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Autore: Soly_D    14/06/2012    2 recensioni
[AU NaruSaku]
Per ricominciare a vivere sono necessarie quattro fasi:
#01. Incontrare – “Ma tu... tu chi sei?”. E Naruto ebbe la sensazione che il mondo gli fosse crollato addosso.
#02. Conoscere – “Tu... sei il mio ragazzo vero?”. “No, sono il tuo migliore amico. Lui è il tuo fidanzato”.
#03. Amare – “Voglio sentirtelo dire. Ora”. “Io... ti amo. Da sempre”.
#04. Ricordare – “Ricordo... tutto”. “Tutto cosa?”. “Tutto tutto. Tutta la mia vita!”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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ajkajknioa
Ricominciare

Dal capitolo precedente:
Sakura sospirò, inarcando le sopracciglia.
“Ma tu... tu chi sei?”
E Naruto ebbe la sensazione che il mondo gli fosse crollato addosso.


2. Conoscere


“Ha perso la memoria?!”
Non appena ebbe saputo la triste notizia, la madre di Sakura scoppiò a piangere.
“E’ possibile che la riacquisti con il tempo. Per ora non dobbiamo farle troppa pressione: potrebbe subire un grave trauma psicologico. Inizieremo a presentarle le persone più care” aveva annunciato il medico cercando di consolare la madre della ragazza.
La donna venne portata nella stanza e, non appena vide la figlia sveglia, si gettò su di lei e scoppiò nuovamente a piangere.
“Tesoro, sono io, la mamma! Non ti ricordi di me?”
La ragazza, anche lei commossa, abbassò lo sguardo e negò con la testa.
“Non ricordo niente... mi dispiace”
La donna si asciugò le lacrime, rincuorata dalle parole del medico che le rimbombavano nella mente.
“Vorrà dire che ricorderai con il tempo” finse un sorriso “Ora faccio entrare due persone alle quali volevi molto bene, ok?”
Detto questo, la donna uscì dalla stanza e contemporaneamente entrarono Naruto e Sasuke.
Il biondo si precipitò verso di lei con gli occhi lucidi, mentre il moro si tenne a una certa distanza.
“Io sono Naruto e lui è Sasuke!” esclamò cercando di essere il più convincente possibile.
“Tu... sei il mio ragazzo vero?” chiese Sakura a Naruto, arrossendo lievemente.
Naruto si grattò la testa, imbarazzato. Oh quanto avrebbe voluto esserlo!
“No, sono il tuo migliore amico” spiegò arrossendo “Lui è il tuo fidanzato” indicò Sasuke, il quale fece un cenno con la testa.
Sakura rimase interdetta. Il suo ragazzo le era completamente indifferente, mentre il suo migliore amico trasudava gioia da tutti i pori nel vederla sana e salva?!
“E tutto quello che mi hai detto mentre ero in coma?”
Naruto ebbe un tuffo al cuore.
“M-mi sentivi? Ehm... beh, io volevo solo che ti svegliassi...”
A quel punto si avvicinò Sasuke, incuriosito.
“Allora non ti ricordi di me...?” chiese a Sakura.
La ragazza rimase impietrita di fronte a quello sguardo così profondo e impenetrabile.
Sasuke era più bello e carismatico di Naruto. Ma il biondo aveva qualcosa di speciale che le ispirava fiducia, quegli occhi azzurrissimi le davano conforto.
“Non ricordo niente, mi dispiace” rispose, dispiaciuta.
“...E nemmeno della conversazione che abbiamo avuto prima dell’incidente, quindi?”
Sakura scosse la testa.
Sasuke sorrise. Tutto andava secondo i suoi piani: se Sakura non ricordava assolutamente nulla, non sarebbe stato difficile riconquistare il suo cuore.

