Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: puntoeacapo    20/05/2012    3 recensioni
Tra me e Ian Somerhalder non c’era nulla se non un bel principio d’amicizia. Già.
Quando smetterò di avere pensieri poco amichevoli su quelle labbra o su quei occhi, forse.
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Premessa:

Eccoci qui con un nuovo esperimento da parte mia..
Premetto nel dire che non ho la più pallida idea di dove
mi porterà questa prima Fanfiction sul Cast di TVD, l'ispirazione è arrivata e io l'ho semplicemente abbracciata :)
E' una storia collegata a
Custodi del Cuore - Fic terminata da poco
sul telefilm vero e proprio di The vampire Diaries.
Nonostante questo è possibilissimo leggerla anche a parte.

*Nell'asterisco si parla di Season Two, perché Custodi del Cuore è ambientata
da quelle parti nonostante alcune modifiche apportate per la storia.

Dato che questo è solo il Prologo è un po' corto ma lo posto solo per vedere che effetto fa, per sapere - insomma- se è bene continuare questa pazzia oppure no.
Se andrà bene i prossimi capitoli saranno più lunghi.

Buona lettura :)
Baci,
-Eyes.

PS: Cercherò di rendere la storia più realistica possibile,
sono un tipo che punta molto sulle emozioni - quelle vere, che ogni ragazza o ragazzo potrebbero provare-
quindi non troverete , come protagonista, una ragazza che conquista l'America grazie al suo essere brava in tutto o temeraria o spavalda.
Non perché non vada bene, anzi, ma semplicemente perché io non riuscirei a renderla al meglio perché non saprei cosa scrivere,
dato che non sono affatto così :P

Spero piaccia e intrighi lo stesso.





Prologo.

L’ho già detto che è un genio?



Aprii la porta di casa lasciandomi cullare dalla sensazione di tranquillità che le giornate di sole riuscivano a portarmi, faceva caldo e non c’era un filo di vento ma a me piaceva lo stesso.  Gridai il solito  “Sono tornata!” seguendo la mia routine e mi diedi subito dopo dell’imbecille da sola – anche questo, seguendo la famosa routine; vivevo per conto mio da poco più di un anno ma l’abitudine di avvertire del mio arrivo non l’avevo ancora lasciata alle spalle.
Non ero del tutto sola però. Ridacchiai vedendo Puck venirmi incontro: il mio meraviglioso Golden Retriver, cucciolo di appena dieci mesi – preso appena una settimana dopo il mio trasferimento - mi corse incontro abbaiando vivace e dandomi il suo personale bentornato. Capitava poche volte che lo lasciassi solo a casa, in effetti lo facevo solo per emergenze dell’ultimo secondo o commissioni che si potevano sbrigare velocemente  all’angolo della strada.

A quanto si diceva in giro ero una ragazza affidabile ma a volte troppo seria, matura ma ancora una volta fin troppo e questo restringeva di molto la mia cerchia di amici.
Dal mio punto di vista ero una ragazza sempre allegra e non mi importava se prendevo certi argomenti ‘fin troppo’ seriamente perché ero fatta così e di cambiare non avevo voglia: ero Anastasia Di Marco, punto.

“Ciao bello!” Salutai la piccola palla di pelo con una carezza sul muso e mi avviai  in soggiorno velocemente. Afferrai il portatile sul tavolo e mi buttai a pesce sul divano, sdraiandomi comodamente mentre poggiavo il computer sulle gambe e mi accingevo ad accenderlo. Vidi Puck scodinzolare ai piedi del sofà gli indirizzai un sorriso di scuse “Ti prometto un’uscita al parco fra venti minuti.” Lo accarezzai nuovamente facendolo abbaiare e mi connettei su Skype  alzando gli occhi al cielo al suono dell’imminente chiamata in arrivo. Non avevo neanche  fatto in tempo  a passare ‘online’ che quella pazza furiosa mi aveva trillato. Accettai la chiamata e le grida dall’altra parte dello schermo mi fecero sobbalzare spaventata.

 “Kristine!”

La situazione era al limite. Ero abituata agli scatti da matta della mia migliore amica, ma questa rasentava il ridicolo (e, francamente, era anche abbastanza preoccupante); non riuscivo a guardarla in volto, il PC probabilmente era sul letto e l’unica cosa che potevo sentire erano le sue grida estasiate mentre saltava davanti alla webcam.
Anche Puck abbaiò e io la richiamai nuovamente”Kris, per l’amor del Cielo!”

Quando lei si lanciò verso il computer, per un momento ebbi davvero paura che attraversasse lo schermo facendo un volo cibernetico dalla Georgia in Italia. Scrollai il capo cercando di cancellare anche il tremito di terrore al pensiero di una simile possibilità.

