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Autore: _Charly_    05/06/2012    1 recensioni
Angy ragazza particolare, un pò strana ma in fondo speciale... leggete e scoprirete
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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2^ CAPITOLO

 

Era l’ultimo giorno di scuola e come tutte le altre mattine Angela era in ritardo.

Si sentivano le grida di sua madre dal pianerottolo, ormai era abituata ai suoi strilli e non ci faceva più caso, ripeteva tra se “stacca il cervello Angy, stacca il cervello”.

Quel giorno a scuola aveva solo tre ore, il preside li graziava almeno l’ultimo giorno di scuola.

Era il 12 giugno.

Uscì, con il suo modo molto frenetico passò dalla cucina e prese, come suo solito, un dolcetto e bevve un po' d’acqua e corse a prendere la corriera.

Arrivata a scuola trovò esattamente quello che si aspettava, voglia di mare, di vacanze, di amori furtivi e soprattutto di relax. Purtroppo per Angy non era programmata nessuna vacanza, doveva lavorare per permettersi vizietti vari come le sigarette o uscire alla sera con gli amici, sua madre si faceva in quattro ma doveva rinunciare a moltissime cose per se e così quando poteva Angela andava a lavorare per non chiedere in continuazione soldi a sua madre.

Quelle tre ore a scuola passarono velocissime, non si accorse neanche di essere entrata.

Salutò tutte le sue amiche perché sapeva già, nonostante varie promesse, che quell’estate non avrebbe avuto molto tempo a disposizione per uscire con loro.

Si era appena conclusa la IV liceo ed era spassata con ottimi voti, soltanto tre mesi poi si ricominciava lo stress ma lei non voleva pensarci.

 

Salì le scale soprappensiero e vide una figura alta che cercava di aprire la porta nell’appartamento sotto casa sua e urlò: “Ehi tu! Hai sbagliato casa quella è mia!!” l’uomo si girò di scatto quasi preso alla sprovvista e disse: “Ciao...” lei un po' stupita e seccata disse: “Ciao un cazzo! Chi sei?” mise a fuoco la vista e si accorse di aver davanti un uomo sulla quarantina che toglieva il fiato, alto e asciutto, moro con gli occhi verdi smeraldo con le dita affusolate ed estremamente curate simili a quelle di un pianista. A quella visione Angy non riuscì a pronunciare nessun’altra parola.

Aleggiava fra i due un silenzio imbarazzante finchè lui non decise di rivolgerle la parola. “Ehm scusa forse tua madre non ti ha detto che sono il nuovo inquilino” fece una pausa poi ricominciò dicendo “io mi chiamo Andrew e tu?”.

Angy rimase pietrificata davanti a lui con la borsa in spalla. Per rispondere a quella semplicissima domanda fece uno sforzo sovrumano “Ehm ciao scusa io sono Angy” e tra sé “ma che razza di deficiente sono, me lo aveva pure detto che arrivava oggi! Ma sono proprio rincoglionita”.

Rimasero a fissarsi per mezzo secondo in un silenzio decisamente imbarazzante, poi sua madre con il suo solito modo esuberante li interruppe e disse: “Angy vedo che hai conosciuto il nuovo inquilino” e rivolgendosi a lui “se non vuoi stasera, che se stanco per il viaggio, una di queste sere devi assolutamente venire a cena da noi” e sfoderò uno dei suoi sorrisi smaglianti.

Angela sprofondò in un profondo imbarazzo. Non si sa come ma a un certo punto disse: “Bene, ora devo proprio scappare” sgattaiolò in casa e si chiuse nella sua stanza.

  
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