***

Il ritorno a casa fu piacevole.
Con il passar del tempo, Sakura cominciò ad abituarsi al “nuovo” ambiente e alla presenza di sua madre. Ormai non la considerava più come un’estranea, anzi le si stava affezionando. Era una madre attenta e premurosa, una cuoca fantastica e anche un’amica.
Anche il ritorno a scuola non fu da meno.
Gli insegnanti vennero subito a sapere della situazione di Sakura e, insieme ai compagni della ragazza, cercarono in tutti i modi di farla sentire a proprio agio.
“Sono Ino, la tua migliore amica!” le aveva detto una ragazza dai lunghi capelli biondi e dagli occhi color del mare, abbracciandola forte “Vedrai, ti farò tornare la memoria in pochissimo tempo!”
E Sakura non potè far altro che sorridere. Quella ragazza, seppur un po’ strampalata, sembrava proprio un’amica fantastica.
E in effetti, Sakura ritornò la ragazza pimpante e solare di una volta. C’erano, però, delle volte in cui si ritrovava a pensare all’incidente e a tutto ciò che le fosse successo: una mattina si era svegliata e si era ritrovata in mezzo a dei perfetti sconosciuti. I primi giorni di riabilitazione furono molto duri, non conoscendo niente e nessuno... Ma poi l’amore di sua madre e l’affetto dei suoi amici le diedero una speranza: la speranza che un giorno avrebbe ricordato tutto. In caso contrario, avrebbe continuato la sua vita così com’era iniziata al suo risveglio dal coma.
Rimanevano due questioni da risolvere: Naruto Uzumaki, il suo presunto migliore amico e Sasuke Uchiha, il suo presunto fidanzato.
Era passato circa un mese dal suo risveglio, ma Sakura non aveva ancora avuto modo di conoscere bene i due ragazzi. In realtà, Sasuke le aveva chiesto più volte di uscire insieme ma lei si era sempre dimostrata contraria, un po’ per il timore di non ricordare assolutamente niente della loro storia e un po’ per l’imbarazzo di dover restare da sola con il suo presunto fidanzato.
Si, presunto. Perché era Naruto, con le sue attenzioni e i suoi sorrisi, a sembrarle molto più vicino di quando lo fosse Sasuke.
Tuttavia, Sakura decise di farsi coraggio e accettò l’invito dell’Uchiha.
Nel giorno prestabilito, Sasuke passò a prenderla da casa e insieme si diressero al parco, dove avrebbero cercato di conoscersi meglio.
Durante quel pomeriggio, Sakura capì che Sasuke era un tipo calmo, indifferente e riflessivo. Non le aveva mai chiesto di ricordare qualche momento della loro relazione, né l’aveva riempita di informazioni riguardo il loro rapporto e la loro vita in generale. Era stato un appuntamento molto tranquillo, come se l’Uchiha si fosse solo posto l’obiettivo di farsi conoscere al meglio e farla sentire a proprio agio. Sakura lo aveva apprezzato molto, ma dall’altra parte ci era rimasta parecchio male quando Sasuke non le aveva rivolto nessun complimento in merito al suo vestito nuovo o al nuovo taglio di capelli, nessun gesto carino o segno d’affetto. Le sembrava quasi assente, come se non fosse realmente interessato a lei.
Quel ragazzo così serio e indolente era davvero il suo fidanzato? Possibile che le piacesse un tipo così? Le era subito apparso un bel ragazzo, ma ora che ne cominciava a conoscere anche il carattere si chiedeva se il loro rapporto potesse riallacciarsi così facilmente e nello stesso modo in cui era cominciato anni prima.
Nei giorni seguenti, Sakura e Sasuke uscirono altre volte ma la ragazza non riusciva ancora a ricordare niente della loro storia e, di conseguenza, non provava che semplice affetto per il moro.

