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Autore: Halley    15/06/2012    4 recensioni
Prima fanfiction che scrivo in assoluto! (Speriamo bene!)
Pepper e Tony fanno una scommessa interessante...
"-Facciamo una scommessa; io le proverò che riuscirò a sbrigare tutto il lavoro senza problemi, e lei si prenderà qualche giorno di ferie, che ne dice, accetta?- chiese Tony, porgendole la mano
-Oh, non credo che…-
-Ha paura, forse?- chiese Tony, lo sguardo provocatorio
(...)
-Solo per lei. Temo che perderebbe- "
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tony Stark, Un po' tutti, Virginia 'Pepper' Potts
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. First Day. Everything is ok -Part 1-
 
Tony udì Pepper uscire dalla villa, sbattendo la porta. Ora era tutto nelle sue mani. E questa cosa, stranamente, lo gasava alquanto. Ma non doveva assolutamente commettere l’errore di prendere la scommessa alla leggera; il suo obiettivo era vincere, ad ogni costo. Anche perché se non l’avesse fatto, il suo orgoglio ne avrebbe risentito parecchio, e avrebbe dovuto fare da…maggiordomo a Pepper. Non ci voleva neppure pensare; Pepper ne avrebbe sicuramente approfittato, riducendolo in una sorta di servetto personale…Ma no, non doveva accadere. Liberò la testa da pensieri inutili, e si sedette sulla poltrona di pelle, davanti alla scrivania. Pepper gli aveva lasciato la sua agenda, con tutti gli appuntamenti, e gli ulteriori impegni della settimana, e la pila di carte che doveva compilare, che s’innalzava minacciosa di fronte a lui. E non poteva trascurare niente; infatti, se avesse, per caso, mancato un appuntamento o tralasciato di firmare delle pratiche, J.A.R.V.I.S, vigile, l’avrebbe annotato, togliendogli punti preziosi per vincere la scommessa. Così aveva stabilito Pepper, e così fu fatto. Tony tamburellò le dita sulla scrivania. Da cosa cominciare? In effetti, i documenti  erano davvero tanti. Prese quindi il primo, e cominciò a compilarlo, con calma e tranquillità. Se avesse iniziato bene, con serenità e con un buon umore, la giornata sarebbe andata di conseguenza. Gli pareva di averlo letto da qualche parte, anche se non si ricordava esattamente dove…Posò la pratica alla sua destra e si avviò per prenderne un’altra, quando, improvvisamente, il telefonò squillò. Giusto. Pepper aveva deviato le chiamate di lavoro sulla sua linea, quindi doveva occuparsi anche di quelle. Rispose con il miglior tono cordiale che potesse avere, e dopo una decina di minuti di disposizioni varie e ordini specifici, riattaccò. Accidenti. constatò che in quel tempo avrebbe potuto compilare una ventina di documenti. Sospirò, mantenendo, però, un’espressione calma e tranquilla, afferrando un’altra pratica. Ma il telefono sembrava non volerlo lasciare in pace. Squillò almeno otto volte, l’una dopo l’altra. In men che non si dica erano già passate un’ora e un quarto. E aveva ancora a occhio e croce un milioncino di documenti da compilare. Fece un respiro profondo. Aveva ancora molto tempo, dopotutto. Non era da lui farsi prendere subito dall’ansia. Dopotutto era Iron Man, un supereroe. Si concentrò, continuando a rispondere al telefono e a firmare le pratiche. A mezzogiorno, ad una distanza di circa tre ore dall’inizio della scommessa, decise di fare una pausa. La mattina non aveva mangiato niente, e il suo stomaco cominciava a brontolare. Lasciò tutto e salì al primo piano, uscendo dal laboratorio, verso la cucina. Quando si trovò ad aprire il frigo, constatò con rammarico che era quasi vuoto; al suo interno  vi erano solamente una bottiglietta di ketchup e varie lattine di birra. Mentre, nella credenza, c'era unicamente una confezione di pane da toast. Ma Tony era un tipo che si arrangiava. Prese due fette di pane, le posò sul piatto, e  vi versò sopra del ketchup.
“Beh, è come una specie di crostino, no? Solo che il pane è un po’ molliccio…e il pomodoro è sfuso…e con molteplici conservanti al suo interno…ma è uguale! Nutre, e questo è l’importante!”
