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Autore: Samurai Riku    15/06/2012    0 recensioni
Il classico vecchietto della serie si fermò davanti a Gin, con un sacco colmo legato sulla schiena. Rimase in silenzio a fissare il samurai.
-……-
-Ricorda,-disse -nell’arte del kung fu la forza è debolezza, ma la velocità è tutto!-
-… e con questo?-
-Ti ho svaligiato la casa!!- e sogghignando corse via, lasciando tutti allibiti.
-… e-ehi!! Ma che cavolo..?!?-
Genere: Azione, Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Gintoki Sakata, Kagura, Shinpachi Shimura, Toushiro Hijikata
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Percorse la via di Kabuki-cho a passo lento, salì le scale esterne dell’edificio soffermandosi un istante al primo pianerottolo.  Sospirò stanco osservando l’ingresso in cima all’ultima rampa di scale, poi informò le mani nelle tasche dello yukata scuro -Non ci credo che sto per farlo sul serio…- arrivò davanti alla porta e con grande fatica suonò.

Gintoki aprì la porta scorrevole e rimase un attimo in silenzio a fissare l’altro con la solita espressione da pesce lesso -… Hijikata?-

Deglutì -Ho bisogno…  ho bisogno del vostro aiuto…- riuscì a dire a fatica, senza guardare in faccia l’altro.

-A-aspetta, non ho capito bene…- il tuttofare incredulo si stropicciò un occhio, come se volesse svegliarsi da un sogno.

-Stento a credere alle mie stesse parole Sakata, ma da solo non posso farcela. È una faccenda seria.-

 

Hijikata si sedette su uno dei divani dell’agenzia tuttofare. Shinpachi spense la televisione che stava guardando con Kagura, domandandosi cosa portasse lì il vicecomandante della Shinsengumi.

-Allora, cosa c’è Hijikata?- fu Gin a rompere il silenzio, sedendosi tra i due assistenti -Non trovi più l’entrata per il regno della maionese?-

-Ho detto che è una faccenda seria!!!!-

-Perché non indossi tua solita divisa? Così tu sembri barbone.- esclamò Kagura senza troppi riguardi.

-Kagura!!!- Shinpachi la riprese -Ovviamente è il so giorno libero!-

-A dire il vero non posso indossare l’uniforme della Shinsengumi, né tanto meno posso portare la mia spada.-

-Ti hanno licenziato?!- esclamò Gin.

-Volete fare i seri voi due?! È impossibile che sia stato licenziato!!-

-Sono sospeso dal servizio a tempo indeterminato.- rispose Hijikata.

I tre tuttofare rimasero a bocca aperta -Cheeee??!!-

Toshiro si accese una sigaretta -Sarà meglio che vi racconti tutto dall’inizio. È cominciato tutto ieri…-

 

Il vicecomandante rientrò alla base con Sogo Okita dal giro di perlustrazione della città.

Non aspettava altro che una pausa per rilassarsi e riporre da parte i problemi della giornata, ma non riusciva proprio a rilassarsi con quello strano presentimento che non lo abbandonava.

-Visto Hijikata? Siamo in perfetto orario!-

-… sì.-

-Questa volta non  perderemo nemmeno un minuto della soap, ma… mi stai ascoltando, Hijikata?-

-Non so dove sia la mia spada.-

-Al tuo fianco, idiota…- commentò cinico Sogo.

-Questa l’ho presa stamattina al deposito armi, idiota!!- gli rinfacciò -Tu non ne sai nulla, Sogo??-

Lui alzò le mani per discolparsi -No, no!! come puoi accusarmi di un crimine come questo? Piuttosto che rubarti la spada la uso per ucciderti.-

-… la cosa dovrebbe rincuorarmi?-

Yamazaki gli corse incontro ansante -Hijikata!! Hijikata!!-

-Cosa c’è, Yamazaki?-

-È importante… ma, quella non è la mia spada?- disse perplesso indicando il fianco sinistro del vice -Aah, comunque il comandante Kondo e Matsudaira vogliono vederti.-

Okita si stupì -C’è anche il babbo? Che vogliono da te?-

-Be’, magari è una promozione.- Hijikata lasciò la katana al proprietario e si avviò.

-Promozione?! No, non lo accetto!!!- gli gridò dietro.