***

La prima immagine che venne in mente a Sakura quando si svegliò quella mattina, fu un viso abbronzato e incorniciato da una massa di capelli biondi spettinati, nel quale erano incastonati due splendidi frammenti di cielo accompagnanti da un sorriso caldo e luminoso.
Si svegliò di soprassalto. Lo aveva sognato, aveva sognato per l’ennesima volta Naruto Uzumaki.
Più si sforzava di affezionarsi a Sasuke, più il suo cuore reclamava la presenza del biondino al suo fianco. Le parole che Naruto le aveva rivolto quando credeva che fosse ancora in coma, continuavano a ronzarle per la mente e a farle pensare che tra di loro ci fosse qualcosa di più di un semplice sentimento d’affetto. Eppure, tutti le avevano assicurato che Sasuke fosse il suo ragazzo e Naruto il suo migliore amico fin da quando aveva solo 6 anni. Lo dimostravano anche varie foto e vari ricordini che aveva qua e là nella sua stanza.
Quella mattina si presentò l’occasione giusta per fare chiarezza tra i suoi sentimenti: l’insegnante di scienze assegnò un progetto da fare in coppia.
“Ti va se lo facciamo insieme?” chiese Sakura a Naruto.
Il biondo arrossì lievemente, un po’ sorpreso per le attenzioni che la ragazza gli aveva rivolto fin dal suo risveglio dal coma: lui era abituato alla Sakura impulsiva, permalosa e irascibile di un tempo, ma tutto sommato la nuova Sakura non le dispiaceva affatto se ciò voleva dire passare del tempo con lei.
“Non vuoi farlo con Sas’ke?” chiese il biondino, scettico.
“Ti conviene accettare prima che io possa cambiare idea!” esclamò la ragazza, rincuorando Naruto sul fatto di non essere poi cambiata così tanto rispetto a prima dell’incidente. E così l’Uzumaki accettò: si sarebbero visti quel pomeriggio.
La giornata passò in fretta.
Senza sapere bene il perché, Sakura era agitata al pensiero di dover passare un po’ di tempo da sola con Naruto. Le bastava pensare ai suoi occhi azzurrissimi o al suo sorriso allegro per arrossire e perché il suo cuore perdesse qualche battito. Era una strana sensazione, nuova ma piacevole, che non aveva mai provato dal risveglio dal coma.
All’ora prestabilita, Naruto non era ancora arrivato.
Si presentò a casa della ragazza con un’oretta di ritardo e una serie di scuse abbastanza pessime.
“Mi hai fatto aspettare un’ora, baka!” aveva urlato Sakura tirando un poderoso pugno al biondino, il quale si era scusato piagnucolando frasi disconnesse e insensate. Ma quello, per Sakura, era solo un modo di nascondere il suo imbarazzo e le emozioni che provava in compagnia del biondo.
I due iniziarono, così, a lavorare sul progetto. O meglio, Sakura lavorò al progetto e Naruto mangiò le invitanti scodelle di ramen preparate dalla signora Haruno. Durante quelle poche ore, Sakura aveva avuto modo di conoscere il vero Naruto: nonostante fingesse di essere stupido, era un ragazzo fantastico, dolce e sincero. Bastava un suo sorriso o un suo gesto carino perché Sakura arrossisse, perdendo il controllo della situazione e sentendosi profondamente in imbarazzo. Naruto aveva catalogato quella sua reazione come conseguenza all’incapacità di ricordare la sua vecchia vita e così cercava sempre di non farle molta pressione e di metterla a suo agio.
“Usciamo!” aveva proposto infine, trascinando Sakura fuori da casa senza nemmeno darle il tempo di prepararsi.
Percorsero insieme alcune vie della città, raggiungendo la campagna e infine una collinetta costellata di alberi e distese fiorite. Da lì era possibile avere una splendida panoramica della città.
Naruto si gettò sul morbido prato colorato e respirò profondamente l’aria pulita di primavera.
“Venivamo sempre qui da piccoli...”
Sakura abbassò lo sguardo, triste. Quanto avrebbe voluto ricordarsi tutto...
“Oh scusa” capì subito Naruto “Non avrei dovuto...”
La ragazza sollevò gli occhi, incontrando lo sguardo mortificato del biondo. E in quel momento lo vide anche più bello di Sasuke.
“Sai una cosa?” cominciò con tono calmo “Voglio sapere di più sulla mia vecchia vita! Aiutami a ricordare!” disse convinta.
Naruto sorrise entusiasta e cominciò a raccontare, mentre la ragazza si sedeva accanto a lui e cercava di assimilare qualunque informazione.

***

“...irascibile?” chiese ad un certo punto Sakura, sbalordita.
“Si, un tantino violenta... eh eh!” rispose Naruto, grattandosi la testa “Mi picchiavi sempre urlando Shannaro! anche quando non avevo colpa...”
Sakura non immaginava che lei e Naruto avessero quel tipo di rapporto: amici per la pelle, ma sempre in conflitto tra loro. Si sentiva quasi in colpa.
“Ma a me piacevi così com’eri!” cercò di rimediare Naruto “Ti lasciavo fare perché era una cosa che ci apparteneva, una specie di gioco che conoscevamo solo noi... era il nostro modo di dimostrarci affetto reciproco!”
Sakura annuì, comprendendo molte cose.
“Ed ora?” chiese un po’ imbarazzata “Cosa ne pensi della nuova me?”
“Per me sei sempre la stessa Sakura-chan!” rispose Naruto abbracciandola.
In quel momento, alcune gocce di pioggia scivolarono sul volto allegro di Sakura, la quale alzò meccanicamente la testa verso il cielo e sentì una strana sensazione nel cuore.
L’immagine di un Naruto che le sorrideva sotto la pioggia, coperto da un ombrello a pochi passi da lei, riaffiorò nella sua mente in pochi secondi. La strada trafficata, lei che correva con il cuore in gola, le guance bagnate di lacrime, il sorriso nel vedere Naruto andarle incontro e poi il buio.
“HO AVUTO UN FLASH-BACK!” urlò dimenandosi da una parte all’altra, lasciando Naruto completamente allibito “Risale a prima dell’incidente!”
“Ma è fantastico! Cominci a ricordare!” esclamò Naruto, contento.
Questa volta fu Sakura ad abbracciarlo, lo strinse forte a sé lasciandosi sfuggire una lacrima che non passò inosservata al biondo.
“Grazie” sussurrò all’orecchio di lui, il quale sorrise.
“E per cosa?”
“Per tutto”

