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Autore: kyuukai    08/05/2012    7 recensioni
La mano mi tremava terribilmente, non riuscivo nemmeno a tenere bene la cornetta del telefono attaccata al mio orecchio, gli occhi persi nel vuoto del buio della mia stanza. Dall'altra parte del telefono sentivo mio fratello chiamarmi a gran voce allarmato, chiedermi perché non parlavo. Una buona ragione c'era, ma pareva non averla capita. Quel bastardo... Fuori di me dalla rabbia gli riattaccai in faccia e lancia il cellulare sul letto. Lo raggiunsi poco dopo, affondando la testa nelle mani, sconcertato per quelle parole che ancora rieccheggiavano nella mia mente.
E ora come cavolo faccio a trovarmi una moglie in un paio di giorni?!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Shisui Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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... Io davvero non ho parole umane... si, giuro, scriverei una pagina di 'kya' per esprimere la mia contentezza, ma sarebbe davvero da scemi quindi ve lo risparmio! Questa storia pare piacere parecchio eh? Mi fa davvero piacere! Ecco, arrossisco di nuovo come una bambina!^^ comunque stupidate a parte, ringrazio tutte le anime buone che hanno messo questa storia strampalata tra i preferiti, ricordata e soprattutto a quegli angioletti che hanno trovato il coraggio di recensirla, davvero, se potessi sbadiererei un cartellone gigante con su scritto un 'grazie mille' sotto casa vostra! Ahah!

Bene bella gente, il secondo capitolo è finalmente pronto, quindi vi lascio alla lettura!

Zai jian! o.<

Disclaimer: purtroppo Naruto e tutti i personaggi del manga e dell'anime non mi appartengono, sono di proprietà del famigerato Masashi Kishimoto-sensei (che non credo li cederà facilmente, tch avaro). E neanche il film del fantasmino Casper purtroppo, o le canzoni di Utada Hikaru, o l'anime di Lady Oscar... sigh, che tristezza. Ho appena realizzato quanto sono povera!! TAT

---

 

Quella sera optammo per una cena tranquilla davanti alla tv. Anche se era venerdì non avevamo molta voglia di uscire a far baldoria. Beh almeno io, che di natura non sono proprio un festaiolo. Quando l'ho detto a Naruto lui s'era spaparanzato sul divano e non s'era più alzato, il ritratto vivente della pigrizia. Contento lui. Oh giusto, siamo a Novembre, quindi sarà già andato in letargo.

Uscii solo per andare a comprare qualcosa da mangiare, dato che il bastardo non c'era andato quella mattina come gli avevo chiesto. Dannazione, non fa niente dalla mattina alla sera, poteva almeno procacciarsi qualcosa da mangiare! Ma nooo, meglio poltrire tutto il santo dì e lasciare il compito a Sasuke che si spezza la schiena a metà ogni volta per riportare a casa tutte quelle dannate porzioni di Cup ramen! E quindi mi ritrovai a pensarci io, dovevo tenerlo in forze per domani, no? Per fortuna un mese fa avevano aperto una pizzeria italiana a qualche numero da qui, e la proprietaria capitava essere una mia fan, quindi ogni volta che andavo lì mi dava grissini gratis, sconti fedeltà o una bella birra. E chi lo avrebbe mai immaginato che una delle tante per una volta non mi saltasse addosso rabbiosa e invece fosse gentile e a modo come Harude Sakuya? O come si chiamava lei. Non riesco mai a ricordare bene il suo nome, non che gli importava molto a quanto pareva. L'avrei anche potuta chiamare Fufi, ma mi avrebbe sempre accolto col solito sorriso gentile mulinando i capelli rosa (eww) a destra e a manca, gli mancava solo una coda scodinzolante.

