Fanfic su attori > Orlando Bloom
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Autore: Dolcemaia    07/05/2004    4 recensioni
Tornare a casa, a Londra, e scoprire che per qualcuno non si è Orlando Bloom l'attore, ma qualcosa di diverso, tra amore, lacrime, bugie e fraintendimenti...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno, per caso…di Dolcemaia

 

Disclaimer: Ogni riferimento a fatti, luoghi e persone è puramente casuale, fatta eccezione per Orlando Bloom, da cui ho preso in prestito solo il personaggio.

 

Nota dell’autore: Le note mi sa che è meglio non le metta più, perché non basterebbero 2000 pagine per scusarmi del rtardo continuo con cui pubblico ogni capitolo di questa fic e promettere di essere più continua sarebbe davvero una presa in giro da parte mia… Mi dispiace! A mia discolpa c’è da dire, che è del tutto involontario! ^_-

 

Cmq volevo ringraziare tute le ragazze he in questo periodo mi hanno cmq spronato a scrivere… GRAZIE!!! (Non faccio nomi, ma chi  sa….sa!! ^_^)

 

Il Bagatto – Quando partivano i lenti

 

Capitolo 14: Baci Rubati

   

 

Era circa la duecentesima volta che guardava quella maledetta porta, come se il destino ci si fosse messo d’impegno a farle trattenere il fiato ad intervalli regolari, infatti, ogni volta si apriva facendo entrare qualcuno che non le interessava.

Portò alla bocca il grosso bicchiere di plastica rosso, pieno di liquido dalla sconosciuta origine, nel tentativo di sopperire alla totale mancanza di salivazione di cui era vittima, fortunatamente quella roba si prestava molto bene allo scopo; Jen gliel’aveva rifilata esattamente cinque secondi dopo che era arrivata, liquidandola con un frettoloso < Assaggia, è un delirio!! > ed in effetti quella roba di essere buona, era buona, sapeva di fragola e profumava di ciliegie, ma di frutta doveva avere ben poco, visto quanto si sentiva più leggera dal primo sorso!

 

Michelle guardò ancora, poco distrattamente l’orologio… era in ritardo, era maledettamente in ritardo…

In realtà, l’appuntamento che si erano dati, non aveva un orario preciso, era stato un vago < ci vediamo stasera alla festa >, oltretutto detta in fretta e furia, due secondi prima di entrare nell’aula per dare quel maledetto esame e il suo pensiero non era esattamente alla festa, quindi non si poteva parlare di un effettivo ritardo, però Orlando sapeva che lei sarebbe stata lì alle nove, e le dieci erano passate da un po’, ma di lui nemmeno l’ombra.

Di cosa avesse paura, non sapeva nemmeno lei, magari che non sarebbe mai arrivato, che l’avrebbe mollata di nuovo e stavolta sul più bello, ma quei timori erano del tutto ingiustificati, perché a meno che non avesse cambiato idea in quelle poche ore in cui non si erano sentiti, cosa molto improbabile, a momenti quella porta si sarebbe aperta mostrandole finalmente la persona per cui tanto stava penando.

 

.. Calma, Michelle, in fondo che fretta c’è?? Ha detto che sarebbe venuto e verrà, quindi è inutile, che ti crei paranoie, tranquillizzati e goditi la festa…

Ma che mi frega della festa, se sono qui, è principalmente per lui… Oddio anche per Meg e la nostra stupida tradizione, ma è lui che voglio adesso!!

Vedrai che entro un’ora sarà qui… L’ho detto anche un’ora fa… E in tutto ciò, comincio a soffrire di sdoppiamento della personalità!

Sono messa proprio male…

 

Si diede di nuovo un’occhiata nello specchio all’ingresso…. I capelli erano esattamente come li aveva visti due minuti prima,… perfetti! Logico, aveva costretto sua madre a passarle la piastra su ogni singolo capello, come non potevano essere dritti come spaghetti, legati in parte dietro in perfetto stile puntaspilli, proprio come voleva. Il trucco, leggero con le varie tonalità del rosa, reggeva alla grande e i jeans nuovi, con il mini top bianco a fascia la rendevano bellissima, peccato fosse talmente agitata, da sentirsi a disagio, conciata in quel modo, o comunque totalmente insicura. Se non era lo specchio, correva da Meg o da Jen a farsi rassicurare sul come stesse; sembrava proprio una quindicenne al primo appuntamento.

