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Autore: elle_B    13/06/2012    0 recensioni
"Le righe colorate e gli intrecci accennati lo riportano indietro nel tempo,quando gli bastava guardarla negli occhi per vedere il mare.
Ne percepiva ancora la presenza,il respiro,la risata contagiosa,gli occhi vivaci e le espressioni infantili.
Vedeva le forme da donna adulta e un maturità acquistata con fatica.
I lunghi capelli per cui tanto si arrabbiava se arruffati da modi e gesti troppo bruschi e la pelle diafana che lasciava intravedere segni viola che si ramificavano per tutto il corpo.
Le risate,i giochi e le speranze,le decisioni troppo affrettate e i pentimenti che ne conseguivano,i litigi violenti,le lacrime di lei,il dispiacere di lui e poi la pace fatta con teneri gesti."
Questi sono solo ricordi ma l'amore..eh,l'amore è un'altra cosa buona lettura ^^
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Trunks | Coppie: Bra/Goten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tramonto dipinge d’arancio alcune nuvole sparse qua e là.

Le chiome frondose degli alberi, mosse dalla leggera brezza autunnale, sembrano danzare sospinte da lievi sospiri.

Gli snervanti rumori cittadini si mischiano ad alcune note di una musica piacevole e soave, frutto di uno steinway  e sons dall’inconfondibile timbro chiaro e pulito,di una tecnica migliorata nel tempo.

Capelli lunghi scompigliati,un aria da duro,i ray-ban grandi e scuri,la sigaretta tra le labbra rosate,una ms bionda oppure una lucky strike blue,un giubbotto di jeans scuro ed il colletto tirato.

Occhi grandi ed espressivi,tratti armoniosi,labbra grandi,un sorriso mozzafiato.

Cammina a passi veloci nella via affollata e impregnata di odori.

Urta parecchie persone strette nei loro cappotti di tessuto più o meno pregiato e cordialmente rivolge puntualmente le sue scuse,frettolosamente,come tutti quei fantocci che presi dai ritmi quasi insostenibili delle loro giornate si affrettano a sbrigare le loro faccende.

E poi ai programmi tv mattutini si parla del problema concreto della socializzazione nel xi secolo!

Perché adesso,sostituiti dalle macchine e sempre più immersi nella caotica vita quotidiana,ci si ritrova ad avere sempre meno contatti con il mondo esterno,contatti veri ed umani.

Ma non è altro che un giorno come un altro sulla cittadina.

Una giornata che volge al termine dopo varie ore di estenuante lavoro e fatica,dopo momenti di svago,di tristezza,terrore,felicità.

Una maserati fa capolino presso un marciapiede,è il segno di un lusso estremamente ostentato e portato all’esasperazione.

Invece quel ragazzo vestito di una semplicità estrema percorre a passi felpati il marciapiede senza degnare di uno sguardo quell’auto di lusso tanto invidiata dai fanatici dei motori.

Le vetrine allestite a festa sono una tentazione invitante per i poveri passanti,ignari delle azioni di marketing portati avanti dai commercianti avidi di guadagno.

Goten avanza,alla ricerca di un idea,uno spunto,un oggetto che possa piacere ad una cinquantenne stressata come la madre.

Il giorno dopo sarà il compleanno della donna e non ha avuto un attimo di pace per potersi occupare del suo regalo.

È alla ricerca di qualcosa di speciale,di raro,che possa esprimere tutto il bene e la gratitudine che nutre nei suoi confronti.

Ma il bene immenso verso una madre non può essere racchiuso in un oggetto di plastica e questo il ragazzo lo sa bene.

Bisognava essere contraccambiato giorno per giorno nei piccoli gesti quotidiani,nei favori e nelle gentilezze,nelle soddisfazioni e nelle attenzioni che però da tempo non le riserva.

Sa bene di averla trascurata e lasciata in disparte e vorrebbe riparare in qualche modo con un piccolo gesto d’amore.

Ma sa ancora meglio che ciò che cerca non si trova nei negozi del centro città ma racchiuso nel suo cuore.

