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Autore: jesuisgenevieve_    09/05/2012    2 recensioni
Ashley fece come le disse il professore e si sedette di fianco al ragazzo dagli occhi color oceano. (Louis) ok dato che non hai capito niente leggi la storia...
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ashley arrivò in fretta all'aula di canto, ancora turbata per il bigliettino sotto la porta, così decise di evitare Louis, cosa molto difficile dato che erano seduti insieme, entrò in classe e si sentì sollevata, non appena vide che il posto di fianco a lei era vuoto, allo stesso tempo però si sentì triste, aveva bisogno di quel ragazzo, ma non lo avrebbe mai ammesso, decise di sedersi, dato che tutta la classe, compreso il professore, il quale voleva iniziare la lezione la fissava.
Dopo cinque minuti durante i quali il professore aveva segnato le assense Louis entrò facendo sobbalzare tutti, in quel momento il volto di ashley si aprì in un grande sorriso, che louis notò ed ashley arrossì immediatamente -ma posso fare una vita del genere?- borbottò ashley fra se e se - cosa hai detto- Louis si sedette di fianco a lei -niente, stavo pensando- ashley ringraziò il padre eterno per non aver fatto intendere le sue parole a Louis -da quando le ragazze pensano?'- fu la risposta di Louis, Ashley non riusciva proprio a capire quel ragazzo, un attimo prima non ti rivolge la parola, poi sembrate diventare amici e se ne esce con una frase del genere, fortunatamente Louis rendeva il fatto di ignorarlo sempre più semplice, così Ashley non rispose, ok, non riusciva a stare seduta vicino a Louis e non potergli rivolgere la parola,
decise di andare in bagno.
Entrò in bagno, ma a un certo punto si sentì scattare la serratura della porta, ashley sentì dei passi allontanarsi, cercò di uscire, ma la porta era chiusa a chiave, non sapeva cosa fare, il cellulare era rimasto in classe con il resto delle sue cose, cominciò a gridare aiuto, dopo un quarto d'ora Ashley aveva smesso di gridare, erano tutti a lezione, sarebbe stato inutile, ma ad un certo punto sentì dei passi e ricominciò ad urlare con tutte le forze -Ashley, sei tu??- era la voce di Louis,  si sentì sollevata -si, Louis, sono io, ti prego aiutami, qualcuno mi ha chiuso in bagno- Louis vide le luci del bagno spente -ma la porta è aperta..- ma quanto poteva essere stupido quel ragazzo?? -Louis, mi ha chiuso nel gabinetto capisci?? mi ha chiuso da fuori- -ok, attaccati al muro, non vorrei farti male, mamma mia, ma siete sempre così acide voi?? cosa ho fatto di male?? e?? hai mangiato carne a colazione, sai porta acidità- -Louis,non so con chi hai litigato o perchè pensi questo, primo, secondo sono vegetariano e terzo, ti prego aprimi non ce la faccio più- la voce di Ashley era rotta dal pianto, così Louis colpì la porta e si trovò davanti un ashley in lacrime, in quel momento si sentì come se qualcuno gli stesse trafiggendo il cuore, proprio non riusciva a capire cosa gli succedesse ogni volta che le parlava o la sfiorava, era come se forze ultraterrene si impossessassero del suo corpo, subito si affrettò ad abbracciarla -hey, è tutto finito, non voglio vederti piangere- Ashley in quel momento dopo tanto tempo si sentì protetta e subito smise di piangere, insieme si alvarono da terra e trovarono sullo specchio del bagno una scritta fatta conun rossetto rosso " cosa di lascialo stare non ti è chiaro?' non ci devi neanche parlare, baci il tuo incubo più grande..." ok Ashley si rese conto di dover dare alcune spiegazioni a Louis che in quel momento sembrava non capire molto.
 
