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Autore: MissCherie    03/06/2012    5 recensioni
Lei lo odiava con tutto il suo cuore, lo aveva amato ... Lui la stuzzicava in tutti i modi possibili , ma l'avrebbe amata .. Da una scommessa era nato l'inimmaginabile, da un bacio era scoppiato il desiderio. Due vecchi amici, divisi dall'odio, ma che con il passare dei giorni valicheranno ,in un Estate focosa , il filo di quello che noi chiamiamo Amore ... 
“Perché quello era un bacio rubato dal passato, un bacio privato dei ricordi perché troppo perfetto, un bacio rubato perché aveva completamente ammaliato il mio cuore […] In quell’estate, avevo imparato ad amare proprio lui, il ragazzo che odiavo con tutto il cuore, ma che era diventato il centro di ogni mio pensiero … "
 
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Capitolo 11



Alcune volte le persone si ritrovavano a voler annegare nei propri pensieri, con le proprie espressioni e i ricordi che aleggiavano come aloni intorno ad essi. In quel momento mi ritrovavo così. Stesa sul mio telo da mare a guardare l’orizzonte. Forse in attesa che cambiasse qualcosa o forse … in attesa di un dannato miracolo. Tutta quella situazione mi stava struggendo sia dentro che fuori ed io non potevo continuare più così. Erano passate due settimane e da quel fatidico giorno, lui,  non mi aveva rivolto più la parola se non uno strascicato “ ciao” dettato ovviamente dal galateo. Le cose tra di noi erano cambiate notevolmente in quanto avevo voluto precedentemente mandare avanti il mio rapporto con Alessio e sopire invece quello che stava per nascere con Federico. La mia non era stata una decisione presa per ripicca contro il ragazzo del quale ero stata innamorata in passato, bensì era dettata da ciò che io avevo provato in quegli anni ormai lontani. Rabbia, delusione, sgomento ed un cuore spezzato e gettato in chissà quale sacco della spazzatura. Invece, davanti a quell’immensa distesa di mare aperto, mi ritrovavo a pensare se ciò che avevo fatto qualche settimana fa, era stata una decisione logica e presa con intelligenza. Vederlo ridere e scherzare normalmente, era come un forte pugno allo stomaco. Era come se le mie parole, il mio rifiuto, non gli avessero provocato nulla se non una scopata in meno. In cuor mio sapevo che avevo fatto la cosa giusta in nome del mio povero cuore che sapevo si stava risvegliando dai suoi sentimenti passati. Federico non mi era più indifferente come un anno fa, anzi. Mi mancava il suo spavaldo sorriso, i suoi occhi, le sue mani e il suo dolce profumo maschile che mi aveva inebriata in quel piccolo stanzino dove per la prima volta, tra di noi, era esplosa una bolla d’aria chiamata passione. Per quanto potevo essere masochista in quel momento, desideravo baciarlo, toccarlo, sentirlo mio almeno per una maledettissima volta facendo vedere al mio cuore che non ero innamorata di lui, ma soltanto del suo lontano ricordo.

Invece non era vero niente.

Perché se lo avessi baciato, avrei voluto altri baci ancora. Se lo avessi avuto, avrei voluto sentirlo ancora mio. Dopotutto però, in quelle settimane o giorni, il suo totale disinteresse nei miei confronti non poteva farmi che bene. Volevo soltanto capire che cosa avrei voluto dalla mia vita sentimentale e stare lontana da lui mi portava a ragionare su questo aspetto. Dovevo decidere in fretta, lasciarmi alle spalle i vecchi pregiudizi e pensare soltanto con il cuore perché dopotutto lui era l’unico organo che sapeva dirmi la verità anche se in realtà non riuscivo ad ammetterla nemmeno a me stessa. Era illogica, sconsiderata, fottutamente sbagliata e ingiusta. Ma diamine, mi stavo innamorando di nuovo del mio migliore amico …

*****************

 

Dormivo beatamente lungo il telo steso sulla sabbia bollente di quel pomeriggio ancora afoso, quando una mano non tanto cordiale continuava a scuotermi il corpo e a chiamare il mio nome ripetutamente. Mugolai in protesta, ma in cambio ricevetti una pacca sulla testa e di scatto aprì gli occhi assottigliandoli in modo da vedere bene la persona che avevo davanti. Veronica. Roteai gli occhi sbuffando e mi rigettai con il capo sulla mia borsa.

