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Autore: yllel    09/06/2012    1 recensioni
"Figurati se il matrimonio di Sherlock Holmes poteva anche solo essere minimamente normale" questo e' quello che passa per la mente di John in un giorno di settembre... Dopo le altre storie, il cammino di Sherlock e Molly verso l'altare.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Molly Hooper, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il motivo per cui torno sempre indietro'
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Grazie a SvaneH che ha recensito la mia storia!
 

IL MATRIMONIO DI SHERLOCK HOLMES E MOLLY HOOPER

GIUGNO

 
“C’e’ nessuno?”
La voce di Molly raggiunse John nella sua camera, e lui si affretto’ a risponderle.
“Molly, si! Cioe’, ci sono io. Arrivo subito!”
Raggiunse  il soggiorno in tempo per vederle posare due borse sul tavolo.
“Hai fatto la spesa? Grazie mille! Non ci sono proprio riuscito oggi e sai che non si puo’ contare su Sherlock”
Molly gli sorrise.
“Lo so, lo so... ho preso un po’ di tutto. Mi va di cucinare, stasera.  Che ne dici? O hai un appuntamento?”
John scosse la testa.
“Nah... proprio no. E mi va di cenare con te, ma non ho idea di dove sia finito Sherlock”
Il sorriso di Molly si allargo’.
“Non ho affatto detto che voglio invitare anche lui! Tra l’altro e’ fuori per fare alcune ricerche, o almeno cosi’ mi ha scritto. Ho pensato che potremmo darci alla pazza gioia e prepararci tutte quelle cose che lui normalmente non mangia, e per le quali fa le smorfie anche solo quando le nomino... patatine fritte?”
“Panini imbottiti con prosciutto e maionese?” John le rispose con allegria.
“Pizza?” Molly accese il forno e si mise un grembiule. Aveva gia’ cominciato a muovere un po’ delle sue cose dal suo appartamento.
“Dolce al cioccolato?” il tono di John era speranzoso.
“E del buon vino!”
Si misero entrambi a ridere e poco dopo erano all’opera.
***
John adorava Molly. Gli era sempre stata simpatica, ma da quando aveva salvato Sherlock in ogni modo possibile e immaginabile, era giunto alla conclusione di volerle molto bene. Per questo preparare la cena con lei e consumarla fra risate e commenti era stato molto divertente. Ma ora, dopo aver quasi finito il pasto, piu’ la osservava e piu’ si rendeva conto che qualcosa la tormentava.
“Molly?”
Lei alzo’ il viso dalla sua seconda porzione di dolce.
“Mmm?”
John le sorrise.
“Molly, che c’e’?”
Lei lo fisso’ stupita per un attimo, prima di scuotere la testa.
“Nulla. Va tutto bene” ma il suo tono diceva esattamente il contrario.
“Come no” esclamo’ infatti John, decidendo di insistere. “Hai l’aria stanca e preoccupata. So che stai lavorando molto e che il matrimonio si avvicina, ma credo ci sia qualcosa d’altro... non pensi di nuovo che Sherlock non sia convinto, vero?”
Lei scosse la testa di nuovo “No... voglio dire, finche’ posso contare su di te perche’ quel giorno si ricordi di venire, sono abbastanza sicura che ce la faremo.” Gli fece un mezzo sorriso.
John sospiro’. “Molly, sai che lui e’ diverso in tante cose... e’ fatto cosi’. Ma vuole davvero sposarti, credimi. Per lui certi dettagli non sono importanti, ecco tutto.  La sua mente fa una selezione e trattiene solo le cose utili... come i suoi sentimenti verso di te. E  la sua fermezza nel voler condividere la sua vita con te. E sono abbastanza sicuro che per lo meno abbia presente la faccenda dello smoking e degli anelli” le strizzo’ l’occhio, ma si accorse di non essere riuscito molto nell’intento di rasserenarla.
Molly si alzo’ e lentamente comincio’ a sparecchiare. Mentre stava radunando le posate, improvvisamente si fermo’ e lo guardo’.
“Penserai che sono una stupida”
“Niente affatto” le rispose lui, continuando a fissarla.
Molly torno’ a sedersi e fece un grosso sospiro.
“E’ che penserai che ho organizzato questa cena con lo scopo di convincerti e invece non e’ cosi’, proprio no... sei il migliore amico di Sherlock ed entrambi ci fidiamo di te piu’ che di chiunque altro e tu gli sei cosi’ leale e so che ancora ce l’hai con me per averti nascosto la verita’ sulla sua finta morte ma io volevo davvero cenare con te perche’ e’ cosi’ rassicurante parlarti e avevo bisogno di”
