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Autore: LaCla    20/05/2012    3 recensioni
Isabella Swan è reduce da una delusione amorosa, ma sulla sua strada incontra una compagnia di spensierati amici, che riusciranno a farla rinascere! Tra questi nuovi incontri, però, c'è un ragazzo che rapisce l'attenzione di Bella, Edward! cosa succederà, visto che questo Edward non è propriamente come l'originale? storia OOC, dove tutti sono umani. sul Raiting sono incerta, mi riserbo di cambiarlo, sia in verde che in arancione a seconda degli sviluppi della storia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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sesto ed ultimo aggiornamento rapido, sto aggiornando velocemente, quindi potreste esservi persi i capitoli precedente! (meglio avvisare in vano che farvi spuntare un punto interrogativo in testa iniziando il capitolo ^_^)

Uscii sul portico, con lo sguardo appannato dalle lacrime, cercando la minuta Alice. La vidi, seduta sul piccolo dondolo di legno, rannicchiata in un angolo, con gli occhi arrossati dal pianto. Non servirono parole, non servirono sproloqui di scuse e nemmeno grandi gesti. Bastò uno sguardo ed un singhiozzo simultaneo, e fu tutto chiaro, tutto espresso.
Le scuse, il dispiacere, i dolore, il tradimento, la fiducia mancata, la fiducia ridata, la rabbia, lo sconforto, l’amicizia, il perdono. Tutto in pochi secondi, tutto senza parlare, tutto senza dirsi nulla, solo guardandosi da lontano. Quando la mia migliore amica si alzò non potei trattenere le mie gambe dal correrle incontro, ed alle mie braccia di cingerla forte, come a suggellare con un abbraccio quel perdono che entrambe desideravamo.
A volte un’incomprensione può far finire il rapporto più bello del mondo, se non viene chiarita in tempo e se le due parti in causa non sono pienamente interessate a risolvere la faccenda. Fortunatamente entrambe avevamo avuto dalla nostra parte Seth, che mi aveva aperto gli occhi e la mente, ad orizzonti che per testardaggine ed ottusità non avevo nemmeno considerato possibili. Ma quante volte la realtà ci sorprende con i fatti più strani?
Nulla è impossibile, ed ora l’avevo finalmente capito.
Mi sentivo una sciocca ad aver dubitato di Alice, ma i fatti mi avevano raccontato una storia diversa, una storia falsa e meschina, una storia che mi aveva fatto gettare fango sull’amicizia secolare che mi legava a quello scricciolo che piangeva tra le mie braccia.
«M-mi dispiace tanto Bella, non volevo farti intendere ch-»
«Non ti azzardare a dire altro! Sono stata stupida io a non lasciarti finire, mi dispiace tantissimo Alice!»
Piangevamo insieme, ci scusavamo insieme, eravamo cresciute insieme, e saremmo anche invecchiate insieme, perché la nostra amicizia sarebbe continuata in eterno.
Quando i singhiozzi si furono calmati, e le lacrime cessarono di solcare i nostri visi, sciogliemmo l’abbraccio e tutto era passato.
Era stato uno sfogo che ci aveva portate indietro nel tempo, in quell’aula maledetta. E ci aveva fatto modificare la storia. Non avevamo mai litigato, non avevamo mai discusso, non l’avevo mai ignorata per giorni e giorni credendola una traditrice, per la nostra amicizia questo, non era mai accaduto.
«C’è anche un’altra persona con la quale devi chiarire le cose Bella.» disse la voce di Seth alle mie spalle.
Girandomi notai che era appoggiato allo stipite della porta d’ingresso, e sorrideva. Con un cenno del capo indicò il vialetto, dove appoggiato al cofano della sua auto, Edward mi aspettava.
Essendo stata io a mettermi in quel casino, era il minimo che facessi i primi passi, che mi avvicinassi alla conclusione, all’epilogo di questa faccenda, di questo enorme equivoco. Le parole si Seth mi rimbombavano nella testa, rimbalzando le une sulle altre, formando un groviglio insensato di vocaboli.
Quando fui a meno di un passo da Edward, lui si alzò, e senza che io dicessi nulla mi accolse tra le sue braccia.