<< Ah! Sempre la solita dormigliona! Comunque volevo informarti che stasera, baby, devi prepararti le valigie! >> sbottò squittendo peggio di una gallina ed io aprii un occhio guardandola come se era una pazza isterica uscita appena da una telenovela. Valigie? Partire? Mi ero persa, forse, qualcosa?

<< Cosa farfugli Vero? >> sussurrai sbadigliando. La ragazza roteò gli occhi e poi mi sorrise.

<< Se ti dico Paradise cosa ti viene in mente? >> mi disse sorniona ed in un attimo mille immagini di anni passati mi ritornarono in mente. Mi ritrovai catapultata negli anni del primo fidanzato, del primo bacio, della prima volta e un sorriso nacque spontaneo sulle mie labbra screpolate. La Paradise era una barca a vela, proprietà del padre di Marco. Quasi ogni anno passavamo una settimana lì. Giravamo tutta l’isola di Capri ed era una cosa bellissima. Mi ricordavo ancora il profumo di salsedine la notte, la luna piena ad illuminare il mare ormai nero e calmo … Una settimana all’insegna del divertimento ed io in quel caso, in quei giorni, avrei cercato di divertirmi e di passare più tempo possibile con il mio ragazzo.

<< Ma è fantastico! >> esclamai << Chi saremo? >> chiesi poi continuando a parlare. Veronica alzò gli occhi al cielo in un gesto pensieroso prima di sorridermi.

<< Tutta la comitiva! >> esclamò battendo le mani ed io la seguii a ruota ritrovandomi a ridere come una bambina. Con lei passare le giornate era come bere un bicchiere fresco di acqua. Scivolava giù in fretta e ti ritrovavi a volerne ancora e ancora. Veronica sapeva tirarmi su il morale, sapeva farmi ridere fino allo sfinimento, sapeva dirmi no come un’affettuosa sorella maggiore. Ed io le volevo bene per questo. Era stata lei che mi aveva aiutata a superare il dolore di quegli anni passati, anche se non aveva saputo chi era il ragazzo del quale ero stata innamorata. Ero stata una codarda e una  stupida, avrei dovuto fidarmi di lei, ma invece non lo avevo fatto. Comunque, la mattinata e metà pomeriggio passarono velocemente e mi ritrovai a camminare lungo il marciapiede intenta a tornare a casa e farmi una veloce doccia fredda. Ormai era un Luglio inoltrato e il caldo incominciava a farsi sentire sempre di più. Camminavo con mille pensieri in testa, con mille domande e punti interrogativi mentre strisciavo i piedi nudi sull’erba di quel piccolo parchetto dove da bambina avevo giocato spesse volte. Il sole aveva incominciato a calare e all’orizzonte si intravedeva quel bellissimo arancione sfumato che tante di quelle volte avrei voluto dipingere su una tela. Mi ritrovai ferma, seduta su una panchina a guardare il tramonto, mentre abbracciavo le gambe come a tenermi salda e difesa da chiunque si trovava nei paraggi. Non avevo voglia di tornare a casa, di trovarla vuota e silenziosa, senza una figura materna e paterna a intrattenermi. Mio fratello ormai dormiva quasi sempre da un suo amico ed io spesse volte mi ritrovavo a dormire sola in quella casa enorme. Mia madre ancora era in viaggio di lavoro e non sapevo quando sarebbe tornata. Ormai però mi ero abituata a quella solita routine quotidiana, mi ero abituata a non avere un genitore o un fratello girarmi intorno come delle mosche fastidiose. Eppure mi mancavano terribilmente. Avrei tanto voluto raccontare a mia madre quello che mi stava succedendo, quello che stavo provando … lei non sapeva nulla di me, non aveva mai voluto  provare a capire i miei stati d’animo. Era sempre stata troppo indaffarata a lavorare. Così, in quel momento, mi ritrovavo a guardare l’orizzonte chiusa nel mio guscio interiore a riflettere su cosa realmente volevo nel mio presente. Ero così maledettamente confusa …

