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Autore: looneylovegood    04/05/2012    3 recensioni
Matt è un ragazzo normale, con una vita sociale normale, una vita normale, insomm...No, no, davvero così non va. Matt è uno sfigato, di quelli con pochissimi amici, innamorato della più bella della scuola. No, non arriverà a lei con stratagemmi, non cercherà neanche di salire la scala gerarchica scolastica e diventare popolare, ne abbandonerà io suoi amici per tale scopo. È solamente Matt, rimarrà sempre Matt. Perché infondo capita a tutti gli adolescenti di svegliarsi un giorno e di trovarsi a fare la spalla di uno svitato insieme a una ragazza apparentemente molto timida, per qualche cazzata, tipo uccidere mostri, no?
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Credo che se sei destinato a qualcosa di grande, nulla possa impedirti di raggiungere il tuo scopo. Al contrario, se sei uno sfigato, niente può aiutarti ad arrivare alla meta.
Spero che non pensiate che io sia del primo caso, perché, cavolo, vi sbagliate di grosso!
Mi chiamo Matt, un nome nella norma, per un ragazzo nella norma, no?
No. Non sono nemmeno nella norma. Ditelo ai miei genitori, per favore!
Comunque, non ho intenzione di annoiarvi con una presentazione perfetta e di raccontarvi la storia della mia vita in mezza pagina. Ve la sorbirete tutta, oh si!
Forza, io sono Matthew Murray, e questa è la mia storia.
Tutto iniziò...aspettate, non sono perfettamente sicuro che il tutto ebbe un inizio...è successo, è successo e basta. Ma inizierò da qualche mese fa, quando ancora ero il normalissimo e sfigato Murray.
Non so di preciso cosa ho fatto per non essere considerato, ma da qualche tempo a questa parte comincio a credere che portare i cosiddetti ''maglioni della nonna'' non aiuti, e nemmeno essere impacciato e non esattamente sveglio.
Va bene, lasciamo perdere certe sciocchezze.
***
« Matt, forza, svegliati! ».
Battei più volte le palpebre, e con quel briciolo di forza che sentivo in corpo mi misi a sedere.
I muscoli erano indolenziti, e mi facevano male.
Vidi solo il volto di mia cugina Abigail, china su di me.
Mi afferrò per il braccio dolorante e mi tirò su. Riconobbi la palestra della scuola.
Anche il gruppo di ragazze ridacchianti dall'altra parte del campo.
Sicuramente una di loro mi aveva colpito con il pallone che giaceva al mio fianco.
Mi avrebbe infastidito, se una di loro non fosse Carrie McRyan. La bellissima, irraggiungibile Carrie.
Bruna, occhi verdi. Era meravigliosamente meravigliosa. Solo, peccato, che anche lei mi considerava un idiota.
La voce squillante di Abigail mi richiamò. « Vuoi fare attenzione una buona volta?!! È la terza volta in una settimana, Matt! ».
Scossi la testa. « S-Scusami Abbie... ». La campanella suonò. Abigail girò i tacchi e battendo pesantemente i piedi per terra borbottò qualcosa come « E che non si lamenti se non lo prendo mai in squadra ».
Mentre i ragazzi fluivano fuori dalla sala, un tipo, non esattamente simpatico si fermò accanto a me.
« Murray, mi chiedo ancora come fate ad essere cugini tu e lei. Un babbeo ed una figa. Bah ».
Si allontanò. In effetti, Abbie era una bella ragazza. Bionda, occhi azzurri, molto sportiva e brava a scuola.
Ma Carrie, era Carrie. Decisamente.
Presi la mia borsa e mi diressi verso l'uscita, per fortuna, quella era l'ultima ora.
Trasportato dalla marmaglia di studenti, mi ritrovai fuori.
All'angolo, Ace muoveva il braccio sperando di farsi notare mentre letteralmente azzannava un panino.
Sorrisi e lo raggiunsi.
« Ehi, Ace ».
« Ehilà, Matt, come ti va? » mi chiese a bocca piena, quasi si strozzava, quasi non capivo.
Sbuffai. « È successo, di nuovo ». Ridacchiai.
« Di nuovo?! Scommetto che stavi fissando Barbie McRyan! ».
Quasi involontariamente feci vagare il mio sguardo dappertutto, mormorando parole di dissenso.
***
E così era venerdì. Dopo poche ore sarebbe stato venerdì sera.
Che fare?
Avrei potuto invitare Ace per vedere una maratona di film, o avrei potuto chiedere a qualche amico del corso di vela estivo. Ma decisi di rimanere a casa.
Si, si, decisi.
Ore 18.00.
Ero completamente sdraiato sul divano, a fare zapping con il telecomando del televisore, mentre l'altro braccio penzolava e oscillava sopra una pacchetto di patatine.
Ore 18.23.
Troppo noioso stare lì a guardare i soliti programmi, decisi quindi di alzarmi e dirigermi in camera e mi dilettai per un'oretta giocando a The Sims 3.
Ore 19.39.
Paaaausa bagno.
Ore 19.41.
Decisi di farmi una doccia.
Ore 19.58.
Tornai in camera e mi stesi sul letto a leggere un libro.
Ore 21.32.
Mi mangiai un panino.
Ore 21.34.
Noia, noia, dannata noia.
Andai alla finestra, le vie erano colme di ragazzini e ragazzi.
E se in quel groviglio di gente ci fosse stata anche Carrie? Certo, era ovvio, lei usciva ogni sera!
Col suo ragazzo. Si, perché la sfiga non decide mai di abbandonarmi.
Decisi all'istante. Presi una giacca e mi precipitai alla porta. I miei genitori e mio fratello erano fuori, quindi non ebbi il bisogno di avvisare nessuno.
Scesi le scale, e vidi uscire da uno dei pianerottoli Amy. Una ragazza non brutta, ne carina, che non conoscevo esattamente bene. A dirla tutta, da piccoli eravamo migliori amici, se non qualcosa di più. Ora, invece, ci limitavamo alla cortesia di un saluto con la mano.
Le feci un cenno accompagnato ad un piccolo gesto con la mano. Lei sorrise e seguì con lo sguardo i miei spostamenti.
Ero fuori. Guardavo l'incessante andirivieni dei ragazzi. Sfregandomi le mani, mi tuffai nella corrente.
Ero disposto a tutto per vederla. Oddio, ero davvero disposto a tutto.

