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Autore: Fluxx    12/06/2012    1 recensioni
"I died once, I will never forget the cold dark hands of death reaching out for me."
Albert Wesker non è morto, non ancora. La morte non è riuscito a portarlo con sé per l'ennesima volta.
La città di Anchorage, in Alaska, è infestata dagli zombie. La BSAA manda una squadra per scoprire cosa sta succedendo ma le cose non vanno come previsto.
Sembra esserci un antidoto, una cura, ma i nostri protagonisti non sanno che ben presto verranno soggiogati ancora una volta dal vile signore del male.
(La ff si svolge dopo RE5.)
Genere: Avventura, Azione, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albert Wesker, Altro Personaggio, Chris Redfield, Jill Valentine
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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2. All's well that starts well


Russell riaprì piano gli occhi, si ritrovò sull'asfalto umido. Cercò di tirarsi appena su ma una scarica di dolore gli percorse la colonna vertebrale. “Ahhh..” Si lamentò, prima di riuscire nel suo intento. Gli doleva tutto. Si guardò intorno e vide poco più lontano quello che rimaneva dell'elicottero in fiamme. “Cazzo.. Cazzo!!!” Sbottò, alzandosi in piedi a fatica. Portò lo sguardo nella direzione opposta e vide Jill, riversa a terra.
“Jill!!! JILL!!” La raggiunse e si inginocchiò accanto a lei. Respirava ancora, aveva un graffio sulla tempia e sanguinava. “Jill, dannazione! Aprì gli occhi!” Disse tirandola appena su, tenendola tra le braccia. Non voleva nemmeno pensare alla fine che avessero fatto i loro quattro compagni.
“N-hhh...” La ragazza rinvenne lentamente, riaprendo gli occhi. Ci vide inizialmente sfocato. “.. Chris..?” Bofonchiò.
“Jill, sono io, Russell.” Mormorò appena, scuotendola piano.
“R-Russell..?” Mise a fuoco l'uomo, come un lampo si rese conto di ciò che era successo, scattando seduta. “Odd-uhhhh!” Si portò una mano alla testa, sentendo il liquido rosso, caldo e denso sporcarle la mano. “C-cos'è successo? Dove sono gli altri?” Chiese prima che il suo sguardo caddesse sul velivolo in fiamme. “Oddio...”
Russell si alzò e dopodiché aiuto la ragazza a fare altrettanto. “Credo che... Siano diventati carne alla brace.” Mormorò.
Jill riuscì a tenersi in piedi per miracolo forse, le girava tutto. C'era una puzza orribile di carne bruciata e per le strade non c'era nessuno. “Santo cielo...” Deglutì. I loro compagni erano morti. “Questo posto mette i brividi...” Sussurrò, “Ma cosa diavolo è successo?!” Guardò il compagno accanto a lei.
“Non.. Non ne ho idea, quando stavamo scendendo ho visto solo un razzo venire contro di noi e poi...” Scosse il capo.
“Non ci posso credere.” Mormorò la ragazza, poi si portò una mano all'auricolare aprendo la comunicazione con la sede della BSAA che avrebbe dovuto dargli supporto. “Qui è l'agente Valentine, mi ricevete??” Domandò. Nulla, si sentiva solo un lieve fruscio. “Non ci posso credere!”
“Che succede??” Chiese Russell, guardandola.
“Siamo praticamente isolati... Non ci ricevono, maledizione. Ma perché diavolo non c'è nessuno qui?!” Domandò facendo un giro su sé stessa e notando le strade disabitate, illuminate solo dalla fioca luce dei lampioni.
“Beh, siamo venuti qui per scoprirlo ti ricordo.”
“Non ci posso credere..” Ripeté la ragazza. I loro compagni erano tutti morti. L'uomo le posò una mano sulla spalla.
“Ehi, Jill. Calma, d'accordo? Scopriremo cosa è successo, non preoccuparti... L'importante è che io e te rimaniamo uniti, va bene?”
Lei volse lo sguardo verso di lui ed annuì piano. “Sì, d'accordo.” Rispose amareggiata.
“Ormai sono morti e.. Non possiamo fare nulla. Sta succedendo qualcosa di terribilmente sbagliato qui, lo sento.”
“Dobbiamo dare un'occhiata in giro e scoprire cos'è successo e... Perché non c'è nessuno.”
“Si ma Jill, sei ferita. Dobbiamo...”
“Ehi!” Russell non fece in tempo a finire la frase che i due sentirono la voce di una ragazza richiamarli, così si voltarono.