-… non credo sia una promozione.- disse con tono greve Sagaru, restando ad osservare la sua spada -Kondo e il babbo erano tremendamente seri.-

Sogo si volse a guardarlo -Che sia nei guai?-

Il vicecomandante percorse a passo sicuro il corridoio di tatami -Chissà perché si è scomodato Matsudaira. Spero non voglia chiederci di pedinare di nuovo il ragazzo della figlia. Uff… ma che fine ha fatto la mia spada?!?-

Aprì la porta scorrevole della stanza del comandante ed andò a sedersi in ginocchia sul cuscino di fronte a Kondo e al babbo.

-Ciao Toshi.- salutò Kondo.

-Fai seppuku.- disse Matsudaira senza giri di parole, beccandosi una gomitata dal comandante.

-Sentite, se dove dirmi qualcosa bene, altrimenti non fatemi perdere tempo. Non trovo più la mia spada e vorrei proprio…-

-L’abbiamo trovata, Toshi.-

-Sul serio? Grazie Kondo!! Dov’era?-

-Ehm… vedi, Toshi…-

-Allora, glielo dici o no?- incalzò Matsudaira.

-Sto cominciando a perdere la pazienza, però…-

Kondo guardò l’altro con fare supplichevole -De-devo proprio?-

-Certo, razza di rammollito!!!-

-… e va bene. Vedi Toshi, ieri notte il generale amanto Yoritomo è stato ucciso nella sua stanza.-

L’attenzione di Hijikata si accese come una lampadina -Yoritomo, hai detto? Era venuto in visita dal pianeta Ame, dico bene?-

Kondo annuì.

-Scusate, ma cosa c’entra con…- capì. Capì finalmente dove il suo comandante Kondo e il vecchio volessero arrivare -… non penserete mica che…-

-Figliolo, la tua katana è stata rinvenuta poco distante sulla scena del crimine.- disse Matsudaira.

-Tsk, è pazzesco!! Kondo, non puoi crederci!!-

-I-infatti non ci credo, Toshi, davvero!! ho cercato di dirlo al babbo, però…-

-Però sei un sospettato.- riprese -E finchè non chiariremo questa vicenda è meglio che ti prendi una vacanza.-

Hijikata restò in silenzio -D’accordo… ho capito.- si alzò -Vado a togliermi la divisa.- a testa alta uscì dalla stanza, richiudendosi la porta alle spalle.

 

-E questo è quanto!- disse Gin incrociando le braccia al petto.

-Dovrei essere io a dirlo, ti pare??!!-

-In breve, sei stato accusato di omicidio.-

Toshi si volse a Shinpachi, annuendo -Sono stato incastrato.-

-Così vuoi il nostro aiuto per provare la tua, ehm… la tua innocenza?-

-Cos’era quel tono incerto alla parola innocenza?!-

-Be’, non è da escludere la tua colpevolezza, Toshi. Sei il demoniaco vicecomandante della Shinsengumi, forse ti è scattato l’istinto omicida e l’hai fatto fuori. Adesso stai inscenando tutto questo per confondere noi e i lettori!!-

-Senti un po’, Lucarelli dei poveri!! Datti una calmata!- lo riprese Shinpachi.

-Io non l’ho fatto fuori! Sono stato incastrato, punto!! E non chiamarmi Toshi!!-

-Non preoccuparti Hijikata, crediamo nella tua innocenza.- lo rassicurò Shinpachi.

-Quindi tu bisogno nostro aiuto?-

-Credetemi, se avessi altra scelta non mi rivolgerei mai a voi.-

-Però sei qui, seduto davanti a noi, nell’agenzia tuttofare di Gin-chan!-

-… sì.-

-Sei qui perché hai un disperato bisogno del nostro aiuto, necessiti dei nostri servigi e non puoi farne a meno!-

Hijikata lo guardò male -Ti stai divertendo, vero?!-

-Non immagini quanto!!- rispose Gintoki con un enorme sorrisone.

-Fate i seri, per favore!!-

-D’accordo, d’accordo.- Gin si sistemò il colletto della maglia alzandosi -Andiamo.-

-Dove?- Kagura lo seguì con Shinpachi.

