Anime & Manga > Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch
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Autore: bestcloud    11/06/2012    1 recensioni
L'ultimo giorno di scuola, Nikora avverte le ragazze che devono tornare nei loro regni. Dopo una serata all'insegna delle lacrime, il mattino seguente partono per tornare a casa, ma vengono fermate da una forza misteriosa che...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mimi, Nuovo personaggio, Seira
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Elizabét, l’Apostolo del Male

 

 

“Sembra che io sia riuscita a prendere tre principessine”

Una voce tetra riecheggiava in quella fossa innaturale. Le quattro sirene e il pinguino si guardavano attorno per cercare di capire da dove arrivava quella voce minacciosa. “Chi sei!? Fatti vedere!!” gridò Hanon “Cos’è, per caso hai paura di noi?” disse provocatoriamente Rina nel tentativo di far uscire allo scoperto l’autore di quell’attentato. Ma l’unica cosa che ottenne fu una forte risata. “Ahahaha!!! Le bambine vogliono fare le dure, eh” disse una voce femminile provenire da sopra le loro teste. Istintivamente si voltarono verso la fonte di quella voce e la videro. Una donna sospesa per aria. Aveva dei lunghissimi capelli neri come la pece e gl’occhi rossi come il sangue. La pelle chiara, quasi bianca, sovrastata da un lungo abito nero senza maniche. Era tanto bella quanto terrificante.

“Chi sei e che cosa vuoi da noi?” domandò Lucia. La donna, ironicamente, rispose “Oh, che scortese che sono. Non mi sono ancora presentata. Il mio nome è Elizabét”. Sentendo quel nome Madame Takie fece un passo indietro terrorizzata. “No-Non è possibile. E-Elizabét? Qu-Quella Elizabét?” domandò la veggente impietrita dalla paura. “Sono sorpresa che una di voi mi riconosca. Si, sono proprio io” rispose la donna. Nikora si voltò verso l’anziana fata e le chiese “E chi sarebbe questa Elizabét?”. Con la voce storpiata dalla paura, Madame Takie disse “Lady Elizabét, anche conosciuta come L’Apostolo del Male. Secondo le leggende più antiche era una potentissima strega che in passato aveva cercato di distruggere il mondo”. “Che cosa? Non ho mai sentito una storia del genere” disse Lucia. “Questo perché è successo parecchi millenni fa, ancora prima dell’avvento dell’uomo sulla terra” rispose l’anziana fata. “Cosa? Quindi quella bellissima donna avrebbe più di 200 000 anni?” disse ironicamente Hanon. “C’è poco da scherzare. Se è così potente come dice Madame Takie allora siamo davvero nei guai” disse Rina mettendosi in posizione di difesa. “Non abbiamo di che preoccuparci! Con le nostre canzoni abbiamo sconfitto sia Gaito che Mikeru! Siamo molto più forti di lei!” disse Lucia incitando le amiche al contrattacco. Di tutta risposta Elizabét scoppiò in una grossa risata “Ahahahahah! Ora che ci penso devo ringraziarvi. Avete svolto davvero un ottimo lavoro eliminando definitivamente alcuni delle mie più grandi spine nel fianco”. Quelle parole fecero sobbalzare le tre principesse. “Cosa vorresti dire?” chiese Hanon. “La tribù dei Pantarassa, la stirpe degl’Angeli e il clan Fukari. Sono tutti famiglie che in passato mi crearono un sacco di problemi. Ma grazie al vostro aiuto siete riusciti a eliminarle tutte” disse la donna dai capelli d’ebano. “Quindi ci stai dicendo che se non avessimo sconfitto Gaito e Mikeru non ti saresti nemmeno fatta vedere?” disse Rina. “Non fraintendermi. La loro scomparsa mi rende solo le cose più semplici, tutto qui” rispose Elizabét “Adesso però basta con le chiacchiere. E’ ora di porre fine alle vostre miserabili vite”.

Le tre principesse si guardarono. “Ragazze...” disse Lucia. “Si!” gli risposero Hanon e Rina facendo cenno con la testa.

 

“Pink Pearl Voice!”

“Mizuiro Pearl Voice!”

“Green Pearl Voice!”

 

Le ragazze si trasformarono e impugnarono i loro microfoni. Adesso erano pronte per la battaglia.

“Pichi Pichi Voice, the live start!”

 

Arashi no umi ni utarete makesou na ima wo 

Furiharae ai wo mitsumete kono mune ni

 

Tachiagaru yo nando demo yakusoku no tame ni 

Shakunetsu no raito wo abite shibuki ga mau

 

Taiyou yori mo atsuku atsuku atsuku 

Utagoe wa motto takaku takaku takaku 

Ima koso, ima koso

 

Hageshii kodou afuredasu ai no MELODY 

Takanaru kodou shinjitsu wa tatta hitotsu 

Kumori no nai kagami ni utsushite 

Tsutawaru kodou wakiagaru ai no chikara 

Soshite umareru atsui pafekuto hamoni

 

(KODOU ~Perfect harmony~)

 

“Robu Shawa Picchi! Ankoru wai ka ga?”

