La
rivincita
ovvero:
come
le ragazze dai capelli corti si fanno valere
Capitolo
III
- Un aiuto essenziale
Dopo la grossa "discussione" nata nell'enorme giardino della Capsule
Corporation, Videl era tornata a casa volando con le lacrime agli occhi
per la
rabbia (e per far venire le lacrime agli occhi a una tosta come lei ce
ne
voleva) e al povero Gohan, che cercava invano di seguirla per poterle
meglio
spiegare le cose, aveva rivolto un educato :" VATTENE VIA!!!" che
aveva convinto il giovane mezzo-sayan a smettere di rincorrerla.
Che colpa ne ho io, pensava la
giovane, se dall'età di 10 anni mi
alleno
per migliorare i mio stile di arti marziali e ciò ha avuto
come effetto quello
di rendermi così dura?
E poi lei si trovava davvero a suo agio con se stessa. Era l'eroina del
suo
paese, tutti la stimavano per questo, aveva contribuito con Gohan/
Great
Sayaman a salvare un sacco di vite...
Ecco, ritornava ancora lui. Gohan. Videl poteva mentire a tutti, ma non
a se
stessa. Tutto quello che aveva fatto in un certo senso era rivolto a
lui, si
era tagliata i capelli perchè il suo amico le aveva
suggerito di farlo, non si
era arresa contro Spopovich sia perchè lei era davvero
quello che si dice una
persona Testarda con la T maiuscola, ma anche perchè non
voleva deludere il
ragazzo che le aveva insegnato a volare.
Volare... che bel ricordo aveva di quel giorno! Uno dei più
belli della sua
vita! Si era sentita così leggera, vuota da tutte quelle
preoccupazioni che di
solito le occupavano la mente...
E non si sarebbe certo curata di quella stupidissima insinuazione di
Crilin
(non era di certo la prima volta che qualcuno le faceva notare il suo
aspetto
poco femminile: i più pettegoli della sua scuola si erano
già pentiti
amaramente della loro spavalderia : Jimmy un dente rotto, Luis una
bella
lussatura alla spalla… Per non parlare di Sharpener, che,
pur essendo cotto di
lei non si risparmiava nel dirle quanto sarebbe stata bene con una
gonna e con
i suoi soliti codini. Questo ovviamente lo diceva prima di essere
sbattuto con
violenza sul banco ) e neanche della conferma di quello snob di Vegeta,
Principe dei miei stivaletti, ricordò con piacere la
ragazza, aveva intaccato
minimamente l'autostima della giovane.
Solo lui. Solo quella sua incertezza le aveva messo il dubbio che lui
non la
trovasse carina così com'era, che davvero la considerasse
più come una sorella
che un'amica... Non avrebbe potuto sopportarlo. Non poteva essere
così! Sapeva
bene quanto Gohan fosse imbranato, una volta era persino inciampato nei
lacci
delle sue stesse scarpe. Videl rise a quel ricordo. Era
così, doveva
ammetterlo, lei, figlia del grande campione... beh diciamo figlia di
Mr. Satan,
aveva una grossissima cotta per Son Gohan. Cavolo, proprio lei, non
disposta a
scendere a compromessi con nessuno, nemmeno con se stessa, ora cercava
disperatamente un modo per togliersi dalla testa il viso del giovane
sayan.
Però senza di lui la sua vita di prima sembrava
così grigia, monotona... vuota.
Vuota come si era sentita quando aveva appreso la notizia che lui non
c'era
più, durante lo scontro con Buu. Non voleva nemmeno
pensarci, brr.
Finalmente Videl giunse a casa. Invece di entrare dalla porta scese
direttamente sul balcone della finestra della sua camera da letto e si
lasciò
cadere, esausta, sul suo enorme letto matrimoniale.
Eccheccavolo, pensò, domani è domenica, quindi non
vedrò Gohan
per forza. Ma lunedì a scuola... come farò??
Si lamentava sbattendo la
testa contro il suo cuscino. Sob.
Una
musichetta l’avvertii che era arrivato un messaggio sul suo
cellulare. Lo aprii
e vide che c’erano due SMS non letti.
From: Gohan
Videl ti prego possiamo parlare?
Non mi sono
spiegato
bene!