<< Sapevo di trovarti qui … >> disse improvvisamente una voce mascolina dietro di me ed io sobbalzai spaventata. Mi voltai e trovai Alessio sorridermi dolcemente. Si mise a sedere accanto a me e prese anche lui a guardare l’orizzonte.

<< Sono passato a casa tua, ma non c’era nessuno. Così ho fatto due più due e mi sono ricordato che tu adori venire qui quando sei da sola o pensierosa >> continuò ed io non potei che sorridergli grata che si fosse ricordato di quella mia piccola pecca. Appoggiai la testa sulla sua spalla e sospirai.

<< Cosa ho fatto di sbagliato per non meritarmi l’affetto di una madre? >> sussurrai carezzevole e lo sentii irrigidirsi. Era uno di quegli argomenti che Alessio aveva sempre avuto paura di affrontare con me per il fatto di non sapere come confortarmi. Ma a me bastava soltanto che mi abbracciasse  e mi ascoltasse. Era questo l’importante, l’essenziale di cui avevo bisogno.

<< Alcune volte, Dio, sto bene con voi e di queste cose mi dimentico, ma quando torno a casa … odio trovarla così vuota. Odio non avere una madre che mi ascolti, che mi consoli >> gli confessai e, improvvisamente, sentì le sue grandi braccia muscolose circondarmi inaspettatamente e sorrisi sorpresa di quel gesto affettuoso che aveva appena avuto nei miei confronti. Era come se mi stava dicendo che c’era per me, che mi stava ascoltando e questa cosa non poteva che farmi stringere il cuore dall’emozione. Averlo accanto mi faceva stare bene, sentirlo ridere mi faceva rendere conto che le mie parole non erano così azzardate o noiose. Stare con lui era come stare in  una bolla di tranquillità ed io ero felice di questo.

<< E’ per questo che ci siamo noi, Charlie. Per non farti pesare ciò che a te manca … per colmare quelle piccole crepe che hai e che con tutto il cuore vorresti chiudere per andare avanti. Ma sono proprio loro che ci fanno continuare a vivere lottando per ciò che desideriamo e tu non devi farti scappare nulla perché sei una ragazza fantastica … >> mi sussurrò dolcemente ed io alzai il viso incontrando i suoi occhi nocciola. Gli sorrisi e sussurrai un debole “ Grazie” prima di appoggiare teneramente le mie labbra sulle sue in un dolce bacio. Lo sentii stringermi contro di sé e in quel momento desiderai con tutta me stessa che quel magico momento non finisse, che quell’intimità rimanesse per sempre chiusa nei nostri cuori, nella nostra bolla personale che in quel primo mese ci eravamo costruiti. Lo baciai con tutta me stessa perché avevo bisogno di sentirlo, lo baciai con speranza perché le sue parole mi avevano confortata, lo baciai con affetto perché in realtà il mio cuore in quel momento stava battendo impazzito felice di tutto ciò. Sentivo il suo sapore dolce inondarmi il palato, le sue calde e morbide labbra sfiorare le mie, le sue mani stringermi i fianchi in un gesto possessivo, la sua lingua scaldare la mia … Avrei voluto che quel momento magico non finisse mai, ma una debole e conosciuta risata mi fece riportare alla realtà e di nuovo quel senso di confusione prese ad aleggiare nella mia mente, ma soprattutto nel mio piccolo cuore. Proprio quando i miei occhi si spostarono curiosi oltre la spalla di Alessio vidi proprio quello che non avrei mai voluto vedere. I miei occhi incontrarono un’altra figura, non tanto lontana, ma potevo distinguerla chiaramente. Ovunque lo avrei riconosciuto. Era Federico. Spiccava inconsapevolmente in quello spiazzo del parco illuminato dai tenui e caldi raggi del sole. Una semplice canottiera a coprire quel torace perfetto, dei bermuda di jeans a vita bassa ed un sorriso che poteva illuminare anche le giornate più buie. Lo vidi sorridere dopo due settimane nelle quali mi aveva ignorata non sorrideva a caso, sorrideva tenendo per mano una ragazza.
E in quel preciso momento sentì il mio cuore sgretolarsi  un’altra volta … I miei occhi non volevano staccarsi da quel soggetto mentre il mio ragazzo continuava a chiamarmi, ma io non lo sentivo troppo concentrata a guardarlo e a sentire il mio cuore sbriciolarsi
. No. Non poteva succedere di nuovo, non ancora, non dopo tutto quello che era successo in passato! Ma quando i suoi occhi si versarono nei miei capii che non potevo più scappare dal loro magnetismo, dal potere che avevano sul mio corpo, sul mio cuore sensibile e innocuo. Tutte le certezze che avevo acquistato in quegli anni si sgretolarono al suolo e si, non potevo scappare … Il mio cuore ormai aveva deciso a chi appartenere e con questo non potevo andare incontro a ciò che avevo scelto. Perché per quanto mi aveva fatto male Federico, il mio stupido cuore aveva scelto ancora lui.

