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Autore: isabelneville    27/05/2012    1 recensioni
Roma, 1498. Sesto anno di pontificato di Papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia).
Lucrezia tentenna, e sussulta leggermente. Il suo tocco riesce ancora a scatenarle dentro passioni mai rivelate, mai lasciate libere. Ha amato Perotto, ha voluto bene a Giovanni Sforza, ma nessuno, lo sapeva, avrebbe mai potuto eguagliare Cesare. Non in potenza, non in forza, non in ingegno, in carattere, in aspetto.
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rodrigo cammina avanti e indietro per le sue stanze, con le mani intrecciate dietro la schiena ed un'espressione corrucciata in volto. E' dubbioso, non sà che fare, ha ricevuto proposte da principi d'Italia e d'Europa ma ancora non ha deciso a chi dare ascolto; sà solo che c'è una cosa che non può evitare, per quanto essa possa recare ben poca gioia alla sua amata figlia.
-Volevate vedermi, Santità?- Cesare entra nelle sante stanze personali del Papa, e avvicinandosi al tavolo centrale prende un calice e coppa e si serve un bicchiere di vino, rigorosamente rosso e dalle migliori viti spagnole, quelle valenciane dei Borgia. Si siede, annusando il liquido e sorseggiando.
-Si, Cesare, dobbiamo parlarti di una questione oltremodo urgente, da risolvere subito, soprattutto dopo ciò che è accaduto a San Sisto,con la nascita del piccolo Giovanni, e dopo l'omicidio di tuo fratello. - Alessandro VI sa, come sa tutta Roma, che c'è sicuramente la mano di Cesare nella morte del suo amato terzogenito, ma mai si sognerebbe di accusarlo direttamente e cacciarlo, esiliarlo dal Vaticano.
-Ebbene, Santo Padre?- Come sempre, Cesare non è minimamente turbato dalle nascoste accuse.
Rodrigo finalmente ferma la sua irrequieta camminata e guarda il figlio dritto negli occhi: -Lucrezia deve sposarsi. Al più presto.-
-Ma Padre! Lu - Lucrezia non ha intenzione di sposarsi di nuovo, e io non ne vedo la necessità!- Stavolta Cesare si è scomposto; appena qualcosa tocca Lucrezia, qualcosa che non gli è particolarmente congeniale, si sprigiona in lui un fuoco che molto difficilmente può essere domato. -Santità, se avete bisogno di alleanze, liberatemi dalla porpora cardinalizia.. Sapete bene che non è mai stata un mio dileggio, non ne ho mai avuto interesse.. Liberatemi padre, e avrete ciò che vorrete! Potrei sposarmi, ad esempio con la figlia del re di Napoli Carlotta d'Aragona.. Sarebbe un'ottima opportunità per noi Borgia! Lasciatemi diventare Gonfaloniere, proteggerò voi e tutta la nostra famiglia, e Lucrezia potrà vivere come vorrà, senza un matrimonio imposto! Oppure forse volete che ella sia effettivamente infelice, maltrattata? Ma di certo non la manderete di nuovo nell'ignominia? Dopo Giovanni Sforza.. Padre, di certo non volete ciò!- Eccolo, Cesare il fiero Cardinale, che per l'ennesima volta tenta di parlare a suo padre, l'unico che gli possa garantire ciò che vuole, dei suoi desideri.
-Tutto a suo tempo, Cesare, tutto a suo tempo! Per ora ci servi ancora nel Concistoro, ma tra qualche tempo ti assicuriamo che verremo incontro ai tuoi ben poco velati desideri e ti daremo la guida  dell'esercito papalino. Ma Lucrezia deve sposarsi.. Ma con chi? Colonna, forse? Orsini? O il giovane marchese spagnolo, Don Luis Vegaz? Chi?.. O forse dovremmo darla in sposa al giovane principe illegittimo di Napoli, Alfonso d'Aragona? E' il fratello di Sancia, e non potrebbe far altro che irrobustire l'alleanza..- Rodrigo torna a camminare irrequieto avanti e indietro con un bicchiere di vino in mano e con l'altra usata per meglio esprimere il suo conflitto interiore. -Stavolta però Lucrezia rimarrà qui, in Vaticano, con noi. Desideriamo averla vicina, sempre. Non potremmo tollerare di averla lontana, neanche se per poco tempo.-
Su questo Cesare non può che dichiararsi d'accordo. - Se proprio deve, padre.. Ma Colonna o Orsini? Puah! Mai la darei in sposa ad uno di quei cani.. Un marchese spagnolo, un inutile marchese spagnolo! Chi è questo Don Luis Vegaz? Uno sciocco che vorrà sicuramente portarla in Spagna! Per quanto riguarda gli Aragonesi.. Padre, Carlotta è figlia legittima e.. -
-No! Abbiamo detto no, figlio mio, e non abbiamo intenzione di sentire oltre le tue lamentele. Quindi è deciso. Sarà il giovane Alfonso. Abbiamo sentito dire che è bello come la sorella, ma biondo come la nostra Lucrezia e d'animo dolce e gentile e..-
-Femmineo. - Beffardo Cesare, beffardo come sempre.
Il Papa sospira. -Sappiamo quanto non ti piaccia l'idea di tua sorella sposata, Cesare, ma insultare un giovane che non ha neanche ancora sposato è sciocco da parte tua. Ora.. Burchard! Invia subito lettere ai Colonna, agli Orsini e a Don Vegaz reclinando l'offerta di matrimonio. Abbiamo preso la nostra decisione. - Un uomo dallo sguardo timido, ingobbito come un letterato esce dall'ombra e si avvicina.
- Si, Santità, subito, Santo Padre.- si inchina e si allontana, sempre pronto ad aiutare quel Papa che l'aveva aiutato a diventare il più importante avvocato e studioso di diritto canonico d'Italia.
-E' fatta, allora. Un'ultima cosa, Cesare: sarai tu a dare la lieta notizia a Lucrezia. Puoi andare.-