Ordinai tre margherite (la mia pizza preferita: non troppo calorica e con tanto pomodoro fresco), se Naruto si fosse degnato di alzare le chiappe si sarebbe potuto prendere la sua, ma dato che se ne stava accofanato sul divano e riposava beato mentre io avevo dovuto affrontare il freddo di fuori beh, si dovrà arrangiare. Quel cretino dopo il ramen dell'Ichiraku adorava la pizza di 'Konoha bella', non ce n'erano dubbi che se ne sarebbe mangiate due intere, e per mia fortuna le margherite non costano troppo. Si, le pagai io, in segno di riconoscenza per quella storia strampalata del 'marito per finta'. Quando tornai a casa lo trovai ancora spaparanzato in salotto e stava guardano un film alla tele, nella stessa posizione in cui lo avevo lasciato.
-Pizza, dobe- borbottai togliendomi il cappotto di dosso. Silenzio. Che strano... Nessuna dichiarazione d'amore per aver portato la cena? Niente abbraccio da orso? Neanche un sbuffo. Che fosse malato? Sempre più stupito dal suo silenzio mi andai a cambiare alla svelta in camera per mettermi il pigiama, facendo capolino da dietro la porta per vedere se fosse ancora vivo, pareva respirasse ancora, aveva ancora gli occhi puntati sullo schermo. Poi presi le pizze, un paio di forbici la birra offerta da Sakura (oh, ecco qual'era il suo nome) e una bottiglietta d'acqua e le posai sul tavolino da caffè davanti alla poltrona.
-Scemo, non hai fame?-
Mi guardò malissimo e strinse di più il cuscino tra le braccia -Sto guardando il film! Zitto!-
Sappiate che se Uzumaki Naruto all'improvviso vuole il silenzio state pur certi che l'apocalisse era vicina. Mi aveva incuriosito però, cosa stava vedendo che lo stava rattristando così....

Casper!? Ancora!? Naruto piangeva sempre alla fine di quello stupido film da quando in terza elementare Kurenai-sensei ce lo aveva fatto vedere a scuola per spiegarci cosa voleva dire essere 'amici'.
-Perché doveva tornare fantasma?!- bofonchiò soffiandosi forte il naso sulla manica, facendo la solita sceneggiata che m'ero dovuto sorbire per anni -Doveva rimanere umano e stare per sempre con lei sposarla e fare tanti figli biondi insieme! Waaaa!!-
Cosa vi dicevo? E' solo uno stupido film, per l'amor del cielo! Mi tagliai indignato una fetta mentre sullo schermo passavano i titoli di cosa. Almeno era finito e non m'ero dovuto sorbire lo scemo lamentarsi per tutta la durata!

-Neee Sasu....- mi chiamò ancora mogio mogio strizzando il cuscino, che parve urlare pietà -Tu non mi lascerai mai per tornare ad Emolandia, vero?-

Spensi la tv all'istante e mi girai verso di lui emanando bagliori sinistri dagli occhi.

-Dì un'altra cazzata e ti spezzo il collo- lo minacciai rompendo di netto a metà la pizza per mostrargli che non scherzavo. Tremò ma non si arrese, ormai più che abituato alle minacce di morte quotidiane. Ci si era fatto il callo.

-Ma non lo farai vero, Sasu-chan?- sussurrò sbatacchiando le ciglia dorate. Ora ci provava anche con gli occhi dolci?

-Ti ho detto un milione di volte che non voglio che mi appioppi dei soprannomi- sibilai a denti stretti prendendo il cartone della sua pizza e spiaccicandoielo in pieno viso. Lo premetti bene finché i capelli naturalmente biondi divennero rosso pomodoro. Non ci stava male alla fin fine.

-Gah! Ok ok, scusa! Lasciami, non respiro!- annaspò prendendomi le mani e tentando di toglierle. Ah, troppo facile, Naruto-tomato! Le premetti più forte.

-Per....?-

-Per favore, dattebayo!-

Finalmente soddisfatto lo lasciai libero, ghignando a più non posso. Naruto mi fissò arrabbiato con il pomodoro che gli scendeva dalla testa sulla guancia per un istante, e poi si lanciò a tradimento verso di me, abbracciarmi la vita.

-Rispondimi!- esclamò tra i singhiozzi, pizzicandomi il fianco -Mi vuoi forse lasciare in questa casa solo come un cane a piangermi addosso?!-

Di solito lo avrei preso in giro o mandato a faccia contro il muro, ma vedendo gli occhioni azzurri pieni di lacrime mi... intenerii. In fondo la più grande paura del grande, grosso e vivace Uzumaki Naruto era proprio rimanere da solo, dopo aver perso praticamente tutta la famiglia non ce n'era neanche da stupirsi. Voltai la faccia per evitare di guardarlo dritto in viso.

-Certo che no. Come ti salta in mente una cosa del genere?-

Spalancò gli occhioni azzurri piacevolmente sorpreso, un sorriso leggero sulle labbra.