Era facile, però, ridere di quel comportamento, come far capire agli altri che quella sera sarebbe stata importantissima, che nulla doveva andare storto, perché doveva assolutamente riprendere con Orlando un discorso, o meglio un bacio, lasciato in sospeso molto tempo prima; ormai non c’erano più ostacoli, non che mai ce ne fossero stati, però a quel punto poteva ben dirsi cotta, stracotta e felice di esserlo, quindi non mancava che il diretto interessato sapesse tutto… peccato che lui non accennasse ad arrivare, e una certa ansia, ancora più pressante l’attanagliava.

 

“Vuoi stare tranquilla?? Vedrai che tra un po’ arriva!” Le disse Meg, avvicinandosi a lei, mentre era impegnata a portare piatti e bicchieri già sporchi in cucina.

 

“E se poi non viene??” Rispose Michelle, veramente agitata, battendo nervosamente il piede per terra. Meg depositò la roba che aveva in mano nel lavandino e poggiandosi con le braccia allo stesso la guardò perplessa.

 

“Mi spiegheresti per quale arcano motivo non dovrebbe venire??” domandò, con sguardo divertito…. In realtà lei sapeva bene del motivo di quel ritardo. Aveva parlato con Orlando, consigliandogli di tardare il più possibile, in modo che, quando fosse arrivato, ci sarebbe stata una confusione sufficiente da garantirgli che nessuno lo avrebbe riconosciuto, e certo quello non avevano potuto spiegarlo a Michelle che era letteralmente in fibrillazione. Inoltre la presenza di Elijah, non facilitava le cose…

 

“Non lo so…” Il tono con cui l’aveva detto era esattamente quello di una bambina beccata con le caramelle in mano. In effetti la sua agitazione era quasi esasperata, non era nulla di cui preoccuparsi, però le era già capitato di avere la felicità a così poca distanza e l’aveva persa, e stavolta non poteva succedere la stessa cosa, non l’avrebbe permesso.

“Sono in preda ad una crisi di panico in piena regola… E quando viene poi che gli dico?? Che faccio? Come mi comporto??” Gesticolava troppo, segno che era davvero tesa, ma guardarla era uno spettacolo, quando stava con Kyle, era quasi impossibile vederla così eccitata e contemporaneamente agitata per una cosa ed il fatto che avesse ritrovato quel suo modo di essere così solare e pieno di vita, non poteva che farle piacere. Inoltre Meg aveva un asso nella manica, sapeva benissimo cosa provassero entrambi, quindi non mancava che una piccola spintarella e finalmente quei due avrebbero cominciato a definirsi qualcosa di più di < amici >, e lei si sarebbe felicemente goduta il lieto fine… almeno per quella sera, visto che ben presto avrebbero dovuto dirle la verità su Orlando e sarebbe stato davvero un compito difficile!

 

“Michelle, che ne dici di calmarti un attimino? Sei tesa come una corda di violino… Nemmeno per l’esame eri così in crisi! Ma santa ragazza, sinceramente io non vedevano dall’inizio il motivo di tutto questo tira e molla, dato che è evidente a chilometri di distanza che siete totalmente cotti, l’uno dell’altra, ma non ti farai venire una crisi isterica proprio ora?!” Guardò l’orologio che aveva al polso “A minuti saranno qui, e se non riesci a toglierti quest’ansia di dosso, sarai rigida come un merluzzo congelato per tutta la serata e non sarai capace nemmeno di spiaccicargli A !! Guarda che è lo stesso Orlando con cui hai studiato quest’ultima settimana e con cui hai parlato stamattina, non è che magicamente è diventato un altro!” Ragionamento che a rigor di logica, filava liscio come l’olio, ma come lo si faceva capire al cuore??

Non è che lo facesse di proposito ad essere così apprensiva.

 

“Lui è lo stesso, ma io no!! Fare l’esame, oltre che un peso meno, ed un'altra casella piena sul libretto, ha disinserito il freno a mano, che in automatico mi bloccava quando si trattava di Orlando, ed ora se non vado da lui e gli dico cosa provo, cosa penso e come mi fa sentire, credo che potrei scoppiare!!” Ecco… in fondo non era stato difficile… Le parole erano venute fuori da sole ed aveva fatto capire esattamente quello che sentiva, peccato che non avesse fatto quel discorso a lui, ma a Meg!

