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Autore: MoonAndRachel    14/06/2012    4 recensioni
Nelle terre di Diaforetikés si rincorrono leggende oscure. Licantropi, Angeli e Demoni vivono nelle stesse favole.
Ma se non fossero favole? Se fosse una realtà tenuta nascosta troppo a lungo? Quali segreti si celano dietro l'enorme catello del Re dell'Ovest?
Cosa succederà quando gli occhi di Blanche incontreranno quelli del Licantropo Gabriel? Si può combattere il destino di qualcun altro?
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.3
- CAPITOLO 1-
Il Regno ad Ovest






Le terre di Diaforetikés erano conosciute in tutto il mondo per il loro splendore e la loro ricchezza, erano terre sulle quali regnavano Sovrani amati dai popoli e rispettati anche dagli stranieri. Famose per la loro bellezza, quelle terre erano divise in quattro regni, ognuno dei quali mirava verso un punto cardinale: c'era il Regno ad Est, chiamato anche Casa dell'Alba poiché era la parte dalla quale il sole sorgeva, quello a Nord, quello a Sud e, infine, quello ad Ovest, soprannominato Casa della Notte perché era lì che la stella che illuminava il giorno tramontava ogni sera.
    Ma c'era anche chi raccontava che non fosse solo questo il motivo del suo appellativo: esistevano strane leggende sul suo nome, leggende che narravano di fatti oscuri avvenuti decine di anni addietro. Protagonisti di queste leggende erano Stregoni, Demoni e creature inumane. Ovviamente nessuno prestava più molto ascolto a questi racconti, anche se i ragazzi si divertivano ancora a radunarsi nei boschi nel bel mezzo della notte per spaventarsi con questa leggenda, aggiungendo particolari creativi e, a volte, fin troppo paurosi. Ma non si spingevano mai troppo oltre, sapevano quali potevano essere i pericoli.
    Il Sovrano del Regno ad Ovest, un uomo semplice, con barba e capelli ormai scoloriti dall'età, amava spaventare i propri ospiti stranieri con queste storie, per poi farsi una grossa risata osservando le loro espressioni smarrite.
    In tempi come quelli era facile credere a qualsiasi cosa venisse raccontata, soprattutto se la storia in questione conteneva creature oscure.
    Ogni Regno aveva il proprio paese, con il mercato e gli speziali. Erano tutti paesi molto piccoli se messi a confronto con i grandissimi borghi oltreoceano. Poi, dopo il paese, cominciava il bosco.
    Era proprio il bosco, insieme a grandi praterie e talvolta deserti, che divideva ogni Regno dall'altro.

    Nessuno si avventurava mai nelle foreste o perlomeno tutti stavano attenti a non spingersi troppo in là: la gente sapeva benissimo che quando gli alberi cominciavano ad essere meno radi significava che si erano avvicinati troppo al loro Territorio. Al Territorio dei licantropi. Ogni singolo abitante delle terre di Diaforetikés li temeva. Si diceva che potessero trasformarsi in animali anche senza la luna piena, bastava che perdessero di poco la pazienza, e tutti sapevano perfettamente che non c'era cosa che facesse infuriare di più i lupi che avvicinarsi al loro Territorio. Vigeva la regola infatti, tra i mutaforma, che nessuno estraneo al branco, o alle rispettive famiglie dei membri di questo, potesse oltrepassare il limite che segnava l'inizio del loro territorio. Tutti avevano sempre rispettato questa regola, che fossero umani, e quindi la rispettavano per paura, o che fossero della loro stessa razza, poiché per i lupi quella era una legge, una di quelle più importanti. Se un lupo violava senza permesso il Territorio di altri licantropi, poteva essere punito sia dal branco padrone sia dal suo stesso branco.
    Per questo il Re dell'Ovest era così preoccupato per la figlia: la bella Blanche, infatti, era solita andare a rifugiarsi nel bosco per leggere, all'ombra della sua Quercia preferita, un libro della moltitudine che riempiva la biblioteca di corte.
In molti vedevano spesso la principessa dirigersi saltellando verso la foresta verdeggiante. Il Re, ovviamente, era stato avvertito di ciò e quindi, dopo il primo richiamo che lui fece alla figlia, questa cominciò ad andare nel bosco di nascosto, stando ben attenta a non farsi vedere da nessuno.
    Amava la pace che fischiava lieve tra le foglie degli alberi, le piaceva allontanarsi dal rumore del Paese e dai problemi del castello.
    Mentre passeggiava per i corridoi dell'immensa dimora, la principessina Blanche stava proprio pensando a questo. Non vedeva l'ora di recarsi alla foresta. L'unico problema era che le mancava il libro. L'ultimo l'aveva finito il giorno prima e non l'aveva per niente soddisfatta. Aggrottando leggermente le sopracciglia imboccò il corridoio che portava alla biblioteca, sperando di riuscire a trovare uno scritto che facesse al caso suo.
    Dopo aver varcato la grande porta della biblioteca, si ritrovò davanti suo padre. Fece appena in tempo a fermarsi per non andare a sbattergli contro.
    Il Re, nonostante la sua età, aveva vispi occhi azzurri, molto spesso velati da un'emozione che Blanche non riusciva a identificare.
    - Padre! - Esclamò - Mi avete spaventata!
    Il Sovrano sorrise bonario. - Non era mia intenzione, tesoro -, disse, - Stavo giusto venendo a cercarti, sai? Vorrei parlarti di una questione molto importante - Sulle ultime parole, il suo tono di voce si era fatto più serio e cupo. Blanche annuì e lo guardò con aria interrogativa, aspettando di sapere quello che lui voleva dirle.
    - Vieni, figlia mia, siediti. - La spinse dolcemente verso una delle grandi e comode poltrone che riempivano la biblioteca e lui si mise in piedi davanti a lei. Sospirò prima di cominciare a parlare.
    - Spero, mia cara, che tu non sia più tornata nel bosco -
    Blanche sentì immediatamente il cuore accelerare. Di solito non le piaceva mentire, ma era troppo affezionata ai suoi pomeriggi sotto la Quercia.
    - No padre - rispose. La bugia le colorò le guance di rosso.