-E poi mi servi per questa cosa del 'marito in affitto', no?- lo informai lapidario come al solito. Non potevo di certo dargli a intendere che ci tenessi molto a lui, o si sarebbe montato la testa. Naruto mi sorrise con affetto e affondò la testa nel mio addome, continuando a piangere come un bambino. Scossi la testa rassegnato e lo lasciai sfogare. L'occhio mi cadde sulla piccola fede brillante al dito. “La portava ancora?”

Il pomodoro sui sui capelli mi stinse sulla camicia appena lavata e stirata. Mi passai una mano sui capelli per calmarmi e non dare di matto davanti a lui. Decisi di rimandare la sfuriata a domani, appena si sarebbe calmato. Gli avrei fatto una lavata di capo a doppio, nel vero senso della parola. Non potevo di certo presentarlo ai miei con i capelli tinti di pomodoro.

-Baka, la prossima volta che fanno quel film spegni la tv- lo rimproverai toccandogli le spalle tremanti.

La mattina dopo mi svegliai come al solito alle sette, dopo aver dormito per... due ore se tutto era andato bene? Imprecai verso la finestra al maledetto sole che mi accecava da dietro la tenda e mi alzai di malavoglia. La giornata non era di certo cominciata bene, e temevo che non sarebbe migliorata. Andai subito a fare una doccia rilassante dato che ero certo al cento per cento che il mio coinquilino stesse ancora ronfando della grossa. Infatti, dopo essermi finito di lavare, andai a chiamarlo nell'antro della bestia, alias la sua camera. Mucchi di panni e lenzuola sporche erano accatastate per terra come anche i suoi videogiochi preferiti. Lui riposava beato stringendo al viso lo stupido peluche a forma di volpe rossa che Kakashi-sensei gli aveva regalato cinque anni fa (per un breve periodo aveva dato ripetizioni di matematica a Naruto, prima di rinunciarci definitivamente. Naruto e matematica non potevano neppure stare nella stessa frase senza stonare).

Storse il muso addormentato e tirò su un rivoletto di bava che gli colava dalla bocca e che aveva già inumidito il cuscino messo di traverso sotto la sua testa, al ciglio del letto. Ringraziavo il cielo di non dover dormire con lui, altrimenti credo mi avrebbe picchiato e buttato giù dal materasso per accaparrarsi tutto lo spazio.

Ora, un qualunque amico lo avrebbe svegliato chiamandolo per nome, scuotendolo leggermente per la spalla, per non disturbarlo troppo... I migliori amici, che conoscono i propri compari come le loro tasche sanno che quella roba è inefficace. Marciai verso la finestra e la aprii tirando anche le tende. Poi appena l'aria fredda entrò dentro la camera gli tirai via la coperta di dosso e aspettai. Dopo qualche secondo si rigirò dall'altra parte aggrappandosi di più al peluche e mugugnò qualcosa rabbrividendo. Che vi dicevo? Guardai perplesso la sua schiena nuda. Dormiva ancora in mutande con il freddo che fa in questa stagione?!

Però... che espressione angelica aveva il suo volto, per una volta in silenzio. I capelli dorati ricadevano delicati sul viso ambrato da dio greco, echeggiando insieme alle palpebre scure terminanti con fitte ciglia color del granturco. Oh, che dolce che era, abbracciato al suo peluche, la boccuccia socchiusa emetteva un leggero russare che faceva tremare le pareti della stanza. Avevo proprio voglia di andare al suo fianco e carezzargli la testa biondiccia e cantargli una ninna nanna. Il piccolo prezioso Naruto voleva dormire ancora un po'? Glielo avrei concesso con piacere, ecco, ti restituisco anche la coperta e... LE MIE PALLE! Svergognato che non sei altro!!!

-Oi dobe, ti costerebbe tanto metterti almeno dei pantaloni quando vai a dormire?!- gli urlai contro tirandogli un calcio sul fondo schiena.

-Hooo....- mugulò stringendo Kyuubi sul viso.

Era sveglio, quindi? Scossi il materasso sotto di lui e lo vidi aprire un occhio assonnato verso di me. Buon segno.

