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Autore: Rouge_san    27/05/2012    2 recensioni
E se tornassimo nel Mondo Emerso? Dopo la sconfitta di Aster torna un nuovo nemico...Nidhoggr! E questa volta non ci sarà Nihal a proteggere le otto terre ma bensì i nostri amati Draconiani.
Nuovi amici?
Vecchi nemici?
E tra Fabio e Sofia si vedrà il lieto fine? Può darsi.
Dal capitolo 1
"La caverna, il buio, l’oscurità totale e le forti urla di Karl, sempre più lontane. Era tutto quello che ricordavo"
Minori e Rouge
P.S: Noi autrici, siamo partite dal quarto libro della ragazza drago e noi povere ignoranti non abbiamo ancora letto le guerre...Chidiamo umilmente perdono! Comunque speriamo che la storia piaccia lo stesso! Bye, bye!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo2

 
Sofia solitamente era la ragazza impacciata che non guardava mai dove metteva i piedi; invece mi sono ricreduta.
  Io, un’ acrobata professionista, che inciampa così, senza alcun ostacolo davanti.
 Era assurdo,cadere in quel buco nero e scuro, senza capire dove portasse e cosa ci facesse lì!
Mentre cadevo mi ritornava tutto in mente: quando Sof aveva avuto la visione del frutto di Thuban;
 quando siamo scappate, anzi, scappati visto che Karl si era intromesso nella missione SEGRETA; come se non bastasse al nostro arrivo in Australia, abbiamo trovato una caverna da dove provenivano gli influssi del frutto, e stranamente sono caduta in un fosso che credevo inesistente.
Quando mi ero risvegliata,non ero nell’ umida e bagnata caverna in cui sono caduta; ero in un fitto bosco, non molto lontano si scorgeva un enorme torre. –Ok, non sono in Australia - Dove mi trovavo?
  Mistero. 
     Quando mi ero risvegliata dalla caduta il sole era già tramontato,e non avevo certo voglia di vagare la notte.
  Perciò mi ero accampata nelle vicinanze, avevo acceso il mio fuocherello, con tanta fatica  intendiamoci, e avevo mangiato qualche avanzo che avevo nello zaino.
      La notte ormai era profonda e io incominciavo ad avere una leggera sonnolenza.
Ma io dovevo raccapezzarmi in questa faccenda, trovare Karl e Sof e andarcene da questo posto che sembra uscito da un romanzo fantasy!
    - Fosse facile Lidja! Tu parli, ma cosa risolvi?- 
Ero nel panico più totale: i sensi di colpa che mi infiammavano il cuore, e, essermi separata da Sof e Karl mi rendeva impossibile tranquillizzarmi.  –Ė meglio dormire, domani mi metterò sulle loro tracce. Inizierò a cercarli partendo da quella torre, mi sembra la cosa più ovvia da fare-.
   Poco dopo ero già nel mondo dei sogni.
 
…Tutto era buio e io ero sola, la paura si impossessava di me.
    «Rastaban! Rastaban, dove sei? Rispondi!»  
 «Lidja»
     « Dove sei, non ti vedo, aiutami, dammi un indizio dove sei in tutta questa oscurità?»
 « Lidja, svegliati. La tua battaglia comincia ora e.. io non ti potrò aiutare.»
       « Cosa vuol dire non mi potrai aiutare? Cosa cerchi di farmi capire?»
« Che la tua battaglia inizia qui, dove tutto cominciò tremila anni orsono.»
   « Pensavo che Draconia  sorgesse al posto del Lago Albano.»
 «Noi guardiani non siamo nati lì. Ma se non ti svegli ora non capirai mai il tuo destino.»
 «Rastaban, aspetta!»…
 