Finita la canzone le principesse alzarono lo sguardo verso Elizabét. “Avete finito con queste stupidaggini?” domandò la strega leggermente annoiata. La canzone non aveva sorbito alcun effetto su di lei. “Non è possibile! La nostra canzone non ha avuto alcun effetto su di lei!!” esclamò Hanon sorpresa. “Forse dobbiamo esserci tutte e sette per poterla sconfiggere” disse Rina. “Ahahah!! Pensate davvero che voi pesciolini possiate battermi così facilmente?” disse la donna “Mi dispiace darvi questa brutta notizia, ma voi sirene non avete la forza necessaria per sconfiggermi. Beh, non importa perché tanto morirete qui”. Dopo aver detto quelle parole allungò la mano destra verso l’alto. Dal palmo della sua mano si formò una piccola fiamma nera e a poco a poco questa si allungava. Alla fine prese la forma e le dimensioni di una lancia. Una pericolosa lancia fatta di fuoco nero. “Allora, chi sarà la prima a lasciare questo mondo?” disse guardando le avversarie una ad una. Alla fine il suo sguardo si fermò sulla principessa dalla perla verde. “Ho deciso. Dato che prima sei stata tanto sfrontata sarai la prima a morire!”. Detto ciò puntò la lancia nella direzione di Rina e infine la lanciò. Rina, impaurita chiuse gl’occhi. All’improvviso una luce calda e abbagliante fece scudo al gruppo.

“State bene mie principesse sirene?”

Le sirene alzarono lo sguardo in direzione di quella luce. “Aqua Regina!” esclamarono in coro le sirene e il pinguino. “Finalmente è arrivata!” disse Lucia contenta di vedere la loro salvatrice. “Adesso che è arrivata Aqua Regina abbiamo la vittoria in pugno!” esclamò Hanon facendo segno di vittoria. Poi si accorsero di una cosa. C’era una macchia nera sul candido vestito della regina. La lancia di Elizabét aveva trafitto la loro salvatrice. Ancora incredule, le principesse fissarono la loro regina mentre il suo bianco vestito si tingeva di rosso. “Quindi tu saresti la nuova Regina dei Sette Mari” disse la strega rivolgendosi alla regina. Respirava a fatica, ma era ancora in grado di parlare. “Tu... devi essere... Lady Elizabét...... l’Apostolo... del... Male... ” “Ma che onore. Essere riconosciuta dalla Guardiana dell’Acqua” rispose ironicamente Elizabét. “Avevamo... predetto... il tuo... arrivo...” “Tsk! Quindi tutti e quattro i Guardiani sanno del mio arrivo. Beh, poco importa. Intanto non riuscirete comunque a sconfiggermi” “Mi dispiace per te, ma... non riuscirai a... vincere...”. Sentite quelle parole la donna dai capelli neri scoppiò un'altra volta in una grossa risata “Ahahahah!! E pensi di potermi spaventare con le tue ridicole minacce? E sentiamo che cosa ti fa credere che perderò un’altra volta? Questa volta non ci sono nemmeno le due regine a proteggervi”. Aqua Regina fece un sorrisetto forzato e disse “E’ una mia certezza. Sono sicura che queste ragazze ti sconfiggeranno”. Un'altra risata. Finito di ridere la strega tornò seria “Adesso basta con queste stronzate. Finiamola una volta per tutte”. Allungò le braccia verso l’esterno e fece apparire due palle di fuoco nero sui palmi delle mani, e infine le lanciò. Intanto Aqua, con le poche forze che gli rimanevano tirò fuori una grossa sfera di cristallo. Sembrava che al suo interno ci fosse dell’acqua. “Che cosa!?” esclamò sorpresa Elizabét. D’un tratto un muro d’acqua si parò dinanzi alla regina e gli fece da scudo. Poi delle specie di catene d’acqua bloccarono completamente la donna. “Accidenti!!” esclamò Elizabét. Mentre la strega era intenta a liberarsi da quelle catene, Aqua Regina si voltò verso le tre principesse e si avvicinò lentamente a loro. “Aqua Regina!!” disse Lucia piangendo. Anche Hanon e Rina stavano piangendo vedendo la loro amata regina che a stento riusciva a parlare. “Tenete...” disse la regina porgendo la sfera blu a Lucia. La principessa si asciugò le lacrime e prese la sfera un po’ incerta. “Adesso scappate... io vi coprirò...” disse Aqua. “Ma cosa dice!? Non possiamo abbandonarla!!” esclamò Hanon. “Se rimarrete qui vi ucciderà di sicuro... E se ciò dovesse accadere... le poche speranze che abbiamo di sconfiggerla spariranno del tutto...” spiegò la regina allontanandosi lentamente dalle tre sirene. “Ma...” cominciò Lucia, che però venne subito interrotta da Nikora. “Facciamo come ci dice” disse la sirena più matura. “Nikora....” “Ha ragione Nikora. La regina ha riposto in noi tutte le sue speranze e così dobbiamo fare anche noi” disse Hippo cercando di convincere le tre sirene ad andarsene. Lucia rimase un attimo in silenzio. Poi si voltò verso Aqua Regina e con voce seria gli disse “Ce ne andremo solo se ci assicura che tornerà da noi”. La regina rimase sorpresa da quella frase. Guardò anche Rina e Hanon. Anche loro erano d’accordo con quello che aveva appena detto l’amica. Fece un sorriso e disse “Siete davvero delle brave ragazze... Ve lo prometto... tornerò sicuramente da voi...” “E’ una promessa?” “Si...”. Con la promessa della regina le tre principesse si tranquillizzarono. “Adesso però scappate” disse Aqua Regina.

Il gruppo fece dietrofront e ripercorse a tutta velocità lo stesso percorso che avevano fatto una decina di minuti prima. Intanto Aqua era rimasta sola con Elizabét, la quale con un urlo spaventoso si liberò dalle catene d’acqua. “Adesso siamo rimaste solo noi due” disse la regina con voce pacata. Le unghie di Elizabét si allungarono e divennero delle affilatissime lame. “Preparati a morire!!” esclamò la nera facendo uno scatto in direzione della regina.

  
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