Mi ero innamorata di lui ancora una volta …

E lo avevo capito così su due piedi. In quelle settimane avevo sentito la sua mancanza, avevo sentito il peso delle sue parole, avevo riprovato quei brividi nei miei sogni e me ne ero vergognata come una ladra perché non era corretto nei confronti di Alessio. Ma in quel momento, vederlo con un’altra, mi aveva fatto stringere lo stomaco in una strana morsa. Gelosia. Si, lei era ritornata ed ora non potevo scappare da ciò. Non potevo scappare da quell’amore che da troppo tempo continuava a corrodermi aspettando di uscire e manifestarsi di nuovo. Guardai Alessio negli occhi e li vidi spalancarsi sorpresi. I miei erano liquidi di lacrime calde, liquidi di nuovo d’amore non corrisposto ed io non potevo sopportare una tale delusione ancora una volta.

<< Scusami … >> sussurrai tra le lacrime e mi alzai, camminando velocemente verso casa mentre Alessio continuava ad urlare il mio nome cercando di fermarmi. Ma non lo ascoltavo troppo presa dal sentire ancora quella sensazione opprimente che in passato mi aveva fatto provare così tanto dolore. Volevo scappare, ma sapevo che non era possibile, volevo evitarlo l’indomani ma sapevo che dovevo dargli risposta. Mi ritrovai a casa in meno di cinque minuti. Non mi feci la doccia, non mi addormentai sul letto, bensì ripresi a scrivere il mio vecchio diario segreto. L’unico che sapeva tutto di me e l’unico che in quale momento era in grado di sentire scorrere sulle sue pagine le mie frustrazioni e la consapevolezza che Federico non lo avevo dimenticato …

**************

Mi svegliai l’indomani ancora vestita e con il viso appesantito dalla salsedine. Vicino al mio corpo era appoggiato il mio vecchio diario e mi resi conto che ero rimasta tutta la notte a scrivere sulle sue pagine ormai logore e piene di polvere. Mi alzai dal letto decisa a farmi una doccia veloce, ma il suonare del campanello mi fece fermare appena in tempo dall’entrarvi dentro. Sbuffando presi l’accappatoio e scesi. Aprii la porta non aspettandomi certo di trovarmi davanti Alessio vestito e scuro in volto. Non mi guardò, bensì entrò dentro casa respirando profondamente come se doveva dirmi qualcosa di veramente importante. Chiusi la porta e mi ritrovai in una specie di gabbia. Da sola, con il mio ragazzo che in quel momento sembrava davvero risoluto a fare o a dire qualcosa di sconvolgente.