Kristine aveva il fiatone e le guance arrossate, i capelli – abitualmente liscissimi e biondissimi e perfettissimi- erano scompigliati e ricadevano malamente sui suoi brillanti occhi verdi. “Non ci crederai mai!” Strepitò, ovviamente in americano, talmente veloce che ebbi qualche difficoltà a capire le parole esatte. Non che servisse, comunque: che era eccitata all’inverosimile lo avevo capito appena aperta la finestra di conversazione.

“Che ne dici di prendere fiato e fare capire anche a me, povera comune mortale quale sono?” Era strano sentire me stessa parlare in americano così facilmente e sapevo che gran parte era merito di quella ragazza: se non fosse stato per lo scambio culturale che l’aveva portata da me, in casa dei miei genitori quando avevamo solo sedici anni, probabilmente sarei ancora a guardare film in lingua originale sognando ad occhi aperti di avere una conversazione extralinguistica senza problemi. E, sicuramente, quel tornado biondo non sarebbe mai diventata la mia migliore amica.

Scossi la testa mentalmente e provai ad ascoltarla, cercando di comprendere. Come previsto, il primo tentativo fallì miseramente, bombardato dalla mitraglietta eccitata che era la voce di Kristine; dovetti minacciarla di chiudere la connessione se non avesse parlato con più calma, prima di convincerla quantomeno a respirare tra una frase e l’altra. Lei aveva sbuffato mettendosi comoda sul letto, il suo broncio durò qualche misero istante e – nuovamente- i suoi occhi assunsero quel particolare brillio, a mio avviso molto inquietante.

“Julie Plec è un genio.” Esordì e, così facendo, non poté che non attirare la mia attenzione. A quanto pareva, si era esaltata grazie alla nostra passione comune:The Vampire Diaries - lo show più popolare del momento, con trama, attori e produttori fantastici. Una delle series migliori che si trovavano sul mercato.

Corrugai la fronte, ma sorrisi curiosa “Dimmi tutto.”

Kristine mi rispose con il fervore di prima, ma stavolta più comprensibilmente  “Quella santissima donna ha avuto un’idea brillante. Non che io sia stupita: ho sempre saputo che è un genio! Non te l’ho mai detto che è un genio? Non importa, il punto fondamentale riguarda la seconda stagione!” Fece un paio di gridolini che scelsi di ignorare per il bene dei miei nervi e l’ascoltai continuare “Praticamente è uscito un articolo dove Julie era entusiasta del calore dei Fan e ha annunciato un’idea per entrare un contatto con noi!”

“Non capisco. Cos’è che ha detto? Che idea?”

“Un concorso.” Fu la solenne risposta che, comunque, non illuminò di molto l’antro buio che era la mia testa. Si creò uno strano silenzio che fu interrotto dopo un paio di minuti dal mio italianissimo “Embè?”  il quale sapevo avrebbe fatto innervosire l’Americana.

Anche Kristine capiva l’italiano, non lo parlava perché era pigra, ma lo capiva; questo spiegò la sua faccia indignata “Embè? Io sgancio la bomba e tu rispondi Embè!?”

Scossi la testa, cercando di recuperare qualche altro indizio “In cosa consisterebbe questo concorso?”

Nonostante il primo impulso di lanciarmi un’occhiataccia micidiale, Kristine si arrese alla mia espressione perplessa e mi sorrise con affetto “ Un concorso per diventare assistente sceneggiatore.”  - ehi, quello è il mio cuore, fatelo ripartire! - “L’articolo diceva che avevano già iniziato a spulciare nel nostro fandom, e che hanno avuto una così bella impressione che si sono buttati in questa iniziativa. Una roba assurda! Non era mai successo!”

Beh, dovevo ammetterlo: ero sconvolta. Che idea.. pazza. Lavoro di professionisti buttato al vento, affidamento a mani sconosciute e del tutto inesperte. Era folle.. e per questo, soprattutto per questo, credevo potesse funzionare; insomma perché non avrebbe dovuto?
L’incremento degli ascolti sarebbe schizzato alle stelle, un’idea del genere avrebbe puntato l’occhio di bue solo su di loro. Probabilmente c’era da prendere in considerazione anche che a fine concorso, i partecipanti mandati a casa avrebbero potuto avere chissà quale reazione negativa.  Le facce della medaglia erano due, ed entrambe portate agli estremi. Come diavolo si faceva a rischiare così tanto?

Chiesi a Kristine di farmi leggere l'articolo e me lo inviò per posta. Quando lo lessi lo feci con il massimo dell'attenzione.

Nuove idee, nuove situazioni, nuovi desideri. -Aveva scritto la Plec-  Metterci in contatto con i nostri Fan è un desiderio non solo mio  ma di tutti i ragazzi; soprattutto Ian Somerhalder { plays Damon Salvatore} mi ha appoggiato in quest'idea che ha definito pazza e pericolosa.
Ha persino detto che la ama solo per questo [Ride]
senza dimenticarci dell'appoggio di Kevin e di altri attori come la favolosa Nina Dobrev e Paul Wesley.
Chissà chi entrerà nelle porte dei nostri studi , io sono impaziente di scoprirlo tanto quanto voi.

