2.

Quando si risvegliò, si ritrovò coperto, disteso su un letto comodo, in una stanza chissà dove.
Si stropicciò gli occhi con la mano, e qualcuno gli accarezzò la testa con lentezza.
"Tao?" Chiamò cercandolo con lo sguardo. Lo trovò accanto a lui, che lo guardava con un piccolo sorriso e gli occhi lucidi, che brillavano di qualcosa di strano, ancora una volta.
"E' sempre dura sopportare dolori del genere." Sussurrò quello senza fermare la mano tra i capelli.
Kai sospirò appena, e si lasciò cullare dalle carezze. "Per questo sono arrivato qui?"
Tao rise con leggerezza.
"Chi lo sa… ma ho sentito dire che il messaggero trova ciò di cui ha bisogno lasciandosi andare."
Il ragazzo disteso sul letto si mise su un fianco.
"Cosa significa?" Domandò curioso. Il messaggero era lui… ma non capiva cosa intendesse.
Tao aveva davvero un modo particolare di parlare, era quasi affascinante.
Forse era per via delle sue parole che lo incuriosiva così tanto.
L'altro si abbassò sul letto, e lo guardò con intensità.
"Tu avevi bisogno di qualcosa o qualcuno che si trova in questo posto… e così la tua mente ed il tuo corpo ti hanno portato qui. Ora che sei con me ti senti soddisfatto?"
Kai si strinse tra le coperte e richiuse gli occhi.
"Sì, qui sto bene." Disse a bassa voce.
La mano di Tao passò sul suo viso. "Siamo tutti soli, Kai. Presto potremo stare tutti assieme, ma sarà qualcosa che durerà davvero troppo poco, e ci lascerà con un sapore amaro in bocca."
Il controllore del tempo fece scivolare le dita sulle sue labbra.
"Ho paura che inizierai ad odiarti, per questo."
Kai riaprì gli occhi e lo guardò.
"Perché tu puoi stare con tutti, e noi no."
Tao si allontanò bruscamente, lasciando il suo calore sulla bocca del ragazzo.
"Noi siamo una sola entità… insieme riusciremo a trovare un'armonia che da soli non potremo mai avere."
Kai allungò il braccio e gli prese un lembo della maglietta.
"Anche tu? Anche tu sei morto, in realtà?"
L'altro gli prese la mano che lo teneva stretto e scosse la testa.
"Io sono in coma…"
Il giovane lo fissò curioso.
"Lo sono da circa un anno, ancora prima che arrivassi qui. Ma per me non ha importanza tornare indietro o meno… so già che non ho la possibilità di farlo."
Kai si mise seduto, e lasciò perdere la testa che aveva iniziato a fargli male.
Dentro di sé, si sentì stranamente tradito.
Era l'unico ad essere morto nella realtà?
Era questo il prezzo da pagare per essere il messaggero?
"Ognuno di noi si trova in situazioni diverse… ma non dire niente a nessuno di quello che ti è successo." Raccomandò Tao spingendolo di nuovo sul letto, con incredibile attenzione. Kai si lasciò rimboccare le coperte, e sentì gli occhi pesargli sempre di più.
"Mi spieghi che te ne fai di un letto, piuttosto? Pensavo che il tempo non dormisse mai." Biascicò mentre gli si annebbiava la vista. Diamine, non voleva mettersi a dormire.
Certe cose succedevano sempre nei momenti meno opportuni.
Sentì il ragazzo ridere.
"Kai, io sono solo un umano, non un dio."
Dopo quella frase non sentì più nulla.

