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Autore: Lady A    30/05/2012    2 recensioni
Erano passati cinque mesi da quando Goku aveva fatto ritorno sulla Terra, dopo la battaglia di Majin Bu stava recuperando gli anni persi con i suoi figli, in particolare con Goten, ma il destino ha in servo un'altra sfida,questa volta non si tratterà di lottare per il bene dell'umanità, questa volta dovrà lottare contro sé stesso e contro la sua gelosia per Chichi, difatti un affascinante amico della moglie si farà vivo dopo tanti anni, creando un po' di scompiglio nella famiglia Son.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chichi, Goku, Nuovo personaggio | Coppie: Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Matter of
jealousy.

 

1.
 
 
“Capitolo 1: Sing of affection”





 

Era un afoso pomeriggio di metà luglio, il sole era ancora alto in cielo, gli usignoli rallegravano la giornata con i loro melodiosi canti. Goku era disteso beatamente tra l'erba lasciando che una leggera brezza gli accarezzasse il viso, negli ultimi periodi aveva tanto sentito la mancanza della sua casetta,  dei suoi figli e di Chichi.
Già la sua dolce Chichi, lei sì che sapeva farlo rigare dritto, sapeva farsi valere,  rispettare, forse era proprio per questo che l'amava.
All'inizio, non comprendeva bene il significato del passare la propria vita con qualcuno, ora era diverso! Era contento di averla sposata, anche se stavano poco tempo assieme, sapeva che quella era la donna della sua vita. Era tanto forte, coraggiosa, dolce, amorevole... Chichi sapeva essere tante persone in una.
Dopo la morte di sua nonno, lei era stata l'unica a dargli tanto affetto, amore, quella donna gli aveva cambiato la vita, gli è l'aveva arricchita, gli aveva regalato due magnifici figli, una famiglia... già… proprio quella che infondo Goku non aveva mai avuto. Chichi era stata la cosa più bella che gli fosse capitato nella sua vita. Purtroppo però, non glielo aveva mai detto chiaramente... forse perché non ci riusciva, a volte quella moretta lo faceva bloccare, davanti a lei sentiva quasi tutta la sua forza limitata, quella peperina era capace di stenderlo con un solo sguardo. Era incredibile, sembrava quasi che a volte annientasse tutte le sue forze. Spesso in quei pochi momenti in cui erano soli, riusciva solo a balbettare frasi scomposte. Ma forse a ciò c'era una plausibile spiegazione, era innamorato e anche molto, lui ne era ben consapevole, quella moretta gli aveva rubato il cuore.
L'amava con tutto se stesso, ma pochissime volte gli aveva detto “ti amo”, forse perché non gli bastavano cinque lettere per spiegargli tutto quello che provava, forse perché non l'amava soltanto, era pazzo di lei, in vita sua nessuno era riuscita a fargli battere così forte il cuore, nessuno era in grado di toglierli il fiato, nessuno era capace di trasmettergli delle emozione solo con uno sguardo. Chichi era unica, ed era sua, solo sua.
Può sembrare strano, ma anche il guerriero più forte della galassia aveva delle paura, oltre a quella degli aghi infatti, c'era una paura molto più profonda, che però a contrario della prima non aveva mai svelato a nessuno, forse neppure lui la conosceva del tutto.
Il suo timore più grande era quello che un giorno Chichi non sarebbe più stata sua, non sarebbe più stata lì ad aspettarlo, l'avrebbe lasciato, abbandonato al suo destino. Se ci pensava rabbrividiva, la sua vita senza quella peperina non avrebbe più avuto senso. Lei pur di sposarlo era giunta a sfidarlo in un torneo internazionale di arti marziali
Quei due erano completamente l'opposto, lui era molto impacciato, goffo, bambinone e ingenuo, lei era fiera, orgogliosa, disinvolta e matura.
Ma si sa... gli opposti si attraggono.
Gli occhi del saiyan si posarono su quel limpido cielo, era da parecchio che non lo osservava disteso tra l'erba del Monte Paoz, lì aveva un senso di pace, spensieratezza, lì era a casa. Osservò il figlio maggiore uscire, com'era cresciuto dall'ultima volta che lo aveva visto, beh del resto erano passati parecchi anni, eppure sembrava ieri che Gohan era ancora in fasce, così indifeso e piccolo.
Ad un tratto vide il piccolo di casa Son, purtroppo non lo aveva visto nascere, non c'era quando pronunciò la sua prima parola, aveva perso i momenti più belli, e voleva recuperarli. Lui amava i suoi figli, Gohan e Goten erano il frutto del suo amore e di quello di Chichi.
«Papà! », la voce del piccolo Goten attirò l'attenzione del saiyan.
«Urca, ciao piccolo!», disse Goku scompigliando i capelli del figlioletto, Goten era proprio la sua copia, e anche in certi modi di fare gli somigliava molto.
«Papà vieni ad allenarti un po’ come me? », mormorò il piccino facendo gli occhi dolci  al padre.
Goku si alzò, lo perse sulle spalle e assieme si diressero nel centro del bosco, aveva voglia di passar del tempo con lui.
 