 
Madison aveva il pomeriggio libero, così decise di uscire a farsi una passeggiata, lo faceva tutti i giovedì, perchè Harry quel giorno era libero, così si vestì carina, si sistemo i capelli e iniziò a dirigersi verso lo sturbucks.
Passeggiò per un bel po'n di tempo, fino a quando Tobin Carlorth gli si avvicinò, era il capitano della squadra di football e le andava dietro da due anni, ma Madison per lui provava solo un senso di ribrezzo - Hey piccola dove vai?' sai oggi sei proprio carina- ok, Madison stava per entrare nel panico, quel tizio era già ubriaco alle sei di pomeriggio - Tobin, non è giornta, e non ti avvicinare a me capito- Tobin prese Madison per il polso e la spinse, fino a quando non la fece sedere su una panchiana, -Tobin lasciami, non voglio avere niente a che fare con uno come te!! chiaro il concetto??- La scena attirò l'attenzione di Harry che alzò la testa dal libro e si accorse di ciò che stava succedendo, non sapeva che fare, sapeva che Tobin lo avrebbe ridotto male se solo si fosse avvicinato, così decise di non intervenire... -Aiuto, vi prego, qualcuno mi aiuti, Tobin, ti prego, lasciami stare, lasciami andare-le urla di Madison fecero subito cambiare idea ad Harry che subito si avvicinò ai due. -Zitta, devi stare solo zitta, capito, ora andiamo nella mia macchina e poi sarà tutto finito- Harry sapeva di cosa era capace Tobin, così decise di prendere coraggio -Cosa succede qui Carlorth?- ok, era spacciato -niente che ti riguardi Styles- Tobin teneva la mano sulla bocca di Madison per farla stare zitta, ma Madison non riusciva a respirare ed era svenuta -Tobin, ma sei scemo, vattene immediatamente porco, non vedi che non respira ?- Harry fu preso dalla rabbia e tirò un pugno a Toby il quale si fece da parte, aveva bevuto troppo, dopodiche prese Madison e la portò in uno sturbacks lì vicino, la fece sdraiare sul divanetto e si sedette di fianco a lei aspettando che si svegliasse, dopo neanche cinque minuti Madison aprì gli occhi e si trovò il viso di Harry a pochi centimetri di distanza - Oddio, Toby mi ha ucciso e sono in paradiso, ma io non posso essere morta, ho solo diciott'anni- la risata di Harry la fece ricredere e si accorse che aveva appena fatto una figura di merda colossale. 
-Hey piccola, come va??- c'è l'aveva appena chiamata piccola, il cuore di Madison fece un triplo salto mortale e subito le sue guancie si colorarono di un rosso acceso -B-b-bene, g-grazie- Harry notò che era imbarazzata, e subito sulla sua faccia si aprì un sorriso, Madison proprio non riusciva a reggere quel sorriso, così decise di alzarsi e scappare via, corse fino ad arrivare nel suo dormitorio e buttarsi nel letto in lacrime per la figura appena fatta, lei non era una ragazza timida, questo lo sapevano tutti, eppure quando era con lui tutto cambiava.
Harry rimase molto sorpreso dal gesto della ragazza, proprio non lo capiva, forse pensava che lei si fosse spaventata che lui potesse essere come Toby, così decise di non lasciar perdere, in più lui era Harry Styles, un discendente, il suo compito era quello di proteggiere gli esseri umani, eppure con quella ragazza era tutto diverso, sentiva il bisogno di proteggierla, eppure fino a quel momento non se n'era accorto.





SPAZIO AUTRICE.... <----- si come no...

Allora, belle ragazzuole.... che dire, questa fanfiction stava diventando troppo noiosa, così ho deciso di complicare le cose, e bene si, il nostro Styles è un deo dell'olimpo, ok, non so come mi è venuto, e poi la storia di ashley?? abbastanza inquietante, ringrazio moooooltoooo le 5 persone che hanno messo la mia storia nelle seguite e le 3 che l'hanno messa nelle preferite, anche se sinceramente sono rimasta male quando ho visto che non avevo ricevuto neanche una recensinoe... :(, spero di rifarmi con questo capitolo, vi prego, recensite anche se vi fa schifo!!! anche solo undici paroleeee PLEASE!!!  comunque ora scappo :))))) xx -Fede<3
 
 
 
 
  
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