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Autore: Giulietta Preston    25/05/2012    1 recensioni
Provate ad immaginare un universo parallelo dove i personaggi della saga di Fallen non sono quelli che sono, mi spiego meglio, provate ad immaginare un mondo normale, senza angeli caduti, senza tutte le cose strane che accadono nella vita di Lucinda Price nella saga di Fallen... Beh, "To me you are Everything" è ambientato in questo mondo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4
Il Più Bel Regalo

 

Sono passati circa quattro mesi dall’ultima volta in cui Luce ha visto Cameron, dall’ultima volta che ha avuto contatti con la famiglia Briel, eppure la ragazza non smette di pensare alla gita e al suo sogno e si strugge pensando a come sarebbe bello rincontrare Occhi Verdi – il soprannome di Cam – solo per un momento. Questa tortura è finita, più o meno, il giorno in cui Irene ha deliziato la famiglia Garchi con una telefonata/invito alla sua festa di compleanno il 1° Luglio al Parco del Valentino, pregandoli di essere presenti.
 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
Il 1° Luglio…
 
 
 
 
 
 
 


 
 
Sono le 20.30 e Luce, la signora Garchi e il signor Garchi sono appena arrivati al piccolo gazebo in centro al Parco del Valentino per festeggiare la nascita di Irene.

- Oh! Ma che piacere vedervi! Sono davvero felice che siate venuti! – Luce consegna un pacchettino alla signora Briel, con all’interno un profumo della Lancôme – Oh! Grazie! Davvero!

- Figurati, - risponde garbata la madre di Luce – anzi, ci fa molto piacere essere qui.

- Mfh – tossisce il signor Garchi – la partitamfh – camuffa la frase con una finta tosse.

- Roberto – ammonisce Meggie.

- Roberto, c’è Francesco che mi chiedeva di te… dovrebbe essere al buffet – dice Margherita nel tentativo di calmare le acque.

Il padre di Luce si allontana, in direzione del buffet.

- Signore, scusate. – improvvisamente, come neanche il professor Piton di Harry Potter poteva,  arriva Occhi Verdi - Luce, potresti venire con me un secondo?

- Certo. Eccomi.

I due si dirigono, anzi Cam fa strada, verso il parcheggio, sotto gli occhi stupiti di Irene e Meggie, più precisamente verso una Mini Cooper blu metallizzata con la bandiera inglese sul tettuccio.

- Ma che cosa..?

- Ti fidi di me? – chiede Cam

- Non lo so.

- Per favore… - Cam fa la faccia da cagnolino

- Non fare quella faccia… Ok, come vuoi.

Dopo aver fatto sedere Luce sul sedile, Cam si slaccia la cravatta e la lega sugli occhi di Luce, per coprirle la vista

- Vedi qualcosa? Quali numeri sto mostrando? – chiede Cam sventolando  un numero tre davanti agli occhi di Luce – Niente? Bene. Mi raccomando: non devi vedere nulla.

Detto questo, Cam sale sul sedile del conducente e comincia a guidare.

- Ma non hai diciassette anni? – chiede Luce

- Si, perché?

- Beh, stai guidando – risponde Lucinda

- Ho il foglio rosa, posso guidare con accanto un conducente che guida da almeno dieci anni.

- Ah!  Io ti ricordo, però, che non ho neanche il patentino del motorino.

- Pazienza. Sopravvivo – commenta sarcastico Cameron

- Tu, io no!

- Hahahaha… simpaticona

- Guarda che non stavo scherzando! Comunque, quanto manca ad arrivare?

- Caaaaalllmaaaaa! Sembri mia madre!

- Scusa. – risponde Luce rattristendosi per la gaffe

- No problem! Comunque siamo arrivati. Aspettami lì, ti prendo io.

Cam parcheggia e scende ad aprire la portiera a Luce per accompagnarla.