Il buio si era dissolto, al suo posto il bosco aveva riempito la mia visuale.
    La notte scorreva lenta, io non facevo altro che guardare il fuoco, vedevo la legna bruciare, in quel momento, solo per un attimo ero calma. Ma questa “ calma” era stata interrotta da dei fruscii sospetti.
    Cercavo di evocare Rastaban, ma era inutile non mi rispondeva più, come se mai avessi combattuto con lui. Nel frattempo, due omoni emergevano da delle siepi e si avvicinavano a me.
  Sembravano due tizi usciti da una fiera medioevale, avevano delle casacche, lunghe barbe e dei cinturoni con appesi svariati oggetti, che non erano moderni.
 Mi venivano incontro, io continuavo a cercare di evocare il mio drago, ma era tutto inutile.
 Allora avevo capito che non potevo lasciarmi sopraffare dalla paura, vicino a me c’era una pietra leggermente appuntita; l’avevo presa e scagliata contro uno di quei due ceffi.
   La pietruzza gli era arrivata dritta in un occhio -colpito e affondato-, ma l’altro non era certo rimasto lì a soccorrere il suo amico, come pensavo facesse, ma invece aveva afferrato un pugnale e mi veniva incontro.
 -va bene un conto se sei disarmato, un altro quando lo sei!- 
Cercavo intorno a me qualche cosa che mi avrebbe potuto aiutare, ma nulla c’era solo un vecchio guscio di castagna, probabilmente mangiato da qualche scoiattolo.
    -Ok, cosa faccio ora?-ero nel panico.
Tutto ad un tratto da una siepe sbucò un tizio, mi arrivava circa alla spalla, era armato e gridando si accanì contro il ceffo che aveva cercato di aggredirmi.
   Un paio di colpi di spada e il  piccolo uomo aveva messo KO l’ altro brigante.
« Stai bene ragazzina?» la voce di quell’ individuo risuonava severa e saggia al tempo stesso.
   « Sì, ma tu cosa sei?» era una domanda del tutto sincera, volevo sapere chi fosse colui a cui dovevo la vita.
  « Ido, lo gnomo e cavaliere di drago» non sembrava spiazzato, ma io lo ero eccome!
«cavalieri di drago? Gnomi? Eh?!  Dove sono , che succede?»
     «Ti vuoi calmare! Questi tizi si sveglieranno a breve, dobbiamo parlare in un altro posto.»
« Dove?»
    «Lontano da qui, mi sembra ovvio.»
  Avevamo camminato per una buona mezz’ora, quando eravamo arrivati  presso una cascina in ottime condizioni, ai margini della foresta.
  « Ė casa sua?» Domandai a Ido.
«No, era la casa di … un’amica.»
      Entrammo e lui mi preparò un ottimo infuso di… non so che cosa,ma era delizioso.
   « Mi devi delle spiegazioni.» disse lui lapidario.
 «Giusto, io sono Lidja e vengo da Roma. Non ho idea di che posto sia questo e di come io abbia fatto a raggiungerlo.»
  «Racconta dall’ inizio, perché ho capito ben poco della tua spiegazione, Lidja.»
 Flashback…
  Era una mattinata come tante,per me. Sofia ,invece,si era svegliata con il piede storto.
    Aveva avuto mal di testa tutta la notte ed era stata torturata dagli incubi.  Gli incubi erano i soliti, il frutto di Thuban in una specie di caverna che non avevamo mai visto.
  Non era la prima volta che li aveva, andava avanti così da quando eravamo tornate da Edimburgo; aveva anche provato a parlarne con il prof,che immediatamente si mise alla ricerca della grotta. Senza alcun risultato. Allora io e Sof abbiamo incominciato a fare ricerche per conto nostro, al contrario del professore avevamo ottenuto successi in un paio di notti.
   Non volevo assolutamente che Sof partisse da sola alla ricerca del frutto,quindi mi procurai dei biglietti per l’ Australia cercando di non farmi notare,ovviamente.
     Saremmo dovute partire la notte stessa a mezza notte, ma Karl, quel ficcanaso ci aveva spiate per tutto il tempo, ma senza dire nulla al prof Schlafen.
 La notte della partenza io e Sofia, lo avevamo incontrato fuori dalla porta, con tutti i suoi armamenti.
  « Io da sole non vi mollo, vengo con voi e poi potreste avere bisogno di me» ecco come il nostro Karl si era unito a noi. In effetti era un cervellone, ci  sarebbe sicuramente stato utile.
      Quel disgraziato aveva comperato un biglietto per l’Australia a nostra insaputa,però gli eravamo anche grate per non aver detto nulla al professore.
         Il viaggio in aereo era durato meno di quanto pensassi, io avevo passato il tempo a chiacchierare con Sof, mentre il povero Karl era seduto vicino a un ciccione che sarà pesato al massimo 120 chili.
   Non siamo nemmeno andati in albergo, che già eravamo alla ricerca di quella caverna. Al tramonto Sofia ha avvertito strane vibrazioni verso il deserto australiano ergo a est del nostro bungalow spastico.
   Il giorno seguente  eravamo già in spedizione nel deserto australiano, io e Karl  seguivamo Sofia, che sembrava sapere perfettamente dove andare: le bastava seguire la presenza del frutto.
 Dopo qualche ora di camino siamo arrivati davanti ad una lugubre caverna umida.
    Noi eravamo entrati senza fare alcuna previsione, ma non mi aspettavo ASSOLUTAMENTE di cadere come se nulla fosse.
          Esatto ero inciampata per un nonnulla,io cadevo e i miei amici mi avevano seguita, ma io non li sentivo più, li avevo persi…
Fine flashback….
«Non ho capito cosa sei,ma so che vuoi trovare chi ti è caro,ovvero i tuoi amici  giusto?»
      Feci un cenno col capo per conferma delle sue parole.
I miei amici erano in questo mondo lo sentivo, anzi ne ero certa.
    Dovevo solo cercarli, ma senza Rastaban mi sentivo  persa; come avrei fatto a combattere, a proteggermi?
 Tutte domande logiche a cui non sapevo dare una risposta,ma nessuno poteva darmi chiarimenti.
   «Ragazzina ti muovi bene, vuoi imparare a maneggiare la spada?»
 «Come?!»
          « Bè, quando quei due malviventi ti hanno attaccata ti sei difesa bene, immagina con un’ arma che miracoli puoi fare!» era serio e deciso, mai visto nessuno con un carattere del  genere.
«non so, io non ho mai pensato di dedicarmi alle armi..»
      «Allora? Non devi preoccuparti ti insegnerò molto più in fretta di quanto non immagini.»
Non potevo fare altro che provare, senza Rastaban la spada mi avrebbe protetta al posto suo.