Megan li raggiunse, teneva una pistola tra le mani, guardò i due: la ragazza era lievemente ferita, aveva i capelli lunghi e biondi, tenuti chiusi in una coda. Gli occhi erano azzurri ed era pallidissima. Lui, invece, era davvero un bel tipo: era alto e ben piazzato, aveva gli occhi azzurri ed i capelli corti, castani. Portava una lieve barbetta incolta e... Beh, se lui fosse stato l'ultimo uomo sulla faccia della terra con cui Megan si sarebbe dovuta ritrovare a ripopolarla, lo avrebbe fatto ben volentieri!
“Siete... Vivi?” Chiese stupita e felice di constatare ci fosse qualcuno ancora vivo.
“Non so come ma.. Sì.” Mormorò Jill.
“Oh...” Russell notò la ragazza con gran piacere, era decisamente una gran bella donna.
“Che cos'è successo qui?!” Chiese poi Jill, avvicinandosi.
“Cos'è successo al vostro elicottero? Chi siete?”
“E' stato abbattuto. Facciamo parte della BSAA, visto le recenti anomalie qui ad Anchorage ci hanno mandato per una ricognizione, a scoprire cosa fosse successo e, nel peggiore dei casi, a recuperare i superstiti.. Ma superstiti di cosa? Che cosa sta succedendo?” Domandò poi lui.
“Abbattuto?” Come poteva essere stato abbattuto se lì da quelle parti c'erano solo non-morti? “Beh comunque avete fatto un errore, non sareste mai dovuti venire qui. Non so bene cosa stia succedendo ma... Non prendetemi per pazza, la gente si comporta in modo 'strano'.” Deglutì, guardandosi intorno. “E' pericoloso persino stare qui per le strade, sono diventati tutti dei pazzi cannibali, dei pezzi di carne in putrefazione.”
Jill sentì un senso di vuoto e la nausea assalirla: non poteva crederci. “Ti prego, dimmi che scherzi...”
“Vorrei tanto.” Rispose Megan, guardando poi l'uomo.
Russell sembrò spiazzato. “Ed ora che Wesker è morto chi è che si è messo a giocare con le provette del piccolo chimico?” Chiese alla sua partner.
“Non ne ho idea.” Mormorò con tono lapidario. Non ci poteva credere, era entrata in quell'incubo di nuovo e con lei un'altra città spazzata via da chissà quale virus. “Ed ora?! Da dove iniziamo?!” Chiese Jill guardando il moro. “Cosa facciamo? Non abbiamo nemmeno contatti con gli altri! COSA DIAVOLO FACCIAMO!?” Fu colta da una profonda rabbia. Chi c'era ora dietro tutto quel casino?
“Faremmo meglio a non stare qui innanzitutto. Di notte è davvero un inferno.. Quegli esseri sbucano da ogni dove.” Disse Megan, guardandosi intorno circospetta. “Io sto qui vicina, diciamo che mi sono trovata un rifugio... Potremmo tornare lì e decidere in seguito cosa fare, con calma. Che ne dite?”
Russell annuì. “Probabilmente è l'idea più saggia. Dobbiamo prima medicare Jill però..”
“Sto bene.” Bofonchiò lei.
“Non vorrai andartene in giro con una voragine sulla tempia?” Chiese ironico, per sdrammatizzare. “Lo sai quanto sia facile che si trasmetta il virus, avanti.”
“C'è una farmacia poco distante di qui. Possiamo passarci mentre torniamo ma sbrighiamoci: non mi sento sicura a rimanere ferma per troppo tempo in un posto simile con il buio.” Mormorò la mora.
Jill si ritrovò costretta ad annuire e così cominciarono ad incamminarsi. Ci fu il silenzio più totale tra i tre, probabilmente un po' perché i 'nuovi superstiti' erano scossi, mai si sarebbero aspettati tale realtà, un po' perché probabilmente cercavano di fare attenzione a qualsiasi rumore si sentiva nei dintorni. In quei casi bisognava stare sempre più che attenti, massima allerta.
Arrivarono poco dopo alla farmacia: le vetrine erano rotte così risultò più facile entrare.
“Io rimango qui fuori di guardia, sbrigatevi voi due.” Disse Megan, riponendo la pistola nella fondina e tirando fuori il fucile.