-Ok, ti tengo. Ora scendi. – Cam fa da navigatore a Luce - Ci saranno alcuni gradini tra poco, ma non ti preoccupare, ti avviso. Bene, vai avanti. Ora ci sono gli scalini. Perfetto, ancora cinque. Ora dobbiamo semplicemente andare avanti.

- Aspetta due secondi. – si sente un rumore di chiavi – Bene, ora possiamo andare. Ci sono altri scalini. Brava, sì. Ora vieni un po’ più avanti. Perfetto. Aspetta. Bene, ora vieni un po’ più avanti. Ok, ci siamo, puoi toglierti la cravatta.

 







Il panorama che Luce vede è spettacolare: ha Torino ai suoi piedi con la Luna all’orizzonte e le luci della città sotto di lei mostrandole la vita cittadina  e tutte le vie della metropoli dall’alto.
 


- No… no… non… ci credo… Io… è bellissimo.

Cam sorride

- Sulla Mole Antonelliana!! Ma come..? Dovrebbe essere chiusa di notte.

- Infatti lo è, ma un mio amico, che lavora qui, mi doveva un favore, quindi…

- Wao… io davvero, non so cosa dire…

- Un semplice grazie basterebbe.

- Grazie, veramente.

Luce si avvicina a Cam per dargli un bacio sulla guancia, ma lui, all’ultimo, gira la testa e la bacia sulla bocca. All’inizio, il bacio è semplice, ma diventa sempre più coinvolgente trascinando i due ragazzi in un vortice di emozioni e di amore fino a che…






The day I first met you
You told me you never fall in love
But now that I get you
I know fear is what it really was
Now here we are, so close, yet so far
When will you realize
Baby I’m not like the rest

 



- Ma chi cavolo mi chiama a quest’ora?! – esclama Luce – Ah! Uff… Pronto. Ciao Marco. Scusa, ma sono un po’ impegnata… Cosa vuoi?

- Diretta la ragazza – dice Cam sottovoce, ma non abbastanza tanto da ricevere una linguaccia da parte di Luce

- NO! Non voglio farti la relazione di fisica! Fattela da solo!

Cam prende il cellulare di Luce e si avvicina al microfono

- Senti un po’ Marco… - dice Cam accentuando l’ultima parola con disprezzo – Luce di sicuro non farà la tua relazione di fisica per cui prenditi il libro e comincia a studiare, idiota! E per di più arrivi proprio nel momento errato, sai com’è la gente esce, si diverte e si fa i fatti suoi. Ora, per favore, SPARISCI.

- Rilassati, amico – dice Marco dall’altra parte del telefono – Solo un’ultima cosa. Chiedi a Luce se le va di mettersi con me.

- Tre cose: primo non solo il tuo gufo, secondo Luce ha già un ragazzo e ter…

- Dille di lasciarlo. Sicuramente sarà un’idiota

- …zo io sono il suo ragazzo e credimi, non vuoi metterti contro di me perché altrimenti la prima volta che ti vedo, ti spacco un osso!

- …..

- Ha riagganciato! – dice sorpreso Cam – Mhf… Fifone!

- Hahahahahhaha – ride Luce

- Perché ridi?

- Per la tua faccia

- Perché? Che faccia ho?

- La faccia di un ragazzo dolcissimo che mi ha appena difeso da uno stalker – risponde la ragazza sorridendo

- Mi sembra logico. Devo pur difendere la mia donna se no che fifone sarei… come quel cretino di prima!

- Ripeti quello che hai detto.

- Mi sembra logico.

- No, quello che hai detto dopo

- Come quel cretino?

- Poco poco prima.

- Devo pur difendere la mia donna

- Mi piace che mi chiami così.

- Come? La mia donna?

Luce annuisce e si avvicina a lui per regalargli un dolce bacio.









Coraline's Thought:
Beh, siamo arrivati alla fine di questa piccola fan fiction... So che non è niente di speciale, ma spero che possa essere piaciuta almeno a qualcuno :)
Vi mando un bacio enorme, Giulietta Preston
  
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