***

Naruto e Sakura si frequentavano ormai da un po’ di tempo.
“Verrai a vedermi alla partita?” chiese Naruto a Sakura, uscendo da scuola. “Ci sarà anche Sas’ke!” aggiunse credendo che avrebbe accettato senza esitazioni.
“Con o senza di lui, sarei venuta lo stesso” rispose lei, un po’ imbarazzata “Ci vediamo, baka!” e sparì tra la folla di studenti.
Sakura non fece in tempo a percorrere qualche metro che subito si ritrovò a camminare fianco a fianco di Sasuke.
“Mi eviti?” chiese lui, senza nemmeno salutarla.
“No” rispose lei, semplicemente. “Sono solo stata molto impegnata”
“Il tempo per Naruto lo trovi però, vero?!” quelle parole apparivano quasi come un rimprovero.
Sakura inarcò le sopracciglia, incredula. “Decido io cosa farne del mio tempo, ok?”
Sasuke si bloccò di colpo, afferrò la ragazza per un braccio e puntò i propri occhi neri in quelli verdi di lei. La ragazza si perse in quello sguardo impenetrabile e sentì subito una strana sensazione: nella sua mente riaffiorò il vivido ricordo di Sasuke che le urlava contro, furioso, trattenendola sempre per lo stesso braccio con l’intento di non lasciarla uscire da casa sua; lei piangeva e si dimenava tra le sua braccia, poi era riuscita a staccarsi e a sparire dalla stanza in cui si trovavano.
Si allontanò dalla presa di Sasuke, impaurita dal nuovo flash-back. Non ne aveva più avuti dall’ultima volta in cui era uscita con Naruto.
“Lasciami stare!” gli urlò cominciando a camminare nella direzione opposta, sull’orlo di piangere.
“Sakura!” sbraitò il moro parandosi davanti a lei “Smettila di dire stupidaggini. Tu sei la mia ragazza, non posso starti lontano” aggiunse con uno sguardo apparentemente dolce.
Sakura rimase piuttosto confusa da quell’atteggiamento: forse Sasuke era davvero innamorato di lei ma il suo carattere freddo e distaccato non gli permetteva di esprimerlo al meglio. Tuttavia, non poteva assolutamente dimenticare ciò che aveva visto nel flash-back.
“Mettiamo le cose in chiaro, Sas’ke! Non possiamo stare insieme, per ora, perché non ricordo niente della nostra relazione e i miei sentimenti non sono più quelli di una volta. Mi dispiace” e detto questo si allontanò da lui.
Sakura rifletté tutto il giorno sulla piccola conversazione avuta con l’Uchiha, sempre più convinta delle parole che gli aveva rivolto. Lei non lo amava e, ripensando a quel triste ricordo affiorato nella sua mente, ipotizzò che forse la loro relazione non era mai stata stabile. Forse non si erano mai amati davvero, altrimenti prima o poi i suoi sentimenti verso di lui sarebbero ritornati. E invece niente, dopo due mesi Sakura Haruno non ricordava quasi niente della sua vita passata.
No, non poteva auto-distruggersi in quel modo. Doveva pensare in positivo, pensare che un giorno avrebbe ricordato tutto e che... poche ore dopo avrebbe rivisto Naruto. Il suo Naruto! Perché ormai ne era quasi certa: per lei, il biondo non era un amico qualunque.
Arrivata l’ora della partita, Sakura si presentò nella palestra della sua scuola con un elegante vestitino rosso e un velo di trucco che le donava particolarmente.
La palestra era piena di gente, mentre in campo i giocatori ripassavano le ultime strategie di gioco. Sakura si sedette nelle tribune e cercò con lo sguardo un certo giocatore biondo, ma notò che non era ancora arrivato. Sasuke, dal campo, si era subito accorto della presenza di Sakura e continuava a chiedersi che cosa ci fosse venuta a fare alla partita, dal momento che odiava il basket.
Mezz’ora dopo, la partita stava per cominciare ma di Naruto nemmeno l’ombra.
Se non fosse arrivato in tempo, la sua squadra sarebbe stata espulsa!
Poi la ragazza sentì una mano posarsi sulla sua spalla e, voltandosi, incontrò lo sguardo mortificato di Naruto. In tutta risposta, Sakura gli assestò un bel pugno sul naso.
“Sei il solito ritardatario!” gli urlò indicando il campo e i giocatori furiosi.
“Ma Sakura-chaaaan!” si lamentò lui “Cosa sarà mai qualche minuto di ritardo?!”
Sakura, più furiosa che mai, gli fece notare che la partita sarebbe dovuta iniziare da un bel pezzo e lo incitò a scendere subito in campo.
“Ti dedicherò la vittoria!” concluse lui voltandosi e prendendo a camminare in direzione del campo, poi si fermò e tornò indietro dalla ragazza “Ah, non ti ho detto che sei bellissima!” aggiunse, stampandole un bacio sulla guancia. E poi raggiunse finalmente i compagni di squadra.
Sakura si sfiorò la guancia con una mano e sorrise, mentre il suo viso assumeva un colore rosso acceso e il suo cuore si riempiva di un sentimento mai provato.
Avrebbe fatto il tifo per lui, per il sua baka personale.
La partita ebbe finalmente inizio: le due squadre si fronteggiavano alla pari, accumulando gli stessi punti e le stesse sconfitte mentre il pubblico urlava e andava in visibilio. A Sakura non era mai piaciuto un granché il basket, l’unica cosa che le importava era seguire i movimenti di Naruto all’interno del campo e sbraitare quando Sasuke cercava di metterlo in difficoltà.
Verso la fine della partita, le due squadre erano ancora alla pari. Naruto e i suoi decisero allora di attuare la nuova strategia del biondo e, in poco tempo, riuscirono a superare nettamente l’altra squadra fino ad ottenere la vittoria. Alla fine della partita, il pubblico scattò in un clamoroso applauso e Sakura urlò il nome di Naruto, entusiasta. Il biondo si voltò verso di lei e alzò il braccio in segno di vittoria, facendole l’occhiolino. Sakura sorrise.
Ma i loro sguardi complici non sfuggirono di certo agli occhi attenti dell’Uchiha.