Ad ogni modo, era certa di una cosa, con o senza ansia, era arrivato il momento di mettere giù le carte.. Non che temesse che lui la respingesse, erano cambiate tante cose, così in fretta in quell’ultimo periodo, che se all’inizio poteva dirsi certa di piacergli, almeno quanto lui piaceva a lei, ora non era più tanto sicura di tutto… Amici, non amici, conoscenti, qualcosa di più… In realtà erano tutte sue congetture, perché come aveva detto Meg, era piuttosto evidente cosa ci fosse tra i due, però nella sua testa non c’era una definizione precisa per il loro rapporto, l’unica cosa di chiaro ed lampante, era che si era innamorata e su quello proprio non aveva dubbi, ora sapere se lui era dello stesso avviso, sarebbe stata un’impresa…

Se avesse scoperto che quell’attrazione per lui si era fermata allo stato iniziale, senza progredire, sarebbe stata davvero una tragedia, però doveva dirglielo!!

 

“Avrei dovuto registrarti… Almeno se ti blocchi avremmo potuto usare il playback!!” Disse l’amica abbracciandola e ridendo di gusto.

 

“Cattiva!!” Mise scherzosamente il broncio, Michelle. “Non si ride delle disgrazie altrui!!” Si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere entrambe, era prezioso avere al proprio fianco una persona così…

Erano talmente prese dall’assurdità del momento, che non sentirono nemmeno il suono del citofono, e solo pochi istanti dopo, fu percettibile l’< urlo da Jungla > di Jen che le chiamava a gran voce in tutta quella bolgia che c’era in casa.

Fecero giusto in tempo ad uscire dalla cucina e trovarsi davanti la porta d’ingresso che questa si aprì mostrando il tanto agognato SOGGETTO dei desideri.

 

Come al solito era bello come il sole! Indossava dei jeans scoloriti, che però gli stavano divinamente, una maglia bianca aderente con sopra una delle sue enormi camicie beige e bianca a quadroni grossi e, ciliegina sulla torta, giacca di pelle nera. Aveva quello strano gusto nel vestire, a volte le si era presentato con degli abbinamenti assolutamente improbabili, roba da fare seriamente male agli occhi, eppure addosso a lui qualsiasi cosa, acquistava un senso… per non dire che era spudoratamente affascinante.

Era appena entrato in casa assieme ad Elijah, anche lui, poco inspiegabilmente, tirato a lucido, e si stava guardando attorno, un attimo smarrito, con un’espressione da cucciolo abbandonato e ad ogni leggero movimento della testa, i suoi ricci ondeggiavano in maniera ipnotica.

Michelle e Meg restarono, per motivi diversi, impietrite davanti a quella visione celestiale, soprattutto quando i due ancora fermi davanti alla soglia le videro a pochi metri, proprio davanti a loro.

Orlando si esibì in uno dei suoi enormi e splendidi sorrisi solo ed esclusivamente per Michelle che ancora immobile come un blocco di ghiaccio, riuscì solo a sussurrare:

“Meg?”

“Eh?” Rispose l’altra che versava in condizioni non troppo diverse.

“Io lo amo…”

“E allora vai!”

 

Respirò profondamente, poi si avviò decisa verso il ragazzo, che intuendo quali fossero le sue intenzioni, spalancò le braccia, chiedendole “Allora??”

Michelle gli saltò praticamente in braccio, incrociando le gambe dietro la schiena di lui, che nonostante l’assurdità e la repentinità del gesto, la teneva ben salda.

“Trenta…” Disse, guardandolo fisso negli occhi, esitando un attimo “.. e lode!!” Terminò, felice come mai lo era stata, abbracciandolo forte e nascondendo il viso nel collo di lui.

Per una sorta di assurda scaramanzia, o un sacrificio di specie non bene identificata, quella mattina avevano concordato che il risultato del famoso esame sarebbe rimasto segreto fino quella sera, quindi per evitare che al solo guardarla in faccia, si capisse come fosse andato, nel bene o nel male, non si erano né visti, né più sentiti, ed una certa apprensione a riguardo aveva parecchio movimentato la giornata di Orlando.

 

“Ed il bacio accademico, non te l’hanno dato??” Commentò Elijah, ridendo, avvicinandosi ai due ed in particolare ad una certa ragazza, che tanto in quei giorni aveva calamitato la sua attenzione.

Michelle allontanò il viso da Orlando, in modo da guardarlo fisso negli occhi, senza però accennare a mollare la presa.

“No, quello lo voglio da qualcun altro!” Dopodiché gli diede un bacio a fiordilabbra, sussurrandogli subito all’orecchio “E non è questo!”