Ti prego richiamami.
Sono molto preoccupato.
La
ragazza
lesse e rilesse il messaggio più volte. Eh
no!, pensava, stavolta non
l’avrai
vinta tu.
Con
decisione
spinse il tasto per cancellare l’SMS. Poi
guardò chi le aveva mandato il secondo.
From: Erasa
Ehi Vì! Allora
com’è andato l’appuntamento
con Gohan oggi pome?;) dai non fare
quella
faccia so che non era un
appuntamento ma
che
era
importante per te. Allora??? Dai non
tenermi sulle spine!!! Guarda che
alle 7 ti chiamo.
;) Baci! Xoxo
Videl
guardò
l’orologio. Segnava le 18:53. Tipico di Erasa, la sua
migliore amica da sempre,
darle un tempo limitato per rispondere. Che poteva dirle? Che era
andata alla
Capsule Corporation per scoprire che tutti pensavano che lei fosse un
vero e
proprio maschiaccio, compreso Gohan, e fare la figura della pera in
mezzo a
tutti? Sospirò.
A
volte
avrebbe voluto essere carina e femminile come la sua frizzante amica
bionda.
Aspetta
un
secondo.
Aveva
appena
detto “carina e femminile come Erasa”, giusto? Ma
certo!!! Era lei la soluzione
a tutti i suoi problemi!!! Senza poter aspettare un secondo di
più di quei 7
minuti che la dividevano dalla telefonata della sua amica,
digitò sul telefono
il numero di cellulare per chiamarla.
Sarebbe
stata lei la soluzione ai suoi problemi.
“Vììììììì!”
le tuonò nel timpano destro dopo una manciata di secondi.
Aveva letto il suo
nome sul cellulare, ecco perché l’aveva chiamata
subito per nome.
“AlloraVìraccontamivogliosaperetuttovistochemihaichiamatoprimatuvuoldirecheèsuccessoqualcosadiveramenteimportante!!!wowgiàmiimmaginocheavetefattovisietebaciatichissàcheemozionedettotranoipoiGohanèpropriounfig-“
“Erasa
per
Dende prendi fiato!!” cavoli, la sua amica era proprio un
vulcano esplosivo
quando voleva! E Videl non aveva capito una ceppa leppa di quello che
aveva
detto la bionda.
“Ah
già
scusa. Beh allora?? Oh Cielo, com’è
stato??” chiese curiosissima.
Videl
cadde
dalle nuvole. “Uhmm… Che intendi?
Com’è stato cosa?”
“Oh
giusto
Cielo Videl!!!Il bacio!!Vi siete baciati, no? È per questo
che mi hai chiamata,
giusto?”
Videl
fu
contenta che la sua amica non potesse vederla al di là della
cornetta. Aveva le
guance in fiamme! Però riuscì a rispondere a tono:
“Sì
certo Erasa.
E poi mi ha anche dato un anello di diamanti per chiedermi di sposarlo
e di
fare tanti figli con lui.”
“OH
PORCA
PALETTA!! Che meravigliaaaaa! Però, che audacia! Sono
stupita! Non lo credevo
così coraggios-“ l’amica si
fermò un secondo a pensare (cosa che non faceva
molto spesso, in realtà) e si rese conto che Videl la stava,
come al solito,
prendendo in giro.
“Oh
dai Vì!!
Lo sai che odio quando mi prendi in giro così!!”
Videl
rise
di gusto.
“È
che tu
sei proprio una credulona. Non sai quanto mi diverta a farti questi
scherzi!”
poi tornò seria: aveva davvero un motivo per cui aveva
telefonato all’amica,
non se lo doveva scordare.
“Ho
davvero
bisogno di te, Erasa. È una cosa seria e… beh,
diciamo piuttosto imbarazzante…”
Erasa
rimase
muta al telefono per ascoltare ciò che la sua amica doveva
confidarle.
“È
una
questione… uhm.. di … stile? Beh ecco vorrei che
mi aiutassi a sembrare un po’
più… una ragazza.” dicendolo sembrava
una cosa così stupida, cavoli! E lo era…
Potete
solo
immaginarvi lo stato estatico raggiunto in quel momento da Erasa.