-Ovvio, sulla scena del crimine!-

Si mise in piedi anche Toshi -Sapete almeno come si analizza una scena del crimine?-

-Non preoccuparti, lo abbiamo già fatto in passato!- sorrise Kagura.

-Ragazzi, l’agenzia investigativa di Gin ha ufficialmente aperto i battenti!!-

-Sììì!!!!-

Hijikata si coprì il volto con una mano -Comincio a pentirmene…-

 

I tuttofare e il vicecomandante arrivarono all’hotel dove alloggiava il generale amanto assassinato.  L’O-Edo hotel si trovava nella zona più moderna e ricca della città; l’ampia hall illuminata e decorata accoglieva gli ospiti e i dipendenti mentre i facchini trasportavano da una parte all’altra i bagagli.

-E quello viveva qui??-

-Sì.- Toshi spense la sigaretta, notando i numerosi cartelli del vietato fumare.

-Questo posto ha talmente tante stelle che non si possono nemmeno contare.- commentò Gin.

-Bella la vita dei generali amanto, eh?-

-Mi sento fuori posto…- disse Shin.

Hijikata si rivolse a Gin -Kondo non mi ha detto in che stanza fosse, come pensate di trovarla?-

-Aaah Hijikata, sei inutile! Certo, il tuo distintivo sarebbe stato comodo, ma abbiamo anche noi i nostri trucchi!-

Incrociò le braccia al petto -Sono proprio curioso.-

Gintoki bisbigliò qualcosa a Kagura, poi la ragazzina andò di corsa al bancone della reception.

-Scusi signorina!-

-Dimmi!- rispose la ragazza oltre al bancone, sfoggiando un sorriso gentile.

-Io perso chiave di stanza di miei genitori e non ricordo numero…  però sicura di essere ad ultimo piano!-

Hijikata osservava con attenzione -Non le dirà mai la stanza del generale.-

-All’ultimo piano, dici? Impossibile, quello è tutto occupato da un ospite speciale.-

-Oh, allora era piano sotto… forse camera a centro.- disse pensierosa.

-Ah, no…- controllò sul monitor del computer -Anche quella è vuota. Quella acanto?-

-Sì, sì!!-

-Sul lato destro o sul sinistro?- non fece in tempo a terminare la domanda che Kagura si era già allontanata -Ma…-

-Ultimo piano, stanza centrale!!-

-Ben fatto Kagura! Questo ci ha risparmiato un sacco di tempo!-

-Ehi, ehi, come fate ad essere così sicuri?!-

-È un classico, Toshi. Il solito boss prende sempre un intero piano per sé e le sue guardie e per non essere disturbato da rumori molesti lascia sempre libera la stanza sotto la sua!- spiegò Gin con aria saccente.

Ci rimase davvero male  -…… ah… e non chiamarmi Toshi, te l’ho già detto!!-

-Adesso cosa facciamo, Gin?- domandò Shinpachi.

Gintoki gli mise una mano sulla spalla -Indagine furtiva!!-

 

Arrivarono davanti alla stanza bloccata dal nastro giallo della polizia.

-Per te questa è un’indagine furtiva!!??- sbraitò Hijikata che indossava l’uniforme dei fattorini, come Gin.

-Non dobbiamo dare sospetti, dovresti saperlo! Che razza di poliziotto sei?!-

Di tutta risposta Hijikata lo guardò male.

-Allora spiegami perché io sono vestito da cameriera!!!!- sbraitò Shinpachi che indossava la stesso completo nero a gonna larga con tanto di grembiulino come Kagura.

-Così siamo due facchini e due cameriere! Due facchini e una sola cameriera poteva insospettire qualcuno!!-

-Un gruppo come questo non insospettisce, vero?! E perché proprio io poi, falla tu!!-

-Ma ti pare?!-

-Finitela di fare baccano o ci scoprono per davvero!!- li ammonì Hijikata -E adesso entriamo…- con cautela scostò il nastro e aprì la porta.

La suite versava nel disordine più totale.  Mobili ribaltati, specchi e suppellettili distrutti, tappeti strappati, il letto a due piazze e mezza disfatto con le lenzuola che pendevano a terra. Sul pavimento troneggiava una chiazza di sangue che faceva risaltare il contorno bianco di una figura anonima.