 

A quel punto, scoppiarono a ridere tutti e quattro. All’inizio di quella pantomima, parecchi avevano rivolto l’attenzione verso di loro, ma fortunatamente nessuno fece caso alla vera identità dei due ragazzi. Stranamente quella serata era cominciata bene e prometteva molto meglio.

Jen, a cui la verità era stata rivelata giusto qualche giorno prima, e ancora stentava a credere che Orlando Bloom ed Elijah Wood, in carne ed ossa, fossero davvero lì davanti a lei, si accostò a Meg, ancora intenta a ridere, perché Michelle non accennava minimamente a staccarsi di dosso al ragazzo, nemmeno fosse stata un koala, e per di più Elijah aveva cominciato a prenderla in giro chiamandola < ragazza zainetto >, creando uno scompiglio generale, e con aria piuttosto preoccupata le disse:

 

“Abbiamo un problema!” Indicando con la testa, qualcosa, o meglio qualcuno alle spalle dei due ragazzi. Michelle proprio in quel momento rivolse lo sguardo su Meg, assistendo alla scena, e quasi con un riflesso involontario, girò anche lei la testa per vedere di che si trattava, al che, quando capì, il sorriso sulle sue labbra svanì immediatamente. Stessa cosa successe ad Orlando, quando lei gli fece cenno di farla scendere, mentre allentava la presa con le gambe, insomma l’unico che non ci capì nulla di quella situazione fu Elijah, che accortosi del gelo calato, si guardava attorno piuttosto perplesso.

 

“Quello è Kyle…” gli disse Meg facendo cenno ad un ragazzo che con un bicchiere in mano, proprio dietro i loro amici, che piuttosto imbarazzati, si erano allontanati l’uno dall’altra. “L’ex di Michelle… E’ una storia lunga da spiegare, ma la loro rottura risale allo stesso periodo in cui ha conosciuto Orlando; lui ha provato più volte a ricucire i rapporti, ma davanti ai suoi no, ha cominciato a tormentarla dicendo che era colpa di un altro e chiaramente questo ora avrà dato conferma ai suoi sospetti!”

 

“Ma è vero che l’ha lasciato per Orlando??”

 

“Assolutamente no! La loro era una storia finita già da tempo, lei in pratica gli faceva da ruota di scorta! Si sono lasciati, prima che ci fosse qualsivoglia genere di contatto con Orlando… Certo sarebbe stupido non ammettere che forse la sua presenza, l’ha aiutata a mettersi molto più serenamente e facilmente quella storia alle spalle, però non è stato a causa sua! E lo sanno bene tutti e tre!”

 

Che situazione… Dire imbarazzante era poco! Anche se poi cosa c’era di così imbarazzante? Kyle era ormai una storia vecchia, era il passato, ed era normale e chiaro che lei sarebbe andata avanti e avrebbe trovato qualcun altro, che magari non era il vero Amore, ma che in quel momento molto gli si avvicinava, quindi perché doveva sentirsi così a disagio?

La logica era inattaccabile, eppure la presenza del ragazzo, lì, rovinava innanzitutto il suo perfetto quadro idilliaco, ma soprattutto la metteva in una scomoda posizione…

 

Orlando da una parte… Kyle dall’altra….

 

Non c’era molto da scegliere, sapeva già esattamente cosa voleva, mai ne era stata così certa, però ora era tutto più difficile!

 

Orlando d’altro canto, si sentiva come un quindicenne scoperto a casa della fidanzatina, in atteggiamenti equivoci, dal padre geloso…. E tutto ciò senza contare che non stavano facendo proprio niente!!

Quel ragazzo aveva in faccia un’espressione che non prometteva niente di buono, ma ci era voluto un po’ per far sbloccare Michelle ed ora che finalmente erano arrivati ad una svolta, pretendeva di sbucare dal passato e mettergli i bastoni fra le ruote?? Non aveva proprio idea di chi fosse Orlando Bloom…

 

Erano tutti più o meno intenti in questo genere di meditazioni, eppure qualcosa la si doveva pur fare, non potevano mica restare tutti così immobili come statue di sale.

Michelle piuttosto impacciata alzò appena la mano, spiccicando un timidissimo < Ciao>, a cui Kyle rispose con un cenno del capo, muovendo un passo verso di lei.

La situazione stava ricominciando a rientrare nella < normalità >, il ghiaccio era rotto, eppure ora arrivava il difficile… dovevano parlare, mettere in chiaro le cose ed evitare che altre scene del genere si potessero ripetere; e non si trattava di cosa facile.