"AHH!"
Un grido lo fece scattare, e con un tonfo cadde a terra.
Mugugnando qualche parolaccia, si rialzò e vide che si trovava in un'altra stanza da letto.
"Kai! Mi hai fatto paura, ma perché ti sei teletrasportato qui?!"
Si voltò verso la voce e vide che era Baekhyun, il 'guardiano' della luce che viveva con Suho.
"Oh, scusa, io…" Si bloccò a metà della frase, perché realizzò che non aveva mai voluto andare altrove. "I-io, non l'ho fatto di mia spontanea volontà…" Mormorò imbarazzato.
Che razza di 'guardiano' era, se nemmeno sapeva controllarsi?!
Certo che chiunque lo avesse scelto doveva essere un pazzoide.
"Eh? Beh, ma che strano." Commentò l'altro, sorpreso.
Kai fece un cenno con la testa e abbassò lo sguardo, pensieroso.
"Tao mi ha detto che trovo quello di cui ho bisogno lasciandomi andare…" Disse corrucciando la fronte.
Baekhyun annuì, con un piccolo sorriso.
"Non so chi sia, ma penso che abbia ragione. Hai fatto preoccupare Suho, lo sai?"
Il giovane sussultò e guardò il ragazzo di fronte a lui.
"O-oh, ma certo… è meglio se vado da lui, allora."
Venne bloccato un secondo prima che schioccasse le dita per sparire.
"Ma chi è, questo Tao?" Domandò il più grande improvvisamente serio.
Kai si leccò le labbra, improvvisamente nervoso di rispondere. Quel tono non gli piaceva. "Il controllore del tempo."
Detto ciò, se ne andò in una nuvola nera di fumo.

Il 'messaggero' domandò scusa al povero Suho, che decise di fargli la ramanzina per un po' di minuti, spiegandogli quanto gli avesse fatto prendere paura, e che se aveva problemi poteva confidarsi con lui, per poi lasciarlo andare di nuovo.
Decise di visitare Chanyeol, quello che il resto dei 'guardiani' chiamava 'fenice di fuoco'.
Chanyeol era un ragazzo pieno di energie e che aveva un particolare sorriso sempre stampato in faccia, si divertiva così tanto con lui che lo andava a trovare spesso e volentieri.
Era raro trovare qualcuno così felice di trovarsi in una situazione del genere.
"Ehi." Salutò appena gli apparse vicino. Lo trovò di fronte a sé, che gli dava le spalle.
Notò che, stranamente, si trovava in mezzo alla strada e le macchine gli schizzavano vicino.
"Incidente d'auto, è andata in fiamme. Morto per le ustioni." Lo udì dire con la sua voce bassa.
Gli si avvicinò, decisamente preoccupato per quel comportamento freddo.
Di sicuro aveva scoperto qualcosa che lo aveva distrutto.
"Questa è stata la morte di Park Chanyeol, a 20 anni."
Kai rimase in silenzio guardò l'asfalto.
Era ancora sporco per via dell'incidente, eppure chissà quanto tempo era passato da quel giorno.
Gli mise una mano sulla schiena, e appena fu in fianco a lui, lo abbracciò.
"Come hai fatto a scoprirlo?" Chiese con la voce che tremava appena.
Il dolore del suo amico, alla fine, era anche il suo.
"Dall'altra parte della strada ci sono dei fiori per me." Sussurrò con la voce rotta.
Stava piangendo, ma in viso non mostrava la sua tristezza. L'unica cosa che lo tradivano erano quelle lacrime e le emozioni che gli passavano negli occhi.
"Non… non sei solo." Gli disse con insicurezza, stringendo di poco la stretta sul suo corpo.
Chanyeol aprì la bocca per rispondere, ma vennero interrotti da un fascio di luce che li circondò.
Kai sentì un calore che gli ricordò in qualche modo gli abbracci che gli dava sua madre quando era piccolo, ed in preda alla nostalgia, chiuse gli occhi e si lasciò avvolgere, mentre una lacrima gli scivolò sulla guancia.
Non aveva nemmeno davvero iniziato ad essere un 'guardiano', ma riusciva a capire che nessuno di loro si meritava di essere strappato dalla realtà a cui appartenevano.

Note:
Non è particolarmente lungo, mi dispiace... ^^
Oggi avevo voglia di aggiornare questa fic, lo sto facendo con 'Monster' dei BIGBANG in sottofondo! *O*
Cosa ne pensate? Le cose non si sono risolte, ma sembrano peggiorate...
Piuttosto, ho una domanda da farvi, ho bisogno del vostro aiuto: vorrei scrivere una fic in inglese, con pairing Taoris.
Avete qualche prompt da propormi? O qualche tema, insomma. Aiuto! >w<''
Se seguite Flying e non avete visto l'aggiornamento, ecco qui il nuovo capitolo! ^O^ 
Fatemi sapere che ne pensate di entrambe le fic! :3