-Che sfacelo… sicuri che il movente non fosse la rapina?- chiese Shinpachi.

-Kondo ha detto che non è stato sottratto niente. Anzi, in più… c’era la spada.- Toshiro si soffermò davanti ad una tacca segnaletica indicante una prova.

-Dev’essere devastante per un poliziotto e samurai essere incolpato di un omicidio che non ha commesso.- Shinpachi gli posò una mano sulla spalla -Scopriremo la verità, vedrai!-

-Allora mettetevi a cercare anche voi!- incalzò Gin mentre frugava nei cassetti imitato da Kagura.

-Che state facendo!!?? Questa è una scena del crimine, non dovete incasinarla ancora di più!!!!- gridò Hijikata.

-Aaah…- Shimura sospirò esasperato, poi notò qualcosa. Si inginocchiò accanto alla sagoma -Ma che…?-

Gin si avvicinò -Hai notato qualcosa, Shinpako?-

-… chiamami ancora così e vedi dove ti ritrovi il manico della scopa! Comunque Hijikata, il generale è stato ucciso con la tua spada?-

-Sì… due fendenti ed un affondo al torace.-

-Quindi dovrebbe aver perso molto sangue in questa zona…- indicò l’area del torace e dell’addome.

-Allora perché la chiazza di sangue si allarga all’altezza della testa?- concluse Gintoki.

Hijikata non disse nulla -…-

-Ma non ha senso!!- obbiettò Kagura.

Il vicecomandante si scostò dal gruppo, andando davanti alle ampie vetrate che davano sul terrazzo.

-Credi sia opera di un cecchino?- gli chiede Gin.

-Le finestre non presentano alcuna scheggiature, e se la polizia non ha toccato nulla sono sempre rimaste chiuse dall’omicidio. Non mi quadra nemmeno la condizione della stanza…-

-Yoritomo era un importante generale amanto, che sia stato un ribelle ad ucciderlo? Già che c’è, ha pensato di incolpare un alto funzionario della Shinsengumi.-

Hijikata si volse a Shinpachi -I ribelli non entrano alla base come se nulla fosse!! Come ci è finita qui la mia spada?!-

-Oh, be’…-

-Forse tu non visto perché impegnato ad ingozzarti di maionese!-

-Ma che dici!?!-

Gintoki si guardò intorno, facendo qualche passo per la stanza, notando qualcosa sul pavimento, chi chinò a raccoglierla -… e questo?- una scarpa lucida entrò nella sua visuale; alzò lo sguardo e si ritrovò a fissare tre uomini nell’uniforme del dipartimento degli affari interni.

-Ehm…- come se nulla fosse prese uno straccio e si mise a pulire le scarpe dell’uomo al centro del terzetto.

Shin picchiettò sulle spalle di Kagura e Hijikata per attirare la loro attenzione -… ops.-

La ragazzina prese la parola -Servizio in camera? Noi arriviamo subito!-

-Cosa ci fate qui? L’accesso a questo piano è offlimit!-

Gintoki si rimise in piedi, fronteggiandolo -Offlimit?! Credi che usare l’inglese ti renda più figo?! Credete di poter fare e superiori son dei comuni lavoratori sottopagati?!-

-Ma chi ci paga…- pensò demoralizzato Shinpachi.

-Levatevi dai piedi.- sentenziò l’uomo.

Hijikata li scrutò con attenzione -Quei tre li conosco… Hanae, Ichimura e Ginza…- decise di stare al gioco dei tuttofare -Leviamo subito il disturbo, scusateci.- e spinse la combriccola verso l’uscita della stanza.

Kagura si oppose inutilmente -Ehi!! Nessuno dato me mancia!!-

Ginza, l’uomo più sulla sinistra, prese Toshiro per un braccio, appena questi gli passò accanto -Sei caduto in basso, vicecomandante. Oppure dovrei dire ex…-

-È per arrotondare.- rispose lui con sarcasmo.

-Tu sei l’ultima persona che dovrebbe trovarsi qui.-

-Stavo per dire lo stesso di voi, Ichimura. Non ditemi che questo caso è stato affidato a voi degli affari interni…-

-Ovvio. Quando c’è di mezzo un amanto importante ucciso e poliziotti corrotti, noi siamo sempre i primi ad intervenire.-

-… ovvio.- ripeté con malcelato astio.

