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Autore: ehipayne    31/05/2012    5 recensioni
Ciao, sono Sunshine Edwards e non so chi sono.
Sono stata adottata a 7 anni da una coppia inglese che non poteva avere figli, visto che i miei veri genitori mi hanno, come dire, abbandonata.
Ho vissuto per 7 anni con nonna Joanne, fino a quando il cielo non ha voluto portarla con sé.
Lei mi sorride da lassù, ogni giorno, io lo so, lo sento.
Ciao nonna, ti voglio bene, ciao.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-mi dispiace, Lou.- non risponde, rimane impassibile alle mie parole, continuando a guardarmi e aspettando che io alzi lo sguardo, ma non lo faccio.
Si avvicina e mi stringe tra le sue braccia, appoggio la testa sull'incavo del suo collo aspettando che le lacrime scendano da sole, succedeva sempre così in questi momenti.
-sei una delle persone più importanti della tua vita, voglio che tu sia felice e lo sai, non mi importa se sarò al tuo fianco fisicamente, ci sarò con la mente ma soprattutto col cuore.-
Mi accarezza dolcemente la guancia ed accenna ad un sorriso, ed io pure, dopotutto piangere non mi avrebbe portata da nessuna parte.
-andiamo a prenderci un gelato, su- mi asciuga le lacrime con le dita e appoggia la sua fronte sulla mia, guardandomi dritto negli occhi.
-ti voglio bene, Sun- mi sorride.
-anche io, Tommo- gli sorrido.
Mi prende per mano aiutandomi ad alzarmi per poi scendere insieme, metterci le scarpe ed uscire di casa.
Nell'aria c'è la primavera ormai, e i fiori ormai hanno iniziato a sbocciare.
Forse sono anch'io un fiore, ma restando qui non potrò mai sbocciare.
Devo trovare la mia strada, e non importa se ciò significherà abbandonare Doncaster, i miei amici.
Ma Louis ed Harry no, non sono soltanto amici.
Come avrei fatto ad andarmene lasciandoli così, come nulla fosse?
Hanno avuto un ruolo importante -se non fondamentale- nella mia vita, anche se Harry ne era entrato a far parte da poco. 
Ma non l'avrei mai dimenticato, questo no.
Ci saremmo scritti, sentiti, avrei ascoltato la sua voce e..no. 
Sicuramente mi avrebbe dimenticata dopo un po', perché "le cotte passano". 
Ma gli amori no.
Ed io ero innamorata di lui.
-che gusti prendi?- la voce del mio migliore amico irrompe nei miei pensieri, salvandomi dai mille complessi che mi stavano venendo.
-uhm, fragola e limone, grazie- lo guardo dritto negli occhi e mi sorride nuovamente, sfoggiando quella dentatura perfetta che tanto amavo.
-io prendo cioccolato e nocciola invece- aspettiamo qualche minuto, dopodiché paghiamo ed andiamo a sederci su una panchina.
Mi siedo, con Louis accanto a me.
Qualcosa, dentro il cuore, mi costringe a scrutare attentamente il luogo in cui mi trovo.
Un'occhiata a sinistra, una destra e..come ho fatto a dimenticarlo?
-ehi Lou, ricordi? Siamo diventati amici qui, proprio su questa panchina, in riva al lago..- lo guardo e lo vedo sorridere.
-aspettavo che me lo dicessi, come posso non ricordare? E' qui che ho capito che saremmo diventati quello che siamo, ora. Eri diversa, eri speciale..eri quello che cercavo- lo guardo un po', e prima di perdermi nei suoi occhi mi avvicino al suo petto, accucciolandomi sotto il suo braccio.
Nessuno era diventato così importante per me tanto quanto lo era diventato lui. Nessuno.
Chiudo gli occhi, assaporando ogni secondo di quel momento che avrei voluto durasse per sempre.
Ma il "per sempre" non esiste, lo sanno tutti.
Lo so anche io.
Ma mi piace pensare il contrario, fa meno male.
-Sun..Sun, svegliati- apro lentamente gli occhi e mi ritrovo tra le forti braccia di Louis che sta camminando verso casa, presumo.
-che stupida, mi sono addormentata!- riesco a dire con voce flebile, rotta dalle mille paure e dai timori che mi stavano assalendo da giorni, ormai.
-non ti preoccupare, lo sai che non pesi affatto- si avvicina e mi bacia la fronte, come faceva mia nonna Joanne quando ero piccola.
Chissà cosa sta facendo, ora, lassù.
Mi starà guardando?
Starà cercando di rassicurarmi come sempre, dicendomi "andrà bene, non preoccuparti, ci sono io con te".
Avrei voluto che fosse ancora al mio fianco.
Ma le persone se ne vanno, prima o poi.
Di propria volontà e non, ma tutti trovano un posto migliore in cui stare, un'altra persona da accudire, che sia in cielo o in terra.
Ma lei vive ancora, dentro di me. 
Le sue parole e i suoi consigli continuano a starmi dentro, incastrati tra emozioni e paure.
Lei c'è, anche se non la vedo, anche se non posso vederla sorridere, piangere sulla sua spalla, lasciarmi abbracciare e farmi aiutare nei momenti del bisogno.
-stai pensando a tua nonna, vero?- chiede vedendomi con gli occhi lucidi.
-mi conosci troppo bene ormai..-
-lo sai che con me ti puoi sfogare, sempre.-
-sì, lo so. Grazie Lou, grazie per tutto-
-ehi, non mi devi ringraziare. Ho promesso che ci sarei stato, ed eccomi qui. Non ti abbandonerò anche se tu lo farai, in un certo senso- alza lo sguardo al cielo ed una goccia gli sfiora la guancia.
-eccoci arrivati- mi poggia a terra e si ferma davanti alla porta di casa mia, diventata ormai casa "nostra", visto che passava più tempo lì che non a casa sua.
-buonanotte, Louis-
-buonanotte, Sunshine-
Dopo un abbraccio veloce inizia a correre per evitare che la pioggia lo renda fradicio da far schifo.
Apro la porta e noto che mamma e papà non sono ancora tornati dal lavoro, ma noto una figura seduta sul divano in salotto.
Sarà sicuramente James.
-James, sono a casa!-
-grazie eh, ora mi scambi pure per il maggiordomo?- una voce fin troppo familiare mi fa bloccare per qualche secondo.
-scusami, non riuscivo a vedere nulla, è piuttosto buio qui..-
-ehi, guarda che scherzavo!- scoppia a ridere toccandosi la pancia con una mano, ed io lo seguo a ruota.
-cosa ci fai qui?- inizio ad avere un po' di paura, è strano che sia qui a quest'ora.
-ti devo parlare..possiamo andare di sopra?- smette di ridere e mi guarda dritto negli occhi, e come sempre trovo un qualcos'altro da guardare.
-certo, perché no- salgo le scale in silenzio e sento i suoi passi dietro di me, apro la porta ed una volta entrato anche lui la richiudo senza far rumore.
Mi siedo sul letto accanto a lui e mi tolgo la giacca un po' bagnata, e mi sento leggermente in imbarazzo perché so di avere i suoi occhi addosso.
-dimmi tutto, ti ascolto- mi metto comoda sul bordo del letto e alzo lo sguardo, incontrando i suoi occhi verdi.
-non sono bravo a dire queste cose, sopratutto quando la situazione è in bilico e anche se il momento non è dei migliori, ma..-
-ma?-
-..ma credo di essermi innamorato di te, Sun. Innamorato veramente.-



  
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