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Autore: Kagome_86    03/06/2012    7 recensioni
Ashley è in viaggio per passare l'estate con sua zia Sam in Italia. Durante uno scalo a Heathrow conosce un gruppo di cinque ragazzi che saliranno sul suo stesso volo. Con quali conseguenze?
Dal primo capitolo:
«Amo i voli per l’Italia. Per quanto ti impegni saranno sempre più in ritardo di te!» mi volto verso l’autore della battuta e mi rendo conto che è un ragazzo castano con gli occhi chiari che sembra sia stato buttato giù dal letto proprio ora e che si sta rivolgendo al suo amico, un biondino tutto spettinato che sta prendendo la chitarra dalla custodia.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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EXTRA #4 - Poi non dire che non te l'avevo detto

Sono in salotto a guardare un film con Eleanor, quando Harry arriva sbattendo la porta. È tardi, saranno passate almeno quattro ore da quando ce ne siamo andati dallo studio. Aveva detto che mi avrebbe raggiunto a casa in poco tempo, che doveva rivedere o riascoltare qualcosa… non ricordo bene, non gli ho dato troppo peso perché avevo fretta di tornare a casa ad aspettare Eleanor. Ora un po’ me ne pento.
«Vuoi che torni a casa mia?» mi chiede lei. Ferma il dvd e riaccende le luci. C’è un telecomando per tutto e alcune volte mi stupisco di come abbia imparato ad usarli prima di me che qui ci abito da un anno e mezzo, ormai.
«Harry non si aprirà con te qui, ma non voglio neanche che si crei un precedente. Non può pretendere che tu te ne vada ogni volta che lui è di malumore.»
«Lou, lo sai che non è così. E smetti di fare il broncio. Facciamo che io me ne vado perché domattina devo alzarmi presto per andare a lavoro e non posso fare tardi, ok?»
«È la verità?» chiedo. Quando mi dice di non fare il broncio mi viene automaticamente da farlo, sono un ragazzino troppo cresciuto, non posso farci niente.
«Sì, Lou.» Eleanor ha già finito di raccogliere le sue cose e si sta preparando per uscire. Le do un bacio.
«Domani ti racconto» le dico.
«No, non mi racconterai, perché non vorrai dirmi i segreti di Harry. Ma va bene così, ti amo anche perché sei un buon amico» mi dice. Mi fa una carezza mentre mi guarda negli occhi, sorride ed esce dall’appartamento.
Sorrido anche io, prima di ricordarmi perché se ne è andata così in fretta.
Io e Harry abbiamo un conto in sospeso, adesso.

