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Autore: Sherlock Holmes    26/05/2012    1 recensioni
Quando una donna grigiovestita farà il suo ingresso a Baker Street, un nuovo caso verrà aperto dall'investigatore londinese...
Un caso che lo porterà a scontrarsi con un certo professore...
[Storia ripubblicata con migliorie grafiche]
Genere: Avventura, Azione, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Lei farnetica… Il mio adorato non può essere un criminale…- mormorò la donna, come in trance.
- In effetti, non lo è più.- le dissi, con tono professionale - Dal momento della nostra prima corrispondenza, è diventato il mio informatore interno.-
La donna iniziò ad intrecciarsi le mani.
- Sa dov’è?- mi chiese con voce rotta.
Le lessi il contenuto del telegramma.
- Questa lettera reca la data di ieri. Io l’ho ricevuta solo ora e… così… non sono potuto recarmi all’incontro…- spiegai.
La signora chinò la testa. Ipotizzai si sentisse in colpa per non avermela consegnata prima.
Non seppi come confortarla…
Poi, iniziò: - Lei… sospetta che…-
Sì. Temevo che Porlock fosse già stato assassinato.
Distolsi lo sguardo.
La donna si mise a piangere silenziosamente. Le lacrime le bagnarono il bel viso.
Mi schiarii la voce.
- Non è detta l’ultima parola. C’è ancora un barlume di speranza.- la rasserenai, afferrando la pantofola persiana.
Ne estrassi una manciata di tabacco e la misi nella mia pipa d’argilla.
Le chiesi se il fumo le dava fastidio.
Lei scosse la nuca, facendo cadere un paio di lacrime sul tappeto.
Dalla mia veste da camera, presi un fazzoletto e glielo porsi.
- Si asciughi il viso.-
Con mani leggermente tremanti, lo afferrò, tamponandosi gli occhi.
- Ora la accompagnerò dal dottor Watson, nel suo studio.- le annunciai - Mi auguro che  Moriarty e i suoi non siano a conoscenza della sua relazione matrimoniale con Porlock… Ma la prudenza non è mai troppa. Lei rimarrà con il mio compagno di stanze per il resto della giornata. Le farò sapere gli sviluppi attraverso biglietti che le saranno recapitati da un ragazzino di nome Wiggings.-
Mi tolsi la veste da camera, indossando il mio pastrano scuro. Afferrai il mio revolver e lo misi in tasca, insieme ai documenti e alla lettera di Porlock.
 
Scendemmo in strada.
Alzando il braccio, fermai una carrozza sulla quale salimmo, indicando al conducente la strada da imboccare.
 
Quando giungemmo allo stabile in St.James Square, dopo un tragitto compiuto in un perpetuo mutismo, suonai in corrispondenza della lucida targhetta che recava scritto: Dottor J.H.Watson, medico chirurgo.
Fu proprio il mio socio ad aprire.
- Watson, le affido la mia cliente. Spero che passerete insieme una buona giornata.- dissi semplicemente, scendendo i tre gradini dell’ingresso.
- Holmes!- esclamò Watson – Come posso…-
Ignorai la sua inutile protesta.
Salii in carrozza senza voltarmi e, dal finestrino, salutai i due, toccandomi il cappello.
  
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