John alzo’ una mano “Ehi ehi frena! Prendi fiato!” poi una parte del lunghissimo discorso di Molly lo colpi’ improvvisamente “un momento, tu pensi che io ce l’abbia con te?”
Lei annui’ piano.
“Ma non e’ vero! Molly, tu hai salvato la vita di Sherlock. Si e’ vero mi hai mentito, ma... no, no, assolutamente. Io non ce l’ho con te!”
“Neanche per il fatto che lo sposo?”
John sgrano’ gli occhi per la sorpresa.
“Niente affatto! Molly, io sono felice che tu lo sposi, sono felice per lui e per te.”
Come diavolo le era venuta l’idea che non fosse cosi’?
“Allora perche’ vuoi trasferirti?”
John rimase muto per un attimo. Ah, ecco.
“Credevo di essere stato molto attento a non rivelare la mia ricerca di una casa. Ve l’avrei detto solo quando fossi stato sicuro di aver trovato qualcosa” esclamo’ infine.
Molly strinse le mani “Non volevo curiosare, scusa. Ti ho visto entrare nell’agenzia immobiliare, l’altro giorno”
John sposto’ la seggiola vicino alla sua per guardarla meglio negli occhi.
“Cara, non credi che sia naturale pensare che qui viviate solo tu e Sherlock, quando sarete sposati?”
Lei scosse la testa con forza.
“Naturale per chi? Non per me. E non per Sherlock, che non si e’ posto neanche il problema.  La casa e’ grande abbastanza per tutti e tre e inoltre, raramente siamo qui  contemporaneamente e io ho davvero poche cose da trasferire, non occupero’ molto spazio e”
“Molly questa sara’ casa tua! Potrai occupare tutto lo spazio che ti serve!” John la fisso’ per un attimo e poi capi’.
“Molly” ricomincio’ piano “hai paura a vivere sola con Sherlock?”
Lei non rispose, continuando a tormentarsi le mani. John gliele afferro’ e le strinse un po’ per ottenere la sua attenzione.
“Forse un pochino.” Rispose infine lei con un tono basso.
John non pote’ trattenere un sorriso.
“Beh, questo e’ assolutamente normale, visto che lo conosci bene. Ci sono giorni in cui anche io ho ancora paura a vivere con lui!”
Anche Molly suo malgrado sorrise, contenta di non aver inorridito John. Pensava  che  fosse assolutamente naturale, per una donna alla soglia del matrimonio, avere dei  dubbi sulla capacita’ di affrontare la convivenza con il proprio futuro marito, ma lei si sentiva molto insicura e sentiva di avere molti dubbi. Non sui loro sentimenti, quello no. Ma sulla loro capacita’ di adattamento alla vita comune di tutti i giorni, quello si. Su quelle piccole cose normali che per tante coppie erano scontate e che diventavano  cosi’ difficili con Sherlock Holmes.
“Credo che le nostre liste si moltiplicheranno.” Si risolse a dire “e io sono davvero pronta ad affrontare tutto questo, ma sarebbe bello se ci fossi anche tu. Almeno solo per un po’... so che e’ egoista da parte mia chiedertelo, che forse tu preferiresti una casa tutta tua e non dover farci da balia, ma per favore, puoi riconsiderare la tua idea di andartene subito?”
John sorrise di nuovo. La verita’ era che non voleva lasciare Baker Street, non subito per lo meno. Il suo rapporto con Sherlock era migliore ora, piu’ aperto e di bisogno reciproco, e questo gli piaceva molto. Ognuno di loro aveva un proprio spazio e ruolo definito e nonostante sapesse che inevitabilmente sarebbe arrivato il momento, per ora poteva permettersi di lasciare che le cose cambiassero lentamente. Con calma.
E inoltre, era abbastanza sicuro che ci fosse davvero bisogno del suoi aiuto.
“Va bene, Molly” si guadagno’ il suo sorriso luminoso “anche se questo significa che la gente si fara’ un sacco di domande. E inoltre, non so perche’ ma la ricerca era davvero infruttuosa. Sembra che non ci sia piu’ nessuno che vuole affittare un appartamento decente a un brav’uomo, ultimamente. Ora, che ne dici di un altro po’ di dolce?”
***
Sherlock entro’ nell’appartamente alle due di notte  e da una veloce occhiata individuo’ tutte le cose che Molly e John avevano consumato per cena.
E per fortuna che sono entrambi dei dottori. Un pasto alquanto calorico, privo delle giuste sostanze nutritive  e assolutamente esagerato.