 

Jen colse al volo l’occasione. “Ragazzi perché non andiamo a mangiare qualcosa?” In realtà aveva capito che bisognava lasciarli soli, però non tutti erano della stessa opinione… Orlando non aveva affatto intenzione di lasciarla lì, con quel tipo, che obiettivamente parlando era oltretutto un bel ragazzo, e l’ascendente che aveva su di lei, era piuttosto evidente, c’erano due anni e mezzo di storia a legarli, chi si sarebbe fidato a lasciarli soli?

Elijah, provò a fargli cenno con la testa di seguirlo, ma proprio non volle coglierne il significato, non si sarebbe scollato di lì nemmeno con le cannonate… a meno che… a meno che lei non l’avesse voluto.

 

Michelle capì.

 

“Devo parlargli.. Non gli devo spiegazioni, ma non voglio che finisca così…”

 

Perché doveva ancora finire??

 

Un brivido gli salì lungo la schiena. Orlando fissò il ragazzo in cagnesco, e senza mai smettere di tenergli occhi negli occhi, prese Michelle, un po’ bruscamente, la baciò sulle labbra, avvolgendole la vita con un braccio, poi pian piano la lasciò libera, allontanandosi, per raggiungere gli altri poco lontano di lì, dopodiché sempre senza mai smettere di guardarlo si poggiò ad un tavolo, portando alle labbra la birra che gli aveva passato Elijah.

 

“Complimenti, bel comportamento da troglodita testa di cazzo, stile < questa essere mia donna e tu non toccare, se no io te staccare attributi >!!” Gli disse l’amico in tono ironico, ma soprattutto imitando un ominide, in maniera eccezionalmente impeccabile.

 

“Ha ragione Elijah, sembravi un cane che marcava il territorio! Ti è sembra modo di comportarsi?” Rincarò la dose Meg.

 

“Oh, piantatela voi due, sempre a criticare!! Che avete fatto comunella? Sentiamo che avrei dovuto fare?? Lasciargli il passo e dirgli < riprenditela pure >??” Sbottò, contro i due. In effetti non aveva avuto proprio il comportamento da vero gentleman, anzi era stato proprio da imbecille, magari un po’ meno animale di quanto lo volessero far passare, ma sempre da imbecille!!

Che quel tizio si fosse presentato così dal nulla e avanzasse dei diritti, anche se poi non aveva fatto niente, solo perché un tempo era stato qualcosa di più di un conoscente, d’accordo, era stato molto più di un conoscente, gli faceva ribollire il sangue!

 

“Sinceramente sto cominciando a stancarmi con voi due, sai??? E prima lei si fa prendere dalle ansie, ora tu ti comporti da < marito geloso > in attesa della moglie fedifraga… E non state ancora assieme.. Se e quando, finalmente vi deciderete a darvi una mossa, che succederà? Andrete in giro in tre? Tu, lei ed il vostro consulente matrimoniale?? E per lo meno vedi di prenderne uno bravo perché starvi dietro, credimi, è davvero difficoltoso!” Orlando guardò Meg in cagnesco, senza però perdersi una sola mossa di quello che stava accadendo ad alcuni metri da loro.

 

“Lascialo stare, fa sempre così, quando è nervoso! E cmq se ti può consolare, non sei la sola ad aver perso intere nottate e neuroni su questa storia non ancora cominciata!!”

 

“Nessuno vi ha obbligato, ma se proprio vi sentite così vittime potete sempre pensare di rivolgervi alla A.M.A.M. … Associazione per i Migliori Amici Maltrattati!” Li liquidò lui, prendendo ancora un sorso della sua birra. Com’erano gentili quei due a fare tanto gli spiritosi, quando aveva i nervi a fior di pelle e l’unica cosa che desiderava era sapere quel Kyle dall’altra parte dell’universo, o se proprio non si poteva, almeno guardarli in assoluto silenzio, non con i lamenti di quei due grilli parlanti in menopausa, nelle orecchie.

 

“Non hai perso l’ironia, è già qualcosa! Dai, Orlando, piantala di fare così, io la conosco, e so abbastanza bene quello che prova adesso, per dirti che Kyle non è un problema, anzi non è proprio niente! Dovresti sapere com’è fatta, ha il suo ordine mentale, non le piace avere situazioni in sospeso o poco chiare, e posso assicurarti che se è lì, è solo per mettere una pietra sopra al passato!!”