-Mamma ci aspetta per l'ora di pranzo, scemo. Alzati e vieni a fare colazione, siamo già in ritardo- gli dissi uscendo dalla camera. Arrivato in cucina misi a preparare il caffè istantaneo come al solito. Mi accomodai sulla sedia lì vicino ed addentai una fetta biscottata. Mentre la masticavo lo sguardo mi cadde ancora sul dannato anello. La mia mente malata fece subito il collegamento con il cretino in via di risveglio nell'altra stanza, mezzo nudo e stretto al suo peluche.

“Sia maledetto l'usuratonkachi e il suo fisico da urlo”

 

… Non mi ero sbagliato. Guardai ancora una volta l'orologio e stavolta era proprio confermato: erano le nove. Ero andato a chiamarlo alle sette e mezza, l'ho svegliato... ma perché allora lo stronzo non è ancora uscito dalla sua stanza. Che stava facendo lì dentro?

“Oddio...” un brivido freddo mi scivolo giù per la schiena “Non ditemi che s'è riaddormentato!” Che stupido ero stato! Lo avrei dovuto buttare giù dal letto per essere sicuro che si fosse svegliato completamente! Corsi veloce verso la sua camera e spalancai la porta alla velocità della luce.

Incredibile, non dormiva, ma quello che vidi mi gelò il sangue nelle vene... gli occhi mi uscirono fuori dalle orbite quando lo guardai mentre... Mentre ancora mezzo sonnolento giocava alla Game Station uccidendo zombie a destra e manca! S'era mezzo vestito, letteralmente. Aveva infilato una gamba nei jeans, l'altra penzolava al suo fianco, la maglia calata sul petto ma non aveva inforcato le maniche troppo preso dal gioco. Inutile dire che aveva ancora addosso i boxer di prima, quegli schifosi bianchi con i naruto stampati sopra. Ergo non s'era nemmeno lavato.

-Hm- riuscii solo a pronunciare stizzito. Continuò indisturbato a schiacciare furiosamente le dita sui vari pulsanti.

-'giorno Sasu. Arrivo subito, faccio saltare il cervello a questo tipo qui...-

Pum! un colpo rimbombante del suo fucile da caccia e la testa orrenda dello zombie scoppiò in milioni di brandelli viscidi e schifosi che colarono molto verosimilmente sullo schermo.

-... E vengo. Mica potresti portarmi una tazza di caffè, amore?-

Mi venne un tic nervoso all'occhio destro. 'Sasu'? 'Amore'!? Mi sforzai di sorridere, anche se i lati della bocca mi tremavano per il nervoso.

-Vorresti che ti portassi qualcos'altro? Non so... un cornetto caldo, un po' di pane imburrato?-

La mia voce velenosa non sortì nessun effetto sul biondo che annuì preso dalla tv e dalla guerra intrapresa con quegli abomini. Avvertii altri scoppi ed urla provenire dal videogioco.

-Si si, tutto quello che vuoi-

Le mani presero a tremarmi violentemente sui fianchi. Ogni minuto che passava avevo sempre di più la voglia di distruggere a testate (con la sua testa, sia ben chiaro) quel dannato televisore e l'aggeggio infernale attaccato ad esso. Non solo Naruto si era dimenticato che dovevamo andare a casa dei miei oggi, ma mi stava snobbando alla grande! Inoltre aveva anche avuto la faccia tosta di chiamarmi affettuosamente con nomignoli da coppia sposata. E sono stato trattato come una cazzo di moglie!!!

-Cosa ci vuoi nel caffè? Zucchero? Latte? Miele?... o nitroglicerina?- gli chiesi abbassando di parecchie ottave il tono di voce sull'ultima parola. Un brivido lo scosse da capo a piedi e finalmente si voltò a fissarmi terrorizzato, tirando il joystick al petto per difendersi. Oh, ora s'era accorto che c'ero anch'io in camera.

-No, Sasuke, non dicevo sul serio! Non ero...-

-Non eri attento?- feci eco in un sibilo minaccioso facendo scrocchiare le nocche -Sono troppo noioso rispetto a quel gioco, vero? Mi ha preso per la tua stupida moglie rompiballe, Naruto?-

Il biondo presto defunto scosse disperato la testa a destra e manca e arrancò sul letto scappando il più lontano da me. Si rannicchiò contro la testata del letto, le mani in alto in segno di resa.

Tch, codardo. Così era troppo facile.

