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“Sono sorpreso, signorina Black. Lei sta facendo una collana di fiori come una qualsiasi ragazzina?”
Bellatrix ghignò, ma non si fermò, le sue dita affusolate continuarono a intrecciare pallidi steli del giardino di Casa Black.
“Questi non sono fiori qualsiasi, Lestrange. Sono fiori morti. Non trova anche lei che la Morte riesca a rendere ogni cosa più interessante?” mi chiese e, finalmente, distolse lo sguardo da quel groviglio di fiori secchi, puntando i suoi occhi nei miei.
Poi rise – la sua risata aveva un ché di oscuro – e i suoi occhi si illuminarono, brulicando di follia, ardore e vita.
Era tutto quello che potessi mai desiderare.
Ed era la mia condanna a morte.