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Autore: CliceXia    27/05/2012    0 recensioni
Sono passati otto anni da quando l'organizzazione XIII è scompasrsa definitivamente.
Sora e Kairi vivono felicemente sulla loro cara isola, ma a disturbare la loro pace è una lettera mandata dal re Topolino e dall'arrivo di una ragazza. costei è un angelo in cerca di un oggetto particolarmente raro e distruttivo.
I problemi non tarderanno ad arivare.
"Sicuramente sto sognando!"
"Se tutto questo fosse un sogno tu saresti già sveglio! Questa è la realtà della guerra fra vita e morte!"
preso spunto dalla canzone degli Evanescence: My last breath
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kairi, Nuovo personaggio, Organizzazione XIII, Riku, Sora
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Capitolo 3- l’Organizzazione di redenti
 
Gli occhi color ambra vagarono nella sala dei troni del castello dell’oblio: tutto era coperto di calcinacci e i troni erano o incrinati oppure caduti a terra sotto l’enorme peso degli anni.
Xemnas, un uomo dai lunghi capelli grigi e dalla carnagione scura, si sentì invaso da una nostalgia che gli sopprimeva il petto; ogni suo membro, come lui, stava osservando la stanza.
Il numero tre, un uomo grande e forte dai capelli neri racchiusi in una coda alta, e dagli occhi viola, si grattò la nuca con fare interrogativo e disse con la sua voce roca:
“Non eravamo morti?”
Gli rispose solo l’eco.
Il numero XII, una donna dall’eterea bellezza, dai capelli biondi con due ciuffetti laterali e occhi verdi, guardò la sala con odio:
“Non chiederlo a me Xaldin!” rispose lei con la sua voce stridula.
Sul muro della sala eccheggiò una risata fredda e cristallina.
I dodici* sobbalzarono dallo spavento. si guardarono intorno.
Sul trono incrinato e pieno di crepe del numero I vi era seduta una ragazza, dai lunghi capelli neri, occhi del medesimo colore e dalla carnagione cadaverica, che ridacchiava compiaciuta.
Demyx andò nel panico:
“Chi sei?” gli gridò contro.
La ragazza non rispose, anzi, continuava a ridere come se nulla fosse;  Xemnas vide gli occhi dorati di Saïx vibrare per l’ira, e come aveva previsto il mago che danza sulla luna si fiondò contro la ragazza.
Lei rimaneva fissa su quel trono, ove tempo prima lo stesso numero I non osava mai alzarsi, ma quando il numero VII arrivarle vicino, le bastò alzare la sua candida mano per respingere l’intero attacco del berseker, quest’ultimo venne sbalzato via per la forza d’urto.
La ragazza si tirò su, guardando gli individui, mettendo i gomiti sulle ginocchia e il mento sui palmi delle mani:
“Salve creature senza cuore e anima” sorrise mentre parlava, gli occhi neri che brillavano al bianco della sala:
“Esseri redenti, io sono colei che vi ha richiamato alla vita, spezzando la regola”
I nessuno si guardarono confusi:
“Cosa? Quale regola?” chiese un curioso Xigbar; la ragazza si limitò a sorridere:
"Per ora non ha importanza, ciò che conta è quello che voi farete per me" ordinò lei riducendo gli occhi a due piccole fessure.
“E se non accettiamo?” il quesito di Vexen salì al trono superstite con durezza;
“Ooooh voi mi aiuterete!” sibilò lei sorridendo malignamente.
“Scordatelo!” risposero in coro i dodici.
“Vada per le cattive” sussurrò più a se stessa che ai suoi interlocutori, per poi evocare una grossa alabarda nera.
Balzò giù dal trono e atterrò, fece roteare velocemente l’arma e la puntò minacciosamente contro i nessuno: Saïx si fiondò contro di lei per farle pagare il volo di prima; la ragazza si dimostrò veloce e pronta a parare i colpi del Berseker.
Mentre Saïx e la ragazza combattevano tutti stavano a guardare:
“Axel…” sussurrò Zexion “… apri un varco e portaci via da qui! Io la distraggo con una illusione”
“MA SEI PAZZO??” urlò Axel nell’orecchio del povero numero VI, questo gli diede una gomitata
e poi avanzò, mentre evocava il Lexicon scrutando con i suoi occhi verde acqua la figura; la ragazza sorrise pronta a subire un attacco o un incantesimo, ma, quando la stanza fu abbracciata dalle tenebre, a causa dell’illusione, si sentì smarrita e abbassò la guardia**, l’unica cosa che riuscì a sentire fu lo scalpiccio in lontananza dei nessuno.
 
