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Autore: xchriss    21/05/2012    2 recensioni
Demetria Devonne Lovato, una giovane appena laureata alla Columbia University si ritrova a lavorare in una rivista di moda molto rinomata a New York, per cui deve scrivere un articolo. Il soggetto di quest'articolo è Zayn Malik, un modello londinese che all'inizio sembra un tipo con cui è impossibile trattare. Spero questa storia non vi deluderà!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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"Non mi chiamo Jenny"
Capitolo 2 - Demi

 
 
 
Demi continuava a scrivere sul suo computer, prendendo tutte le chiamate e passandole al suo capo, che a sua volta le passava al suo capo. Il lavoro di Demi a volte non aveva senso, poco ma sicuro.
«Demi, vieni nell’ufficio di Daniel, ti vorremmo parlare.» se ne spuntò ad un certo punto Dianna, il capo di Demi. Quest’ultima deglutì, nervosa. E se avesse perso il suo lavoro? Non sarebbe stato facile, con i tempi che corrono, trovare un altro lavoro e diventare una giornalista seria. Con tutta l’ansia di questo mondo, la giovane Demi si diresse dentro all’ufficio di Daniel. Quest’ultimo, vedendola, attaccò a parlare dicendo un mucchio di cose che all’inizio Demi neanche comprese, perché era fin troppo agitata ed ansiosa […] «Quindi, prendendo in considerazione tutto il materiale che hai ricercato e che mi hai mandato, ed anche leggendo le tue bozze devo dire che sei molto brava. Perciò, ho deciso di darti una possibilità Lovato: ti assegnerò il modello che sarà in copertina questa settimana, lo intervisterai e scriverai un tuo articolo su di lui!» Per poco Demi non finì a terra svenuta dopo quelle parole.
Tornata a casa, la ragazza si mise subito sotto la doccia, pensando quanto fosse meraviglioso il fatto che volessero proprio lei per scrivere un articolo. Ma purtroppo avrebbe dovuto intervistare un modello e, si sa, quei tipi emulerebbero Dorian Gray per mantenere “per sempre” la loro bellezza. E poi stanno sempre a guardarsi allo specchio, a flirtare con le ragazze a sopravvalutarsi in tutti i campi.
Uscita dalla doccia, si mise addosso una crema per il corpo e si rilassò un po’ prima di mettersi a spazzolare i suoi lunghi capelli color miele. Ancora, guardandosi allo specchio, si aspettava di ritrovarsi davanti quella giovane ragazza dal caschetto color cioccolato e dalla pelle quasi cadaverica che frequentava il secondo anno di liceo. Adesso la stessa Demi era una giovane adulta che abitava sola in un appartamento e aveva un lavoro in una delle migliori riviste di mode degli Stati Uniti, dall’aspetto dolce, ma allo stesso tempo sexy quanto basta. Che cambiamento!
Si vestì e subito dopo afferrò il suo Blackberry, quello che usava per lavorare. Aspettava una chiamata o un messaggio di Dianna, che la informava su dove avrebbe potuto trovare il modello da intervistare il giorno seguente. E soprattutto il nome, non vedeva l’ora di conoscere il nome dell’uomo che avrebbe potuto fare in modo di farla diventare una giornalista vera e propria, solo rispondendo a qualche semplice domanda. Sperò che almeno fosse un uomo intelligente, di quelli che sapevano mettere una parola dopo l’altra, o non sarebbe stato un articolo… sarebbe stato un fallimento! 

 *******

«Zayn Malik.» ripeté più volte, prima di fermarsi davanti ad uno degli assistenti di trucco e parrucco per il servizio fotografico. «Uhm, sto cercando Zayn Malik…» disse a due tipi. Uno alto, con i capelli lunghi corvini, raccolti in una coda scombinata. L’altra, bionda ossigenata e con un rossetto di un rosso acceso, forse fin troppo volgare. Entrambi accennarono un sorriso, si guardarono e poi tornarono a guardare Demi come a dire “povera scema”. «Non si è presentato oggi! Ha fatto in modo che rinviassero il servizio fotografico a domani, mi dispiace.» disse la bionda, facendo in modo che Demi facesse un lungo e rumoroso sospiro. Bene, sarebbe stato un piccolo problema sui tempi di stesura. Con una leggera aria di preoccupazione sul volto, la ragazza ringraziò i due e se ne andò dallo studio.
Una volta uscita da lì, non sapendo cos’altro fare, decise di cercare il numero di quel Zayn Malik, provando a chiamare chiunque avrebbe potuto saperlo. Quando riuscì ad ottenere quel numero, si trovava seduta in una caffetteria con una tazza di caffè davanti, pronta ad assaporarlo. Con un sospiro, compose il numero con il suo Blackberry e chiamò, attendendo pazientemente una risposta.
Che però non ci fu.
E, allora, intervenne l’insistenza di Demi e la sua voglia di non arrendersi al primo corpo. Lo chiamò, lo richiamò e lo fece finché qualcuno dall’altro capo del telefono non rispose. «Pronto?» In quel momento Demi stava ringraziando tutti i santi e tutti i defunti.
«Zayn Malik?»
Ci fu una pausa.
«Sì, chi è?»
«Sono Demi Lovato, non so se ne sei già a conoscenza ma devo intervistarti per scrivere un articolo su di te. Per la rivista Gorgeus
Un'altra pausa.
«E quindi?»
Okay, a Demi quel tizio già le dava sui nervi. «E quindi… volevo fissare un appuntamento.»
«Senti, devi parlare col mio agente per queste cose» disse con un tono di strafottenza, già sul punto di chiuderle in faccia.
«Ah, magari se tu lo rispettassi farei così!»
«Senti, fai come ti ho detto e basta.»
«Ma che diavolo dici!? Senti, carino, l’appuntamento lo sto chiedendo a te. Okay? Il tuo agente può fissare tutti gli appuntamenti che vuoi, ma se tu non li rispetti sono inutili? Okay? Quindi dimmi un cavolo di posto dove possiamo vederci così ci togliamo il pensiero e non se ne parla più!» E questa, era Demi quando s’innervosiva con qualcuno. A volte era difficile da capirla, quando parlava velocemente in quel modo. Era così snervante cercare di ascoltarla e perdersi a metà discorso.
Ci fu un silenzio tombale, dopo tutto il discorso della ragazza. «E ci credo. Chi ha voglia di lavorare con un’esaurita del genere.» disse, con tutta la calma di questo mondo.
E questo non fece altro che fare infuriare di più la giovane. «Mio Dio, che idiota! Proprio te dovevano scegliere!?» esclamò, perdendo del tutto la pazienza. Nella caffetteria dove si trovava, tutti i clienti la stavano guardando.
«Senti, Jenny, ci vediamo domani alle otto e mezza allo Shiver.» disse terminando subito dopo la chiamata, non lasciando a Demi il tempo di ribattere. «Non. Mi. Chiamo. Jenny.» che odio quando sbagliavano il suo nome! Quest’ultima, difatti, iniziò a mordersi il labbro piena di nervosismo. Se quel tipo avesse continuato a quel modo, le avrebbe fatto perdere –oltre che all’articolo– il lavoro ed ovviamente lei non poteva permetterglielo. Ma quale possibilità di scrivere un buon articolo aveva, considerando che lo Shiver era una discoteca perennemente affollata? 

  
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