-Continua la tua vacanza e rilassati, Hijikata. Ne hai bisogno.-

Si liberò dalla presa, lanciano un’ultima occhiata furente ai tre funzionari.

 

Abbandonati i vestiti da dipendenti lasciarono lo sfarzoso hotel, incamminandosi.

-Credevo che l’indagine vera e propria fosse affidata alla Shinsengumi…- disse Shinpachi.

-Oltre all’indagine per omicidio c’è anche un’indagine interna al corpo della Shinsengumi. Su di me, e su tutti gli altri, e se ne occupano loro.-

-Non scorre buon sangue, vero?-

-Ma che perspicace, Sakata!-

-Gin, qual è nostra prossima mossa?- domandò Kagura.

-Dobbiamo chiarire una volta per tutte come è morto Hashirama.-

-Yoritomo…- lo corresse Shinpachi.

Hijikata si accese una sigaretta -Vuoi travestirti da medico legale? Il ragazzino con gli occhiali potrebbe fare il cadavere.-

-Cosa?!? Perché proprio io??-

Kagura rifletté tra sé e sé -Piedipiatti comincia a piacermi…- sogghignò.

-Ti ci metti pure tu??-

-Si è diffusa la notizia della tua vacanza?-

-Perché?-

-Usa la tua autorità per capire come è morto Hibiki, noi seguiremo un’altra pista.-

Hijikata lo guardò di sottecchi -Guarda che si chiamava Yoritomo.- spirò del fumo -D’accordo, mi inventerò qualcosa. Vedete di non combinare guai, c’è sempre la mia reputazione in gioco.-

-Io direi anche la tua testa.- aggiunse Shin.

-Ritroviamoci alla vostra agenzia tra un paio d’ore.-

-No, no, facciamo un posto più anonimo, in modo da confondere le idee!!- esclamò Gin tutto gasato.

-Confondere le idee a chi!? Mica siamo ricercati!!- gridò Toshi.

-Incontriamoci alla pasticceria del centro commerciale!-

-Tu hai solo voglia di mangiarti un dolce!!!- gli gridarono dietro Shinpachi e Hijikata.

 

Il vicecomandante della Shinsengumi riuscì ad entrare nel laboratorio patologico della polizia di Edo.

La bassa temperatura lo fece stringere nello yukata, mentre le sue iridi di ghiaccio scrutavano l’ambiente cercando il tavolo metallico su sui giaceva il corpo senza vita del generale Yoritomo, coperto da un anonimo lenzuolo bianco. I passi echeggiavano sul pavimento lustro; appena scostò il telo ogni suo pensiero venne assorbito dall’inverosimile pallore del cadavere.

-Cosa fai qui?-

Toshiro si voltò di scatto -Sogo!-

-Quello yukata ti da proprio un’aria da barbone, Hijikata.- Okita gli arrivò davanti -Hai cambiato il tuo giorno libero?-

Hijikata abbozzò un sorriso -Si, mi trovo meglio. Tu che ci fai qui?-

Lui fece spallucce -Kondo mi ha chiesto di controllare la situazione. Il caso sarà anche nelle mani di quelli del Bakufu, ma si dice che il posto di vicecomandante sia vacante, è la mia grande occasione!-

-Te lo puoi scordare.- commentò aspramente.

Sogo spostò lo sguardo sul cadavere -Guarda un po’ che casino sta succedendo per colpa di questo cane bastardo.-

Hijikata si limitò a guardarlo, curioso di scoprire dove volesse andare a parare.

-Ti ricordi, Hijikata? Qualche settimana fa lui e la sua squadra di stupide guardie del corpo sono venuti al quartiere generale, tanto per far vedere che gli importa qualcosa della povera gente che lavoro per lui, e non passa tutto il tempo nel lusso.-

-Sì, me lo ricordo.-

-… non ti sopporto, Hijikata. Voglio il tuo posto di vicecomandante.-

-Lo so.-

-Però il tuo attaccamento al lavoro è ammirevole. Sei venuto fino a qui nel tuo giorno libero, davvero ammirevole.-

-Sogo…- si voltò verso di lui, ma il ragazzo si stava già incamminando.