Lo sbuffo irritato si trasformo’ in un sorriso quando apri’ il frigorifero. Su uno dei ripiani c’era una porzione di dolce al cioccolato con un biglietto che recava il suo nome.
Dopo averlo mangiato, si diresse verso la sua camera da letto.
Molly dormiva, ma si sveglio’ non appena lui si sedette per togliersi le scarpe.
“Ciao” lo saluto’ con voce assonnata “che ore sono?”
Sherlock non si curo’ di spogliarsi e si sdraio’ accanto a lei.
“Notte fonda, torna a dormire” lui non aveva sonno, aveva solo avuto voglia di starle vicino per un po’.
Molly si alzo’ su un gomito e accese la lampada sul comodino.
“Ti e’ piaciuto il dolce?” gli chiese con un sorriso.
“Estremamente gradevole. E dimmi, come erano la pizza, le patatine e i panini con prosciutto e maionese che tu e John avete cucinato insieme?” il suo tono usci’ piu’ petulante di quanto avrebbe voluto.
Molly continuo’ a sorridere “Sei geloso oppure sei deluso di non aver partecipato?’
Sherlock sbuffo’ “Non dire sciocchezze. Non ho nessun motivo di essere geloso... e sono contento di non aver assistito all’ingurgitamento di  tutte quelle schifezze!”
Lei si lascio’ cadere sul cuscino, uno sguardo soddisfatto.
“Ho capito. Geloso e deluso. Ma dovresti anche essere orgoglioso, sai? Non lo sapevi, ma John stava cercando una casa e io l’ho convinto a rimanere con noi anche dopo il matrimonio, almeno per un po’... tu non ti eri minimamente preoccupato di questo, ma io ho risolto la situazione.”
L’espressione di Sherlock le fece capire quanto si fosse sbagliata.
Si rialzo’ sul gomito, questa volta con uno sguardo irritato in volto.
“Tu! Lo sapevi! Sapevi che John pensava di andarsene!”
“Naturalmente”
“E allora perche’ non gli hai detto nulla? Che cosa stavi aspettando, che firmasse il contratto d’affitto e fosse pronto con le valige in mano?”
“Sciocchezze. Era impossibile che cio’ accadesse”
Molly ci mise un attimo a capire.
“Sherlock Holmes! John mi ha detto che stava facendo molta fatica a trovare delle offerte... hai deliberatamente sabotato la sua ricerca di una casa?”
“La gente tende a non voler affittare casa a un uomo che ha venti gatti, suona la batteria in un complesso di musica punk e pratica la poligamia.” Annuncio’ lui con tono neutro. Aveva avuto altre idee su come spendere il suo tempo con Molly e quella conversazione lo stava annoiando terribilmente.
“Cosi’ piuttosto di chiedere semplicemente al tuo migliore amico di restare, l’hai calunniato con tutti i suoi potenziali padroni di casa?” Molly scosse la testa incredula.
Sherlock sbuffo’ di nuovo. “Ha funzionato, no? E inoltre ti ho lasciato la parte stucchevole del sei il nostro migliore amico, abbiamo bisogno della tua presenza... era molto piu’ adatta a te. Ho operato una divisione funzionale dei compiti”
Vedendo che Molly non gli rispondeva, decise di spiegarsi meglio “Non e’ cosi’ che il matrimonio funziona? Ognuno da’ il suo apporto e ci si divide le mansioni. Vedi? Sono prontissimo”
La sua fidanzata lo guardo’ ancora per un attimo e poi torno’ a stendersi. Lui le si fece piu’ vicino. Chiusa la questione, forse adesso avrebbero potuto dedicarsi ad altro.
“Bene” commento’ infine lei “visto che funzioni cosi’ bene nelle divisioni, gestisci questa. Qui e’ la mia parte di letto e qui” esclamo’ rimandandolo indietro “e’ la tua parte. Non sconfinare”
Sherlock impiego’ un attimo per capire che era irritata. Sospiro’ e si risistemo’ dalla sua parte del letto.
“Sai, Molly” esclamo’ dopo un po’ “so che hai paura di venire a vivere con me e che avere John qui ti aiutera’. E aiutera’ senz’altro me. Ma se c’e’ un’altra cosa che so, e’ che noi ce la faremo.  Sara’ difficile e complicato. Richiedera’ tanto spirito di adattamento. Ma il nostro matrimonio funzionera’”
Lei non gli rispose, ma la sua piccola mano si infilo’ nella sua e la strinse forte.
“Tuttavia avresti preferito che chiedessi  direttamente a John di restare” esclamo’ infine Sherlock.
“Sarebbe stato piu’ carino, si”
“Non altrettanto divertente” rispose lui, beccandosi un calcio.
 
  
  
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