Porca puttana..” Mormorai persa nei miei pensieri, scioccata. Kristine rise “Sapevo avresti reagito così! E’ un genio, l’ho detto!” Ripeté allegra.
Io la guardai sorridente “Non vedo l’ora di vedere la prossima stagione! Chissà chi sarà la fortunata! E pensare che ci lasceranno quasi un anno in balìa della curiosità..”  Ridacchiai.

“Ehm.. a proposito di questo..”

Mi voltai di scatto verso di lei. Kristine non faceva mai Ehm. Lei era la sicurezza fatta persona, possedeva una sfacciataggine da far paura anche a me, quindi non poteva fare Ehm.
La guardai con circospetto. “Che hai fatto?” L’accusai avvertendo una strana sensazione al basso ventre. Paura.

“Ti ricordi la versione con la traduzione americana della tua favolosa  e magnifica storia che mi hai inviato qualche mese fa?”

“No, no, no,no.” La guardai sbigottita “Non puoi averlo fatto! No!”

“Ma perché no?” Si difese lei “Perché non tentare, Annie?”

Ero a bocca aperta, non credevo al senso delle parole della mia amica “Dimmi che l’hai solo stampata. Dimmi che è ancora a casa tua e che aspetta il mio permesso per partire per gli studi cinematografici o da qualunque parte finiscano certe cose!”

Kristine abbassò lo sguardo.

Senza controllo imprecai in modo prettamente Made in Italy, condendo il tutto con occhiatacce e minacce di morti lente e dolorose, alzando abbastanza il tono di voce – il qualche apparentemente disturbò Puck che se ne andò in balcone, indignato da quel frastuono.

La biondina mi bloccò dopo qualche minuto, indispettita “Piantala, Anastasia. Stai esagerando, non credi?”

“No.” Risposi arrabbiata “Non credo. Dovevi chiedermelo.”

“Ah si?” Fece lei ironica “E tu mi avresti risposto no, o peggio che ci avresti pensato aspettando la fine di tutto magari uscendone con un ‘Ops, il tempo è scaduto.’ O roba simile. E non negare, ragazza.”

Io mi imbronciai borbottando “E dove sta’ il problema?”

Lei alzò gli occhi al cielo “Il problema è che la tua paura ti frena e ti bloccherà sempre in quel paesino sperduto di periferia dove ti trovi. So che scrivere storie è la tua passione, nonché punto di forza; so anche che hai fantasticato non so quante volte di vedere i tuoi nuovi personaggi in una produzione sul grande schermo , allora perché non lanciarsi allo sbaraglio?”

“Sbaraglio. E’ proprio dove potrei finire. Qui ho la mia casa, la mia università, i miei amici.. come credi possa lasciare tutto e andarmene? C’è anche Puck, per la miseria!”

“Non creare problemi dove non ci sono. La tua bella casetta puoi anche lasciarla stare, venire qui in America non sarebbe un problema. Ci sono io e verresti a stare da me: un letto per farti dormire ce l’ho, dato che vivo da sola. E ti vorrei anche ricordare che hai terminato i tuoi corsi universitari e che sei ormai bella che diplomata con un punteggio di ottantotto su cento. Per non contare della tua laurea – presa così ..pff.. per hobby – in scrittura creativa. Non hai scusanti: i soldi per il viaggio li chiedi a papino e a mammina o te li invio io per posta. L’importante è che non ti blocchi tremante a casa tua come una fifona di prima classe.”

Il suo sfogo era stato del tutto inaspettato, tagliente e vero. Schietto come lei  e reale, talmente reale che mi sconvolse “Stai dimenticando una cosa, comunque.” Brontolai rossa di vergogna, distogliendo lo sguardo come una bambina delle elementari, anziché una ragazza di ventiquattro anni.

Lei corrugò la fronte “Ovvero?” Domandò ancora con fare altezzoso.

“Probabilmente a partecipare a questo concorso saremo milioni.” La guardai scettica “Ti aspetti davvero che io vinca?”

Kristine fece un gesto veloce con la mano, come a voler scacciare le mie parole “Povera illusa.” Esclamò solenne “Sono certa che la tua Fan fiction sarà la prima della pila che controlleranno. Di conseguenza tutte le altre finiranno nel cestino e Puff! Ti ritroverai sul primo volo per Atlanta, Virginia! Lascia fare al destino, su.”

Ci guardammo un attimo entrambe serissime e poi, poi scoppiammo a ridere come due stupide. Più che altro, per sciogliere la tensione.

“Allora non sei.. arrabbiata?”
“Dipende. Com’è che tu mi hai chiamata? Fifona ?”

TBC

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: puntoeacapo