Dopo
anni,
ebbene sì, lettori, LUNGHISSIMI ANNI,
nei quali la bionda aveva insistito prima con dolcezza,
poi con
fermezza, e infine con disperazione, cercando
di far indossare alla sua amica qualcosa che non avesse la taglia XXL o
le
stringhe da uomo, Videl, sull’orlo
della
depressione (perché, Erasa ne era convinta, solo se la sua
amica dai capelli
corti fosse stata sul ciglio del baratro avrebbe potuto mettersi
qualcosa di
vagamente vicino a una gonna) la implorava (lei la vedeva
così, che ci volete
fare…) di aiutarla per avere uno stile chic e raffinato.
Ah,
ho raggiunto la pace dei sensi,
pensò la biondina.
“Sia
ringraziato il Cielo, Videl! Certo che ti aiuterò! Ovvio!
Sicuro al 100%! Puoi
contare su –“
“Ok,
Erasa,
ho capito, ti ringrazio! Quando ci possiamo vedere?”
“Tesoro,
io
sono uscita da casa mia per arrivare direttamente da te quando hai
detto ‘ cosa
imbarazzante’ . È meglio che inizi a scendere le
scale, perchè tra pochi
secondi sarò lì. “
Beh,
non si può dire che Erasa non
abbia delle risorse nascoste,
pensò Videl, sarà
un lunghissimo sabato sera.
°^°
Erasa
era
arrivata da solo un quarto d’ora, e già le aveva
sconvolto la camera.
Continuava
a
dire : ”Questo no, che roba è?” oppure
“E questo a cosa servirebbe?” indicando
la tuta con la quale Videl si allenava.
“Orribile!”
concluse mettendola nel mucchio
delle cose da scartare.
È
vero,
Videl aveva l’armadio che tutte le ragazze sognavano:
più di 60 posti per le
scarpe e almeno 5 pareti disponibili per appendere i vestiti, pareti a
specchio
contro le quali ti potevi riflettere almeno 10 volte e piccole
lampadine al
neon sul soffitto, che illuminavano tutto l’armadio, cassetti
ovunque e, cosa
ancor più bella, il posto appositamente pensato per tenere
borse, borsette e
pochettes. Non ci crederete, ma
una
volta, quando Videl era piccola, una delle signore delle pulizie,
volendo
mettere in ordine quell’immensità di guardaroba,
era entrata e non era più
uscita. Inquietante, eh? In realtà questa era solo una
storiella che Videl
amava raccontare ai ficcanaso che non riuscivano a tenere le mani a
posto per
evitare che frugassero tra le sue cose.
Erasa
non si
poteva spiegare come mai Videl tenesse tutta quella robaccia al suo
interno:
una cabina armadio così, lei non l’avrebbe
certamente sprecata riempiendola di
guantoni da boxe, magliette extra-large e pantaloncini da ciclista.
Pensò con
tristezza alle sue povere 37 borsette senza dimora fissa, sparse un
po’ sotto
il letto, un po’ in giro per la sua camera. Sua madre
l’aveva sgridata
aspramente quando ne aveva trovata una nel frigorifero. Era
l’unico posto rimasto, si convinse annuendo la
bionda per
l’ennesima volta.
“Ah,
qui si
può salvare poco. Perché hai tenuto
così pochi vestiti mandati dai tuoi tanti
ammiratori, o dalle maison d’alta moda che ti chiedono sempre
di fare servizi
fotografici per loro?” chiese affannata l’amica.
“Perché
non
me ne metterei nessuno, Erasa, e tu lo sai.” Le rispose la
mora seduta su una
pila di vestiti.
“Già!
Ma ora
tutto cambierà! Giusto?” le domandò con
una nota di speranza.
“A
quanto
pare…” Videl era ancora parecchio indecisa.
“Allora
diciamo così. Domani mattina, alle 10, inizierà
la nostra giornata dedicata
allo shopping! Pensa, l’Orange Star Shopping Mall rimane
aperto tutta la
domenica, non è un vero sballo?? Dimmi Videl, non ti senti
elettrizzata
all’idea di provare il tuo nuovo look??”
“Eh,
come
no. Elettrizzata come uno che sta per sedersi sulla sedia elettrica,
non vedi?”
le rispose sarcastica.