<< Dimmi la verità, sei ancora innamorata di lui, vero? >> mi chiese semplicemente ed io in quel momento ricordai tutto della scorsa sera. Ricordai la profonda gelosia, le lacrime che bagnavano il mio viso, la consapevolezza di amare quel ragazzo ancora … forse più di prima. Abbassai il volto, imbarazzata e profondamente in colpa per quei fottuti sentimenti. Tutta colpa di quella stupida e malsana scommessa …

<< Si … E mi dispiace io non pensavo di … >>.

<< Dispiace a me, invece, di averti costretta a stare con me quando sapevo perfettamente che eri ancora innamorata di lui … Dio sono stato uno stupido >> disse passandosi nervoso una mano tra i capelli, prima di sedersi e prendersi il volto tra le mani. Appoggiai delicatamente una mano sulla sua spalla e chiusi gli occhi. Il silenzio aleggiava intorno a noi, ma io non sapevo cosa dire.

<< E sono stato anche un perfetto stupido perché … beh, mi sono messo con te perché mi piacevi, ma anche per capire una cosa che mi logorava da mesi ormai … >> continuò ancora e poi alzò il viso incontrando i miei occhi curiosi.

<< Sono gay, Charlie … e mi piace Riccardo >> disse tutto d’un fiato ed io spalancai sorpresa sia gli occhi che le labbra. Cosa? Dio ora capivo tutto! Ecco perché quel giorno in piscina, quando stavo baciando Alessio, il mio migliore amico mi aveva guardata male. Ora capivo tutto, ma … perché Riccardo non me lo aveva confessato?

<< Oh! Beh … >> mormorai imbarazzata. Non avevo la più pallida idea di cosa dire in quel momento.

<< Charlie scusami se ti ho soltanto usata, io … Dio … >> disse sbuffando tutto rosso in viso ed io mi lasciai scappare un sorriso divertito.

<< Sai credo che tu piaccia a Richy. D’altra parte stare insieme, io e te, ci ha fatto capire molte cose … >> rivelai alzando le spalle e sospirando.  Alessio mi sorrise e di scatto mi abbracciò soffocando un risolino sulla pelle della spalla. Lo strinsi forte a me e mi beai del calore del suo abbraccio confortante.

<< Promettimi Cha che non ti farai scappare Federico. Hai questa settimana in barca a vela, non fartelo scappare … Lo ami e credo che lui non sia del tutto indifferente a te >> mi disse dolcemente ed io annuì convinta. Si, in quella settimana non mi sarei lasciata  scappare nulla e con tutto il cuore speravo che il destino finalmente mi avrebbe lasciata  vivere felice e innamorata insieme a Federico. Ma sapevo che avrei dovuto superare molti ostacoli eppure, mentre abbracciavo Alessio ancora, dentro di me sentivo la determinazione di conquistarlo e speravo di sentirlo finalmente mio …

 ************


Angolo Autrice!
Ok, forse mi ucciderete o verrete a cercarmi per sgridarmi, ma la mia luuuunga assenza credo che sia giunta al termine poiché ho recuperato tutte le materie nelle quali era quasi sicuro che avrei avuto il debito. Quindi ... il prossimo capitolo lo posterò sicuramente prima del previsto! :D Certo, scriverei più volontieri se mi scriveste qualche recensione ( sia positive che critiche ovviamente ). Beh come vedete Charlie finalmente ha capito che si è innamorata ancora una volta del bel Federico, ma vi chiederete ... chi è la misteriosa ragazza che era in sua compagnia? Beh, vi dico soltanto che porterà un bel po' di scompiglio nella vita di Charlotte! Beh che dire! Grazie a tutte che pur i miei ritardi, continuate a seguirmi :) Grazie anche alle ragazze che recensiscono con delle bellissime parole :) Al prossimo capitolo!
Un Bacio.
SoFunny.

  
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