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Autore: SweetButterfly    01/06/2012    0 recensioni
Nella vita si incontrano migliaia di persone. Ci sono quelle che sono lì accanto a te e pensi rimaranno per sempre, quelle che arrivano all'improvviso e nello stesso modo vanno via senza che tu possa fare nulla...e infine ci sono quelle che avvisano del loro arrivo e lentamente iniziano a farsi spazio nel tuo cuore.Sophie ha affrontato così tante situazioni da aver perso ogni speranza,ma non sa che il futuro che l'aspetta dietro l'angolo cambierà drasticamente la sua vita.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15


Eravamo nella mia camera. Non ricordo bene come fossimo arrivati lì.
Mi aveva presa in braccio e io per non perdermi il piacere delle sue labbra lo avevo avvolto con le mie braccia e le mie gambe stringevano la sua vita. Quella sera mi sarei lasciata andare, ne avevo bisogno. Arrivati nella mia camera mi aveva adagiato piano sul letto, coprendomi con il suo corpo.
Le sue mani scivolarono sotto la mia maglietta, esploravano il mio corpo…intente a percepire ogni mio singolo movimento. La sua bocca ora percorreva la sottile linea del collo, arrivando alla spalla, lasciando dietro di sé linee fiammeggianti. Il mio intero corpo era preda delle fiamme della passione. Le sue mani tornarono alle mie braccia, trovarono i polsi e con una mano li bloccò sopra la mia testa, l’altra cercava di togliermi la maglietta. Man mano che si sollevava, la mia pelle accoglieva fremente i suoi baci languidi, che mi provocarono un brivido lungo la schiena. Arrivò al mio petto e si fermò per guardarmi negli occhi. Sembrava volesse dirmi se poteva continuare, io di risposta mi tolsi la maglietta, presi il suo viso e lo baciai. Piano scesi sul suo collo, e poi su , arrivando all’orecchio.
- Ti prego continua.
Sussurrai quelle parole, mentre lui faceva scorrere le sue mani dietro la schiena in cerca del gancetto per togliermi il reggiseno. Lo trovarono subito, e delicatamente, mentre sfiorava con la lingua il mio collo, tolse la prima spallina, poi passò dall’altra parte e con un movimento rapido me lo tolse gettandolo nell’angolo dall’altra parte della stanza. Ora mi trovavo a petto nudo, sotto di lui, non volevo lasciar andare la sua bocca; le mie mani dietro la sua nuca lo bloccavano.  Aveva addosso ancora la maglietta, perciò le mie mani scesero sul suo petto, accarezzando quei muscoli che potevo solo immaginare fossero perfetti,gli sollevai la maglietta facendo scorrere le dita sulla sua pelle. Azrael intuì cosa volessi fare e mi aiutò a levarsi quell’orribile indumento che mi vietava di osservare quel petto scolpito. Era perfetto, sembrava una riproduzione fedele di un antica statua greca. La mia bocca lasciò la sua e si avventurò prima sul collo, poi sulla sua spalla, fino ad esplorare quel petto marmoreo.  Tornai su, verso la sua bocca, che mi aspettava impaziente. Le sue mani scesero lungo i fianchi, e poi tornarono su, trovarono il mio seno. Sentivo le sue calde e grandi mani sul mio petto, era una sensazione quasi divina. Poi in preda al desiderio bloccò le braccia accanto alla mia testa e le sue labbra scesero giù, arrivarono al mio petto e sentì la sua lingua percorrere quella leggera curva e poi le sue labbra che accoglievano il mio capezzolo e iniziavano a succhiare…di più…sempre di più. Gemetti presa dal piacere assoluto di quel momento, avvertì sempre più forte quel brivido al basso ventre, la schiena si inarcò fino a toccare il suo petto. Con le labbra tornò alla mia bocca, mi liberò le braccia e scese giù, fino ad arrivare al mio jeans che sbottonò facilmente. Non ero tesa, anzi desideravo che potessimo finalmente unirci, avevo tremendamente bisogno di essere parte di qualcuno. Mi tolse facilmente i jeans, cosa che io non avrei potuto mai fare in un momento del genere. Senza lasciare la mia bocca Azrael si tolse i pantaloni…il momento era quasi arrivato. La sua mano ora sul mio fianco, era pronta a togliermi gli slip, ma lo bloccai. Bloccai la sua mano con la mia, l’altra era aggrappata alla sua spalla, si allontanò per guardarmi, era perplesso. Ero imbarazzata,ora sì che ero davvero a disagio, mi abbracciai a lui affondando il viso nella sua spalla.
-È…è…la mia prima…volta.
Lo strinsi ancora di più a me.
-Farò piano. Sarò delicato con te.
Ero ancora in quella posizione,avvinghiata a  lui, sembrava volessi strozzarlo, ma non era affatto così. Lui tornò con la mano sul mio fianco e delicatamente mi tolse gli slip, adesso avevo paura, tutto quello che non avevo provato prima lo stavo sperimentando adesso.
-Stai tranquilla….Fidati di me.
La sua voce era un dolce sussurro al mio orecchio, riuscì a farmi rilassare un po’. Allentai la presa intorno al suo collo.
-Va….va bene.
Intanto lui aveva tolto i boxer ed era pronto ad entrare dentro di me.  Una sua mano era dietro la mia schiena, mi sorreggeva, l’altra accarezzò la mia coscia e piano mi fece aprire le gambe.
-Azrael…
-Shhh…vuoi che mi fermi?
Era ancora vicino al mio orecchio, lasciava leggeri baci sul collo, in attesa della mia risposta.
-…No.
Mi strinsi a lui ancora più forte di prima e sentì lui che entrava , piano,in me. All’inizio provai una fortissima sensazione di dolore, mi sfuggì un grido soffocato, chiusi gli occhi per trattenermi in quel momento. E poi venni sopraffatta dal piacere. 
 
 
Spalancai gli occhi. Mi ero appena svegliata. Era un sogno quindi? Guardai intorno, ero nel mio letto, sola. Dalla finestra entravano i primi raggi di sole. Era stato un sogno?
Mi misi seduta. Ero nuda sotto le lenzuola. Questo non era un buon segno, guardai nella stanza e vidi i miei vestiti sparsi per terra. Quindi era tutto vero.
Avevo fatto l’amore con Azrael. La mia prima volta era stata con un ragazzo che detestavo.
-Non può essere…non può essere!Ma che ho fatto???
Mi alzai dal letto avvolgendomi nelle lenzuola, c’era un biglietto attaccato allo specchio della mia scrivania.
“Mia cara Sophie, come avevo previsto è stato tutto diverso tra noi.
Ci vediamo presto Ma Chère.”
Ecco. Un'altra prova della mia nottata passata con Azrael. Non riuscivo ancora a crederci, cosa avevo combinato? Sentì un rumore di sotto, qualcuno stava entrando in casa.
-Sophie! Sono tornata.
Mia zia. Non potevo farmi vedere in quelle condizioni, e la stanza non era assolutamente presentabile. Dovevo sistemarmi in fretta, prima che mia zia entrasse nella stanza e facesse domande a cui io non avevo una risposta.

  
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