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Autore: Soly_D    05/06/2012    6 recensioni
[AU NaruSaku]
Per ricominciare a vivere sono necessarie quattro fasi:
#01. Incontrare – “Ma tu... tu chi sei?”. E Naruto ebbe la sensazione che il mondo gli fosse crollato addosso.
#02. Conoscere – “Tu... sei il mio ragazzo vero?”. “No, sono il tuo migliore amico. Lui è il tuo fidanzato”.
#03. Amare – “Voglio sentirtelo dire. Ora”. “Io... ti amo. Da sempre”.
#04. Ricordare – “Ricordo... tutto”. “Tutto cosa?”. “Tutto tutto. Tutta la mia vita!”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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1. Incontrare


“Dannazione, vuoi dirmi cosa diavolo sta succedendo?!” ringhiò Sasuke con sguardo sconvolto, scrollando Sakura per le spalle.
La ragazza non riuscì a trattenere le lacrime represse fino a quel momento, tirò un calcio al tavolo e si voltò in direzione della porta, prendendo a camminare con passo svelto e deciso.
Ma prima che potesse varcare la soglia, Sasuke l’aveva bloccata per un braccio e costretta a guardarlo dritto negli occhi.
“Sakura...” cominciò con tono pacato “Te lo chiedo per l’ultima volta: dimmi qual è il problema e cercheremo di risolverlo immediatamente. Insieme.” concluse accennando un sorriso.
La ragazza strizzò gli occhi, mentre le lacrime continuavano a sgorgarle copiose dagli occhi smeraldini, e serrò i pugni lungo i fianchi.
“Avresti dovuto pensarci prima, Sas’ke!” rispose tra un singhiozzo e l’altro “Tu non mi hai mai capita davvero. Ho sprecato tre anni andandoti dietro ma senza ottenere mai nulla in cambio! Quand’è stata l’ultima volta che abbiamo passato una serata insieme, eh?” esclamò cercando lo sguardo assente di lui “Quand’è stato che ti sei ricordato del mio compleanno?! Cosa hai fatto quando è morto papà?! Niente, sempre freddo e indifferente come se vivessi in un mondo tutto tuo! Ed io, baka, che continuavo a sperare che di me ti importasse qualcosa... che provassi almeno la metà di ciò che provavo io per te...”
Sasuke sgranò gli occhi, come per risvegliarsi da uno stato di trance.
Provavi?!” ripetè con rabbia “Mi stai dicendo che è finita?”
Sakura ripuntò i suoi occhi in quelli neri dell’Uchiha. Niente, non vi era assolutamente niente: i suoi occhi non le avevano mai trasmesso alcun sentimento e ora continuavano imperterriti a fissarla, nel vano tentativo di ottenere il suo perdono.
“Me ne vado” sussurrò Sakura, aprendo la porta e facendo entrare un po’ di pioggia nella stanza.
Sasuke tese un braccio verso di lei, quasi volesse fermarla. Ma in cuor suo, sapeva che il suo tentativo sarebbe stato del tutto inutile: come aveva detto la stessa Sakura, lui non aveva mai dato molta importanza alla loro relazione e non aveva mai fatto niente perché le cose cambiassero. Ma Sasuke teneva a lei, le era affezionato e non avrebbe mandato all’aria quei tre anni passati insieme.
“Sakura, mi dispiace” disse prima che la ragazza uscisse di casa.
Sakura si bloccò. Sorrise appena. Un sorriso finto, carico di amarezza.
“E’ troppo tardi, Sas’ke. Troppo tardi...” concluse prima di sbattere la porta e addentrarsi nelle strade trafficate inondate dalla pioggia.