I due agenti della BSAA entrarono. A Jill girava ancora la testa, oltre che a farle male. Si appoggiò al bancone che Russell scavalcò agilmente. “Beh visto che ci siamo faccio un po' di scorte, cosa potrebbe servirci, vediamo... Unguento in caso di ustioni, bende, antidolorifici, disinfettante...” Dopo aver preso le suddette cose si voltò verso la ragazza, la vide abbattuta. “Ehi, piccola Jill..” Sorrise, appoggiando le cose sul bancone e prendendole le mani. Lei alzò piano lo sguardo, fino ai suoi occhi azzurri. Abbozzò un sorriso.
“Lo so è che... Scusa, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere. Pensavo che bene o male con la morte di Wesker questa follia sarebbe finita ed invece... Ci ritroviamo dentro a questo inferno ancora una volta, senza meta, tra l'altro.”
“Ora devi stare solo calma, la ragazza ha detto che ha un rifugio sicuro.. Innanzitutto pensiamo a medicarti, poi penseremo al resto, va bene?”
Jill annuì.
“Ehi, piccioncini! Volete darvi una mossa?! Si sentono dei rumori qui di fuori, vedete di muovervi!” Li canzonò Megan.
“Forza, andiamo.” Borbottò Jill.
I due si divisero le cose per infilarle nelle varie tasche e scomparti vuoti, poi una volta al sicuro si sarebbero organizzati meglio. Raggiunsero la ragazza fuori la quale gli fece cenno di rimanere fermi: si sentivano dei strani rumori e per nulla rassicuranti.
“Dai, andiamo.” Disse a bassa voce Russell, dando una lieve spinta a Megan in quanto era lei che doveva guidarli. La ragazza, dopo essersi voltata un attimo e aver riservato un'occhiata gelida all'uomo, si avviò, seguita dai due.
Camminavano a passo spedito seppur silenziosamente. Erano arrivati all'isolato dove si trovava il portone che praticamente era sempre aperto. Erano ad un passo dalla salvezza quando Megan, facendo per entrare, si ritrovò davanti quelle orrende bestie: erano due, avevano la muscolatura esposta, sembrava che la loro carne non fosse ricoperta dalla pelle. Alla fine di quelle che erano le loro 'zampe' avevano lunghi e affilati artigli. Non avevano occhi e forse, la cosa più disgustosa, era il loro cervello in bella vista.
A Megan sfuggì un gemito di spavento, misto a schifo. Quando Jill e Russell arrivarono al suo fianco notarono le due bestie. 'Oddio..' Pensò Jill, rimanendo immobile ed in silenzio, così come il suo compagno.
“C-cosa sono quei così?” Biascicò Megan.
“Shh!” La zittirono i due all'unisono, ma fu troppo tardi: i Licker si voltarono verso i tre.
“Merda!” Sbottò Russell, spingendo indietro le due ragazze e tirando fuori il fucile a pompa. “Dai, forza Jill!” Disse prima di sparare contro uno dei due, il quale però schivò i colpi balzando contro una parete. L'altro Licker si avvicinò, l'uomo ricaricò il fucile e gli sparò un colpo. Il mostro si lamentò, contorcendosi dal dolore, con altri due colpi riuscì poi a stenderlo.
Silenzio.
“Cosa diavolo erano..?” Chiese Megan.
“Shh. Fa silenzio, hanno un udito finissimo.” Sussurrò Jill, guardandosi intorno. Dov'era finito l'altro?
L'uomo indietreggiò, raggiungendo le due ragazze. I tre si guardarono intorno circospetti finché il Licker non saltò giù sulla strada sembrando 'comparire' dal nulla. Il mostro tirò fuori la lunga lingua che si andò ad attorcigliare intorno alla caviglia di Jill, tirandola e facendola cadere a terra.
“JILL!!” Gridò Russell.
La ragazza cominciò a temere che fosse la fine mentre quell'essere la tirava con la lingua sempre più vicino alle sue fauci. Tirò fuori il macete con uno scatto e si piegò appena su sé stessa in modo da poter arrivare alla sua lingua, tranciandola di netto. Calciò la faccia del mostro ormai così pericolosamente vicina per guadagnare un po' di tempo e raggiungere la fondina, tirandone fuori la pistola e scaricando l'intero caricatore sul Licker che si lamentava. Questi cercò di colpirla con gli artigli ma lei fu abbastanza pronta da rotolare sul fianco e lasciar via libera al partner che gli sparò con il fucile a pompa, due colpi, facendolo fuori.