La sua pelle profumava di miele, dolce miele, denso e corposo. Mi beai in quell’aroma, dimenticando per un secondo tutta la tensione e tutte le sciocchezze che avevo combinato. Ero stata veramente avventata, e ne avevo pagato tutte le conseguenze. Ma il silenzio era una strada che non meritavo, non meritavo di potermi scusare solo con la mia patetica presenza scenica.
«Perdonami. Per tutto.» riuscii a dire, con il viso imprigionato accanto al suo petto. Sentii il suo petto scuotersi per una risata, e poi le sue mani si posarono sul mio viso, scostandolo dal suo corpo caldo.
«Che sciocca che sei, ti avevo già perdonata ancora prima che uscissi da quella porta! È stata anche colpa mia in parte. Lo ammetto apertamente, mi sono comportato da cafone con te all’inizio, e dopo anche, continuando a lasciare intendere le mie grandi avventure sessuali con tutte le ragazze della scuola. Ma non era vero, da quando sei venuta da me quella volta, al parcheggio, non c’è stata nessun’altra ragazza. Nei miei pensieri c’eri già tu da parecchio tempo, ma non volevo ammetterlo a me stesso, chi eri tu per fermarmi? Per farmi sentire in colpa per come trattavo le ragazze e per come trattavo me stesso? Eppure i tuoi occhi color cioccolato mi hanno rapito, mi hanno aperto la strada. Sono stato un cretino con  te,e non mi scuserò mai abbastanza per come ti ho trattata. Ti chiedo solo… di rispondere ad una semplice domanda… vuoi stare con me? » la voce era dolce, melensa, un melodico sussurro. Meritavo veramente quelle parole? Meritavo il lusso di poter rispondere a quella domanda? Meritavo di poter avere un ragazzo come lui al mio fianco?
No, non meritavo niente di quello che avevo!
Non meritavo un amico come Seth, pronto ad abbracciarmi nel momento del bisogno, e a scuotermi quando mi serviva un calcio nel sedere.
Non meritavo un’amica come Alice, pronta ad intervenire per sbloccare i miei sentimenti, pronta a mettersi in gioco in prima persona per il mio bene, pronta  perdonarmi quando facevo una stronzata come quella che avevo appena fatto.
Non meritavo di poter avere al mio fianco Edward, che era semplicemente perfetto.
Non lo meritavo, eppure avevo questa opportunità, e la colsi.
«Si…» dissi semplicemente, accompagnando con un sorriso quella sillaba tanto semplice da dire, ma che mai ci soffermiamo a pensare quanto sia importante. “si” è la parola più semplice del mondo, ma anche la più pericolosa e con più conseguenze possibili. Eppure è l’unica che riuscivo a dire in quel momento. Sì.
Il mio sorriso si rifletté sul viso di Edward, disegnando un suo simile tra quei lineamenti perfetti.
Non vidi le sue labbra avvicinarsi, le sentii solamente una volta unite alle mie.
Morbide e dolci, sembrava di baciare dolci ciliege, non labbra.
E lì, stretta nell’abbraccio del ragazzo che amavo, con le sue labbra sulle mie, ed i miei migliori amici che imbarazzati tentavano di non fare i guardoni, io ero finalmente felice.
La mia vita non era una favola, e nemmeno un film. Non sempre la vita ti concede seconde possibilità, non sempre, anzi quasi mai, c’è l’eroe di turno a salvarti, non sempre puoi rimediare agli errori fatti. Ma quella volta, nella mia vita, riuscii a rimediare, riuscii ad avere una seconda chance, riuscii ad avere i miei tre eroi.
Quel giorno, nell’umida, verde e tetra città di Forks, di fronte alla casa dello sceriffo, avevo trovato il mio sole, in una città perennemente rannuvolata.
Amicizia e amore, avevo tutto, e nessuno mi avrebbe più divisa da loro. Nessuno mi avrebbe portata via dalla mia folletta, dal mio fratellone e dal mio ladro di baci.

THE END

e finalmente ecco la tanto sudata fine. è già,  ho ritrovato una scintilla di ispirazione e sono riuscita a fomentarla!
ringrazio tutti i lettori, i recensori, tutti quanti!
grazie a chi mi ha incoraggiato fino alla fine, grazie anche a chi mi ha odiato per la mia scostanza ma ha continuato comunque a seguire questa storia! grazie a tutti!!
ciao ciaoo
   
 
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