***

Sakura correva a perdifiato per i marciapiedi della città, mentre le lacrime si mischiavano alle gocce di pioggia e le ultime forze di cui disponeva cominciavano a venirle meno.
La sua destinazione era casa di Naruto Uzumaki, il suo migliore amico, il suo baka personale e – ormai doveva ammetterlo – il ragazzo di cui era sempre stata innamorata. Per tantissimo tempo aveva rincorso Sasuke, prolungando quella dolce “cotta” – la sua prima vera cotta – presa a soli 12 anni e ignorando completamente i sentimenti che Naruto provava verso di lei. Ora, a 17 anni, si rendeva conto di quanto fosse stata stupida ad essersi fidata cecamente dell’Uchiha, il quale l’aveva solo usata e fatta soffrire, ma soprattutto cominciava a comprendere i suoi veri sentimenti: Sakura Haruno era innamorata di Naruto Uzumaki. La cosa fantastica era che lui ricambiava, aveva sempre ricambiato in silenzio, limitandosi a consolarla quando soffriva per una delusione causata da Sasuke e ad incoraggiarla in qualunque situazione con la sua dolcezza e la sua semplicità.
Ormai aveva preso la sua decisione: sarebbe andata da Naruto e gli avrebbe confessato la verità, mettendo fine a ogni sua sofferenza e dimenticando il passato fatto solo di “ferite” e delusioni.
Animata dal pensiero di potersi specchiare in quegli azzurri in modo diverso rispetto alle altre volte, Sakura accelerò il passo in maniera smisurata e in pochi minuti si ritrovò a soli pochi metri da casa Uzumaki. La pioggia si faceva sempre più fitta, i suoi vestiti erano zuppi e le girava la testa, ma questo non era niente confrontato al dolore provato in quegli anni.
“NARUTO!” lo chiamò vedendolo uscire di casa con l’ombrello in mano.
Il ragazzo si voltò e intravide la figura snella e aggraziata di Sakura che si sbracciava dall’altra parte della strada per attirare la sua attenzione. Sorrise notando che non avesse l’ombrello e cominciò ad andarle incontro.
La ragazza non aspettò un secondo in più e fece la stessa cosa: senza curarsi troppo del traffico stradale, imboccò la strada che l’avrebbe portata verso Naruto e cominciò a corrergli incontro con un bellissimo sorriso stampato sul volto. Non le importava di cadere o di prendersi l’influenza, non le importava degli sguardi increduli della gente o del perdono di Sasuke: Naruto era lì, per lei, e avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di raggiungerlo. Ormai era quasi arrivata.
Ma poi accadde qualcosa di inaspettato.
Il sorriso di Naruto si trasformò in una smorfia di... Dolore? Paura?
L’ultima cosa che vide prima di accasciarsi sull’asfalto ruvido e bagnato della strada fu l’immagine di Naruto che si era bloccato all’improvviso e muoveva freneticamente le mani come per farle segno di fermarsi.
Poi una serie di rumori incomprensibili, un dolore lancinante alla testa, la vista che cominciava ad offuscarsi, un sapore ferroso in bocca e infine il nulla più assoluto.

***

Naruto urlava e imprecava contro i dottori affinché quella dannata barella arrivasse verso la sala operatoria il più in fretta possibile.
“Resisti, Sakura-chan! Andrà tutto bene, te lo prometto!” disse alla ragazza totalmente incosciente distesa sul quel lettino bianco che continuava a muoversi velocemente per i corridoi dell’ospedale. Naruto tratteneva a stento le lacrime, cercando di dimostrarsi forte sia a se stesso sia alla madre di Sakura che correva dietro di lui con aria sconvolta.
“Bene, l’operazione avrà inizio subito. Vi preghiamo di attendere in sala d’attesa. Vi faremo sapere al più presto” comunicò uno dei medici, chiudendosi alle spalle la porta della sala operatoria e sparendo all’interno di essa con i colleghi e il lettino trasportante Sakura.
Naruto e la madre della ragazza rimasero fermi in silenzio davanti alla porta per una buona manciata di minuti.
“S-signora...” cominciò Naruto riprendendo coscienza di sé e mettendo una mano sulla spalla della donna. In tutta risposta, quest’ultima scoppiò in un pianto doloroso e liberatorio, mentre Naruto si accingeva ad abbracciarla e a rassicurarla sul fatto che sarebbe andato tutto bene.