***

“Abbiamo vintoooooo!” urlò Naruto abbracciando Sakura.
La ragazza arrossì, un po’ imbarazzata, poi si scostò subito dal biondo.
“Si, ma ora vatti a lavare perché sei in condizioni pietose!”
In realtà, non le dispiaceva affatto veder Naruto fradicio di sudore, con la maglietta e i pantaloncini appiccicati alla pelle che risaltavano maggiormente gli addominali del ragazzo e gli davano una’aria più matura.
“Ti va se dopo andiamo a mangiare qualcosa insieme?” propose il biondo, sentendosi un po’ a disagio sotto lo sguardo inquisitorio di Sakura.
“Ok, però non farmi aspettare troppo come al solito!”
“Vedrai, sarò velocissimo!” e così il ragazzo sparì verso gli spogliatoi.
Sakura uscì dalla palestra ed estrasse il cellulare dalla borsa, per passare il tempo in attesa che Naruto terminasse di fare la doccia.
“Cos’ha di tanto speciale Naruto che io non ho?”
Sakura sussultò non appena udì quella voce così pacata ma al tempo stesso minacciosa.
Non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi, che Sasuke l’aveva intrappolata contro il muro.








Note dell'autrice:
Innanzitutto ringrazio chi ha recensito il primo capitolo, non mi aspettavo così tanti complimenti. Davvero, grazie :D
Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Si capisce che Sasuke non lo sopporto, vero? Ma in questa storia avrà un ruolo abbastanza rilevante... Gradirei che mi lasciaste un piccolo commento per sapere cosa ne pensate.
A presto

  
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