Mi misi a camminare controcorrente, speranzoso. Molti volti familiari quasi mi sfiorarono, ma nessuno di questi ebbe l'accortezza o l'educazione di salutarmi, anche se buona parte mi aveva riconosciuto.
Destra, niente. Sinistra, neppure. E poi di nuovo destra, e poi di nuovo sinistra. E per l'ultima volta destra, e per l'ultima volt...Carrie!
La vidi, splendida come al solito. Cavolo, perché Dio aveva messo tanta bellezza in una ragazza sola, invece di distribuirla?
Mi avvicinai, furtivo. Non volevo che mi vedesse. No.
Sospirai, scherzava e giocava con il suo ragazzo, non sarebbe mai stata mia. Mai.
Oh..ehm...smisero di giocare.
Approfittai di quella distrazione per sgattaiolare via, la vidi per poco, ma mi bastò.
« Hey, Murray! ».
Non ci potevo credere. Carrie mi aveva chiamato. E mi stava anche invitando ad avvicinarmi.
Era possibile?
Era quello il mondo reale?
Okay, okay, Matt. Respira, non è così difficile. Uno, due, forza.
Tremante, mi avvicinai alla ragazza. Dai ghigni divertiti degli amici, probabilmente ero arrossito come non so cosa.
« Ehm...c-ciao, Carrie! ».
« Senti, ti dispiace se faccio questo? ».
« C-Che? ».
Carrie prese il suo ragazzo dalla camicia e lo avvicinò a se. Iniziò a baciarlo con foga.
Io rimasi leggermente scioccato da quella scena.
Una volta separati, continuò. « Davvero pensi di avere anche una piccola possibilità con me? O pensavi che ti avessi chiamato perché “sei mio amico”? Sei solo un idiota, un povero illuso! ». Detto questo, scoppiò in una fragorosa risata, e con lei il resto del gruppo.
Mi sentivo davvero ferito. Non era abbastanza additarmi da lontano e parlarmi alle spalle?
No, evidentemente voleva vedermi la sofferenza stampata in faccia.
Le risate continuavano, non trovai altra via d'uscita che scappare da quello scompiglio di umiliazione.
Mi fermai in un vicolo. Mi poggiai al muro battendo un paio di pugni.
Non avrei sopportato oltre. Perché ero Matt?! Perché ero lo stupido, imbarazzante, strano, sfigato Matt?! Diamine!

Cercai di calmarmi.
Respirai.
E la parte peggiore, è che non riuscivo a smetterla. Non riuscivo a smettere di amarla.
Sentivo l'acqua delle pozzanghere entrarmi nei piedi. Anche i calzini si erano bagnati.
Ed era tutto buio.
Ma in quel buio vidi un ombra.
Un'enorme, spaventosa ombra.




Ok, abbastanza scontato come inizio, vero? Sì, immagino sia già visto...
Ma spero allo stesso modo sia abbastanza interessante, perché tengo tantissimo a questa storia. 
Ovviamente le critiche costruttive sono ben accette!
-Andy. :3

  
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