 
Molto lontano da lì, Riku e re Topolino si allenavano tirando con i loro keyblade.
L’argenteo si era tagliato i capelli (oddio io almeno lo preferisco con i capelli lunghi! N. d. A.) e la frangia, che andava a coprigli gli occhi color acquamarina.
Il topo, dalle orecchie ormai grigie, teneva a stento il ritmo dell’allievo, quando una luce avvolse la via accanto alla piazza centrale; i due si fermarono ad osservare la scena: una ragazza sui diciotto anni, spuntava da dietro l’angolo; aveva dei lunghi capelli biondi e occhi azzurri.
Nike, dopo gli innumerevoli viaggi tra i portali, sentì il vento accarezzarle il volto,la ragazza vide gli ultimi due custodi della keyblade e si diresse verso di loro i due scattarono in posizione d’attacco, pronti a difendersi, ma quando lei fece un cenno di saluto con la mano, lasciarono starerassicurati dal suo gesto.
 
Sora atterrò a Radiant garden, poco dopo l’arrivo di Nike, con la gummiship donatagli dal re Topolino; scese senza nemmeno spegnere il motore e si diresse verso la casa di Merlino.
Il paesaggio era cambiato da quello che ricordava: dopo 8 anni, infatti, la Fortezza oscura di Malefica era completamente scomparsa e al suo posto stava crescendo un castello; le vie erano piene di gente che rideva senza preoccupazione, un tempo soffocate dall’oscurità.
Dopo ore il ragazzo arrivò a casa del mago, non ebbe il tempo di bussare alla porta che si aprì: Nike era davanti a lui raggiante come l'aveva sempre vista
“Sei arrivato!” disse con entusiasmo la ragazza contenta di rivederlo. 
“Sora!” esclamò il suo vecchi amico d’infanzia, gli occhi acquamarina accesi dalla sorpresa,
“Riku! Sei cresciuto…” disse lui notando che il suo amico era diventato ancora più alto e muscoloso, lui lo fulminò con lo sguardo e sbuffò, ignorando il commento dell'amico.
Si avvicinò a Sora e gli strinse la mano, come se fossero due sconosciuti: i due si guardarono con lo sguardo pieno di nostalgia, il tempo li aveva proprio cambiato... Riku strinse amichevolmente a sé l'amico, scompigliandogli i capelli, quasi fossero tornati due bambini.
"Su, su, ora basta fare i bambini, abbiamo altro di cui parlare" l’interrompé Nike invitando i due a raggiungere gli altri, così i vecchi amici si allontanarono ridacchiando..
 
“Quindi voi cercate questa pietra” la voce di Topolino eccheggiò risoluto nella piccola casa di Merlino
“Esatto, ma non siamo gli unici… sono come una setta di dannati”
“E se la trovano?” chiese Leon con il suo solito atteggiamento distaccato, mostrandosi poco interessato sulla conversazione;
Nike abbassò lo sguardo: “Distruggeranno tutto…”
Gli occhi dei presenti si spalancarono dal terrore e l’aria si raggelò, mentre una Nike era osservata dai presenti come una messaggera di sfortune:
“Dobbiamo trovarlo assolutamente!” sentenziò re Topolino.
Nike sorrise: “Finalmente avete capito qual è la situazione in cui siamo. Io e mio padre la stiamo cercando da anni e ormai gli unici posti che sono rimasti da esplorare sono gli stessi di quelli che un tempo Sora attraversò. Ecco perché ci serve il vostro aiuto, abbiamo bisogno di qualcuno che abbia già visto e provato le difficoltà di quei luoghi. Potremmo andare anche senza di voi, ma sarebbe com’essere guidati da un cieco…”
Gli occhi color acquamarina di Riku indugiarono sulla minuta figura di Nike: “Capisco che hai bisogno di Sora, ma non comprendo la richiesta d’aiuto nei miei confronti!” esclamò infine, domandandosi il perché lui sarebbe stato d’aiuto per la salvezza del loro mondo.
“La pietra non si nasconde solo nei luoghi puri, anzi può essere in ambienti oscuri e corrotti e quindi ho bisogno di qualcuno che li abbia esplorati a fondo, non solo con il corpo ma anche con l’anima.”
Riku abbassò gli occhi e sospirò;tra i presenti calò il silenzio, lasciando trapelare una mezza parola dal fievole sorriso d'imbarazzo che si era dipinto sui loro volti, al di fuori della casa di Merlino il sole tramontava, lasciando dietro di sé un assicurante colore arancione e macchiato solo dal caldo colore rosato delle nuvole
 
 
 
*Roxas si è riunito con Sora
**Spiegherò in un altro capitolo, dedicato a lei, il perché del suo smarrimento




Scusate per il mio enorme ritardo nel postare questa storia. Volevo precisare che questo capitolo è dall'inizo della storia che mi frulla in testa, e se c'è qualche errore vi chiedo umilmente perdono!
Come potete notare nella prima delle due note in basso volevo ricordare che la mia storia segue l'ordine cronologico di KH e quindi, essendo Roxas ritornato a diventare un tutt'uno con Sora non viene resuscitato...
Per la seconda nota vi tocca aspettare (muahahaha)!

in anticipo vi ringrazio per aver letto. CliceXia
   
 
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