Intanto nella casa tondeggiante, Chichi si affrettava a preparare la cena, il sole era prossimo al tramonto, sul Monte Paoz regnava una gran quiete.
Era bello riavere la famiglia finalmente riunita, quanto tempo aveva dovuto aspettare per rivivere di nuovo questi momenti. A volte, capitava che si svegliasse nel bel mezzo della notte e si assicurasse che il marito fosse finalmente lì con lei. In quel letto, che per troppo tempo era stato vuoto, che per troppo tempo aveva dovuto farci l'abitudine a dormirci da sola,  e sempre in quel letto dove ogni santissimo giorno dava sfogo alle sue lacrime. Sì, Goku l'aveva fatta soffrire molto, ma nonostante ciò se fosse ritornata indietro l'avrebbe sposato di nuovo. Non si era mai pentita di quella scelta, Goku era la sua ragione di vita, lei lo amava alla follia, forse era proprio la follia che l'aiutava ad andare avanti. Era una donna forte, ma allo stesso tempo fragile, a volte avrebbe desiderato avere una famiglia normale, senza saiyan, senza un marito che mettesse sempre a repentaglio la sua vita e quella dei figli per salvare la Terra. Quando Goku portò Gohan al Cell Game ,lì fu uno dei momenti più brutti della sua vita, dovette aspettare l'esito di quel maledetto scontro, dovette soffrire in silenzio, cercò di dimostrarsi fiduciosa, cercò di pensare in positivo, ma dentro di lei sapeva già l'esito finale.
Se ripensava al dolore straziante che provò quando vide il suo piccino ritornare a casa,  con gli abiti ridotti a brandelli e quando gli disse che Goku era morto e che aveva espresso la volontà di restare nell'aldilà, si sentiva morire. A volte non riusciva neppure a capacitarsi di come era riuscita ad andare avanti per tutto questo tempo. Aveva avuto la forza di diventare di nuova mamma, di crescere da sola il piccolo Goten.
Gohan purtroppo si era dovuto caricare di responsabilità, e spesso con il fratellino si era comportata quasi da padre.
Lei aveva sempre desiderato avere una famiglia perfetta, ma la perfezione non esiste ! Forse se invece di sposare Goku avrebbe sposato un tipico uomo normale, la sua vita avrebbe preso una piaga diversa, ma nessuno oltre quel saiyan sarebbe stato in grado di farle provare quelle emozioni. Goku, quell'ingenuo bambino con la coda e i capelli all'insù era diverso dagli altri, era un alieno, in tutto l'universo era certa che nessuno sarebbe stato come lui, Goku era unico nel suo genere. E a lei era toccata la fortuna di averlo come marito.
Quei pensieri fecero emozionare la corvina, inevitabilmente i suoi occhi divennero gonfi, le sue guance divennero rosse, nonostante gli anni di matrimonio, quando pensava al marito non poteva evitare di provare quelle sensazioni.
All'improvviso sentì i suoi figli e suo marito rincasare, con fare svelto si ricompose, cercando di mostrarsi calma e tranquilla.
«Urca, che fame! », disse il saiyan entrando allegramente in cucina mentre si strofinava freneticamente le mani, seguito dai figli.
La corvina portò a tavola le vaste portate, quei tre mangiavano per un intero esercito.
La cena fu molto tranquilla, tra una porzione e l'altra i tre uomini di casa Son sembravano divertirsi molto. Goten era pazzo di suo padre, l'ammirava molto. Gohan beh... anche lui come Chichi aveva sofferto per la sua lontananza, ed ora riavere il padre a casa lo rendeva davvero molto felice.
Appena finita la lunga cena gli uomini si ritirarono nelle loro stanze a ronfare come orsi, la corvina, invece rimase in cucina a sparecchiare.
La Luna era alta in cielo, qualche nuvola di passaggio la oscurava, le stelle erano totalmente assenti e nel silenzio notturno si potevano udire i grilli e le cicale.
Appena ebbe asciugato anche l'ultima stoviglia andò in camera da letto e trovò il marito come di consueto immerso in un profondo sonno, rimase un po’ ad osservarlo… sembrava quasi che stesse cadendo dal letto, quando ronfava aveva quell'espressione da bambino, la stessa di Goten.
Non potette trattenere un sorriso, il suo maritino era troppo bello, quei capelli a forma di palma, quello sguardo, quel suo modo di fare, quel sorriso, quell'ingenuità la facevano completamente impazzire.
L'amore rende proprio pazzi. Chichi aveva seguito sempre e solo il suo cuore, e questo l'aveva condotta qui, aveva abbandonato l'enorme reggia sul Monte Friggi Friggi, per vivere in quella piccola ma accogliente casetta, avrebbe vissuto ovunque con Goku, infatti tutto ciò che le bastava era lui!
La corvina senza far rumore si mise accanto al marito e si addormentò.
 