-Quest’indagine non è nemmeno affidata a te, per cui non dovrei dirti che oltre alle ferite causate dalla tua katana sono state trovate delle lesioni celebrali che non presentano tracce esterne, non dovrei dirtelo, davvero, rischio il posto… io e te non ci siamo mai visti, Hijikata…-

-… visti? Io nemmeno ti conosco.- sorrise.

 

-Come immaginavo, volevi solo mangiarti un dolce!-

-Oh, non rompere Shinpachi!! Fai come Kagura, prendi esempio!!- disse Gin agitando il cucchiaino del parfait.

Shinpachi spostò lo sguardo sulla ragazza seduta accanto a Gin -Dovrei strafogarmi di gelato?-

Gin inforcò un boccone sul cucchiaio facendo l’occhiolino all’amico -Esatto!-

-Ah, siete qui.- Hijikata si sedette accanto a Shimura -Vedo che vi siete già serviti.-

-Questa è seconda portata!!- esclamò Kagura.

-Se continuate così va a finire che vi verrà il diabete… anzi, viene a Kagura e peggiora a Gin.-

Il capo tuttofare ignorò le critiche dell’amico e si rivolse a Hijikata .Hai scoperto qualcosa di interessante?-

Annuì -Anche se avrei bisogno di altri riscontri, però. Mentre voi eravate qui ad ingozzarvi di dolci, io sono andato a caccia di informazioni.-

-Oh, ingenuo Hijikata, anche noi abbiamo fatto la nostra parte!- alzò una mano -Camerieeeeree!!!!-

Toshiro batté con fermezza un pugno sul tavolo -Potresti smetterla di mangiare per un attimo e concentrarti!!??-

-Sta calmo, per favore! Non ho intenzione di ordinare di nuovo… per quanto mi piacerebbe prendere un altro parfait alla fragola, oppure al cioccolato… o perché no, un frappé con panna montata e sciroppo alla frutta…-

-Stai vaneggiando, Gin!!!-

Il cameriere si presentò al tavolo -Mi avete chiamato?-

Gintoki incrociò le braccia al petto, annuendo tutto orgoglioso verso il vicecomandante -Ecco la nostra parte!-

Hijikata restò in silenzio a fissare il cameriere -…… Katsura!?!-

 

Kotaro Katsura si sedette tra Gintoki e Kagura, i quali continuarono a mangiare indisturbati. Shinpachi si coprì sconcertato il volto con una mano, mentre Hijikata sembrava sull’orlo di una crisi di nervi.

-Ka-Katsura… qui, davanti a me…. e non posso fare nulla. È terribilmente frustrante.-

Come sempre Zura non si scompose -Sapete che grazie a questa vostra idea dovrò trovarmi un altro lavoro…-

-Scusa Katsura, ma perché lavori qui come cameriere?-

-Anche il gruppo per l’espulsione dei barbari ha bisogno di fondi.-

Hijikata stramazzò sul tavolo -…!! Aaah, faccio finta di non aver sentito.-

-Allora, cosa volete?-

Gintoki finì di ripulire il bicchiere di parfait -Mh, il vicecomandante qui, è nei casini e ci paga per risolverli.-

-Non è esattamente così!!-

-Tsk, e hai il coraggio di venire a cercare aiuto da me?!-

-Ma siete diventati tutti deficienti?!? Io il tuo aiuto non lo voglio!!-

-Non essere schizzinoso, Hijikata! Rivuoi il tuo lavoro, no? Allora taci!!- poi Gin si rivolse a Zura -Hai sentito cosa è successo stamattina, no?-

-Certamente, una vera tragedia. Non so chi sia stato, ma chiunque l’abbia fatto è sicuramente pronto a tutto.-

-Sì, lo avevamo capito dalla bella bravata. Non è che forse è stato uno dei tuoi?-

-Cosa?! Come può venirti in mente una cosa simile, Gintoki?!-

-Be’, mi sembrava fattibile, Zura…-

-Che razza di idea ti sei fatto del gruppo Joi, noi non facciamo cose del genere! E non chiamarmi Zura, il mio nome è Katsura!!-

-Scusa, scusa!! Non scaldarti tanto, pensavo che almeno potevi darmi un’indicazione su chi sia stato!-

-Ah, se solo lo sapessi, Gintoki!! Davvero, sarei pronto a sfoderare la mia spada!!-

-Wow, non ti facevo così onorevole… sporcare di sangue la tua spada per un funzionario del Bakufu, ti fa davvero onore.-

-Eh? Un funzionario del Bakufu?- Zura guardò confuso Gin.

