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Autore: Mary P_Stark    08/06/2012    6 recensioni
Cosa potrebbe succedere, se l'Araba Fenice tornasse a vivere ai giorni nostri? Se camminasse come un comune essere umano, sconosciuto ai più e per nulla riconoscibile ai nostri occhi? La storia di Joy è la storia delle molte vite di Fenice che, con i suoi poteri, tenta a ogni rinascita di portare il Bene e l'Amore nel mondo. Ma può, l'amore vero e Unico, toccare una creatura come lei che, da sempre, non vi si può abbandonare poiché votata solo all'altrui benessere? Sarà Morgan a far scoprire a Joy quanto, anche una creatura immortale come lei, può cedere al calore dell'amore, facendole perdere di vista il suo essere Fenice.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo.
 
 
 
 
Settembre 2009.
 

“Perdonami per i lunghi silenzi, e per le bugie che, per tanto tempo, ho dovuto raccontarti, pur non volendo.

Il mio ruolo, il mio nome, me lo imponevano.

Ma mai, in tutte le esistenze di questo Cosmo senza tempo, io ti ho voluto ferire.

L’energia primigenia, da cui tutti noi siamo nati, mi è testimone, mia Benu.

Il mio amore per te è stato sincero, quanto incontaminato.

Solo, alcune cose dovevano rimanere segrete, anche a te.

Come avrebbe dovuto rimanere segreto il prezzo da pagare per le tue scelte.

Come penso avrai compreso, un’Araba Fenice perde i suoi poteri, scegliendo l’amore.

Consente la nascita di una nuova dinastia, ed ella dovrà farsi carico di allevare questo nuovo virgulto.

Questo accadde a tuo fratello.

Si innamorò di una donna di straordinario carattere, e decise di amare lei e lei sola.

Il Cosmo, allora, riequilibrò le sue forze e nascesti tu, mia dolce Benu.

Maschio e femmina. Femmina e maschio.

Da sempre, le rinascite si alternano, e così sarà fino alla fine dei tempi.

 Proteggi e ama tuo fratello, crescilo nella consapevolezza di essere ciò che è, una creatura di immane forza e di inestimabile valore.

Porta con te il mio amore, e riversalo su di lui.

Sarò il suo mentore e maestro, quando vorrà cercarmi, e così lo saranno le altre divinità legate al sole, di cui lui è e sarà il lungo braccio.

Saremo sempre qui per lui, se e quando lui avrà bisogno di noi.

E tu sarai per sempre nei miei pensieri, mia Benu, mia gioia.”

 
Reclinando il foglio che teneva tra le mani, Morgan sorrise dolcemente a Joy che, stanca e dolorante ma infinitamente soddisfatta, commentò con voce strascicata: “Beh, ci ha sempre saputo fare con le parole.”

“Niente da dire” ammise Morgan, rimettendo al suo posto la lettera che, per più di tre anni, Joy si era rifiutata di leggere.

Tornati a casa con il piccolo Benu, Morgan aveva dato un’occhiata alla posta che, tanto misteriosamente, era stata portata sull’entrata di casa, la notte prima.

Non appena il suo sguardo era caduto sulla busta vergata a mano, e indirizzata a Joy, lui gliel’aveva consegnata con una muta domanda nello sguardo.

Nel riconoscere la grafia del mittente, la giovane aveva pianto lacrime amare e si era rifiutata di scoprire cosa vi fosse contenuto al suo interno, lasciando che quella lettera finisse nel dimenticatoio per molto tempo.

Almeno, fino a quel giorno.

Benjamin Richard Thomson, seduto accanto alla madre sul grande letto dove ella stava riposando, fissò confusamente il padre e domandò con la sua vocina trillante: “Chi è che ccrive?”

“Un amico, Ben. Un grande amico di mamma” gli sorrise Morgan, scompigliandogli i morbidi riccioli biondo-ramati, la copia identica di quelli della madre adottiva.

E sorella.

Ben allora sorrise contento, illuminando i suoi occhi di smeraldo e, quando vide un’infermiera entrare con un fagotto tra le mani, rise felice ed esclamò: “Sorellina! Sorellina!”

“Esatto, piccolino. La tua sorellina è tornata, ed è tutta pulita e pronta per la poppata” rispose allegramente la donna, consegnando la piccola tra le braccia di Joy.

La pelle diafana e rosata come una pesca, Sunshine Consuelo Thomson emise quel che voleva essere uno sbadiglio.

Con i pugnetti ben stretti, picchiettò il visino grinzoso contro i seni della madre, prima di lanciare un grido inferocito che fece ridere tutti.

“Pare abbia fame” dichiarò Joy, scostando i lembi della camicia da notte per attaccare la figlia al seno.

Subito, la bimba iniziò a succhiare vorace e Ben, fissandola a occhi sgranati mentre mangiava avidamente, chiese alla mamma con il dubbio negli occhi: “Fa male?”

“No, piccolo mio. E’ come un pizzicore, nulla più” sorrise lei, mentre Morgan si accomodava sul lato libero del letto per osservarli con sguardo rapito.

Una lacrima ribelle gli scivolò sul viso, subito cancellata dal passaggio leggero di una mano e, con voce a stento controllata, mormorò: “E’ molto di più di quanto avrei potuto desiderare.”

“Sei triste, papà?” chiese allora Ben, inclinando il capo e fissando curiosamente gli occhi lucidi del padre.

“No, Ben. Tutt’altro. Nessun uomo al mondo potrebbe essere più felice di me, perché ho potuto strappare al firmamento una stella, e tenerla stretta a me per amarla ogni giorno della mia vita”  spiegò Morgan, sorridendogli generosamente.

Ben, a quelle parole, strinse in un abbraccio una delle braccia della madre ed esclamò: “La mamma è una stella!”

“Sì, la Stella del Mattino. Esattamente come te, mio piccolo Benu” sussurrò Morgan, levandosi in piedi per baciare il primogenito sulla fronte. “Le mie due stelle.”

“Anche Sunshine è una stella?” domandò Ben, sorridendo felice al padre.

“Sì, Ben, anche lei.”

Ben allora contò sulle dita di una mano, aggrottando la fronte nel concentrarsi, prima di sentenziare: “Hai tre stelle. Cosa vuol dire?”

“Che sono un uomo molto, molto fortunato” ridacchiò Morgan, tornando a sedersi.

“E felice?” chiese ancora Ben, tutto sorrisi e allegria.

In lontananza, la voce di Brian e dei fratelli si fece largo nel corridoio, annunciando il loro arrivo alla famigliola.

Morgan fissò la porta con un sorriso e, quando Alex fece il suo ingresso per primo, un enorme mazzo di fiori in una mano e la gioia dipinta sul suo volto solare, mormorò: “Sì. Fortunato e felice.”

 
 
 
FINE

________________________________________
N.d.A.: spero che le vicende di Joy e Morgan vi abbiano appassionato e, soprattutto, spero di non avervi annoiati. Grazie a tutti per la vostra attenzione, i vostri commenti e il vostro sostegno. Sono stati importantissimi!
  
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