~

Era una pigra mattinata, il sole splendeva in cielo, Chichi si preparò per andare a fare la spesa, quella mattina decise di rinnovare un po’ il suo look, indossò un top bianco che esaltava il suo seno, una gonna lunga molto attillata rosa antico, con uno spacco vertiginoso e ai piedi delle ballerine dello stesso colore della gonna. I capelli li lasciò sciolti, ma questa volta li ondulò alle punte. Mise un rossetto rosso fragola, che esaltava la sua candida pelle. Nonostante avesse quasi quarant'anni, sembrava una ragazza poco più che ventenne.
Dopo essersi specchiata con fare compiaciuto uscì e con la sua auto si diresse presso il centro commerciale della città.
«Allora...lo zucchero l'ho preso, la cioccolata anche... ah, dimenticavo! Devo prendere le uova...» disse la corvina leggendo attentamente la lista delle spesa ,quando all'improvviso il suo carrello si andò a scontrare con quello di un altro ragazzo.
«Ops… mi scusi! Oh... ma Chichi sei tu! », disse un tipetto biondo dall'aspetto molto attraente.
Chichi rimase a fissarlo, poi ad un tratto si ricordò.
«Zac?! », disse ridendo la corvina.
I due si lanciarono un 'occhiata molto complice, lei e Zac si conoscevano dall'età di quattro anni, il padre del ragazzo era molto amico di Giuma e spesso in estate andavano in un'incantevole radura sul Monte Friggi Friggi. Da bambini era stato anche il suo fidanzatino, ma ciò avvenne prima che lei conobbe Goku, perché da allora il suo cuore fu sempre e solo occupato dal valoroso guerriero e poi Zac si trasferì con il padre in un altro stato ,dividendo per sempre le loro strade.
«Sei... splendida», disse ammiccando il ragazzo.
Le guance della corvina divennero dello stesso colore del rossetto.
«Grazie,  anche tu sei...molto carino».
I due sorridendo si diressero nel parcheggio del centro commerciale e lì seduti al tavolino di un bar ebbero l'occasione di ricordare i bei tempi.
Zac era diventato un facoltoso e stimato medico, si trovava in zona per un congresso e si sarebbe trattenuto per tutta la settimana, era un dongiovanni incallito e Chichi l'attraeva molto.
«E dimmi tu sei sposata? ».
«Sì, e ho due magnifici figli! Tu? »
«Wow complimenti, tuo marito deve essere molto fortunato! Io invece, sono single.», rispose il biondo accennando un sorriso malizioso, d'altronde il suo "hobby" era quello di sedurre graziose ragazze, poco importava se erano sposate o no, quando qualcuna le piaceva se la prendeva senza tener conto di nulla.
I due rimase per parecchio a parlare, il tempo volò, Chichi lo scrutava attentamente e costatò che era proprio un gran bel ragazzo, certo, l'espressione angelica che aveva da bambino era cambiata, si vedeva che era un tipo molto furbetto, era il contrario di Goku, il suo eterno bambinone.
All'improvviso i suoi pensieri furono interrotti quando si accorse che erano già passate le tredici.
«Zac, è stato un piacere, ora devo andare! Ci si vede!», disse la corvina salutando frettolosamente l'amico, per dirigersi con l'auto a casa.
Appena rincasata trovò la sua famiglia ad aspettarla seduti a tavola, i figli la guardavano accuratamente, non erano abituati a vedere la loro mamma così attraente, Goku, beh lui non ci fece caso, forse la fame gli oscurava addirittura la vista? O forse non badava all'aspetto della moglie, per lui Chichi era sempre carina!