Gin lo guardò in silenzio -…stiamo parlando della stessa cosa?-

Toshiro Kagura e Shinpachi rimasero senza parole.

-Tu di cosa stai parlando?-

-Dell’assassinio di un generale amanto, tu?-

-……… niente.-

-Finitela di perdere tempo!!!- sbraitò Hijikata.

Katsura riacquistò la sua compostezza -Dunque, chi è l’amanto ucciso?-

-Un importante generale venuto in visita a Edo, tale Kawakura…-

-Yoritomo, Gin!! Yoritomo!! Come hai fatto a pensare Kawakura?!-

-Sono stato accusato del suo omicidio, ma io non c’entro nulla. Il vero colpevole ha usato la mia spada.-

-Ti sei fatto rubare la spada?! Vergognati!!-

-Non è questo il punto!!! Uff…  oltre alle ferite da taglio ha subito anche lesioni celebrali, non gravi some quelle che avete voi, - aggiunse con velato sarcasmo -ma abbastanza da fargli perdere parecchio sangue.-

-Ecco spiegata la chiazza di sangue più ampia!!- esclamò Shinpachi.

-Come fatto ferita a cervello? Spada non può fare questo senza lasciare traccia!-

-Infatti.-

Gintoki incrociò le braccia al petto -Forse è stata della droga…-

-Droga, dici?- intervenne Hijikata.

Annuì -Sul pavimento della sua stanza in hotel c’erano residui di una polvere bianca. So che alcuni amanto legati al Bakufu hanno anche un giro poco lecito in questo campo.-

-Non hai tutti i torti.-

-Il gruppo Joi non ha nulla a che fare con il commercio e il traffico di droga, anzi ci battiamo attivamente per fermarlo.-

-Questo da un ottimo movente a tutti i tuoi uomini, Katsura.- disse Hijikata.

-Non siamo stati noi. Francamente abbiamo obbiettivi più importanti da colpire, anche su questo frangente.-

-Ah, ma davvero?-

-Davvero. E comunque non siamo tanto vigliacchi, se dobbiamo uccidere un ostacolo lo facciamo a testa alta e a spada tratta, non usiamo simili trucchetti.-

-Zura, ti rendi conto che stai parlando con quello che vuole la tua testa su un piatto d’argento?- disse Gin.

Hijikata si accese una sigaretta -Comunque, siamo sicuri che sia stata la conseguenza di un’overdose ad ucciderlo?-

Gintoki alzò le spalle -La mia era solo una supposizione.-

-D’altronde, cos’altro può causare una ferita interna come quella senza lasciare traccia?-

-Shinpachi ha ragione.- disse Zura.

-Bene, allora qui abbiamo finito! Zura, sei stato inutile.-

-Non chiamarmi Zura, il mio nome è Katsura!!- inveì il cameriere alzandosi dal tavolo -Ho collaborato solo per cortesia Gintoki, se sapevo che questa storia riguardava uno della Shinsengumi non vi avrei mai aiutati.-

-Ho già detto che il tuo aiuto non lo volevo!! E come ha detto Sakata sei stato inutile, per una volta gli do ragione.-

-… ma grazie.-

-Fate come vi pare. Se avete finito liberate il tavolo.-

-Andiamo ragazzi!!- Gin si avviò, seguito da due assistenti.

-Ehi, un momento! Il conto!!-

Si fermò, voltandosi verso Hijikata e Katsura -Ah già, ci pensa il mio cliente! Anche questo fa parte delle spese dell’agenzia!- ed uscì.

-Che cosa?? Bastardo, questa non era una spesa essenziale!! Dove credi di andare?! Tanto so dove abiti!!-

Katsura gli porse il conto -Prego, signore.-

-Ti ci metti anche tu?? Guarda che ti faccio arrestare!!-

-La nicotina la rende nervoso, dovrebbe smettere di fumare, signore.-

-Sta zitto!!!-

  
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