Scese nel laboratorio, reggendo il piatto con la nuova specie di crostino che aveva creato. Posò il tutto sulla scrivania, per mangiare e continuare a fare il suo lavoro, in modo da non perdere tempo. Sfoderò un sorrisetto compiaciuto.
-Signore, ha ben sette chiamate perse- fece notare J.A.R.V.I.S.
-Come?!- disse, mentre masticava la sua “creazione” con un’espressione stupita sia per la notizia, che ovviamente per il gusto della pietanza- ma sono stato via solo per… quanto, cinque minuti?-
-Esattamente quasi quindici, signore-
Giusto. Non sapeva il perché, ma quando cucinava il tempo scorreva molto più velocemente.
-Va bene- prese una risoluzione. Tanto sarebbe stato per poco tempo- J.A.R.V.I.S., liquida le prossime telefonate, e giustifica dicendo che ho temporaneamente perso la voce. Richiamerò io più tardi, ok?-
-Sarà fatto, signore- rispose il computer
Tony continuò a mangiare, firmando le carte il più velocemente possibile. Dopo un’oretta, però, come prevedibile, avvertì male alla mano. Lasciò, quindi, per un attimo i documenti, dedicandosi all’agenda, che non aveva ancora considerato. Lesse gli appuntamenti della giornata.
-No, no, no, no!- esclamò
-Va tutto bene, signore?-chiese J.A.R.V.I.S., domandandosi se Tony si trovasse in un qualunque pericolo
-No!- disse Tony, abbandonando la scrivania per correre in camera sua, a cambiarsi d’abito- Ho saltato l’appuntamento di mezzogiorno e un quarto, e dato che ho stoppato tutte le telefonate, non hanno nemmeno potuto chiamarmi!- si tolse la maglietta, afferrando una camicia bianca dall’armadio- e ora devo andare a convincerli di farsi ricevere più tardi- disse tra sé.
Insomma, affidò temporaneamente la casa a J.A.R.V.I.S., e corse via in completo blu informale, capelli spettinati, a bordo della sua AUDI. Grazie alla sua parlantina, al suo carisma, riuscì a farsi perdonare dai suoi clienti, e l’appuntamento, già in ritardo di quasi un’ora, si tenne e si concluse verso le due del pomeriggio. Inutile dire che quando rientrò in casa era abbastanza stanco, sia per il lungo colloquio, sia perché era dalle nove che lavorava. Si allentò la cravatta, buttò la giacca sul divano e arricciò le maniche della camicia. Era anche abbastanza caldo. Camminò dritto verso il laboratorio, e ritornò alla sua postazione. Ma appena si sedette sulla poltrona, come se non bastasse, lo prese un forte colpo di sonno. No. Doveva rimanere sveglio. Non gli era mai successo! La causa poteva essere il fatto che, quella mattina, aveva bevuto un solo caffè, distratto dalla scommessa e dal lavoro da subito intrapreso.
-Ferrovecchio, preparami un caffè. E fammelo doppio- mormorò al robot, appoggiando il gomito sulla scrivania, e la testa sulla mano.
Continuò a firmare le carte, tanto che, dopo molto tempo, arrivò quasi a fine. Mancavano solo una ventina di pratiche da compilare, quando gli occhi gli caddero nuovamente sull’agenda. Prima era stato talmente sconvolto dall’appuntamento impellente che non aveva visto gli orari degli altri. La prese in mano, aprendola al giorno stesso. Uhm, niente di grave. Ce n’era uno alle quattro e mezza.
-J.A.R.V.I.S., che ore sono?-
-Le 4: 40 p.m., signore-Tony roteò gli occhi:-Ci risiamo…-
Corse via, mormorando parole incomprensibili a proposito degli appuntamenti stessi.

To be continued...

Note post-capitolo:
Eccoci al primo giorno! Ho deciso di spezzarlo in due parti, perchè intero era veramente troppo lungo. Come si è potuto vedere, non sarà una giornata semplice per il nostro supereroe preferito! Vorrei ringraziare chi ha recensito il primo capitolo ( Grazie grazie grazie!!) e chi ha aggiunto la storia tra le seguite o ricordate (Thanks Thanks!!!). Spero che il capitoletto vi sia piaciuto! Se volete, lasciate una recensione! Ciao,
Halley.
P.s. Thumbs up for bread with ketchup :)










 
  
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