**

Lucrezia è nelle sue stanze, con il piccolo Giovanni in grembo che con le sue piccole e soffici manine le tira dolcemente i riccioli biondi. Lo accarezza, ama suo figlio. Ma ben presto quell'idillio è interrotto dall'arrivo del fratello.
-Fratello. Nutrice, prendi Giovanni e portalo nelle sue stanze, verrò a fargli visita più tardi.- tende il bambino alla balia spagnola Lusinda e si volta.
-Sei venuto a darmi notizie, vero? -  Sorride ironica. -Credo di sapere quale. Ebbene, riferisci pure al nostro Santo Padre che non ho la minima intenzione di sposarmi di nuovo! Mai! Non sarò buttata nuovamente sul mercato come una qualsiasi schiava, come una pedina! Non m'interessa più dell'avanzamento della nostra famiglia; voglio vivere qua, in Vaticano, libera da doveri coniugali con uomini detestabili, e sono stanca del potere che tu e il Papa avete su di me. Questa è la mia risposta alla lieta notizia.-
- Lucrezia, ascoltami.. Ho spiegato anche io ad Alessandro che non avresti voluto sposarti, mi sono offerto di farlo al posto tuo e ..-
Ride beffarda -Al posto mio! Ma non prendermi in giro, Cesare! L'unica cosa che desideri e liberarti di questi ingombranti abiti da cardinale corrotto quale sei, di certo non salvarmi da un destino che non mi compiace!-
- Ti assicuro, sorella, che tra i miei desideri e speranze quello di compiacerti è il primo della lista. In questo caso non è in mio potere contraddire il Santo Padre. Il tuo futuro marito è Alfonso d'Aragona, fratello di Sancia, e siamo tutti sicuri che vi troverete bene insieme. Per quanto io già lo detesti.-
  
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