    Il Re aggrottò le sopracciglia, sapendo perfettamente che la figlia non era sincera. - Sei una ragazza intelligente, mia dolce Blanche - Riprese lui con voce severa, sfumata dalla preoccupazione. - Per questo mi spiace doverti ripetere ancora il motivo per cui devi tenerti lontana dal bosco. Sei la principessa e questo fa di te una preda succulenta. Sai perfettamente quanto è grande l'odio che i lupi nutrono nei miei confronti, sai quante volte hanno cercato di attaccarmi durante gli anni. Cosa pensi che farebbero se vedessero te, la mia unica e splendida figlia, che leggi tranquillamente vicino al loro territorio? -
    Blanche capiva che il discorso del padre era giusto in tutto e per tutto, ma il pensiero di non poter andare più a leggere tra i rumori delle foglie fruscianti e i cinguettii degli uccelli la faceva star male. Solo là, nel bosco, riusciva a essere davvero serena, solo nel bosco poteva allontanarsi dalla faticosa realtà. Era come se il suo posto fosse proprio a sedere sull'erba verde e soffice che aveva imparato a conoscere. Quando riprese a parlare la sua voce era instabile, come se le sue stesse corde vocali si rifiutassero di cercare una scusa così sciocca. - M-ma non ci sono mai andata durante il g-giorno di luna piena - Il Re sorrise tristemente alla falsa ingenuità della figlia.
    - Sai che possono essere feroci anche senza Luna Piena. L'abbiamo visto, ricordi? - Gli occhi del padre si scolorirono mentre lui inseguiva ricordi spiacevoli.
    Blanche sentì un brivido attraversale la schiena quando la scena le tornò vivida davanti a gli occhi. Ricordò la paura che aveva avuto quando, pochi anni prima, l'uomo, trasformato per metà, era entrato nel villaggio in un giorno in cui il Re e Blanche erano al mercato, e aveva cercato di mordere e uccidere suo padre. L'aveva buttato a terra, tra lo scompiglio generale, urlando accuse incomprensibili e, se le guardie non avessero avuto una tale prontezza di riflessi, forse il lupo avrebbe davvero ucciso il Re, quel giorno.