*             *             *

«Fai che sia davvero grave» dico, mentre spalanco la porta della camera di Harry. Mi aspettavo di trovarlo davanti al televisore con le cuffie a giocare alla playstation, come fa sempre quando a casa c’è Eleanor e non vuole disturbarci. E invece la stanza è completamente al buio e quando la accendo mi arriva un cuscino in faccia.
«Spegni quella cosa» grida, così schiaccio di nuovo l’interruttore prima ancora di elaborare la voce di Harry. Che ha sempre una voce roca, è vero, ma non così roca.
«Harry, stavi…» mi interrompo prima di dire ‘piangendo’. È così ovvio che stesse piangendo, voglio dire: la luce spenta, a faccia in giù sul letto, la voce roca… Mi avvicino al letto, mi sdraio vicino a lui e lo abbraccio. Lui continua a singhiozzare per un po’, ma alla fine si calma. Credo si sia addormentato, ma non riesco ad andarmene da qui. È un amico e sta male. E io non posso fare niente per aiutarlo, anche perché non so neanche il motivo per cui sta male. Beh, potrei immaginarlo, ma finché non me lo dice non lo so.
Mentre cerco il modo di andarmene e lasciarlo riposare, Harry borbotta qualcosa.
«Lou,» mugugna. «Grazie. Ci sei sempre, quando ho bisogno di un amico.»
Quello che dice mi porta a credere che forse non vuole che me ne vada, ma di certo non possiamo dormire così. «Torno subito» sussurro.
Vado in camera mia, tolgo il materasso dal letto, assicurandomi che lenzuola, coperta e cuscino rimangano dove sono, e lo trascino fino alla sua camera. Lo lascio andare accanto al suo letto e mi ci butto sopra.
«Ti va di parlarne?» gli chiedo. Ho il dubbio – no, in realtà sono sicuro – che c’entri Ashley. E la cosa mi fa arrabbiare, perché gli avevo raccomandato di lasciarla perdere, di non innamorarsi di lei, finché era in tempo, e lui mi aveva promesso che sarebbe stato soltanto un buon amico, per lei e Liam. E guarda dov’è finito, per fare l’amico.
«Solo se non inizi con i rimproveri.» Ecco qui, praticamente mi ha detto tutto quello che dovevo sapere.
«No, non ti rimprovererò, oggi. Stai già abbastanza male per conto tuo» gli dico, sottolineando il fatto che lo lascerò in pace solo per oggi. O almeno fino a quando non starà abbastanza bene per sopportare i miei “Non dirmi che non te l’avevo detto”.
«Ero rimasto alla sala di registrazione, non so per quale motivo. Forse speravo che lei tornasse indietro. Volevo parlarle dei miei sentimenti prima che qualcun altro potesse farlo. Speravo che in questo modo non ci sarebbero stati problemi per la nostra amicizia.» Si ferma qualche istante, sospira pesantemente e tira su con il naso. Quando riprende a parlare la sua voce è di nuovo piena di pianto. «E invece, quando è tornata alla sala di registrazione, non si è neanche voluta fermare ad ascoltarmi. Mi ha detto che Liam l’aspettava e che la nostra amicizia lo fa stare male…»
Non riesce a continuare. La tentazione di sdraiarmi di nuovo accanto a lui per consolarlo è tanta, ma non sarebbe giusto. Anche perché non sarei del tutto sincero. Per me il fatto che Ashley abbia deciso di dare un taglio al loro rapporto è un bene sia per Harry che per Liam, che magari torneranno ad essere amici. Ci vorrà un po’ di tempo, ma non potranno negare che due anni di amicizia valgono più di due mesi in compagnia di una qualsiasi ragazza. Anche se Ashley è una ragazza splendida e dolcissima.
«Lou?» mi chiama. Probabilmente il mio silenzio vale più di mille parole e a lui sembra strano che io stia così zitto.
«Sì?»
«Non hai detto niente» mi fa notare.
«Ho dato la mia parola che non ti avrei rimproverato, Harry. E in questo momento ho solo rimproveri da farti per come hai gestito tutta la situazione, perciò è meglio che me ne stia in silenzio.» La voce mi esce più dura di quanto vorrei. Le mie parole sono più affilate di quanto avrei voluto. Ma è questo quello che penso ed Harry lo sa che non so dire bugie.
«Grazie comunque» mi dice e mi sorprende.
«Per quale motivo?»
«Perché so come la pensi, perché avevi provato ad avvertirmi e non ti ho voluto ascoltare. Perché mi hai sostenuto nonostante non credessi veramente che ce la potessi fare -»
Lo interrompo. «Non è vero. Io ti ho sostenuto perché credevo davvero in te. Quello che non credeva di potercela fare eri tu… e a dirti la verità non credo che tu ci abbia mai provato seriamente. Ce n’eravamo accorti tutti che ti eri innamorato di lei, te l’avevo anche detto, e tu mi hai fatto credere di avere la situazione sotto controllo...»
Mi fermo, prendo fiato, e mi rendo conto che lo sto rimproverando. Sorrido. «Scusa» gli dico.
«Dovrei essere io a chiedere scusa» mi risponde.
«Non sei tu quello che ha promesso di non rimproverarti e poi ti ha rimproverato lo stesso.»
«Lo so, ma se mi rimproveri è perché in qualche modo vuoi che io sia felice, perché in qualche modo mi vuoi bene.»
«Certo che ti voglio bene, testa di carota!»
«Ma non era ‘testa di rapa’?»
«Le rape non mi piacciono, preferisco le carote. Perciò testa di carota.»
Scoppia a ridere, ma dura solo un secondo.
«Penso che anche Ashley abbia dimostrato di volermi bene» dice, dopo aver sospirato per l’ennesima volta.
«Penso che abbia dimostrato di avere un gran cervello, oltre che un gran cuore. E sì, ha dimostrato che tiene davvero a te e ama davvero Liam. E che in qualche modo tiene anche a noi, visto che il passo indietro che ha fatto vi impedirà di buttare all’aria due anni di lavoro.»
«Sono stato davvero così cieco?» mi chiede.
«Ti sei innamorato. E ti avevo raccomandato di non farlo.»
«Devo chiedere scusa ad Eleanor.» dice, dopo qualche istante di silenzio. Cambia completamente argomento e mi coglie del tutto impreparato.
«Non credo le vorrà.»
«Beh, ma devo. Vi ho rovinato la serata romantica» ridacchia. Mi sta prendendo in giro!
«Bene, una di queste sere rimani a dormire da Niall e mi lasci casa libera. Così ti sdebiterai.»
«Affare fatto. Domani mi metto d’accordo con lui.»
Di nuovo un momento di silenzio. Di nuovo un sospiro.
«Lou, grazie.»
«Per cosa?»
«Perché quando ho bisogno di un amico ci sei sempre, anche a costo di rinunciare a una serata romantica con la tua ragazza.»
«Devo dirti un segreto.»
«Quale?»
«Anche Eleanor ti vuole bene. Ha capito che avevi bisogno di me prima che lo facessi io e se ne è andata di sua spontanea volontà. Oserei dire che non mi ha lasciato replicare alla sua decisione.»
«Sei fortunato, Lou. Spero di esserlo anche io, prima o poi.»
Non aggiungo niente, ha detto tutto quello che c’era da dire. Un sorriso si forma sulle mie labbra e non faccio niente per impedirlo. Ha ragione, sono maledettamente fortunato. E spero anch’io che presto possa esserlo anche lui.

***

Ho rallentato gli aggiornamenti perché sono un attimino... ehm... oberata tra lo studio e la scrittura di altra roba (leggi 'tesi di laurea') e sinceramente non mi viene proprio voglia di mettermi alla tastiera a scrivere altro... però eccomi qui, scrivo a rilento ma scrivo comunque.

Non ho molto da dire su questo extra... volevo solo mettere un po' in luce quello che è il rapporto tra Harry e Louis nella mia storia.

La canzone abbinata a questo capitolo è I'll Be There For You dei The Rembrandts, altrimenti nota come sigla di apertura e chiusura della fantastica serie TV che è stata Friends.

Ringrazio le otto persone che hanno recensito lo scorso capitolo, cioè: Mistina, Hayley 29, Zamieluna, Clo_97, Overseas, Octavia_1014, _YeahBuddy, Marti__

Il prossimo è Zayn... chissà cosa ci dirà ^^

Un bacio grande a tutti

-K-

   
 
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