***

“I danni fisici non sono rilevanti, ma la ragazza ha subito un trauma cerebrale abbastanza grave. Nonostante l’operazione sia riuscita perfettamente, ora è in coma. Non sappiamo quando potrebbe risvegliarsi”
Quelle parole continuarono a rimbombare nella mente di Naruto per tutta la giornata, senza dargli un attimo di tregua. Il biondo si era offerto di rimanere con Sakura per tutta la notte, mentre la madre della ragazza era tornata a casa per riposare e riprendersi dallo shock subito in quelle poche ore.
Naruto seguì con lo sguardo i lineamenti del volto della ragazza. Nonostante fosse in un letto d’ospedale, con tanto di flebo e bende su tutto il corpo, la sua Sakura-chan era sempre bellissima: i capelli dall’insolito colore rosato le donavano un’aria né troppo infantile né troppo matura, i lineamenti decisi, la fronte ampia e spaziosa, le labbra sottili e rosee contribuivano a renderla la ragazza più bella e dolce del mondo di fronte agli occhi innamorati di Naruto. Ma ciò che davvero sperava il ragazzo in cuor suo era potersi specchiare nuovamente nel verde dei suoi magnifici occhi.
“Sakura-chan” sussurrò il biondo prendendo la mano dell’amica e stringendola forte “Dicono che chi va in coma possa sentire ugualmente la voce di chi gli parla. Io...” questa volta non riuscì a fermare le lacrime “Non doveva andare a finire così! Dovevo esserci io su questo stupido letto!” urlò poggiando la testa sull’addome della ragazza. “Scusami, è tutta colpa mia! Avrei dovuto fermarti prima che quella maledetta auto ti prendesse in pieno!” continuò con le guance rigate di lacrime “Hai ragione: sono solo un baka e non merito nemmeno il tuo perdono. Ma ti prego, SVEGLIATI!” urlò con tutte le sue forze “Fallo per me, per la tua famiglia, per il tuo Sas’ke”
In quel momento Naruto udì il rumore della porta che si apriva e si voltò subito.
“Mi hai chiamato?” chiese ironicamente Sasuke, sopraggiungendo nella stanza.
Naruto fece una smorfia di fronte a quell’atteggiamento indifferente e altamente fastidioso.
“La tua ragazza è in coma e tu ridi?!” esclamò il biondo, asciugandosi le lacrime.
“Fatti da parte, dobe!” ringhiò Sasuke scostando Naruto dal letto “Come sta?”
Naruto sbuffò nuovamente. “Oh guarda, sta benissimo! E’ solo in coma e nessuno sa quando si sveglierà. Niente di grave, insomma...” rispose fulminando con lo sguardo il moro.
Sasuke non diede peso alle parole di Naruto e portò il proprio viso a pochi centimetri da quello di Sakura. E pensare che prima dell’incidente avevano litigato... Quasi si sentiva in colpa per ciò che era successo! No, non doveva nemmeno pensarlo! Sakura si sarebbe presto svegliata, avrebbero fatto pace e tutto sarebbe tornato come prima. La solita storia, in pratica...
Restò a fissarla per qualche secondo, poi emise il verdetto finale.
“Quando si sveglia, chiamami”
Naruto restò semplicemente allibito. D’altra parte, c’era da aspettarselo: quello era Sasuke Uchiha.
“Non vuoi dirle niente, prima di andartene?” chiese il biondo, scettico.
“Sarebbe inutile, non può sentirmi” concluse Sasuke uscendo dalla stanza, senza dare il tempo a Naruto di esprimere la sua opinione.
L’Uzumaki scrollò le spalle, ormai abituato al comportamento dell’amico.
Ma lui no, non avrebbe mai lasciato da sola la sua Sakura-chan fino al momento del risveglio. Perché lui era il suo migliore amico, perché era l’unico che la conosceva davvero, perché era l’unico che l’amava realmente.