    I mercanti e gli uomini che li circondavano erano subito entrati in azione per difendere il loro Re; alcuni riempivano bacinelle d'acqua, nelle quali gli speziali spargevano polvere di strozzalupo. Le guardie ritiravano prontamente le bacinelle e ne versavano il contenuto sulla schiena dell'uomo lupo, la cui pelle cominciò a bruciare. Il lupo continuò a dibattersi tra le braccia dei soldati fino a che il dolore della pelle divenne tanto da farlo svenire. Le guardie l'avevano caricato su un carretto, preso in prestito da un popolano, e l'avevano trascinato al castello, seguiti dal Re e Blanche. Una volta arrivati a casa la ragazza si era rifugiata nella propria camera, nel caso in cui l'uomo riprendesse i sensi e ricominciasse a urlare. Non fece abbastanza in tempo e sentì le grida del prigioniero entrare violente dalle finestre del corridoio; poi, d'un tratto, la voce dell'uomo si spense e a Blanche sembrò quasi di sentire il rumore dell'ascia che recideva le ossa e i tendini del collo. Quell'uomo trasformato per metà era stato ritenuto così pericoloso che la sua esecuzione non venne nemmeno eseguita in pubblico.
    Il cuore di Blanche cominciò a correre al solo pensiero, e suo padre dovette capirlo, poiché disse: - Certo che ricordi - la sua voce si era affievolita e adesso parlava con più dolcezza. La ragazza annuì lentamente rivedendo davanti a sé l'ampia pozza di sangue che aveva allagato il loro cortile.
    - Per l'ultima volta, bambina mia, ti scongiuro, non andare nel bosco. Perdere tua madre è già stato un dolore troppo grande. Sei tutto ciò che mi rimane, se dovessi perdere anche te, io... io non potrei continuare a vivere - Il Re si inginocchiò davanti alla figlia e le prese le mani. Blanche notò che aveva gli occhi lucidi. - Capisci, figlia mia? - La ragazza lasciò le mani del padre e serrò le braccia attorno al suo collo, abbracciandolo con calore.
    - Non mi perderete mai, padre. Sarò sempre qui con voi - disse in un sussurro. 
    - Mi prometti che non andrai più nel bosco?
    - Ve lo prometto. -, disse. E in quel momento Blanche era più che sincera.
    Il Re si alzò e rivolse un sorriso forzato alla sua unica figlia. - Immagino tu fossi venuta in biblioteca per prendere un libro - Blanche ricordò che aveva intenzione di trovare un libro abbastanza avvincente da leggere sotto la sua amata Quercia. Questa volta avrebbe dovuto accontentarsi del silenzio del loro giardino.
    - Giusto! Me n'ero quasi dimenticata! -, rispose, ricambiando il sorriso del padre con un'espressione più sincera. Si alzò in piedi e si diresse ad una delle enormi librerie che riempivano la sala. I manoscritti erano divisi per sezione e adesso lei stava scorrendo i titoli di grandi opere teatrali. Alla fine optò per il classico Molto rumore per nulla: dopo tutti quegli orribili ricordi, aveva proprio bisogno di divertirsi un po'.
    Si voltò e, prima di uscire, salutò il padre con un sonoro bacio sulla guancia.

    Una guardia in armatura entrò nel momento esatto in cui la principessa apriva la porta. Si prostrò in un profondo inchino e, quando il rumore dei passi della ragazza fu sparito, si voltò verso il Re con aria solenne.
    - Devo assicurarmi che rimanga al villaggio, Vostra Maestà? -, chiese. Il Re si lasciò cadere senza forze su una delle tante poltrone che popolavano la biblioteca, con l'aria di essere molto stanco.
    - No. -, rispose alla guardia, - Credo che le sia passata la voglia di gironzolare per il bosco. Spero davvero che questa volta mi dia ascolto. Mi fa stare così in pena quando non la vedo al castello! Ho sempre paura che possa avvicinarsi troppo a quel territorio maledetto, ho sempre paura che possano prenderla e farle del male - Il Re sospirò rumorosamente e chiese alla guardia di lasciarlo da solo. Questa si inchinò e uscì dalla biblioteca a passi svelti.







MoonAndRachel:
Allora, salve a tutti quanti e grazie per essere arrivati fin quaggiù.
Dovete sapere che questo capitolo non avrebbe dovuto essere pubblicato già stasera, ma l'estate dà alla testa e noi non abbiamo dato retta alla razionalità. Questa storia vive nelle nostre menti (malate) da mesi e solo adesso siamo riusciti a mettere davvero giù qualcosa di decente. Beate vacanze! xD
Lasciate recensioni con consigli, aspettative e prime impressioni.
Abbiamo dedicato tutti noi stessi alla creazione di questo mondo fantastico e per noi è un grande onore poterlo condividere con voi. Speriamo che sarete tanti a leggere e a recensire.
Un bacio da entrambi e alla prossima puntata! ;)
 
  
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