Nonostante tutto ha optato per un regalo “normale”e adesso si ritrova a girovagare tra le vetrine in cerca di un segno.

Infine,stanco e affamato,entra in una grande profumeria,rassegnato a regalarle un classico profumo dalle essenze floreali e fresche.

Si imbatte in una commessa molto disponibile che cerca di indirizzarlo su essenze commercializzate in tv allo spasimo e molto costose.

Prova e riprova profumi su profumi fino a quando non riesce a distinguere una fragranza dall’altra.

Nulla lo convince.

Alcuni sono troppi leggeri,altri giovanili,altri da anziana signora di ottant’anni suonati.

Decide di fare un giro per il negozio e i suoi occhi si soffermano su un foulard non molto appariscente ma dalle stampe già conosciute e ammirate.

Le righe colorate e gli intrecci accennati lo riportano indietro nel tempo,quando gli bastava guardarla negli occhi per vedere il mare.

Ne percepiva ancora la presenza,il respiro,la risata contagiosa,gli occhi vivaci e le espressioni infantili.

Vedeva le forme da donna adulta e un maturità acquistata con fatica.

I lunghi capelli per cui tanto si arrabbiava se arruffati da modi e gesti troppo bruschi e la pelle diafana che lasciava intravedere segni viola che si ramificavano per tutto il corpo.

Le risate,i giochi e le speranze,le decisioni troppo affrettate e i pentimenti che ne conseguivano,i litigi violenti,le lacrime di lei,il dispiacere di lui e poi la pace fatta con teneri gesti.

Possibile che ancora tornava a tormentarlo?Dopo tutto quel tempo pensarla,immaginarsela cresciuta e ancora più bella,con gli occhi cristallini che lo guardano pieni d’amore era un colpo all’anima.

Prende il foulard con impeto e lo trasporta alla cassa sperando di non dare troppo a vedere il nervosismo che all’improvviso lo ha colto.

Le regalerà senz’altro quella seta vivace.

“55,90 grazie e arrivederci”gli intima la cassiera con parole forzatamente misurate e tono eccessivamente smielato.

La saluta con un cenno e si allontana quasi correndo perdendosi tra la folla che si accalca davanti all’entrata di un centro commerciale.

Accende una sigaretta in fretta e furia e la rigira tra le dita prima di decidersi ad aspirarne le sostanze nocive.

Si guarda in giro per accertarsi che non ci siano volti amichevoli pronti a saltargli alle spalle e abbassa il capo.

Incupito e spinto da un desiderio troppe volte seppellito tra affari di minore importanza si slancia verso la Kawasaki ninja verde smeraldo e tolto il cavalletto, come per incanto si trova per strada,nel traffico cittadino.

Come un’onda o un micio,agile e scattante,supera diversi veicoli di case automobilistiche diverse.

Cambia le marce con tranquillità ,a seconda delle necessità richiama o lascia andare il motore.

Si ferma sotto un palazzo signorile.

Entra nel garage sotterraneo e posteggia la moto lucidata a dovere.

Prende le scale e in un battibaleno arriva al quinto piano.

Apre la porta di mogano ed entra come un razzo nell’appartamento moderno e ben arredato.

Fuori è già buio.

Sulla porta del soggiorno si affaccia un ragazzo dai capelli castani e riccioluti,la carnagione olivastra lo sguardo amichevole,da cucciolo rabbonito che va a fare le feste al proprio padrone rincasato dopo una lunga giornata.

Ha un grembiule da casalinga disperata legato sul bel maglione blu notte e in mano tiene sollevata una cucchiaia di legno.

“Ben tornato amico!” sorride cordialmente mentre goten ricambia con un gesto poco affettuoso.

Ben lo guarda torvo e si porta le mani ai fianchi,ricordando involontariamente una mamma pronta a inveire contro il figlio dopo aver commesso una delle quotidiane marachelle.

Sa che qualcosa lo turba.

Sono due anni che dividono da buoni amici quell’appartamento e hanno  imparato a sostenersi l’un l’altro come solo due buoni amici potrebbero fare.

“Hai già provveduto alla cena?” gli chiede improvvisamente goten destando in lui stupore per non essersi accorto della simpatica tenuta che indossa.