***

Una settimana dopo, Sakura era ancora in coma.
“Naruto, vai a casa...” disse la madre della ragazza sorridendo al biondo “Ti sarai stancato ormai a stare notte e giorno vicino a Sakura... Hai bisogno di riposo”
Naruto scosse la testa.
“Le ho promesso che le sarei stato vicino tutto il tempo. E poi non sono stanco” spiegò il ragazzo sbadigliando subito dopo. La donna sorrise ancora e spinse Naruto fuori dalla stanza.
“Per favore, torna a casa. Per qualsiasi cosa, sarò io stessa a chiamarti, ok?” ripropose la donna, senza dimenticare quanto quel ragazzo volesse bene a sua figlia.
Naruto alla fine accettò e uscì dall’ospedale, diretto verso casa.
Si fece una doccia e mangiò qualcosa, per poi mettersi a letto.
Non gli ci volle molto per addormentarsi, dato che non si faceva una sana dormita da giorni.
Quando si svegliò era ormai notte inoltrata. Avrebbe fatto volentieri una telefonata alla madre di Sakura, dato che non aveva più sue notizie da ben 8 ore, ma uno strano presentimento gli fece decidere di raggiungere lui stesso l’ospedale.
“Qualche miglioramento?” chiese irrompendo nella stanza di Sakura. La madre della ragazza fece cenno di no con la testa, desolata. Poi decisero di darsi il cambio.
Non appena la donna uscì dalla stanza, Naruto si avvicinò all’amica e le diede un bacio sulla fronte.
“Ehi” cominciò con tono tranquillo “Sono tornato” aggiunse intrecciando le dita della propria mano con quelle della ragazza. Prese un bel respiro e chiuse gli occhi.
“Sai, ho pensato molto in queste ore... a te... a noi...” fece una piccola pausa “Sakura, mi dispiace se in questi anni non sono stato esattamente un buon amico e se ti ho fatto spesso arrabbiare. Mi dispiace essermi sempre messo in mezzo tra te e Sas’ke... Ma io tengo davvero a te...” sospirò “Se riesci a sentirmi, stringimi la mano”
Aspettò qualche secondo, poi qualche minuto.
Niente. Sakura non reagiva.
“Sakura, c’è una cosa che non ti ho mai detto. Io voglio che ti svegli perché... perché ti amo! E farei di tutto per rivedere i tuoi occhi e il tuo sorriso! Ti prego, torna da me...” disse asciugandosi l’ultima lacrima “Mi mancano i tuoi rimproveri... mi mancano i tuoi pugni” sorrise appena “Il tuo sorriso... la tua voce... mi manchi tu, Sakura-chan. Svegliati... ti prego”
Il biondo abbassò lo sguardo, sconfitto.
Ma proprio nel momento in cui aveva deciso di uscire dalla stanza, ebbe come l’impressione che Sakura avesse stretto la sua mano. Si stropicciò gli occhi, sbalordito, e fissò la ragazza con gli occhi colmi di speranza.
“Ce la puoi fare”
E Sakura aprì gli occhi.
Li aprì lentamente, guardandosi intorno e cercando di mettere a fuoco le immagini.
Naruto non riusciva a parlare, tant’era l’emozione. La guardava ad occhi sgranati, con il cuore a mille e la bocca aperta.
“D-dove mi trovo?” chiese Sakura avvertendo un gran mal di testa.
“Sei in ospedale! Hai fatto un incidente... ma ora è tutto ok... e tu... TU SEI SVEGLIA!” esclamò Naruto abbracciandola. Sakura non lo respinse, ma rimase indifferente.
Era confusa, disorientata.
“Come ti senti?” chiese Naruto con dolcezza.
A Sakura si sciolse il cuore nel notare quando fossero preoccupati gli occhi del biondo.
“Bene, più o meno. Ma ora posso farti una domanda io?”
Naruto annuì entusiasta. “Certo, tutto quello che vuoi!”
Sakura sospirò, inarcando le sopracciglia.
“Ma tu... tu chi sei?”
E Naruto ebbe la sensazione che il mondo gli fosse crollato addosso.








Note dell'autrice:
Se siete arrivati fin qui, significa che questa storia è quantomeno accettabile XD e lo spero davvero, perchè è il primo AU NaruSaku che scrivo ^.^ saranno solo 4 capitoli, niente di troppo elaborato.
Detto questo, mi auguro che la storia vi piaccia e che mi lascerete una piccola recensione. Sapete, ci tengo molto XD Grazie e a presto!
Soly Dea
  
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