Jill rimase sdraiata a terra, ansimante, con gli occhi semi sbarrati guardava il cielo notturno. “Se il buongiorno si vede dal mattino... Non.. Non credo di essere pronta per tutto questo, di nuovo!” Annunciò ai due, poco più lontani, ad alta voce.
Il compagno la raggiunse. “Ehi, tutto bene?” Chiese, porgendole la mano.
La ragazza deglutì, poi la afferrò e con un po' di difficoltà si alzò. “L'ho vista veramente brutta.”
“Ma che diavolo sono questi cosi?!” Domandò nuovamente l'altra ragazza.
“Eh... Non crederti che zombie lenti e stupidi siano il nostro unico problema, d'ora in poi.” Le rispose Jill.
“Dio santo...” Mormorò Meg. Se prima pensava che quello fosse l'inferno, si sbagliava. Ora cosa avrebbe dovuto dire?
“Dunque è questo il palazzo?” Russell si avvicinò nuovamente al portone, entrando. Notò la scala che portava al primo piano crollata.
“Si... Sì.” Borbottò dopo essersi 'ripresa'. “Dovete arrampicarvi per arrivare su.. Per lo meno ci terrà lontano gli zombie anche se... Quegli esseri credo di aver capito che non hanno problemi ad arrampicarsi, o sbaglio?”
“No, non sbagli.” Le rispose Jill passandole accanto.
“Bene..” Sospirò sconsolata.
L'uomo scalò le macerie e, una volta arrivato in cima, allungò una mano a Jill per aiutarla nell'ultimo pezzo. Fece lo stesso anche con Megan la quale però non accettò il suo aiuto.
“Non per niente eh, ma devo imparare a cavarmela. Ho capito che sarà veramente pessimo stare qui.” Spiegò la ragazza, passando avanti ai due, i quali si guardarono e fecero spallucce.
L'appartamento era al quarto piano, abbastanza in alto. La porta si aprì su un gran salone, era decisamente in stile moderno, i colori erano caldi. C'era un grande divano ad angolo con davanti un tavolino basso e di fronte una televisione. Un tavolo, delle sedie, un paio di poltrone.
La casa era composta da altre tre camere, una cucina ed un bagno. “Spero che il soggiorno sia abbastanza confortevole.” Disse Megan.
“Grazie.” Mormorò Jill, notando che non si erano nemmeno presentati. “Piacere, comunque, io sono Jill e lui è Russell.”
La ragazza sorrise e strinse la mano ad entrambi. “Piacere, Megan.”
“Dai, forza Jill, siediti sul divano... Vado a lavarmi le mani e ti medico.” Disse l'uomo.
“Quello laggiù è il bagno.” Gli indicò la mora, prima di vederlo sparire dietro la porta.
“Come sei finita qui?” Chiese Jill alla ragazza, sedendosi sul divano.
“Ero venuta a trovare un amica, non potevo scegliere momento migliore, eh?”
“E lei che fine ha fatto?”
“L'ho fatta fuori. Voleva mangiarmi.” Mormorò Megan.
“.. Mi dispiace.”
“E ora? Che si fa?” Cercò di cambiare argomento lei, dopo un attimo di silenzio.
La bionda la guardò per qualche istante, poi volse lo sguardo altrove. “Non lo so. Abbiamo perso i contatti con coloro che avrebbero dovuto coordinare l'operazione. Stare fermi qui non servirà a nulla, dobbiamo cercare una base militare e vedere se c'è qualcuno ancora vivo... E dobbiamo scoprire chi è stato la causa di tutto ciò.”
Russell raggiunse nuovamente le due ragazze, si stava asciugando le mani con un pezzo di carta. “Non disperate, avanti. Troveremo una soluzione.” Disse raggiungendo Jill sul divano. Era sempre così ottimista lui.
“Mh.” Megan incrociò le braccia. “Beh io avrei bisogno di farmi una doccia.”
“Senti, credo che per stanotte sia meglio rimanere fermi qui. Io e Jill elaboriamo un piano, cerchiamo di metterci in contatto con la BSAA e vediamo il da farsi, d'accordo? Magari rimaniamo svegli a turni, se tu vuoi farti una doccia e riposarti vai pure, noi stiamo qui... Verso le tre magari ci dai il cambio, va bene?”
“Sì. Si, va bene. Magari finalmente riesco a dormire un po', ho visto che siete in gamba, non credo dovrò preoccuparmi.” Sorrise, prima di allontanarsi e chiudersi in bagno. Si sentì l'acqua della doccia cominciare a scorrere.