 

   

Fuori scena  :

  Sofia: Che bello! Ora si scopre che non sono l’unica emerita imbranata! Scusa, ma tu un’acrobata  inciampare così, è una vergogna!  
Fabio: ha ragione, tu hai fatto la figuraccia peggiore!
Lidja: Tu non hai diritto di parola, autistico!                                                 
Minori:Non è autistico, è solo diffidente con la gente
Rouge: Autistico
 Kid: Bè se non altro Lidja è caduta in modo simmetrico
Sofia: Dimmi nome e una breve descrizione del tuo carattere
Kid: Mi chia
Karl: Si chiama Death The Kid e…
Kid: LASCIAMI PARLARE!!!!
Karl : S-si!
Kid: Oh! Come ha già detto lui mi chiamo Kid ed ho una passione per tutto ciò che è simmetrico

Fabio: E se una cosa non è simmetrica, che fai? La distruggi?
Kid, Rouge, Minori e Karl: Si!
*Tutti sconvolti per qualche secondo*
Sofia: Perfetto! Un altro pazzo si unisce alla combriccola! Tu zebra stammi lontano!
Karl e Minori: Sofia, lui non è una zebra! Anche se ha tre strisce bianche sui capelli!
Rouge: Infatti! Lui è soltanto figo!
*Rouge Minori sbavo time*
Rouge: mio caro ragazzo, diventi sempre più bello!
Minori: Si, continua così!
*Le autrici abbracciate alle gambe di Kid*
Fabio: Ammazza! Non si staccano!
Kid: Lo so! Loro mi adorano!
Fabio: Chiudiamo questo benedetto capitolo!
Kid : Ok, Arrivederci e alla prossima!
 

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