Era seduto a capotavola con la solita espressione ingenua, mentre aspettava impaziente il pranzo.
«Hum, che buono!», disse il guerriero mentre sbranava come un affamato un intero pollo.
“Sono gli unici complimenti che mi sa fare!”, pensò tra sé la corvina, a volte avrebbe tanto voluto riceve un altro genere di complimento da suo marito, ma pazienza! Goku era Goku! Nonostante tutti i suoi mille difetti lo amava alla follia, Zac era molto affascinante, ma Goku era tutta un'altra cosa.
Venne pomeriggio la corvina era in soggiorno e stava stirando i vestiti di Gohan,  Goku entrò lentamente, sgattaiolando pian piano, era sporco dalla testa ai piedi di fango, difatti lui e Goten si erano divertiti a schizzarsi.
Con fare quasi impaurito cercò di non farsi sentire, per sfuggire all'ira funesta della moglie, ma fu inutile.
«Goku, si può sapere che hai fatto? Dov'è Goten? », chiese la donna facendo un’espressione molto arrabbiata e incrociando le braccia.
Il saiyan sorrise imbarazzato e cominciò a balbettare.
«Hem…oh ciao tesoro! Hem … io e Goten… allora... insomma….urca, scusami Chichina! », piagnucolò seriamente spaventato, accorgendosi del minaccioso sguardo della mogliettina, per un attimo temette il peggio.
«Uffa tra voi due non so davvero chi sia il più bambino! Va a chiamare Goten e andate immediatamente a lavarvi! », disse in tono severo che non ammetteva repliche.
«Vado subito, tesoro mio!», esultò Goku e lasciandosi trasportare dall'entusiasmo diete un forte abbraccio alla moglie sporcandola completamente.
“Urca! Ora sì che non ho più via di scampo!”, pensò al culmine del timore, rendendosi conto di aver imbrattato di fango anche lei.
Chichi rimase ad osservarlo, in breve le sue guance divennero dello stesso colore delle labbra e il suo cuore cominciò a battere in maniera accelerata, bastava davvero così poco per farle provare emozioni? Da quando Goku era tornato questa era la prima volta che le dava un abbraccio spontaneamente.
Goku rimase a guardarla sconcertato, di solito la sua Chichina come minimo avrebbe cominciato a sbraitare, a malmenarlo e a minacciarlo di fargli saltare la cena. Invece stranamente questa volta no. Anzi, sembrava quasi che le avesse fatto piacere essere abbracciata, beh ma del resto lui era il marito, poteva abbracciarla liberamente ogni volta che voleva, Chichi era la sua donna!
All'improvviso con fare spaventato entrò anche il piccolo Goten che vedendo anche la madre conciata in quel modo, rabbrividì ancora di più, lei invece, con fare quasi noncurante si rivolse stranamente in maniera dolce al figlio e al marito.
«Sapete già quello che dovete fare! Andate! », e detto ciò sotto gli occhi straniti dei due, andò in un'altra stanza.
«Wow papà come hai fatto? », chiese il piccino sgranando gli occhi.
«A fare cosa? ».
«E' la prima volta che non si è arrabbiata! Come mai è si è sporcata anche lei? ».
Goku si grattò il capo imbarazzato.
«Beh,  l'ho abbracciata! ».
«Fallo più spesso allora! », gioì Goten ridacchiando e subito dopo i due corsero in bagno a lavarsi.
Intanto la corvina si affrettò a cambiarsi d'abito, all'improvviso sentì bussare il campanello, andò ad aprire e si ritrovò di fronte l'affascinante Zac...





To be continue …

 

 
 
 
 

 
 

 
  
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