-Cosa mi chiederai ora? Di darti un bacetto di buongiorno, mettermi il grembiulino rosa e lavarti le mutande?!- ringhiai prendendolo per la caviglia e trascinandolo giù dal materasso. Cascò sonoramente di sedere sul pavimento, l'attimo dopo provò a scappare ma lo trattenni per il piede.

-Il che mi ricorda, non sono queste le mutande che avevi anche ieri mattina?- lo afferrai per il collo e lo scossi furioso -Da quando cazzo non te le cambi?!-

Mi fissò agghiacciato per un attimo poi la sua espressione da terrorizzata divenne sorpresa

-... Che fai? Me le guardi ogni giorno?- arrossì quando capì il senso nascosto nelle sue parole e strillò scalciando come un asino imbizzarrito.

-Cazzo, Sasuke! Non mi dire che mi fissi il pacco mentre dormo! Vai via, pervertito!-

Beh, ora vacci piano con le parole… abbiamo punti di vista diversi.

-A me lo dici?! Sei tu quello che ha dei poster di donne nude appese sulla parete della camera e riviste porno sotto il letto- li indicai spazientito con un ampio movimento delle braccia -E io sarei il pervertito?!-

Quando si dice 'dare del cornuto all'asino'...

-E' arte questa!- ribatté liberandosi e tirandosi la coperta fin su al naso. Ah! Ora faceva il pudico?! Lui che di solito girava volentieri nudo per casa, grattandosi le palle ad ogni ora del santo giorno?! Fissai arcigno le tizie appese alle sue mura, schioccando la lingua in segno di disprezzo. Chissà perché, questa sua 'arte' mi stava facendo venire il voltastomaco. Chissà quante volte s'era masturbato fantasticando su quelle foto pluri-ritoccate con photoshop. Voglio dire, come può una ragazza che porta una quaranta scarsa di pantaloni avere un seno coppa quarta o in su? E il sedere così gonfio, manco glielo avesse gonfiato il gommista? Bah. Forse era per questo che ero diventato gay, chissà. Come faceva Naruto ad eccitarsi alla vista di queste bestie sformate, ma ancora peggio chiamarla arte? Astrattismo? L'ultima volta che avevo trascinato quel cretino ad una nostra d'arte moderna s'era appisolato su una sedia in esposizione, e l'artista, un certo Sasori livido di rabbia per aver visto la sua opera usata in quel modo scandaloso lo aveva cacciato a calci nel sedere.

Mi coprii gli occhi scandalizzato.

-Non dire idiozie, cretino, smettila di fare il gattino spaventato!-

Hm, ce l'avrei visto bene Naruto con un costume da gatto, miagolare e gattonare scuotendo la sinuosa coda, o leccarsi le zampe per lisciare le orecchie pelose mentre mi guardava... “Miao”

Immagine non autorizzata, si prega la rimozione forzata, anche con candeggina se necessario.

Nascosi bene il mio imbarazzo, gli puntai il dito accusatore davanti al viso, pronto ad enunciare il mio ultimatum.

-Se entro dieci minuti non sarai vestito di tutto punto, lavato e non ti sarai cambiato le mutande, potrei anche prendere in considerazione di violentarti nel sonno domani mattina se non ti sveglierai da solo-

Il biondo sbiancò assumendo la stessa tonalità di bianco delle sue lenzuola e in men che non si dica era già sotto la doccia.

“Che coglione”

Dopo il risveglio traumatizzante Naruto sembrò riprendersi abbastanza velocemente, talmente tanto che già quando montammo in auto ('ahem' l'improbabile rottame arancione, o l'Uzumaki mobile per lui) mi costrinse a sedere dalla parte dell'ospite, aprendomi addirittura la portiera da cavaliere.

-Macchina mia, guido io- aveva detto con un sorriso da deficiente sulle labbra.

Solo perché avevo fermato appena in tempo i miei dal comprarmi la mia personale auto dato che volevo comprarmene una tutta mia con i miei soldi, e lui si ritrovasse con un rottame vecchio di secoli guadagnato con i suoi lavori occasionali... E così aveva guidato l'assurda auto arancione attraverso le strade cittadine prima di prendere l'autostrada. Cominciai a ricordargli come comportasi in presenza dei miei, di evitare di dire 'dattebayo' alla fine di ogni frase e di non toccare nessuno senza permesso, come di solito faceva lui, e gli ricordai che non tutti siamo scemi e chiassosi come lui, e pretendiamo i nostri spazi. Lui candidamente decise che per farmi star zitto dovesse assordarmi per forza con la sua insulsa musica j-rock per tutto il tragitto fino a casa dei miei. Ma questo scemo non ascoltava nient'altro?!