“Però, come la guardi..!” Disse Jill, a Russell, mentre quest'ultimo si preparava per medicare la ferita alla ragazza.
“Sono pur sempre un uomo, non so se te ne sei accorta Miss Valentine!” Ridacchiò, prima di avvicinarsi un poco e scansarle i capelli dalla fronte. Cominciò a passarle piano un batuffolo imbevuto di disinfettante sul taglio.
“Ahh..” Una lieve smorfia di dolore si dipinse sul volto della bionda, che socchiuse gli occhi.
Ci furono alcuni istanti di silenzio prima che Russell riprese, “E poi l'agente Valentine non accetta mai le mie avance, dovrò pur cambiare obbiettivo no? Non posso mica continuare a sbattere la testa contro il muro.” Disse ironico, seppur il filo gliel'aveva fatto in passato.
Lei si limitò a sorridere.
“Ma... So che preferisci aspettare mister Redfield che chissà a cosa sta ad aspettare per farsi avanti.”
“Ehi, ma che dici?” Riaprì gli occhi, guardandolo.
“Dai, avanti, vuoi che non si sappia? Tutti sanno alla BSAA che tra te e Chris c'è un debole. Da quanto ne so si sapeva sin dai tempi della S.T.A.R.S.”
“Finiscila, non.. Non è vero. Siamo solo partner.” Rispose lei, un po' a disagio.
“Certo, solo partner... E allora perché una bella ragazza come te se ne sta sempre sola e ancora non ha un uomo?”
“Che domande sono? Che ne so? Sarà che non ho ancora trovato quello giusto!” Disse accigliata.
Russell ridacchiò. “Se lo dici tu. Non potrei essere io l'uomo giusto?” Chiese serio, seppur scherzasse e Jill lo sapeva.
“No! Parli troppo!” Rispose lei un po' scocciata ma poi rise. Lui fece lo stesso.
“Davvero, non capisco cosa stia ad aspettare Redfield, è proprio un cretino.” Le sorrise, prima di metterle un cerotto per coprire il taglio.
“Eh..”
“Se va avanti così dovrai farti avanti tu.” Le diede una lieve gomitata, poi mise in ordine le cose sul tavolino di fronte a loro.
“Finiscila.. Avrà bisogno di tempo, che ne so.”
“Sono passati anni Jill, sveglia!” Ridacchiò.
“Magari non gli interesso abbastanza.” Fece spallucce.
“Beh lo sai, se hai bisogno di qualcuno che ti consoli...” Mormorò ironico.
“No, per ora ho solo bisogno di riposare.” Rispose lei, declinando la sua offerta. “Ho un mal di testa..”
“Dai, riposa. Io penserò a fare la guardia, non preoccuparti.”
“Dobbiamo prima cercare di comunicare con gli altri.”
“Ma tanto non ci ricevono Jill, che vuoi fare? Siamo isolati... E soli.” Disse Russell prima di tirare fuori un palmare, lo accese. “Wow, è un miracolo che non si sia rotto sotto il peso delle mie chiappe dopo la caduta..” Ridacchiò.
“Funziona??” Chiese sporgendosi per osservare il dispositivo.
“Si ma non gasarti bella, ci servirà si e no per la mappa di Anchorage, non c'è campo.”
“Sembrava troppo bello per essere vero..” Sospirò, dopodiché si ritirò, si tolse le varie fondine e si sdraiò sul divano. “Appena senti qualcosa che non va...” Sbadigliò, portandosi una mano alla bocca. “Svegliami..” Sussurrò, chiudendo gli occhi.
“Certo.” Rispose lui prima di appoggiarsi contro lo schienale del divano ed accavallare le gambe, mettendosi a smanettare con l'oggetto.

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Eh sì, lo so... Non l'ho aggiornata per un casino: quando ho riaperto il file ho trovato un capitolo già pronto ed uno in lavorazione!
Bene... Questo è il secondo capitolo! Ho avuto voglia di tornare a scrivere questa fiction, non so perché, dopo un periodo buio! Speriamo duri! :3
E nulla... Adoro Russell! E' un simpaticone! :P Non lo ricordavo così simpatico!
Nonostante non aggiorno da un sacco spero ci sia ancora qualcuno!
Se avete voglia di lasciarmi una recensione mi farebbe davvero piacere, anche per capire se una storia completamente inventata su un possibile continuo sia gradita! :)
Ringrazio ad ogni modo chiunque leggerà o avrà voglia di recensire e la mettera tra le seguite/ricordate/preferite!
Tanti baci! :)

   
 
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