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Autore: looneylovegood    09/05/2012    2 recensioni
Matt è un ragazzo normale, con una vita sociale normale, una vita normale, insomm...No, no, davvero così non va. Matt è uno sfigato, di quelli con pochissimi amici, innamorato della più bella della scuola. No, non arriverà a lei con stratagemmi, non cercherà neanche di salire la scala gerarchica scolastica e diventare popolare, ne abbandonerà io suoi amici per tale scopo. È solamente Matt, rimarrà sempre Matt. Perché infondo capita a tutti gli adolescenti di svegliarsi un giorno e di trovarsi a fare la spalla di uno svitato insieme a una ragazza apparentemente molto timida, per qualche cazzata, tipo uccidere mostri, no?
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Che diavolo...?! ». Irrigidii le mani.
Avanzai verso l'ombra. Oddio, scherzo, il mio “indistruttibile” coraggio non me lo permetterebbe.
Inquietato, cercai di scappare.
Quell'ombra si avvicinò, e mi azzannò una gamba, trascinandomi nel oscurità.
La mia mente era un confusionario minestrone di “Che cazzo faccio ora?!” e “Sto per svenire.”.
Il mio respiro affannato era nullo rispetto al ringhio furioso di quello che sperai fosse un cane enorme.
Mi aggrappai a quel che potei, ma non sentii altro che un dolore ancora più forte alla gamba.
Uno sprazzo di luce colpì il cane in faccia...
Merda! Non è un cane!
Era qualche strano essere dalla testa di leone, zampe che sembravano di capra, e una coda da rettile.
La mia gamba sanguinava copiosamente, mentre con la mano destra cercavo qualcosa nelle tasche.
Lanciai al mostro la prima cosa che trovai. Un pacco di fazzoletti. Mortale, eh.
La creatura lasciò per un attimo la gamba, intanto che si vedeva arrivare il pacchetto.
Mi rialzai, incerto su cosa dovessi fare.
Iniziai a fuggire, ma questa mi riprese, lacerando ancora di più la ferita.
Stavo per morire. Non che avessi rimpianti. Ma che dico, la mia vita è composta da rimpianti!
« YAAA-TAAAA! ». Un ragazzo emerse dall'oscurità, spada alla mano.
Saltò sulla schiena della creatura, e la infilzò nella schiena.
In un bagliore di colori e polvere, la bestia si disintegrò sparendo nel nulla.
Con sguardo solenne quello strano ragazzo si diede una pacca sulla spalla.
Poi il suo sguardo cadde su di me. Trasalì leggermente prima di porgermi una mano.
« Tutto ok, bro'? » mi chiese.
« Come può essere tutto ok?! ».
« Ma tranquillo, guarirà ». Disse con un sorriso.
Feci una smorfia.
Quel ragazzo bruno e allampanato, con gli occhi azzurri era decisamente strano. Ma a proposito di cose strane...
« Che diavolo era?! » chiesi, o meglio, urlai.
« Cosa? » domandò inclinando quasi impercettibilmente la testa.
« C-Come cosa?! Quella....quella cosa! ».
« Ah, vuoi dire la Chimera? » disse con naturalezza.
« Ehm, si?! » risposi irritato.
« Uhm...Beh, era una Chimera! » sorrise, mentre io irritato, digrignai i denti. « Senti, sei Matthew Murray, giusto? Oh, si che lo sei! ».
« Come...come fai a...? ».
« Oh, Matt non sai da quanto ti cercavo! » rispose mentre mi cinse la spalla con un braccio mettendosi a fissare il nulla. Poi, si rianimò. « Oh, io sono Jack, Jack Weirdsword... e tu sei? ».
« Lo sai già! ».
« Oh, giusto! ».
Mi portai una mano alla fronte. Ma in che casino mi ero andato a ficcare? Con che idiota, poi!

« Senti, Max! ( « Matt! », « Naaah, Max mi piace di più! » ) dovresti venire con me! ».
« Cosa?! ».
« Ma si! Così faremo qualcosa anche per la tua gamba! » esclamò iniziando a camminare.
Deglutii pesantemente e lo seguii. A passo di lumaca. Zoppicando, ovviamente. Il dolore era insopportabile.
« Ora, ti dispiacerebbe iniziare a raccontarmi un po' di cose? » chiesi, nella maniera più gentile che la mia irritazione mi permise.
« Mmmh. Allora, sei la mia spalla, Mirk. Così ha detto il capo ».
« C-Capo? Che capo?! ».
« Il capo della nostra comunità! ». Vedendo il mio volto perplesso, continuò. « Hai mai sentito parlare di creature leggendarie, vero? Bene, quella Chimera lo era ».
« Si, ma pensavo non esistessero... ».
« Noi umani non siamo così intelligenti da inventare ciò che non esiste ».
« Cos'è questa comunità? Quanti siete? ».
« Tre. Con te ora quattro ».
« E la chiami comunità?! ».
« Mi piace la parola! ».
Oddio, con che IDIOTA!
« Siamo arrivati! ». Lo guardai perplesso. Eravamo davanti a un camioncino dei gelati. DEI GELATI!
« Stand, l'ho trovato! ».
Il camioncino si mosse. Uno sportello si aprì e ne fuoriuscì un uomo molto moooolto panciuto, che a stento riuscì a scendere.
« Ullalà, Jack! Finalmente l'hai beccato! ».
« In realtà è stato facile. Stava giocando con una Chimera ».
« Giocando?! » gridai stupefatto. Nessuno mi degnò di risposta.
« Puoi fare qualcosa per la sua gamba, Stand? ».
« Oh, io no » fece con la sua voce un po' acuta per la sua stazza « dovremmo chiamare Emily per questo! ».
« Va bene boss! ». Accompagnato da Jack entrai dentro il furgone, che sembrava davvero più piccolo da fuori al contrario di quello che in realtà era.
Quell'enorme camera sembrava un monolocale. Divano, Tv, letto, ed...ed anche un bagno?
Solo in quel momento inizia a pensare se quello che avevo fatto era giusto. Cioè, seguire dei perfetti sconosciuti, che sembravano pure pazzi!
Scorsi la ferita sulla mia gamba. Peggio di così!