“si,ho fatto la carbonara come primo piatto e ho arrostito della carne alla brace” afferma con evidente soddisfazione per i piatti succulenti preparati.

“non toccava a me oggi cucinare?”gli domanda il son accigliato.

“Oggi sono particolarmente felice e in uno slancio di bontà ho deciso di risparmiarti questa fatica immensa”

Ridono di gusto ripensando ai pasticci che Goten riesce a combinare in cucina.

Abbandonata la postazione davanti alla porta d’ingresso i due Si siedono e cenano tranquillamente tra commenti di eventi accaduti e risate spontanee.

“adesso lava i piatti.

io ho cucinato e sono molto stanco,credo andrò  a riposare” esordisce il riccio alzandosi per andare in camera prima che Goten con la sua aria sorniona possa ribattere.

“perfetto!-dice sarcastico il son-e adesso a noi due!”e lancia una sfida guardando dritto negli occhi un piatto di porcellana sporco di olio che sembra aver risposto con un ghigno malefico.

Tra piatti,tazzine e posate torna un po’ di malinconia e gli viene naturale ripensare ai tempi andati quando abitava con i genitori tra le immense distese boscose dei monti paoz.

Ma si cresce e Goten è ormai un adulto responsabile delle sue scelte.

Ha 27 anni e tante peripezie e momenti difficili alle spalle.

Inizialmente è stato difficile andare a  vivere da solo nella grande città ,in un appartamento che era un tugurio e dove soffriva la fame,ma adesso dopo aver fatto un po’ di carriera e avere un posto fisso presso una finanziaria può concedersi più lussi,come per esempio abitare in un grande appartamento signorile seppur condiviso con un amico.

Ripensando alla sua infanzia e alle corse nei prati si ricorda improvvisamente di una chiamata promessa al suo amico di sempre.

Con ancora i guanti insaponati digita velocemente il numero sulla tastiera e aspetta che una voce familiare risponda…

“Pronto?chi parla?”

“Imbecille che non sei altro chi deve essere?non vedi il numero sul display?”e sorride beffardo come per prendersi gioco del suo migliore amico.

“Oh Goten!carissimo!ormai avevo perso ogni speranza di una tua chiamata.

Non ho fatto caso al numero..scusami è che sono a cena con chisaitu e non riesco a connettere bene.sono molto teso.”

Goten strabuzza gli occhi per la sorpresa “Sei riuscita a farle accettare un tuo invito??ma sei un grande!e com’è?dove siete adesso?hai fatto qualche passo?dimostra interesse?racconta su!”

“Oh Dio sembri una ragazzina imbecille!mi sono allontanato solo un attimo ma tu capirai che non posso stare una serata all’ingresso del ristorante per farti il resoconto.Comunque siamo all’etoile.Ci sentiamo domani.

Magari in serata passi da me oppure chiamo gli altri per una partita di calcetto come ogni mercoledi.ciao!”

Trunks lo liquida in fretta,quasi dimenticandosi di parlare con l’amico ancora in linea.

Goten immaginava fosse in un ristorante di lusso.

Da diversi mesi Trunks si è invaghito della figlia di una cara amica di sua madre e spudoratamente le fa la corte senza risultati.

Naturalmente il tutto condito con molta classe e cortesia .

Finalmente ha avuto una risposta positiva e l’ha portata nel migliore ristorante della città.

Ma non conosce i dettagli e dovrà aspettare fino al mattino successivo se non più tardi.

Affaticato per la lunga giornata si lascia andare sul divano a disegni cachemire,accende la tv e si addormenta cullato da una brezza fresca che si insinua tra gli infissi e il sapore di un dolce ricordo che purtroppo è intriso da una punta di amarezza…

 

 

I primi due capitoli della fic li avevo proposti due anni fa ma poi per mancanza di tempo e di idee non l’avevo portata a termine.Ora rileggendola ho deciso che sarebbe una buona idea continuarla…

Fatemi sapere cosa ne pensate J nel bene e nel male.

Più tardi o domani vi pubblicò  l’altro capitolo ;)

  
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