con la sua famiglia e le furono recapitati
diversi mazzi di fiori.
Un bellissimo mazzo di garofani
gialli. E lei seppe per certo che erano i suoi e segretamente sorrise
odorandoli.
La festa a sorpresa fu una vera
sorpresa e Lily ne fu estremamente contenta.
Lui vi andò.
Arrivò a festa iniziata, era
stato troppo indeciso se presenziare o meno.
Più pensava al suo pomeriggio
di passione con Lily e più si convinceva che fosse sbagliato, ma più i giorni
passavano e più la sua assenza diventava pesante.
Draco si rese conto che non
sarebbe riuscito a sopportare un’altra perdita e nel momento in cui la vide
quella sera, bella com’era sempre stata, con un abito elegante, i capelli
ritirati in una semplice acconciatura e il sorriso allegro, decise che non
avrebbe rinunciato a lei.
“Quindi sei venuto”.
Draco era uscito a prendere una
boccata d’aria fresca, stringendo tra le mani un bicchiere di spumante,
sfidando il freddo dicembrino.
Lei lo aveva seguito e
voltandosi Draco la vide ferma dietro di sé.
Aveva le braccia nude,
incrociate sul petto e lo guardava con un sorriso ironico stampato sul volto
bellissimo.
“Sei bellissima”.
Sincera e profonda la sua voce
riempì il silenzio e Lily non riuscì a trattenere un sorriso felice.
Draco tese un braccio verso di
lei, invitandola a raggiungerlo e Lily gli si avvicinò.
Malfoy la guardò con dolcezza e
infine sospirò sistemandole un’invisibile ciocca di capelli dietro l’orecchio,
poi lasciò cadere la mano.
“Ma adesso devi andare, qui
fuori si congela, è la tua festa di compleanno ed io sono l’ultima persona con
cui dovresti essere”.
La ragazza si strinse nelle
spalle.
“Sei la persona con cui voglio
stare” dichiarò e gli accarezzò delicatamente una mano, invitandolo tacitamente
a fare una passeggiata.
Si allontanarono nel giardino
attiguo alla casa, fino ad arrivare al limitare del giardino, nel campo poco
illuminato.
Draco si tolse la giacca e
gliela mise sulle spalle per proteggerla dal freddo e Lily si strinse a lui,
beandosi di quel silenzio.
Si fermarono al buio al centro
del niente, o forse al centro di tutto e lei gli si avvicinò fino quasi a
sfiorarlo.
“Hai messo la mia collana”
osservò l’uomo giocherellando con il ciondolo poggiato sul suo petto.
“Dovevo metterla per forza. È
il regalo tra i regali” rispose lei e lui sorrise.
“I tuoi ti hanno organizzato
una splendida festa”.
“Già”.
Lily sospirò e lasciò che il
suo sguardo si perdesse per un attimo nel buio prima di tornare a concentrarsi
sui suoi occhi chiari.
“Avevo paura che ti fossi
allontanato da me. Che fossi tornato nel tuo mondo buio chiudendomi fuori” gli
confessò lei e Draco la guardò con attenzione.
“Avrei dovuto” rispose, “E ti
confesso di averci pensato. Tutto ciò che stiamo facendo, Lils, è sbagliato.
Non soltanto perché Hermione era mia moglie. Ma tutto questo è sbagliato per
te. Sei giovane, bellissima, intelligente, simpatica, potresti stare con
tantissimi ragazzi. Ragazzi belli, della tua età, senza problemi. Io ho l’età
di tuo padre, sono un noioso dirigente ministeriale, ho arrancato a fatica per
uscire fuori da un’esperienza che mi ha devastato e la sua morte aleggia ancora
attorno a me come un’ombra nera. Non ce l’avrei mai fatta senza di te e ora
come ora tu rappresenti il centro del mio mondo. Sono io ad aver bisogno di te,
tu non hai affatto bisogno di me, quindi vai, corri via, lontano da me”.
Lily gli afferrò il volto
stringendolo tra le mani e lo guardò con determinazione.
“Draco, io ho bisogno di te
quanto tu ne hai di me. È con te che voglio stare, di tutto il resto non mi
importa”.
E lo baciò.
Fu un bacio tenero, un bacio
che non aveva nulla della rude passione con cui avevano fatto l’amore.
E fu in quel momento che Draco
comprese davvero.
Comprese che il dolore della
perdita aveva smesso di pulsare e si era finalmente assopito, rannicchiandosi
nel proprio angolo di cuore.
Sospirò sorridendo e
l’accarezzò dolcemente.
“Dobbiamo tornare dentro, non
vorrei che gli invitati iniziassero a pensare che la festeggiata sia scomparsa”
mormorò e lei gli sorrise, lo prese per mano e si riavviarono verso la casa.
“Avremo un mucchio di problemi
per questo” mormorò Draco d’un tratto e Lily sorrise e strinse più forte la sua
mano.
“Ci penseremo quando sarà il
momento, adesso stammi semplicemente vicino”.
E Draco, per la prima volta dopo tempo, si sentì incredibilmente bene.
Spazio autrice: Mi
sono resa perfettamente conto che questa storia non ha avuto molto
successo, ma l'ho scritta, ci sono affezionata e quindi pubblico anche
la seconda ed ultima parte.
Grazie a quelli che hanno dedicato un po' di attenzione a questa storia, magari anche solo per un breve momento.
Questa short mi ha dato l'ispirazione per una long fiction e credo
proprio che quando avrò un po' di tempo mi cimenterò in
un nuovo progetto.