Jack mi scortò fino ad una poltrona e mi ci fece sedere. Poi corse verso il telefono, compose un numero e portò la cornetta all'orecchio.
Stand si avvicinò a me e si sedette con cautela sul divano.
« Matt, ragazzo! Io sono Steve! Scusa ma a Jack piace cambiare i nomi di tutti! Comunque, credo che tu abbia il diritto di una spiegazione. Sai, Jack è una specie di eroe. Penso siano un paio di anni ormai che combatte contro quelle creature. Aveva questo ruolo scritto nel sangue. Come i suoi genitori. E tu, tu Matt, hai scritto nel sangue il ruolo di suo aiutante. Emily invece, beh, lo sostiene anche lei ».
« Anche lei ha questo ruolo segnato “nel sangue”? ».
« No, in verità no, lei dovrebbe essere la futura moglie di Jack. Ma sono troppo giovani per saperlo, cioè, hanno solo sedici anni, esattamente come te ».
Lo guardai. « Perché io? P-Perché questo? » indicai la mia gamba.
« Perché così è stato deciso. Sei tu e solo tu, insieme a loro, che devi difendere la società da quelle orribili bestie di cui quasi nessuno sa l'esistenza. Non sappiamo ancora bene perché combattiamo, perché sono qui, fatto sta che lo facciamo. Da anni e generazioni. Purtroppo, è così che deve essere. Anche perché probabilmente tu non saresti qui ora se così non fosse ».
« Steve, Emily sta arrivando! » si intromise Jack.
Lo guardai ancora una volta stranito. Perché ora diceva i nomi giusti?
« Si, è un po' lunatico... » mi sussurrò Steve alzandosi.
Non passo molto che una ragazza si presentò alla porta.
Quello che subito mi colpì furono i capelli di un biondo dorato che arrivavano a metà spalla.
Solo quello però. Non era una ragazza di particolare bellezza. Era un viso abbastanza anonimo, il che calzava a pennello con i suoi occhi.
« È lui? » chiese, indicandomi.
« Giiià! » rispose Jack euforico.
Emily si fece strada e si inginocchiò accanto alla mia gamba.
Dalla sua borsa estrasse una boccetta di qualcosa, dei fazzoletti e delle bende.
Mi porse poi un asciugamano. « Prendilo, ti servirà! ».
« Perch... » non feci in tempo a finire la frase che già la ragazza mi sparse sulla ferita un gel che bruciava da morire. Mi ritrovai quindi a stringere l'asciugamano, che Jack mi mise poi in bocca.
Dopo fasci e fasciature, la gamba sembrava più stabile e la ferita meno dolorosa.
« Dovrai tenerla fermo per un paio di giorni » scandì lei.
« Va bene! ».
« Sei Matthew, vero? ».
« Si. Ma com'è che qui mi conoscono tutti ed io nessuno? ».
« Tranquillo, io sono Emily ».
Mi porse la mano. Era la prima! La strinsi.
« Jack, credo sia meglio che lo riportiate a casa, spiega tutto ai genitori, capiranno ».
« Sissignore! ». Jack mi prese per un braccio e mi sollevò con forza. Uscimmo in silenzio dal camioncino.
Dopo mezz'ora di camminata arrivammo finalmente a casa. Emily si preoccupò di parlare ai miei, mentre Jack di portarmi in camera.
« Fratello, ci vediamo domani! » esclamò uscendo dalla camera, dopo avermi aiutato a cambiare e sistemato sul letto.
« D-Domani?! » urlai in vano.
Indeciso se fosse tutto un pazzesco sogno o no, poggiai la testa sul cuscino e non passò molto che inizia a ronfare come non mai.





Yo! Ecco il nuovo capitolo, postato in tempi brevissimi rispetto al mio solito. Ma solo perché ce l'avevo già pronto. x'D
Perciò credo che dopo il quinto ce ne metterò di più. °°
Bene, spero che vi piaccia e che la sua "scontatezza" si sia attenuate. 
Critiche sempre bene accette, devo pur migliorare in qualche modo! °^°
Ringrazio tutti quelli che leggono questa mia storia delirante.
A presto! :D
-Andy. :3

  
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