Ai miei lamenti continui aveva semplicemente risposto con un candido -Mia autoradio, Mia musica-

e la minaccia che se non l'avessi lasciato in pace avrebbe messo il cd di Utada Hikaru... il tizio mi conosceva fin troppo bene per i miei gusti. Dannazione, odiavo le canzoni d'amore di quella donna, e lui praticamente ne aveva la discografia! In più le mie occhiatacce velenose non sembravano neanche scalfirlo oggi! Cazzo...

Appena parcheggiò davanti a casa dei miei uscii veloce come un lampo dalla auto per scappare all'ennesima canzone da deficiente di Naruto e corse letteralmente verso il portone, dove comunque potevo sentire la voce baritona di qualche idol giapponese tentare un acuto, fallendo miseramente.

Il mio coinquilino/fidanzato mi seguì ridendo a crepapelle. Lo presi sotto braccio sulla soglia della porta. Guardò perplesso me e la nostra stretta.

-Cosa?- aggrottai la fronte. Si liberò e mi afferrò la mano con la sua, intrecciando le dita con le mie.

-Se dobbiamo fingere di essere una coppia, fallo bene almeno! Siamo nel ventunesimo secolo Sasuke, non nell'antica Versailles!- scherzò passandomi il mazzo di giunchiglie candide che reggeva e suonò il campanello, dipingendosi un bel sorriso cortese sulla bocca, suonando il campanello. Io invece abbassai gli occhi a fissare sconcertato le nostre mani unite.

-Grande festa alla corte di Francia, c'è nel regno una bimbo in più, strani capelli e occhi di ghiaccio, Sasuke ti chiamerai tu!- canticchiò tutto contento ondeggiando la testa a tempo. Gli strattonai il braccio, ma lui continuò ancora più contento -Tuo padre voleva una femminuccia, ma ahimè sei nato tu. Nella culla t'ha messo il merletto, e il ghiacciolo su per il cu...-

Gli piantai le unghie nella pelle della mano, che ebbe come reazione (esagerata) uno strilletto di dolore.

“Ben ti sta” pensai soddisfatto raddrizzando le spalle appena sentii un tramestio dietro il portone. La porta si aprì finalmente rivelando una donna nella trentina, dai lunghi capelli neri lisci e lucenti: mia madre.

-Oh Sasuke!- disse correndo ad abbracciarmi (o forse è meglio dire 'strangolarmi'?) -Finalmente sei arrivato! Ero così preoccupata, credevo ti fossi dimenticato di venire! Piccolo mio!!-

A. R. I. A!

E a rendere il tutto ancor più tragico Naruto continuò a mugugnare quella dannata canzone di prima, dondolandosi sulle punte dei piedi. Gli lanciai un'occhiataccia attraverso il groviglio di braccia di mia madre.

-C'era traffico, Ma. E poi quel dobe è una frana a guidare-

-Ehi!- si lamentò al mio fianco. Solo allora Uchiha Mikoto si accorse di lui. Lo osservò con cura da capo a piedi.

-Voi siete Naruto-kun dunque?-

Oddio perché era così fredda con lui? Credevo mamma fosse l'unica che non avrebbe dato problemi! Cavolicavolicavoli, ecco che sale alle stelle la pressione!

-Uzumaki Naruto, dattebayo!- puntualizzò il cretino abbagliandola con un sorriso smagliante. Già s'era dimenticato del mio brillante discorso?! Che cretino!

Incredibile ma vero, mamma arrossì e abbracciò di slancio anche lui, nel momento preciso in cui la mia mascella cadde a terra frantumandosi.

-Ara, che ragazzo solare! Ora capisco cosa ci trovi il mio Sasuke in te- mi scompiglio affettuosa i capelli -E bravo il mio bambino! Guarda che bel ragazzo hai portato a casa! Sono certa che Itachi lo adorerà!-

… Ora anche Mikoto si dava alla droga? O erano gli effetti collaterali delle innumerevoli tazze di thè che si beveva al giorno?

-Ne dubito vivamente, madre- ammisi a denti stretti.

  
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