“Ti
prego
Videl, mostra almeno un po’ d’entusiasmo! E non
dire le tue strane battute, lo
sai che non le capisco.”
“Yuhu.”
disse
Videl sorridendo, muovendo la mano come se stesse sventolando una
bandierina.
“Così
ti
voglio! Mondo, preparati, stai per conoscere la Nuova
Videl!!” esclamò Erasa su
di giri.
Non
vi starò
a descrivere l’orribile notte che passò la giovane
dai capelli corti quando la
sua amica la lasciò: sudori freddi, incubi nei quali abiti
danzanti le andavano
incontro da soli, commessi di dubbia provenienza coi capelli ingellati
e
occhialini da intellettuale che le mostravano capi dai colori
improbabili come
un fucsia acceso o un giallo fluo ripetendole:” Signovina, lo pvovi!
Sono sicuvissimo che con questo
abito savà adovabile!”
Una dipendente di casa
Satan, rimasta per la
notte, la udii gridare : “NO, LE CALZE A RETE
NOOOOOO!!!”
Si
svegliò
con le borse agli occhi. Beh,
pensò
per confortarsi, almeno queste non sono
firmate.
Angoluccio
dell’ autrice (fuori di melone)
E….
finalmente eccoci qui, al terzo
capitolo! Ragazzi, è incredibile quanto questa storia si
scriva da sola. Sul
serio, è come se, quando inserisco un personaggio sulla
scena, mi lasciassi
guidare da lui, è lui che decide cosa fare, non io!
Incredibile. Questo è stato
prima con Videl, e poi soprattutto con Erasa! Mio Dio ma quanto
è effervescente
questa ragazza? ;) mi rendo conto che forse in questo capitolo ci sono
meno
scene comiche ed è un po’ diverso dai precedenti,
perché volevo lasciare un po’
di spazio alla psicologia di Videl. Detto questo, spero vi sia piaciuto
lo
stesso! In particolare vi è piaciuta la telefonata? Io mi
sono messa a
ridacchiare quando l’ho scritta xD e poi….
Complimenti a Ethel che ha
indovinato tutti e due i mittenti dei messaggi! Ti dovrei dare un
premio, ma
sinceramente non so che cosa, hai delle idee? Ringrazio
tantissimissimisso
tutti i miei recensori, in particolare: Amy99, Seele, Ethel00, profondo
rosso,
Sara96, tsubasa93! E chi mi ha aggiunto ai preferiti: Ethel e Marisa
91! Mi fate
venire le lacrime agli occhi :’)
E
anche quelli che hanno letto e recensito
la mia One shot “Hidden Fear” grazie!!! J
Il
prossimo capitolo arriverà presto,
promesso!
Vi
adoro!*.*
Frulallas
Momento
anticipazioni! Nel prossimo capitolo ci sarà un luuungo
spazio dedicato, al
nostro eroe, colui che salva la città dal male, colui che
è bello e impossibile
e che inconsciamente speriamo un giorno si materializzi per diventare
il nostro
fidanzato! Siete pronte, ragazze mie? Sapete benissimo di chi sto
parlando…
Ovviamente…
Mr
Satan!
Ahaha
ci
siete rimaste vero? Ma no, intendevo il nostro timidissimo Gohan, che
sarà alle
prese con un certo B.Utler che gli farà perdere la
pazienza!(e non solo lui,
tranquilli!) Nessuno riesce a immaginare chi sia costui? (un indizio
è nel nome
del personaggio) si accettano congetture! ;)
Nel
prossimo
capitolo IV, “Porta
pazienza, Gohan” :
“Gohan
scosse con forza la testa. Ma che roba era?!
Videl non l'avrebbe nemmeno presa in considerazione una dichiarazione
del
genere, anzi, avrebbe cancellato il suo numero dalla rubrica del
telefono e si
sarebbe trasferita lontano mille miglia piuttosto che rivederlo. Il
giovane
sospirò. Doveva smettere di lavare i piatti mentre sua madre
guardava le
puntate di "Corazónes latinos", l'appassionante telenovela
in cui la
focosa Carmencita era la sorella del figlio dell'amante di
Gonzalo...Basta!
doveva trovare un'altra alternativa.”