 

Nel frattempo dall’altra parte della stanza.

 

“Come stai?” Gli si era avvicinata, intrecciando nervosamente le mani. Era strano, era estremamente strano, stare tanto tempo con una persona e riscoprirsi dopo un po’ di tempo, quasi estranei, come se tutti i momenti d’intimità, di complicità e di profondi sentimenti fossero stati cancellati via con una spugna, eppure anche volendosi sforzare, non provava più niente per lui. Era egoista pensarlo, ma questo la faceva sentire sollevata da un certo punto di vista, era stata schiava troppo tempo dei sentimenti per quel ragazzo, il loro, alla fine, non era mai stato un rapporto alla pari, era sempre stata lei a piegarsi… Ormai, cmq, era un capitolo chiuso… Ora c’era altro a cui pensare.. un altro a cui pensare… anche se si era comportato da deficiente, però proprio perché era così, che aveva perso la testa!

 

“Bene…” aveva biascicato a fatica l’altro, “Ho sentito dell’esame… Brava, sono contento per te!” Aveva detto quelle parole con un certo imbarazzo, eppure allo stesso tempo senza particolare slancio… Ma già il fatto che le avesse pronunciate non era < da Kyle>.

 

“Grazie!” Sorrise lei sentendosi più a suo agio. “ A dir la verità, la prima volta ho fatto buca… ma erano successe un sacco di cose, non ero propriamente concentrata…” aveva cominciato a parlare a macchinetta, come se stesse tranquillamente chiacchierando con un’amica, ma non era così, almeno non per lui, anche se poi vederla così serena, con quella luce negli occhi, e gesticolare con tanta tranquillità gli piaceva, era come se fossero tornati ai primi tempi. “Orlando mi avrebbe ucciso se non avessi spaccato tutto…. Dopo che l’ho costretto a fare l’after hours sui libri… poverino!” Ops… gaffe inimmaginabile… Pessima idea parlare del tuo, forse, futuro ragazzo, con un’ex!

 

“Orlando, eh?” Rimarcò lui, il nome.

 

“Sì, Orlando… Sarebbe stupido da parte mia nascondertelo… Io sto bene adesso, Kyle e mi piacerebbe che tu capissi, che..”

 

“Tu non sai niente di cosa o chi è quello!” La interruppe con tono brusco indicando il ragazzo che li stava ancora scrutando attentamente. La verità era lì, servita su un piatto d’argento, eppure il momento non era ancora arrivato.

 

“Invece ne so abbastanza per rendermi conto che se ci fossi stato tu al mio posto, io sarei stata felice per te! Kyle, io sto bene con lui, e con o senza la tua benedizione continuerò la mia vita! Non sono qui per giustificarmi con te, o per darti spiegazioni, ti sto solo dicendo la verità, punto!”

 

“Ne sei innamorata…” Disse lui, ridendo incredulo, passandosi una mano sugli occhi, come se non potesse essere davvero possibile. “Ti si legge negli occhi e non puoi chiedermi di essere felice per te, perché proprio posso farlo! Non dopo poco più di un mese che ci siamo lasciati, non quando ho ancora le nostre foto a casa e in macchina!”

 

“Cos’è ti sei ricordato solo ora che esisto, Kyle? Mi dispiace la tua opportunità te la sei giocata, anzi ti sei giocato centinaia di opportunità, ora basta! E’ arrivato il mio turno di essere felice e con una persona che spero mi saprà capire più di te, quindi che tu lo voglia o no, è finita…. Per sempre! Vuoi provare ad essere mio amico? Bene! Non lo vuoi? Problemi tuoi! La nostra storia è finita molto più di un mese fa e lo sai!” Stava cominciando a perdere la pazienza. Conosceva abbastanza bene quel ragazzo da sapere che se si metteva una cosa in testa, quella doveva essere! E sfortunatamente ora si era convinto di essere ancora innamorato di lei, cosa assolutamente non vera, perché altrimenti tutto sarebbe andato in modo molto diverso!

 

“Cazzate, la nostra storia è finita quando hai conosciuto lui… E si sa come vanno certe cose… è belloccio, di successo…” Stava decisamente parlando troppo

 

“Vai al diavolo!” Gli urlò contro piuttosto alterata, girando i tacchi e andandosene via, ma lui fu ancora più veloce, l’afferrò per un braccio e tirandola verso di sé, la baciò…

 

Davanti a tutti… davanti ad Orlando…

 

Continua…

  
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